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Autore: _diana87    08/09/2014    5 recensioni
"E va bene, vi dirò tutto, ma voi dovete lasciarmi parlare senza interrompermi, okay? Fate finta che vi stia raccontando una storia... agente, lei sa come funziona un romanzo, mi auguro... c’è un prologo, che potremmo identificarlo in questo momento, in cui il bravo ragazzo viene scambiato per un traditore e cerca di convincere la polizia che lui non c’entra niente... poi c’è il corpo, che è la parte centrale in cui vi racconto come si sono svolti i fatti... infine, c’è l’epilogo, in cui c’è la resa dei conti e la morale della storia... perché ogni racconto ha sempre la sua morale..."
Genere: Guerra, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Richard Castle, Sorpresa | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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DUE ANNI FA

 
 
I fiori lunga la navata, altre catene floreali lungo l’altare, e lo sguardo verso il mare.
Sospira guardando l’orizzonte e poi vede la sua sposa. Il matrimonio sulla spiaggia degli Hamptons è ciò che ha sempre desiderato. Qualcosa di diverso rispetto alle sue due precedenti nozze, perché stavolta avrebbe sposato la donna giusta per lui, la sua anima gemella.
Lo aveva percepito fin dal primo momento in cui si erano incontrati. Per lui fu colpo di fulmine, per lei un po’ meno perché lo odiava all’inizio.
E poi il caffè per cominciare la giornata, l’assisterla nei suoi casi, il confortarla man mano che si scoprivano cose di più sull’omicidio di sua madre, la sofferenza, la gioia, gli sguardi, le parole, quell’Always che aveva cambiato le cose... ogni piccolo evento li aveva condotti lì, a giurarsi amore eterno.
Lei, davanti a lui lo tiene per mano, raggiante, sorridente, come mai l’aveva vista. Arrossisce, come una bambina, chiedendosi se da piccola aveva immaginato così il suo matrimonio. Probabilmente non pensava neanche di sposarsi, perché non voleva legarsi a nessuno per evitare di restare ferita, quella paura che si era insinuata in lei dopo la morte di sua madre. Ma lui le aveva fatto cambiare idea. Il suo carattere forte, premuroso, coraggioso, l’aveva colpita, perché lui non si era mai arreso a comprendere la sua testardaggine, e con il piccone, nel corso dei sei anni insieme, aveva abbattuto mattone dopo mattone di quel muro che la circondava.
Ed ora eccoli là, mano nella mano, in attesa che il sacerdote pronunci quelle solenni parole per legarli per sempre.
Il sorriso di entrambi si spezza.
Un rumore sordo.
Inaspettatamente, un boato in lontananza, distrugge l’atmosfera, facendo prima alzare la sabbia, poi distrugge l’altare floreale.
Il prete viene sbalzato in avanti, Castle e Beckett si prendono per le mani e si gettano a terra, mentre tra gli invitati, solo urla e tante parole, qualcuno si nasconde sotto le sedie, poggiate così, tranquillamente sul terreno, ma non sono forti abbastanza da restare incollate.
C’è appena stata un’esplosione.
Dei gabbiani che si erano appollaiati sulle ghirlande di fiori, non è rimasto niente. Solo penne al vento.
Nella confusione generale, Kate cerca di mettere a fuoco la situazione, prima di svenire, ma si vede solamente circondata da uomini con passamontagna, giubbini anti-proiettili, e degli indumenti da militare addosso.
L’attimo seguente, c’è solo il nulla.
 
Kate cerca di aprire gli occhi, ma vede solo tanto fumo e fuliggine intorno a lei. Quando gira la testa dall’altra parte, non sente più la mano di Rick nella sua. Si rialza da terra, tenendosi il vestito tra le mani, e tossisce mentre chiama il suo nome.
Due mani forti l’afferrano. Kate identifica il viso di Lanie, spaurita quanto lei.
“Tesoro, stai bene?”
La detective risponde con un cenno della testa, e il medico legale l’abbraccia. Man mano, la polvere inizia a dileguarsi e Kate riesce a vedere meglio l’ambiente circostante.
Il suo bellissimo matrimonio è stato distrutto.
Tutti i preparativi dei mesi precedenti sono andati letteralmente in fumo.
Un attimo prima era di fronte e Rick, a tenerlo per mano, pronta per essere dichiarata sua moglie, e l’attimo dopo, lui era scomparso.
Vede Jim aiutare Martha a rialzarsi da terra e tenerla in piedi; Alexis è ferita alla gamba, e viene aiutata da Javier e Kevin, ma quando tenta di mettersi in piedi, zoppica e inevitabilmente deve reggersi a uno dei due per restare in equilibrio.
“Dov’è Rick?”
Lanie scioglie l’abbraccio per vedere il viso coperto di lacrime della sua amica. Passa due dita, una su una guancia e una sull’altra, sul viso per asciugarlo, poi scuote la testa lentamente in segno di diniego.
Kate si solleva il vestito per correre verso la sua famiglia e i suoi amici per assicurarsi che tutti stiano bene. Sfiora Alexis con il braccio, e nota un graffio enorme sulla gamba. Quando la ragazza prova a sollevarla, le fa male. La detective sospira e si rialza girandosi intorno.
Le immagini scorrono a rallentatore.
Altri invitati, la maggior parte conoscenti di Rick, tra cui scrittori famosi, amici suoi stretti, gridano e parlano nervosamente, ognuno aggrappandosi all’altro, in una scena di assoluta disperazione. Getta un altro sguardo a suo padre che consola Martha, la quale gesticola animatamente, e con il suo viso pallido e sconvolto sembra gridare il nome di suo figlio.
Kate si guarda le mani, sporche di sabbia e nere per l’esplosione. Lentamente se le passa tra i capelli, notando che l’acconciatura non esiste più, e si è ridotta a un cumulo di ciocche mescolate tra loro, senza una forma ben precisa. Con le stesse mani, va a toccarsi il vestito, ormai macchiato e rovinato, strappato sull’orlo.
Il vestito di sua madre.
Trattiene una lacrima stringendo le labbra, poi butta lo sguardo in alto, mormorando.
Scusa, mamma.
Stringe le mani a pugno sul vestito e solo adesso realizza il tutto.
Castle è scomparso.
Non riesce a vederlo, non riesce a percepire la sua presenza. Di solito lui veniva prendendola da dietro, cingendole la vita, oppure allungando la mano verso di lei per afferrarla e non lasciarla più.
Niente di tutto ciò.
Spalanca gli occhi e la realtà la colpisce peggio di una pallottola sparata vicino al cuore.
Lancia un urlo gracidante verso il cielo, accasciandosi di scatto sulle ginocchia. A terra, Kate stringe ancora il vestito con le mani, mentre dalla sua bocca escono solo grida, dagli occhi lacrime, e dal cuore tanto, tanto dolore.
Qualcuno l’abbraccia da dietro. Riconosce il tocco forte dell’amica Lanie che con una mano le porta i capelli dietro l’orecchio e le sussurra che va tutto bene, dondolandola come solo una madre potrebbe fare. Anche Martha va ad abbracciare Kate, e le grida di disperazione della donna vengono coperte dall’abbraccio della sua migliore amica e della sua neo suocera, che la stringono a mo’ di sandwich, carezzandole i capelli. La detective poggia la testa sulla spalla della signora Rodgers, mentre una mano cerca di ricambiare l’abbraccio. Martha abbozza un debole sorriso, capendo che Kate aveva bisogno di un simile conforto al momento. Jim Beckett resta a vedere sua figlia inerme, e stringe i pugni, prendendosela con sé stesso per non essere stato più vicino a sua figlia nel corso della sua vita.
Il mondo si ferma a guardare lo spettacolo di una donna disperata che ha appena perso l’amore della sua vita.
 
Ha tentato di dimenarsi inutilmente, perché è stato prontamente colpito allo stomaco ogni volta che cercava anche solo di aprire bocca.
Respira a fatica, avendo il volto coperto da un passamontagna nero, senza alcuna possibilità di scorgere qualcosa da una fessura.
Le mani sono legate con una rozza corda dietro la schiena, e non capisce bene dove il gruppo di uomini lo stiano portando. Uno di essi parla in una lingua semitica, che lui riconosce come arabo. Nel corso dei suoi studi e ricerche, gli era capitato di stare a contatto con gente mediorientale e aveva imparato le parole basi della conversazione, sapendo che è una lingua che si basa soprattutto su lettere gutturali, difficili da pronunciare per un comune occidentale. Tuttavia, quell’arabo che sente non è facile per le sue orecchie. Poi viene strattonato e costretto a fare una scalinata in un luogo apparentemente aperto. Riesce a respirare un poco e capisce di essere all’esterno di qualcosa, ma la sensazione svanisce, quando una mano lo prende per la testa e lo costringe ad abbassarsi. Alcuni uomini parlano di nuovo in arabo, e lui riesce solo a capire che stanno pronunciando il suo nome, ‘Richard Castle’. L’aria viene a mancare e ben presto si rende conto di essere in un luogo chiuso. Solo quando viene messo a sedere e gli tolgono il passamontagna dalla testa, lui scopre di essere su un aereo circondato da uomini dai tratti mediorientali, tutti coperti vestiti di nero e col volto coperto. Tra le mani stringono dei mitra.
Getta l’occhio su quello seduto davanti a sé che ha una medaglietta gialla e verde sul petto e la scritta bianca in arabo. Grazie alla conoscenza del suo arabo basilare, Rick riesce a tradurre mentalmente perché è una delle frasi fondamentali del musulmano credente.
Allahu Akbhar, Dio è il più grande.
Deglutisce cercando di non dare nell’occhio, ma lo sguardo d’incredulità si volge al di fuori. Getta l’occhio fuori il finestrino per vedere che l’aereo si sta preparando a decollare. L’uomo seduto davanti a lui alza il braccio ordinando qualcosa, e l’apparecchio si mette in moto.
Circondato da uomini col viso coperto che impugnano questi grandi kalashnikov, legato e costretto a stare seduto, Rick non può far altro che osservare fuori perché altrimenti la sua mente si affollerebbe di mille domande: in quale paese del Medio Oriente potrebbe essere diretto, cosa vogliono da lui, e soprattutto come fare per sopravvivere una volta atterrato.


Angoletto dell'autrice (poco) sana di mente:
La storia riparte 2 anni prima, quindi torniamo nell'ipotetico season finale della sesta stagione.
Nella mia mente, avevo immaginato che il matrimonio si interrompesse a causa di una bella esplosione che faceva saltare tutti in aria *-* e nella confusione generale, Castle veniva rapito *-*
Una Beckett disperata c'è sempre, cercate di immaginarla come nel promo :p
Ora Castle si trova in una situazione alquanto complicata in cui dovrà capire come soppravivvere in quel luogo sconosciuto dove lo stanno portando... vai, Riccardò, siamo con te *-*
D.
   
 
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