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Autore: Gamblut    08/09/2014    1 recensioni
LA RAGAZZA GHIACCIO. Fredda. Impassibile. Con il cuore congelato. Cosa le sarà successo per farla diventare così "gelida"? Qualcuno riuscirà a sciogliere questo ghiaccio che le avvolge il cuore? Beh.. Forse. Un ragazzo misterioso, che non si fa notare, SOLO... MISTERIOSO COME L'ARIA.
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"Lei lo osserva, lo guarda. Non sa nemmeno per quale motivo, non lo comprende. Sa solo che quel ragazzo la incuriosisce, ma non capisce nemmeno perché."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Ghiaccio e Aria, un amore, un'avventura straordinaria.


Capitolo 10

 
- Cambiando discorso, io devo andare in bagno..- dice il ragazzo cercando di alzarsi dal letto, ma tutte le sue ossa si scrocchiano e le ferite gli provocano dolore.
- Stai fermo. Non puoi aspettare? – chiede lei. Guardando il cielo, però, si accorge che sono già passate due ore e sono le diciannove.
- Non ci riesco. È da stamattina che non ci vado. – risponde lui.
- E come vorresti fare, sentiamo? Non ci arrivi nemmeno al bagno. -
- Ehm.. se tu mi..– dice lui e lei impallidisce.
- Ma sei pazzo? Trattienila! – esclama Alaska.
- Non ce la faccio più! -
- Il bagno è qui vicino, se vuoi ti posso sorreggere, ma non credo che ce la faccio. -
- E che non so come fare, chi mi tiene la porta? – domanda lui imbarazzato.
- Aspetta, ma qui non ci dovrebbero essere quei tubi per la pipì? – chiede lei scherzando.
- Controlla se ci sono, allora. – dice lui cercando ancora di trattenersi. Lei incomincia a ispezionare la stanza e trova solo.. un vaso da notte.
- Ma stai scherzando? – dice Stephen guardandola malissimo mentre lei scoppia a ridere.
- O questo, o la trattieni. – risponde quella divertendosi. Lui, sconsolato, caccia la ragazza dalla stanza e usa il vaso. Lei da fuori la porta sente tutto il rumore e continua a ridere senza smettere più e poi lui la fa tornare dentro. Lei rientra e sente l’odore nauseabondo di urina.
- Hai lavato il vaso? – chiede Alaska a Stephen.
- Come faccio? Non riesco nemmeno ad alzarmi! – esclama lui. Lei incomincia a tenersi con le mani il naso per non sentire l’odore. Le ha sempre fatto ribrezzo quella puzza assurda e per questo è sempre andata nei bagni pubblici solo nelle esigenze. Senza nemmeno pensarci, per l’odore orrendo, prende quel vaso e lo butta dalla finestra.
- Ma perché l’hai gettato? Potevi almeno svuotarlo..- 
- Io.. non svuoto mica un vaso dove c’è dentro della pipì. - afferma la ragazza non mostrando emozioni ma dicendolo apposta con una voce grandiosa e Stephen inizia a ridere nonostante tutto il corpo gli faccia male.
“No. No. Sto andando di male in peggio. Concentrati.” “Come devo fare? Come posso chiudere i rapporti con una ragazza che mi piace? Come posso.. lasciarla andare?!”
 - Comunque.. cosa è successo a…? – chiede il ragazzo non ricordandosi il nome, anzi, non ricordandosi il nome che non aveva mai saputo.
- Ah, vero! Prima che me ne dimenticassi. Melissa mi ha parlato. Ho scoperto che non è minimamente una ragazza imbarazzata con l’apparecchio e gli occhiali, questa mi perseguita dalla prima elementare e mi odia! – esclama Alaska.
- Cosa? – domanda il ragazzo che non sta capendo niente.
- Allora, quella rossa era mia compagna di classe delle elementari ed è stata lei a farmi diventare una ragazza sola e senza amici. Sin da quando ero piccola mi perseguitava! –
- Ma sei sicura? Mi sembra una ragazza buona e gentile, che non toccherebbe una mosca.. che poi come si è procurata quel rossore nella guancia? l’hai picchiata tu? – domanda sempre lui.
- Mi stai ascoltando? Quella mi ha sempre seguito, mi ha fatto diventare così! –
- Così come? Se non te ne sei accorta, ma se tu non fossi mai stata lo zimbello della scuola, non mi avresti conosciuto! Sai, forse sarebbe stata una vita migliore per entrambi, non credi?  – dice lui, sfogandosi anche un po’. “Forse l’opzione migliore per troncare è litigare, almeno non ci sono rimpianti e potremmo separarci definitivamente…”
- Questo sì… ma tu ti rendi conto che quella è sempre stata gelosa di me e per questo mi ha sempre odiato? – parla Alaska ancora sconvolta della situazione con la rossa.
- Guarda, lei ti ha sempre invidiato perché tu sei stupenda, brava, intelligente, simpatica, divertente e non ti preoccupi di quello che dici. Ma, allora, perché se ti senti la migliore del mondo stai con uno come me? – urla lui e poi incomincia un po’ a tossire. “Beh, almeno un po’ di verità l’ho detta.”
- Tu non mi credi? Pensi che mi sia inventata tutto? Che lei non sia cattiva e che sia una santarellina come fa credere? – domanda lei ancora più sbalordita.
- Sì. Perché dovrebbe mentirti? Perché dovrebbe essere mia amica se la preda sei tu! E perché l’avresti dovuta picchiare per un’assurdità di questo genere?! – esclama lui.
- Ma non capisci proprio? Lei ha diffuso sin dalla prima elementare una bugia, ha creato una maledizione dove tutte le persone che mi stanno accanto poi avranno problemi, tu puoi capire cosa possa significare questo per una bambina di prima elementare? E questa maledizione è ancora in corso dopo dieci anni! –
- Ah sì. Io non capisco proprio niente. Sono una nullità. Veramente, perché vuoi starmi accanto? Perché ti sto così simpatico? Perché sono l’unica persona che ti sopporta? Se la gente ti invidia è perché hai tante qualità, ma qui sembra che tu sia sola come un cane che non sa fare niente. Ah, certo. Chissà quale problema sia una fandonia dove se uno ti tocca tossisce! Ma qui siamo alla vita reale, Alaska. Forse la gente non da più conto a quella stupidaggine, ma ti fanno pensare che  ci credono per non starti accanto e usare quella come scusa. Sai, io non ho mai passato i compiti a nessuno, dalla prima media fino alla terza superiore, e proprio ora mi picchiano.. forse veramente tu sei maledetta! Forse proprio perché ti ho conosciuto mi hanno preso a schiaffi!  Forse veramente tu rovini la vita delle persone che hai accanto! - grida Stephen alla ragazza, che rimane in silenzio, ad assimilare le parole.
“Stephen, c’è l’hai fatta. Adesso ti odia e potrai proteggerla da te stesso..Stephen.. trattieni le lacrime.” pensa lui, coprendosi con il braccio la faccia per non far vedere tutte le lacrime che gli scorrono sul viso. “Basta. Questa è stata la scelta peggiore, della tua vita. Ma, per il bene di entrambi, le hai dovuto  dire addio.”
- Tu! Come osi dirmi queste cose e poi ti copri pure la faccia per la vergogna? Vigliacco! Io mi fidavo di te! Ho visto in tutti questi anni tante persone sole come me con cui potevo stringere amicizia e ho sbagliato, perché ho scelto te! Il ragazzo più stronzo di tutta la terra! Tu nemmeno mi conosci! Pensi di sapere tutto di me? Tu non sai niente e non puoi permetterti di giudicarmi! Sai, io ho pianto tante volte a casa mia perché mi consideravo una bambina stupida che non riesce a fare amicizia, e questa è la prima volta che piango davanti a qualcuno! È la seconda volta che piango per te! Tu non le meriti le mie lacrime, tu mi fai schifo! Pensi di essere qualcuno? Non sei nessuno. Anzi, sai chi sei? Sei “L’UNICA PERSONA AL MONDO CHE ABBIA VERAMENTE FATTO PIANGERE ALASKA WANE” e che l’ha vista pure piangere… ti va bene questo titolo? Vuoi una coppa? Tu veramente pensi che a me non importi nulla di te, Stephen? Ho sempre voluto starti accanto nonostante tu all’inizio mi odiavi.. poi mi hai accompagnato all’ospedale, io pensavo di valere qualcosa per te, che tu mi considerassi qualcuno, mai mi sono sbagliata! Tu non capisci cosa provo? E poi sono io la stupida! Sono rimasta qui da sola fino a ora che sono le 19 passate e mia mamma mi sgriderà perché ho fatto così tardi perché io sono una stupida che ti sono rimasta accanto anche in questi momenti difficili! Ti ho curato! Ti ho aiutato! Ma a te non te ne importa nulla, tu credi solo a tutte quelle voci che dicono in giro, che sono una ragazza che odia tutti e fa del male a qualunque persona le stia accanto. Bene, io pensavo che tu fossi una persona diversa, ma mi sbagliavo. Non ti fare mai più vedere. Addio, Stephen Wilson. Addio, inutile e insignificante Aria. – urla singhiozzando la ragazza e piange fortemente, proprio davanti a lui che ha gli occhi coperti ma riesce sempre a vedere la ragazza e ha sentito tutto il discorso. Subito dopo  Alaska corre, esce dalla stanzetta e chiude la porta, sedendosi a terra proprio accanto all’infermeria. Continua ancora a piangere fortemente, e, adesso che nell’aula non c’è più la ragazza, Stephen  abbassa il braccio e comincia a singhiozzare. Nessuno sente le lacrime dell’altro, coperte dalle proprie. Così vicini, ma anche così lontani. Separati da una porta, separati da una grande muro di ghiaccio. 






~ Spazio a me! ~
Ehy! So che adesso mi state odiando tutti, aww. E adesso come si riprenderanno i due poveri amori? Si riunificheranno, poi? C'è ancora questo muro di ghiaccio, vedremo se si scioglierà.. beh, sta a voi scoprirlo! Se volete esprimere consigli, critiche o anche elogi, per favore recensite! :) Al prossimo capitolo, adios.
  
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