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Autore: mavima    08/09/2014    1 recensioni
Sara e Lorenzo dopo il matrimonio, un nuovo amore per Tommy ed Elena, una nuova famiglia per Francesca, un fiocco rosa che arriva avventurosamente, Stefano incontra Marguerite....una donna dalle mille risorse
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lorenzo Martini, Sara Levi, Tommy Martini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Manca ormai solo una settimana per la partenza per la vacanza in Sardegna, quella mattina Sara avrebbe avuto l’ultima visita di controllo dopo l’intervento al cuore.
 Scende in cucina insieme a Lorenzo , dove tutta la famiglia è riunita per la colazione.
Libero: “Buongiorno ragazzi, arrivate giusto in tempo per i cornetti caldi!”
Sara, sedendosi e afferrandone uno: “Grazie, volentieri!”
Lorenzo, togliendole il cornetto dalle mani: “Faremo colazione più tardi, Sara non ti ricordi che devi  fare il prelievo per  l’esame del sangue?”
Sara sbuffando: “Ah, già!”
Francesca: “Poverina!”
Libero : “Non vi preoccupate per le bambine , io accompagnerò Francesca al centro estivo ed Enrica ed Ave si occuperanno di Stella”
Lorenzo : “Grazie zio… dai Sara, salutiamo tutti ed andiamo…. prima iniziamo e prima finiamo!”
La coppia esce frettolosamente e più tardi, arrivata a villa Aurora….
Lorenzo: “ Buongiorno Gloria, oggi c’è con me Sara per l’ultimo Day hospital….è già arrivato Oscar?”
Gloria: “Buongiorno Sara….no, non ancora!”
Sara: “ Ciao Gloria come va?”,
 ma viene interrotta da Lorenzo: “Quando arriva, digli di raggiungerci in sala prelievi!” e trascina via Sara.
Lorenzo: “Siediti lì e tirati su la manica!”
Sara con l’aria un po’ preoccupata: “Agli ordini!”
Lorenzo, mettendole il laccio emostatico al braccio: “ Scusa, sono un po’ frettoloso, ma se riusciamo a fare tutti gli esami questa mattina , poi potrei accompagnarti a casa per pranzo e  tornare in clinica per le visite prenotate. Così uscirei  un po’ prima e poi andremmo a prendere Francesca al centro estivo e  dopo tutti insieme passeremmo in agenzia viaggi a ritirare i biglietti del traghetto e a dare il saldo per la casa…..
ma che hai?.... Sei pallida?..... Ahhh…ti fa impressione il prelievo….”
Le da un bacio sulle labbra: “ Non guardare …. fai un bel respiro lungo..... fai un bel respiro lungo …..fatto!”
Sara espirando : “ Sì, se sopravvivo, potremmo fare tutte queste cose….ma ora andiamo a fare colazione vero?”
In quel momento entra Oscar: “ Ciao… già all’opera…. bravi…chi ben incomincia…”
Sara: “Ciao Oscar il vampiro mi ha già dissanguata….ora andiamo a fare colazione tutti insieme?”
Oscar: “Se vuoi Sara puoi prenderti una bevanda calda alla macchinetta qua fuori…poi dobbiamo andare, ci aspettano per l’ecocardiografia!”
Lorenzo: “Le prendo un cappuccino e arriviamo!”
Sara viene sottoposta all’ ecocardiografia e  all’elettrocardiogramma sotto sforzo.
 Poi si dirige con Lorenzo nello studio di Oscar, dove i due  medici faranno una valutazione conclusiva della malattia di Sara.
Oscar: “Tutto stra-bene, ti dichiaro guarita!”
Sara: “Posso riprendere a fare attività fisica allora?”
Oscar: “ Sì come una persona normale…..non come un’ atleta!”
Lorenzo: “Hai capito? Senza esagerare!”
Sara: “Okay…..senza esagerare!”
Lorenzo, rivolgendosi a Sara: “Amore passo un attimo da un paziente e poi ti raggiungo alla reception per accompagnarti a casa…a più tardi Oscar!”
Lorenzo esce e Oscar coglie l’occasione per parlare con  Sara: “ ….Sara, io ho detto che la tua convalescenza è finita, ma non potrei dire altrettanto di Lorenzo….la tua malattia è stata scioccante per lui….non lo fare preoccupare….dagli ancora un po’di tempo!”
Sara: “Grazie Oscar, seguirò i tuoi consigli…. l’ho fatto soffrire molto vero?”
Oscar: “ Sì”
Sara: “Non volevo…”
Oscar: “ Lo so”
Alla reception  Sara raggiunge Lorenzo e lo bacia, stringendolo forte.
 
Quella stessa mattina Stefano si trovava  nell’ ex bar di Sara, che lui aveva rilevato. Vittorio se ne era andato a lavorare a Londra e lui non aveva avuto ancora il tempo di trovare un altro barista. Era un po’ scocciato di dover stare lì, con il rischio di incontrare Sara. Dopo l’intervento  era andato a trovarla e i due si erano promessi che sarebbero rimasti buoni amici….ma poi non l’aveva più cercata, sapendo di soffrire nel vederla con Lorenzo. Sara si sentiva in colpa nei suoi confronti, perciò  diceva tra sé e sé che era meglio non fare nulla per prima….quando sarebbe stato pronto l’avrebbe contattata lui.
Stefano sta scaricando delle casse di bibite quando  la sua attenzione è richiamata da una vecchia due cavalli che si è fermata davanti al bar. Vede uscire una bellissima ragazza dall’auto, leggermente claudicante. Ha i capelli lunghi lisci e  rossi, un incarnato etereo, con qualche lentiggine e degli stupendi occhi verdi, molto grandi, un po’ a mandorla e molto espressivi. Indossa una lunga gonna colorata(un po’ stile Pippi Calzelunghe)e degli anfibi neri.
Con un po’ di difficoltà la ragazza esce dalla macchina e sbuffando : “Quel malheur !”
Stefano si avvicina: “ Posso aiutarla? Ha dei problemi con l’auto?”
La ragazza, con un dolce accento francese: “Dicevo…che sfortuna! La mia vecchia amica questa mattina non ne vuol sapere proprio di accompagnarmi a lavoro….non mi guardare così…sono zoppa perché ho una gamba finta!”
Stefano: “Io veramente guardavo tutt’altro…uhm vediamo…”
Apre il cofano dell’auto: “Sei un’auto affascinante come la tua proprietaria”
La ragazza: “Vuoi dire che sono una vecchia cariola?”
Stefano: “ Voglio dire che te e la tua auto siete due tipe particolari…particolari belle”-
“Temo che dovremo chiamare un carrattrezzi….si è rotta la cinghia dell’alternatore!”
La ragazza porgendo la mano: “Piacere sono Marguerite”
Stefano: “ Io sono Stefano… entra nel mio bar… ti offro da bere e chiamiamo un meccanico”
Marguerite: “ Sono già le sette e trenta, io sono la maestra del centro estivo….alle otto arrivano i bambini!”
Stefano: “Posso accompagnarti  io, lasciami le chiavi…chiamerò  il carrattrezzi dopo…a che ora esci da scuola?”
Marguerite: “ Ma tu sei così gentile con tutti?”
Stefano: “ No , solo con quelle rosse, carine e simpatiche….allora…. ti accompagno io?”
Marguerite: “ Mi faresti un enorme piacere….”
Stefano: “ Andiamo allora!”
In macchina
Stefano: “Come mai sei a Roma…sei  francese  vero?”
Marguerite: “All’università ho conosciuto un italiano. Dopo la laurea ci siamo trasferiti insieme in Italia. Io ancora non avevo trovato lavoro, lui invece lavorava per una multinazionale…un tipo importante insomma.
Un anno fa abbiamo avuto un incidente in moto. Tutti e due più la moto siamo caduti sulla mia gamba….e così l’ho persa. Dopo qualche mese si è innamorato di un’altra, ma non aveva il coraggio di lasciarmi….credo si sentisse in colpa per l’incidente.  Solo che…. io li ho scoperti e così me ne sono andata”
Stefano: “ E lui ti ha cercata?”
Marguerite, ridendo: “Ma magari, non se ne è  accorto ancora adesso, che me ne sono andata …ero diventata un soprammobile!”-
“ E tu, perché sbuffavi già alle sette e trenta del mattino?”
Stefano : “La donna di cui ero innamorato…in realtà amava un altro e sotto, sotto io l’ho sempre saputo!”
Marguerite: “Non era il sogno giusto allora….hai mai sentito parlare di un sogno in cui c’è un amore non corrisposto…c’est impossible….non è possibile…non ti devi stancare di cercare il tuo sogno….quello giusto!”
Stefano tra sé e sé: “ Forse il mio sogno giusto sei tu….è la prima volta che non ho pensato a Sara per più di un’ora,  dopo che lei mi ha lasciato”
Poi ad alta voce: “ A che ora passo a prenderti  questa sera mademoisselle?”
Marguerite: “Alle 17 e 30 mon cher ami! Grazie”
Intanto  erano arrivati davanti al centro estivo
Stefano: “ A dopo allora”
Marguerite: “A dopo, grazie!”
 
Lorenzo verso le quattro del pomeriggio torna a casa, entrando dalla cucina e trova Stella nel seggiolone, che sta mangiando la mela grattugiata per merenda . Sara gli va incontro nascondendo qualcosa dietro la schiena.
Lorenzo la bacia e poi cerca di capire che cosa sta nascondendo…..e scorge una scatola di wafer al cioccolato: “T’ho beccata, ma non ti eri messa a dieta per la prova costume?”
Sara: “ Lasciami stare, ancora aspetto la colazione di questa mattina!”
Lorenzo: “ Andiamo a prendere  Francesca allora?”
Poi si china per prendere Stella nel seggiolone….ma la bimba gli sputa tutta la pappetta di mela sulla camicia.
“Chi sa da chi hai preso?”
Sara: “Chissà! Ahahahah!!!”
 
Arrivati al centro estivo l’insegnante  fa incontro alla coppia: “ Buongiorno, sono Marguerite  Blanchard , l’insegnante di Francesca, prima di chiamare la bambina  volevo raccontarvi quello che è successo oggi.
Dopo pranzo i bambini giocavano in giardino. Martina ha chiesto a Francesca se suo padre era quel dottor Martini che aveva operato sua nonna. Francesca ha risposto di sì. Alessandro, un altro bambino, ha detto che era una bugia, perché Francesca  non faceva di cognome Martini. Allora lei gli ha allungato un pugno….io vi racconto questo, non per il pugno…che secondo me il bambino ha anche un po’ meritato…ma… perché mi sono stupita della reazione di Francesca….è una bambina così tranquilla e gentile con tutti…sono preoccupata che ci sia rimasta molto male….”
Sara: “Noi la stiamo adottando, forse lei non ce l’ha fatta a dire la verità….”
Marguerite: “L’avevo immaginato…statele  vicino, povera bambina!”
Lorenzo e Sara si guardano preoccupati. Francesca gli corre incontro, facendo finta di nulla.
All’uscita Sara vede la macchina di Stefano,  poi  vede Marguerite salirci sopra ed è proprio contenta di vedere i due  insieme.
La famigliola va agenzia di viaggio,  poi a mangiare un gelato e  rientra a casa.
 
Stefano: “Com’è andata la giornata?”
Marguerite: “ C’è stato qualche problema, ma nel complesso bene…e la mia vecchia amica come sta?”
Stefano: “Sarà pronta per domani pomeriggio, ovviamente servizio taxi assicurato anche per domani, se sei d’accordo”
Marguerite: “Grazie”
Stefano: “No, grazie a te!”
Marguerite: “Di che cosa?”
Stefano: “Di essere capitata nella mia vita”
“Volevo invitarti a cena a casa mia….ma mi rendo conto che per te sono uno sconosciuto…allora ho
 pensato ….perché  non andiamo a mangiare qualcosa nel mio bar?”
Marguerite: “Volentieri”
Arrivati al bar
Stefano: “Balliamo?”
Marguerite: “Ma io ho una gamba artificiale…come faccio a ballare?”
Stefano: “ Evidentemente non hai mai incontrato il cavaliere giusto! Non esiste un sogno, senza il cavaliere giusto!”
I due ballano spensierati ,ridendo e parlando.
Marguerite: “ Grazie!”
Stefano: “Di cosa?”
Marguerite: “Di essere capitato nella mia vita!”.
 
Lorenzo, Sara e le due bambine rientrano a casa.
Ave: “Ciao ragazzi, tutto bene? Cominciavamo a stare un po’ in pensiero….e queste signorine come stanno?”
Sara: “Benissimo….ci siamo fermati a prendere un gelato….che poi io non dovrei, perché sarei a dieta…va beh! Lasciamo stare….abbiamo il tempo di lavare le bambine prima di cena?”
Enrica: “Sì, Tommy, Elena e Bobò devono ancora arrivare…”
Sara e Lorenzo salgono al piano superiore e infilano nella vasca da bagno Francesca e Stella. Con l’accappatoio le trasferiscono in braccio , vocianti, nella cameretta ( ora che Stella non si sveglia più di notte dormono insieme, mentre Elena si è trasferita nel garage, di Anna).
Mentre Sara le veste con i pigiamini, pronte per cena e nanna Lorenzo: “ Franci, ti devo iniettare la penultima dose di vaccino per l’ allergia. Vado a prendere la fialetta in frigo….mi raccomando, non iniziare a correre per tutta casa!
Francesca: “Okay!”
Lorenzo torna su con la fialetta in mano, mentre Sara scende con Stella , per iniziare a imboccarle la pappa: “Ci vediamo tra poco….ci sono le milanesi con le patatine, solo che io…ho detto ad Ave di prepararmi il petto di pollo ai ferri con l’insalata…è dura restare in forma!”
Francesca è seduta sul letto e guarda Lorenzo aspirare con la siringa la fialetta e poi buttare fuori l’aria dall’ago. L’ansia le sale sempre più, il respiro diventa affannoso, sente il cuore pesante pulsarle nel petto, le mani le sudano. Lorenzo inizialmente non si accorge di nulla e continua a parlare delle prossime vacanze, poi si gira con la siringa in una mano e il batuffolo di cotone con il disinfettante nell’altra. Vede Francesca che si regge la  testa tra le mani. Poggia,  dopo averle rimesso il tappo, siringa e batuffolo sul comodino.
“Franci che cos’hai?” e le si siede vicino tirandole su il mento.
“Sei bianca come un lenzuolo, distenditi sul letto….se no svieni” e l’aiuta ad adagiarsi sul letto.
Francesca: “Sono una cretina, ho paura di tutto da quando….ma tu hai mai paura?”
Lorenzo: “No il cretino sono io che non mi sono reso che il tuo non era solo un capriccio, ma una fobia…comunque avere paura non è da cretini…è umano. Due anni fa io non riuscivo più a fare il mio lavoro, non riuscivo più ad operare…poi grazie all’amore della mamma  ho superato quel momento”
Francesca: “Come hai fatto?”
Lorenzo: “Lei rischiava di morire e io ho ripensato  che tempo prima mi aveva detto che, se avesse dovuto mettere  la sua vita nelle mani di qualcuno, l’avrebbe messa nelle mie…e poi avevo il terrore di perderla…sapevo che solo io potevo fare quell’operazione….e così …ho trovato il coraggio di riprendere in mano il bisturi , per amore suo…solo con l’amore si vincono le paure”
Francesca: “Io ho sempre avuto paura delle punture, la mia prima mamma, quando dovevo fare i vaccini,  mi stringeva forte, forte….lei non era come voi …era sempre un po’nervosa. I soldi non ci bastavano mai, lei puliva uno studio di avvocati e faceva qualche altro lavoretto. Si vantava che la nostra Panda aveva imparato  ad andare senza benzina….ma ogni tanto ci toccava andare a piedi, perché non avevamo più neanche dieci euro da metterle nel serbatoio. Il Sabato era il giorno più bello perché gli avvocati le pagavano la settimana. La mamma allora comprava due pizze surgelate, due coca cola e continuava a dire che nessuno mangiava bene come noi…”
Lorenzo sorride, Francesca continua il suo racconto: “ Un pomeriggio sono tornata a casa e davanti la porta ho trovato la nostra vicina, che mi ha detto che dovevo andare a casa sua perché mia mamma aveva avuto un incidente e stava in ospedale. L’ho trovato strano, perché fino a quel giorno, non mi aveva mai rivolto la parola. Il giorno dopo è venuta l’assistente sociale che mi ha detto che mia mamma era andata in cielo.”
Lorenzo si inizia a commuovere , Francesca continua a parlare: “Al funerale cerano le vicine, io, l’assistente sociale e le mie maestre…sulla lapide non c’era neanche la sua foto e neanche un vasetto per i fiori…ho pensato che tanto non mi ci avrebbero più riportata e così è stato”
Lorenzo: “Ti prometto che ti ci porterò e faremo mettere una bellissima lapide, con tanti fiori…”
Francesca sorride e continua il suo racconto: “Quella sera mi hanno portata all’istituto di suore….e lì non mi parlava più nessuno…era come se non esistessi. Nessuno mi chiedeva niente….della scuola, se stavo bene, se stavo male, se desiderassi qualcosa….le suore parlavano solo del Signor Dio”
Lorenzo: “ Signor Dio?”
Francesca: “ Al Signor Dio piacerebbe questo….il Signor Dio vorrebbe quest’altro…devi pregare il Signor Dio.”
“Allora io ho chiesto alle suore che necessità aveva il Signor Dio di prendere la mamma  a una bambina…lo capisco anch’io che sono piccola che non si prende la mamma a una bambina che ha solo lei…soprattutto se intorno hai tantissima gente che è già morta”
Lorenzo sorride, Francesca continua: “ Non l’avessi mai detto, si sono arrabbiate a morte….come se il Signor Dio fosse loro parente….e poi mi hanno detto che loro erano sposate con lui…..ma come ….uno che non vuole neanche il divorzio può avere tutte quelle mogli?”
“Poi un pomeriggio stavo malissimo, mi faceva male la pancia e la gamba e non riuscivo neanche a muovermi”
Lorenzo: “L’appendice si era infiammata”
Francesca: “L’operatrice mi aveva dato una medicina effervescente, ma io stavo sempre più male….poi è arrivata la notte e io ho pensato adesso mi metto a urlare…quando urli poi nei film muori…così o non sentirò più male, o tornerò  con mia madre…allora la suora ha chiamato l’ambulanza”
“Al pronto soccorso ho rivisto Oscar che si è arrabbiato con la suora perché avevano aspettato tutto quel tempo a chiamare il 118….gridava che bisognava chiamare Lorenzo….che dovevano  fare in fretta….poi  mi ha fatto una puntura….ma stavo troppo male per avere paura….dopo non ho sentito più male”
Lorenzo: “Sarà stato un antidolorifico da cavallo!”
Francesca:  “Quando ti ho visto, pensavo di essere già morta… proprio tu…”
Lorenzo: “Beh lì Signor Dio 1000 punti a favore….!”
Francesca ridendo: “ Sì lì è stato un grande a farci rincontrare…tu mi sorridevi e io non ero più abituataal fatto che qualcuno potesse sorridermi. Quando mi sono risvegliata dall’operazione ho visto quella che allora era solo Sara. Lei ha fatto quello che avrebbe fatto mia madre: mi accarezzava, mi ha rinfrescata, è uscita ed è tornata con un pigiamino nuovo….la sera è voluta rimanere lì con me…anche se tu le chiedevi di tornare a casa a riposarsi”
Lorenzo: “ Signor Dio altri 1000 punti!”
Francesca: “Il resto te lo ricordi no?”
Lorenzo: “Sì”
Francesca: “Oggi ho dato uno schiaffone a un mio compagno , che diceva  che non sono figlia vostra…perché era vero…e se domani arriva l’amico di Lele e vuole portarmi via….perché quello è mio padre vero?”
Lorenzo: “ Sì, ma ha già detto che ti lascerà con noi….ci vorrà solo un po’ di tempo” e la stringe forte a sé.
Francesca: “Dai, fatti coraggio, fammi ‘sto vaccino…è già da un po’ fuori-frigo, non voglio più avere l’asma!”
Lorenzo: “ Aspettami qua”.  Scende al piano di sotto. Sara sta ancora imboccando Stella: “Hai gli occhi rossi…c’è qualche problema con Francesca?”
Lorenzo: “ No solo che abbiamo bisogno di te…tutti e due!”
Libero: “Vai Sara…ci penso io a Stella”
Arrivati in cameretta, Sara si siede sul lettino di Francesca, la fa sedere sulle sue gambe …con una  mano le tiene la testa sul suo petto, con l’altra le tiene su la manica della maglietta.
Lorenzo riprende la siringa e passandole il batuffolo sul braccio: “ Fai dei bei respironi lunghi…e pensa a qualcosa di bello….”
Francesca : “A che cosa devo pensare?”
Lorenzo: “A quello che vuoi ….ho già finito!”
Poi scendono giù per la cena …..allegramente si mettono tutti a tavola…ma suona il telefono.
Sara: “ Vado io! Tanto io non devo mangiare le patatine fritte…”
Dopo poco ritorna urlando: “ Il giudice ha deliberato l’adozione, domani dobbiamo andare a firmare i documenti!”
Lorenzo: “Grande rimonta di Signor Dio:  5000 punti!”
Sara: “Che cosa dici?”
Lorenzo:  “Niente, niente!”
Il padre di Francesca aveva formalmente rinunciato al riconoscimento e aveva chiesto al giudice di accelerare i  tempi dell’adozione, nell’interesse della bambina.  Il giudice, vista la situazione particolare, aveva derogato anche al fatto che Lorenzo e Sara  non erano sposati da più di tre anni.
 
La sera in cameretta, Sara: “Franci puoi scegliere se aggiungere il cognome Martini al tuo o se vuoi solo fare di cognome Martini….domani andremo all’anagrafe e ti faremo rilasciare una nuova carta d’identità per minori…scegli liberamente”
Francesca: “Voglio chiamarmi solo Francesca Martini…..voi non sapete come sono i ragazzini di terza elementare…lo noterebbero subito se avessi due cognomi e soprattutto poi scoprirebbero che Stella e Tommy ne hanno solo uno….sono stufa di dover raccontare la mia storia….la racconterò solo a chi voglio!
Voglio andare a scuola qui a Poggiofiorito il prossimo anno…al parco ho conosciuto già tutti. E poi Marguerite mi ha detto che il prossimo anno insegnerà lì , in quarta, sapete… lei è super-abile!”
Sara: “Super-abile?”
Lorenzo: “Ho notato che ha una protesi alla gamba…”
Francesca: “Ecco appunto ….come la definireste voi una che va più veloce degli altri, ma con una gamba finta?”
Sara: “Non fa una piega!”
Francesca: “ Lei ci fa fare un sacco di cose interessanti ….domani disegneremo le emozioni!”
Lorenzo : “ Parleremo  allora con  Super- teacher!”
   

E finalmente scende una notte di riposo in quella giornata particolare....
   
 
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