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Autore: bellarke    08/09/2014    0 recensioni
"Ricorda: lui è il ghiaccio, tu sei il fuoco"
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3.


Quando Madison si accorse che la stavo osservando mi fece uno sguardo interrogativo, ma feci finta di niente. – Stavamo parlando della pizza, è buona, non credi? –   Domandai facendo finta di nulla. – Sì, niente male–  fece un sorriso tirato e ricominciò a mangiare. – Oh, mi è caduto il tovagliolo – Disse per poi calarsi. Ci fu un attimo di silenzio e poi il tavolo tremò forte. – ma cos'è stato? –  chiese allarmata con gli occhi sgranati. Boh, cos'era stato? Mi voltai verso Harry che con un cenno della testa indicò Isabel e poi mimò 'scusa'. Ma quanto erano deficienti? Oh, non sarei mai diventato come loro. Isabel si aggiustò una ciocca di capelli dopo l'orecchio e giustificò tutto dicendo che stava muovendo la gamba contro il tavolo. Ecco, sono questi in cui mi chiedo se sono stato adottato. Madison annuì incerta ed io ero sempre più convinto che mia sorella fosse una grandissima testa di cazzo. – Ragazzi, ci scusate un attimo? Devo parlare con Isa su una cosa di nostra madre. –  La presi per un braccio e la trascinai fuori. – Testa di cazzo, cogliona, deficiente! Cosa diavolo vi salta per la mente? Tu e il tuo fidanzatino più rincoglionito di te! Speriamo che non facciate figli, perché nascerà un fottuto bambino con un criceto in coma in testa! – Isabel iniziò a ridere, il che mi fece imbestialire di più. – Avresti bisogno di una sana scopata, sai? –  continuò a ridere. –  Sei fottutamente fastidiosa, avete rischiato di farci scoprire!
–  Ma dai, per un po' di rumore! E poi non si è accorta di nulla.. –   Fece per andarsene e la seguii anch'io. Nel modo di sedermi sfiorai la mia mano contro la spalla di Madison e.. un attimo.. cosa cazzo è successo? Brividi, brividi ovunque. Per non parlare del lampadario che era appena caduto accanto a noi. Merda. –  Ma cosa cazzo?! –   Madison si alzò di colpo terrorizzata. Isabel e Harry si alzarono anche loro, con una faccia scioccata. –  Io.. io non ho idea.. – balbettò mia sorella in preda al panico. Ben le sta, così sa cosa si prova. –  Si può sapere come cazzo fai a stare così tranquillo, Louis?! Oggi ci manca solo che crolla il tetto su di noi! –  Sbraitò Madison, uscendo fuori. Guardai Harry, che alzò le mani e disse –  ehi, questa volta non è colpa mia, eh. – Ridacchiò mettendosi la giacca. I proprietari del locale si scusarono per l'inconveniente e dissero a tutti che per quel giorno offriva la casa. Beh, meglio così. Una volta usciti nessuno proferì parola. Isabel e Harry presero subito posto dietro per far in modo che Mad si mettesse di nuovo accanto a me. – Lou, puoi lasciare a casa prima me? Non mi sento molto bene, scusatemi–  Chi poteva essere se non mia sorella? – ehm.. sì, lascia anche me a casa tua, ho..um.. la mia macchina parcheggiata lì.. –  Questa volta era Harry. Era più che ovvio che lo stessero facendo di proposito, ma mi limitai a sbuffare e ad annuire. Mad si girò preoccupata per guardare Isabel. – Tutto okay? Cos'è che non va? –  chiese con fare premuroso. Aveva la voce calma, rassicurante. Mi piaceva da morire. No, cazzo, no. Non è vero. Mi sta sul cazzo, lei con la sua gentilezza di merda. – No nulla, è che sono stanca e queste scarpe mi fanno male..
– Mh.. ma non stiamo camminando..
– A me fanno male e basta, okay? Domani vi porto un certificato medico, che cazzo. –  Madison corrugò le sopracciglia e annuì. Guidai fino a casa mia e Harry ed Isabel scesero dalla macchina. La ragazza accanto a me si slacciò la cintura ed uscì dalla macchina per salutare Isabel, che le farfugliò delle scuse e camminò verso casa zoppicando. Scossi la testa, era proprio una stronza ed Harry più di lei. L'ho già detto che sono due coglioni? Madison si sedette di nuovo al mio fianco e rimisi in moto la macchina. Non ci volle molto per arrivare a casa sua, era vicina e conoscevo la strada a memoria. Scese dalla macchina e prese le chiavi dalla borsa. Non parlò, mi salutò solo con la mano. Decisi di aspettare fino a quando non entrava, non perché mi importasse, ma perché mia sorella mi avrebbe ucciso, se fosse successo qualcosa. Passò un minuto e armeggiava ancora con le chiavi. – Ci metti molto? –  Urlai per farmi sentire da lei. – Che colpa ne ho se non ci riesco?! –  Urlò anche lei. Sbuffai e aprii lo sportello per raggiungerla – Dà qua, ci penso io–  le strappai le chiavi dalle mani e sentii una scossa. Ma porca troia. – L'hai.. l'hai sentito anche tu? Che.. che cos'era? –  Madison mi guardo negli occhi ed istintivamente portai una mano sulla sua guancia. Per fortuna stava già diluviando. – Sì... ma ora va tutto bene, okay? –  Continuai ad accarezzarle la guancia, che ormai era arrossata probabilmente per via dell'imbarazzo.
– Che.. che cosa era? Louis, è da quando siamo usciti che succedono cose strane. Io.. – la interruppi passando il mio pollice sulle sue labbra e cominciai a sfiorarle lentamente. – Non ci pensare più e basta, okay? –  lei annuì dolcemente e io sorrisi. Istintivamente le stampai un bacio rumoroso sulla guancia destra. – Scusa per stamattina.. io... non ero in me.. –  Non era proprio da me scusarmi, ma lo volevo fare. Lei annuì ancora una volta. – Non.. non fa nulla, davvero.. ehm... può capitare.. –  Non ero sicuro se la sua fosse un'affermazione o una domanda.. ma non riuscii a non sorridere. Sobbalzai quando la porta di casa si aprì e un Liam tutto spettinato e assonnato ci squadrò malissimo. – Lou? Cosa ci fai qui? Credevo fosse uscita con Isabel.. –  lei divenne di nuovo tutta rossa. – Ehm, si è così.. ma si è sentita male ed si è fatta lasciare a casa prima di tutti.. sono stanca.. Buonanotte.. –  Insicura camminò ed entrò in casa sua, lasciandomi solo con Liam. – Louis. So tutte quelle cazzate del libro e blabla. Ma so anche come sei tu. Non vai bene per mia sorella, lo sai bene. Sei il mio migliore amico.. ma.. stalle lontano, okay?
– Scusami? Non me ne fotte niente, né di ciò che pensi, né del libro! Tua sorella non mi piace, punto e basta. –  Mi girai e senza nemmeno salutarlo tornai in macchina. Lui chiuse violentemente la porta. Odiavo quando Liam faceva il super protettivo. Gli volevo bene ma, che cazzo, si comportava come un padre. So che anche lui mi adora tanto ma.. non sopporto quando deve fare così, porca puttana. Litighiamo spesso per questo.. lui mi accusa di essere uno stronzo con tutti, che non voglio bene a nessuno e che non tratto bene neanche mia sorella. Ma cosa gli importava, poi? Io volevo bene ad Isabel e lei ne voleva bene a me, avremo potuto prenderci anche a cinghiate ma.. ci volevamo bene, giusto? Scossi la testa mentre la mia mano ingranava un'altra marcia.
Isabel's pov
– Vuoi entrare prima di andare? –  chiesi ad Harry che camminava davanti a me. Si girò lentamente e sorrise. – Oddio sì, sto morendo di sete e quella pizza faceva proprio schifo! –  rise mentre cercavo le chiavi di casa per aprire. Ci riuscii subito e lo feci entrare per primo, chiudendo lentamente la porta alle mie spalle. Avanzai a passo svelto verso la cucina, trovando Harry seduto sul bancone, mentre beveva dalla bottiglia. – Lì nel porcile non hanno ancora inventato i bicchieri, eh? –  scossi la testa ridendo mentre lui posava la bottiglia e si asciugava le labbra con il palmo della mano. – Eh no, mi dispiace tanto. –  Ridacchiò scendendo dal bancone e venne verso di me. Gli presi il viso tra le mani e lo baciai dolcemente. Poggiò le sue sui miei fianchi, avvicinandomi di più a lui. Stavamo per approfondire il bacio quando il mio telefono iniziò a squillare. Cercammo di ignorarlo ma stava diventando veramente fastidioso. Mi staccai  prendendo il telefono e quando stavo per rispondere riattaccarono. Era Madison. – Chi era?
– Mad. Aspetta, le mando un messaggio. –  Ehi Maddie, tutto okay? Ti è partita la chiamata? Fissavo lo schermo impaziente mentre Harry si era seduto, sbuffando. – Che c'è? –  dissi ancora guardando il telefono. – Se non fossi la mia ragazza metterei in dubbio la tua eterosessualità dicendo che sei innamorata di lei, che palle. Sempre prima di me, eh? –  Avevo sentito le sue parole, ma non mi andava di litigare. Non risposi e lessi subito il messaggio. Tuo fratello.. è fottutamente strano. Prima mi fa un succhiotto, poi mi fa capire che sono una rompi coglioni, dopo quando siamo soli mi chiede scusa e si comporta come se fosse il mio ragazzo.. e poi dice a Liam che non gli piaccio nemmeno un po'. Feci una smorfia e sospirai, passando il telefono ad Harry. Che, leggendo il messaggio, alzò un sopracciglio. – Cosa ti fa pensare che me ne possa fottere qualcosa? –  sbuffò ancora. – Vaffanculo, Harry. –  uscii dalla cucina e andai verso la mia camera, chiamando Mad. Rispose al secondo squillo. – Pronto? –  aveva la voce così desolata.. – Ehi Mad.. sono qui, dimmi tutto. –  Mi raccontò tutta la storia e quando finì mi sentivo più confusa di lei. – Ah.. e parlavano anche di un libro.. –  aggiunse. – Che roba è? Ne sai nulla? – Merda.  – Oh ehm.. se non sbaglio.. è un libro dei ragazzi.. dove.. quando erano piccoli scrissero cose sulla loro amicizia.. sai, tipo.. uhm.. quello di Sleepover Club? –  Ma che merda avevo detto? – oh.. chiederò a Liam..» – No! No, assolutamente no!
– Perché? –  chiese lei, con un filo di voce. – Perché.. non vogliono che lo sappia nessuno e... Lou potrebbe arrabbiarsi molto con me.. –  Okay, ammetto che stavo un po' esagerando, dicevo una cazzata dopo l'altra e  stavo facendo apparire mio fratello come un pazzo squilibrato. – Maddie, devo andare.. le cose si sistemeranno, okay? Buonanotte..  sogni d'oro..
– Okay... notte, anche a te. –  chiuse la chiamata. Sospirai bruscamente. Dovevo andare a parlare con Harry. Scesi le scale e trovai Lou. – Dov'è Harry?
– Ehi Isa, ciao anche a te! –  disse lui ironico. – È uscito poco fa.. l'hai fatto incazzare, eh? –  Alzai gli occhi al cielo ed uscii, trovandolo mentre stava aprendo la sportello della macchina. – Harry! –  Urlai per farmi sentire. – Cosa? –  odiavo quando era incazzato, riuscivo a sentire la sua rabbia dentro di me e non era una cosa affatto bella. Mi avvicinai a lui per evitare di urlare. – Che motivo hai di incazzarti così? Per niente, poi! – gli dissi  – Cos'è, hai finito di parlare con Madison e ora puoi parlare con me?  
– Smettila di comportarti come se non ti considerassi mai, lo sai quanto tengo a te!
– Oh, sì che mi consideri! Per parlarmi di Louis e Madison e poi ancora Louis e poi ancora Madison. Oh e poi sai chi? Madison e Louis! Ma non mi dire! –  Riprese fiato. – Ah, per non parlare dei 'Harry, non rendere le cose più difficili' per una fottutissima mano! Scherzi?! –  Adesso ero anch'io incazzata, probabilmente anche peggio di lui. – Mi prendi per il culo o cosa? È successo solo oggi, non puoi arrabbiarti ora e dire che succede sempre!  E mi dispiace se sei la persona a cui tengo di più e parlo con te dei miei problemi, okay? La prossima volta sto zitta e ti dico che va tutto bene! Vaffanculo e basta, ci vediamo! –  Sbottai frustrata. Mi aveva accusato di cose che non erano vere.. e forse, non del tutto.. – Oh, pur di andarmene ci vado subito! Ci si vede, ciao! –  Chiuse lo sportello e mise in moto, andando via. Io andai verso casa, spensi tutte le luci e poi andai in camera. Misi il telefono in carica e sprofondai sotto le coperte. Dopo un po' la porta si aprì. O era un ladro, o era Louis o era Harry. Incrociai le dita sperando nell'ultima opzione, ma quando aprii gli occhi c'era Lou. – Lou.. che succede?
– Non riesco a  dormire.. sono nervoso.. parliamo un po'? –  Annuii facendogli spazio nel letto, lui si sdraiò accanto a me. «Avete litigato, non è vero?
– Mhmh.. tu ci hai parlato, prima che scendessi? – Annuì lentamente – Si sente un po' trascurato.. magari senza motivo ma.. si sente così e basta. E credo sia geloso di Madison. – Rise leggermente. – So che non ha senso ma.. conosciamo Harry, è proprio la sua testa a non avere senso. –  Risi anche io, questa volta. – Sento un vuoto dentro.. preferivo quando era incazzato con me e non ora che mi sento.. vuota.. –  Mio fratello si coprì col piumone e sussurrò un "stai tranquilla, farete pace come sempre." Sorrisi un po'. – Lou? E se ora ci lasciamo? Credi che io abbia sbagliato con lui?..
– Forse è vero che l'hai un po' messo da parte.. ma avrà esagerato anche lui.. e no, non vi lascerete.. se vi siete arrabbiati entrambi è perché sia tu che lui ci tenete tanto, al vostro rapporto.. e poi lui ci sa davvero fare con te.. ti tratta bene, lui è senza dubbio migliore di me.. –  Sicuri che quello fosse mio fratello? – Lou! Cosa diamine dici? È il mio ragazzo e  tu sei mio fratello! Non ti cambierei per nulla al mondo!
– Dici?.. –  Era così triste... – Ovvio, non devi neanche pensarci.. anche tu a me vuoi bene, vero? –  Domandai un po' incerta. – Io ti adoro.. Solo che ho paura che ti portino via da me.. loro ti trattano bene e io.. no..
– Louis, oddio, assolutamente no! Che diavolo ti prende? Vuoi una lametta per tagliarti le vene, per caso?
– Magari... –  Disse ironico. – Mi abbracci? –  Lui sorrise e mi strinse piano. – Mad ti sta davvero cambiando, eh?
– Oh ti prego. Io non parlo di Harry e tu non parli di lei, intesi? –  Ridacchiai e annuii. – Resta a dormire qui. Tanto lo spazio c'è.. mi manchi tanto. –  E dire che fino a un'ora fa ci prendevamo a parolacce. Lui sorrise e si girò dall'altro lato, addormentandosi poco dopo.




WE'RE BACK. AGAIN. 
Scusate per il ritardo enorme ma abbiamo avuto dei problemi col pc.
Comunque, ringraziamo tutte le persone che abbiano letto gli scorsi capitoli. Davvero, lo apprezziamo molto. 
Se vi va lasciateci una recensione :)
Bene, ci vediamo al prossimo capitolo. A presto :D

 
  
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