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Autore: BecauseOfMusic_    08/09/2014    1 recensioni
Elisa ha fatto domanda per un corso trimestrale di canto in una rinomata scuola americana durante l'estate, aspetta la telefonata che le confermi che è stata accettata, invece viene contatta dal manager di un famosissimo gruppo musicale, che le propone un lavoro da corista per il tour estivo.
Quando arriva in america con il suo ragazzo tutto sembra perfetto, fino all'incontro con le star, con Joe Jonas in particolare...
Può bastare un'estate per farle cambiare idea sull'amore?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoci di nuovo qui come ogni lunedì!
Il nuovo capitolo è arrivato e, come sempre, invito tutti quelli che lo leggono a scrivermi cosa ne pensate. accetto anche critiche negative, purchè siano costruttive. :)
Buona lettura!

 BecauseOfMusic_


Il mattino dopo mi alzai presto, perché dovevo saldare l'affitto dell'appartamento, e volevo sedermi in riva al mare ancora una volta prima di andare via.
Paul dormiva ancora della grossa quando uscii.
Arrivata alla spiaggia vidi che non ero la sola ad essere andata li, c'erano anche i Jonas, con le chitarre in mano a suonare un nuovo pezzo.
 Kevin si accorse di me smise di suonare:
-Disturbo?- chiesi
-No affatto. É la melodia per una nuova canzone, che ne pensi?-
-Mi piace, ha un ritmo più veloce di altre, una bella carica di energia-
Sorrise soddisfatto –Proprio quello che volevamo trasmettere.-
Evitai volutamente di guardare Joe: mi sentivo presa in giro.
-Come mai qui?- chiese  Nick
-Volevo solo sedermi un po' in riva al mare e gustarmi il silenzio. Ma vado più avanti, così voi potete continuare a suonare in tutta tranquillità- gli risposi sorridendo.
Mi allontanai e sentii dei passi che mi seguivano <> pensai, non avevo la forza di sostenere una conversazione con lui. 
Quando mi sedetti, invece, mi accorsi che era proprio Joe, che si sedette accanto a me
-Il mare la mattina é splendido, e questa spiaggia é sempre deserta, perché i surfisti preferiscono quella di malibu...- rimasi in silenzio –Elisa, quella ragazza con cui mi hai visto...-
Ah, era li che voleva arrivare.
Alzai una mano per farlo zittire:
-Tu non devi giustificarti con me in alcun modo, Joe. É la tua vita, e noi non stiamo insieme. Non mi devi alcuna spiegazione-
Sorrise -Possiamo almeno essere amici?-
Scoppiai a ridere -Non siamo mica all'asilo Joe, non si chiede se si vuole essere amici, lo si diventa.-
 Mi feci incantare dai suoi occhi.
-Beh, se te lo chiedo ha un'aria più ufficiale no?-
Annuii: mi si era ingarbugliata la lingua.
Lui si voltò verso i fratelli urlando -Ehi ragazzi! Da oggi io ed Elisa siamo amici!-
Kevin smise di suonare nuovamente per commentare:
-Perché le ragazze non vogliono mai essere mie amiche? Non é giusto tutte le fortune vanno a Joe...- il mio nuovo amico mi abbracciò, ridendo per la sua battuta. Vidi avvicinarsi la bionda del giorno prima e mi staccai bruscamente; al suo sguardo interrogativo risposi indicandola
-Credo ci sia qualcuno per te-
La fissò irritato -Torno subito, non muoverti-
Mentre lo guardavo allontanarsi mi accorsi che era tardissimo: dovevo ancora svegliare Paul e avvisare il proprietario della casa nel Queens che saremmo arrivati con un giorno di anticipo.
Intanto che tornavo a casa mi squillò il telefono: quando vidi il numero risposi in tutta fretta.
-Bellissima! Che tempo fa ne ‘a città degli angeli o come se chiama?-
-Ciao Nando- gli dissi ridendo –si chiama Los Angeles e c’è un bel sole. Com’è il tempo a Roma?-
-Mah, diciamo che potrebbe essere più bello, ma nun ce posso fa’ niente!-
Realizzai che oltre ai miei genitori la persona che mi mancava di più in America era senza ombra di dubbio il mio migliore amico, un ragazzone enorme con un cuore grande. Più che un amico per me era un fratello, la metà delle cose che avevo fatto nella mia vita non le avrei mai fatte senza il suo sostegno e la sua insistenza: credeva in me molto più di quanto lo facessi io.
Ci eravamo conosciuti da piccoli, non ricordo se a scuola o all’oratorio, e avevamo stretto un’alleanza contro i ragazzi più grandi che cercavano di rubarci la merenda, che poi si era rafforzata nel tempo. Nando conosceva ogni mio segreto, ogni mia paura e ogni mio difetto, eppure non mi aveva mai giudicato.
Quando avevamo compiuto sedici anni mi aveva detto di essersi innamorato di me, ma io avevo in testa un ragazzo più grande, così lo avevo respinto ed avevamo litigato in modo molto serio.
Ci eravamo riavvicinati solo un paio di anni dopo, quando io avevo conosciuto Paul e lui Alessia.
-Come ti vanno le cose?-
-Potrebbero annà mejo, ancora nun ho trovato uno straccio de lavoro, tra du ore c’ho il colloquio con uno che c’ha una pizzeria, vemo se me può fa’ fare qualche cosa, altrimenti non c’ho idea de come pijare il regalo di compleanno alla mia donna.-
-Mi dispiace, vorrei poterti aiutare ma direi che la distanza è troppa, comunque se non riesci a trovare nulla posso sentire se i miei datori di lavoro hanno qualcosa da farti fare qui, tutto sommato tu te ne intendi di elettronica, potresti essere utile.- cercai di consolarlo
-Nun te preoccupà, un modo per faje el regalo a Alessia o’ trovo. Te come stai messa?-
-Eh…se hai un po’ di tempo nei prossimi giorni ti chiamo, ho bisogno di una lunga chiacchierata.-
-Vabbene va’ salutami er ciuffone ok?-
Risi –Ok Nando, ti saluto Paul, a presto-
-A presto bellissima.-
  
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