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Autore: Jencloves    08/09/2014    2 recensioni
Charlotte, il giorno del suo 17esimo compleanno perde entrambi i genitori e viene messa in una casa di accoglienza di New York. La ragazza ha smesso completamente di parlare per lo shock e usa solo il suo diario e il suo album di disegni per esprimersi con se stessa.
E' sola finchè una famiglia del New Jersey non decide di prendersi cura di lei e la cosa la incuriosisce e la spaventa. incontrerà 6 persone stupende, tra loro Nick di cui lei si innamora e che la cambierà, ma con cui non potrà mai avere nulla al di fuori dell'amicizia..
Spero di avervi incuriosite
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frankie Jonas, Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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8.La mia vita fa schifo pt.2
 
*Joe's Pov*
Vorrei tanto sapere che diamine mi era passato per la mente quando decisi di baciare Sophie. Insomma non era così che volevo baciarla per la prima volta. E poi la scusa di aver visto l'odiosa Jennifer... Ero caduto davvero in basso.
Ma lei era davanti a me ed era così bella nonostante mi stesse urlando in faccia come una pazza e il mio fu quasi un riflesso improvviso, quasi come se da tempo avessi voluto baciarla ma mi fossi sempre trattenuto.
Provavo molto più dell'amicizia ma lei mi odiava, glielo potevo leggere chiaramente negli occhi mentre urlava e dopo il bacio, e sapere di non essere contraccambiato non mi piaceva per nulla, non lo sopportavo proprio ma dovevo accettarlo, per qualche strano motivo ce l'aveva con me e l'unica cosa che potevo fare era mandare giù il rospo e continuare a fingere indifferenza nei suoi confronti. Ma come potevo farlo se ogni volta che ce l'avevo davanti volevo solo baciarla e stringerla forte? C'era qualcosa in lei che mi spingeva a proteggerla ma poi chi l'avrebbe protetta da me se fossi stato io stesso a ferirla?
I miei pensieri erano talmente tanti e profondi da ricevere attenzione da ogni parte del mio corpo, ed ero talmente concentrato che quasi non mi accorsi che Charlotte era appoggiata allo stipite della porta della mia stanza mentre mi guardava con il suo sguardo dolce e innocente.
Le sorrisi e lentamente si avvicinò a me per poi buttarsi tra le mie braccia stringendomi forte a se nell'abbraccio di cui avevo bisogno. Avevo davvero bisogno di qualcuno che senza che gli dicessi niente capisse cosa mi stesse succedendo e probabilmente Char era una di quelle persone.
"Grazie Char" le sussurrai all'orecchio mentre mi lasciavo abbandonare in quell'abbraccio.
Si staccò e dopo avermi sorriso uscì dalla stanza senza fare rumore. Era stana, ma aveva una dolcezza inspiegabile e la capacità di capire ciò che le persone provano solo guardandole negli occhi. Il non parlare, probabilmente, le aveva fatto sviluppare quella particolare dote che tutti diamo per scontati, ma che per lei è l'unico modo per farci sapere come sta.
"Ehi Joe" mi chiamò Nick attirando la mia attenzione.
Lo salutai con la mano e non ebbi nemmeno il tempo di dire qualcosa che si buttò a capofitto sul mio letto facendomi quasi cadere.
"Finezza Nick" dissi ironicamente io.
"Mi hanno detto che oggi eri in giro con Sophie... Quindi eh, dai cos'è successo?" mi disse il curiosone dalla bocca larga
"Niente, abbiamo parlato, mi ha urlato contro e poi l'ho baciata" risposi io come se nulla fosse successo, perchè credo nessuno sapeva davvero dei miei sentimenti verso Soph.
"Come l'hai baciata?!" urlò sorpreso mio fratello scattando in piedi dal letto.
"Calmo.. Avevo visto Jennifer" mentii e in quel momento vidi mio fratello tornare calmo e poi sedersi.
A dire il vero sembrava quasi deluso come se sperasse che l'avessi baciata perchè mi piaceva. In effetti era vero, ma conoscendola da poco non potevo davvero sapere ciò che provavo per lei, anche se ogni ogni volta che sentivo solo il suo nome mi tremava lo stomaco, come se milioni di farfalle se ne fossero impossessate. Ero poco innamorato... Si Joe vai convinto, ti credono tutti.
Nick mi disse qualcosa che non ascoltai e poi uscii dalla stanza. Ero troppo impegnato a pensare ai miei errori e a pentirmene che non sentivo più nulla.
 
*Jennifer's Pov*
"Sophie Perdente McHolly, hai sbagliato a metterti con il MIO Joe" dissi davanti allo specchio sistemandomi il cappotto nero di pelle, prima di aprire la porta ed uscire di casa per andare al mio "appuntamento" con la vittoria.
Non ci volle molto per arrivare a destinazione, una villa che in confronto alla mia sembrava uno sputo, per lo più era così poco illuminata infatti faticai a trovarla nel buio della notte.
Bussai alla porta sorridendo mentre la mie mente viaggiava pensando a tutti i modi possibili per mettere in ridicolo quella smorfiosetta, ma credevo di esserci già riuscita con un piccolo aiuto esterno.
Una volta che la porta si aprì venne fuori una donna che riconobbi praticamente subito.
"Ciao Mary tutto fatto?" chiesi sorridendo e sperando che avesse fatto ciò che doveva fare.
"Tranquilla, è tutto risolto. Sophie non ci darà più fastidio per un pò di tempo. Ora entrambi avremo ciò che vogliamo: Io sposerò suo padre mentre tu ti prenderai il suo amico" replicò "Ora dammi quelle foto"
Oh, quasi mi dimenticavo delle foto che scattai a lei quando iniziò a tradire il padre di Sophie, così da poterle utilizzare per ricattarla e per ottenere ciò che volevo: Cioè che quella smorfiosetta se ne andasse. Così estrassi dalla mia Chanel nera il plico contenente le foto incriminati e gliele consegnai per poi andarmene fingendo che quell'incontro non fosse mai esistito.
Avevo programmato tutto nei minimi dettagli, ed ora che c'ero riuscita l'unico passo che mi rimaneva da fare era conquistare Joe e portarmelo a letto, e ci sarei riuscita perchè io ottengo sempre ciò che voglio.
 
*Sophie's Pov*
L'alba è il soggetto più bello da fotografare, e quello che mi trovai davanti agli occhi quella mattina era forse il più bello di tutti, ma per via delle stupide regole di quel collegio del cavolo, ero costretta a restare nella mia stanza fino alla sveglia delle sette. Così mi ritrovai a guardarlo seduta sul water posto proprio di fronte alla finestra da cui stavo ammirando quel capolavoro.
Non chiusi occhio un istante quella notte e le occhiaie ne erano la prova. Passai quindi otto ore a pensare a tutto, a troppo, tanto che saltavano da un argomento all'altro senza nessun tipo di collegamento. Fu così finchè non mi portarono a Joe e a quel maledetto ma stupendo bacio. Nel momento in cui mi baciò non riuscii a pensare a niente se non a quello che stava succedendo e a quanto fosse bello, peccato che per lui fosse finto mentre per me era vero, tanto che mi abbandonai ad esso. Sentivo mancarmi la terra sotto ai piedi dall'emozione, ma sentivo che non sarei caduta perchè pensavo che Joe mi avrebbe salvato, ma la cruda realtà è che mi avrebbe lasciato cadere come si fa con la spazzatura, perchè era ciò che ero io. Ero solo spazzatura tra i suoi piedi.
"Hey imbronciata, che ci fai già sveglia?" mi chiese Ileen estraendomi prepotentemente dai miei pensieri.
"Pensavo, tutto qui. Piuttosto che ci fai già sveglia tu?" chiesi io notando che l'orologio del mio cellulare faceva le sei.
"Un pò di nostalgia" disse lei posizionandosi davanti allo specchio per spazzolarsi i capelli e raccoglierli poi in una treccia laterale.
"Sai, posso capire come ti senti perchè anche io..." vi risparmio il racconto troppo deprimente della sua vita, troppo lungo per essere raccontato in una pagina così lo riassumo.
Diciamo che aveva una storia simile alla mia, anche troppo, tranne per il fatto che sua madre morì mentre partoriva la  seconda figlia, mentre il padre venne a mancare tra le braccia della ragazza e non avendo nessuno a cui poter essere affidate perchè l'intera famiglia le aveva ripudiate, vennero mandate in due collegi diversi. Tentò il suicidio svariate volte e altre cose simili ma nulla la uccise davvero, stava solo morendo dentro. Ma la cosa che mi lasciò davvero senza fiato fu vederla raccontare tutto ciò con il sorriso sulle labbra come se nulla fosse. Lei si che si poteva chiamare davvero una ragazza forte, perchè nonostante tutto sorrideva.. Era da stimare.
"M-m-mi dispiace" fu tutto quello che riuscirono a farsi scappare le mie labbra tremolanti
"Tranquilla" disse tornando alla sua routine mattutina mentre il mio sguardo iniziò a fissare il nulla.
"Cosa ti turba?" chiese lei guardando il mio riflesso dallo specchio "E' perchè ti trovi qui?" continuò
"Si anche.." non finii nemmeno la frase che lei mi fermò
"Ohhh aspetta c'è sotto un ragazzo" enfatizzò lei sorridendo
Già, c'era ma a lui non importavo davvero quindi perchè preoccuparsi di qualcuno che non ti vuole nello stesso modo in cui lo vuoi tu?
"No, nessun ragazzo"
Si, mentii ma lo feci per una buona causa, la mia causa. Non volevo continuare a pensare a Joe, perchè avevo passato tutta la notte a farlo e dovevo smetterla almeno per cinque minuti.
In quel momento un piccolo pensiero mi attraversò la mente: Chissà se anche lui mi sta pensando?
 
*Joe's Pov*
Cazzo! Non riuscivo a smettere di pensare a Sophie e a ciò che avevo combinato, ed ormai era arrivata l'alba quindi potevo ufficialmente dire di aver passato la notte in bianco, o nel mio caso nero, colore che più si addiceva al mio stato d'animo.
Continuavo a torturarmi con l'idea che lei mi odiasse e che non provasse ciò che provavo io anche se una piccolissima parte di me ancora ci sperava profondamente, ma presto anche quella millesima parte di me avrebbe finito per cedere.
Mi alzai dal letto ormai stanco di guardare il soffitto e trascinai i miei piedi fino al bagno dove mi attendeva una lunga doccia che mi avrebbe svegliato come si deve.
Mi vestii e poi ritornai nella mia stanza per prendere il telefono e fare una chiamata.
Uno squillo, due, tre, quattro e poi segreteria. Era così ogni volta che provavo a chiamarla. Non mi importava se voleva rispondermi o meno, io dovevo parlare con lei anche a costo di andare a casa sua.
Così mi decisi, scesi al piano di sotto e velocemente uscii di casa sperando di poterle parlare per chiarire l'accaduto. Camminai a passo veloce finchè una voce stridula e fastidiosa non mi fermò
"Joe lei non c'è" Era lei Jennifer, l'odiosa, insopportabile Jennifer. Ma come sapeva che stavo andando proprio da Sophie?
"E tu come lo sai?" chiesi
"Joe, Caro Joe. Tu non sai che lei se n'è andata. Dovevi vederla com'era felice di andarsene da te... Ti amava davvero tantissimo ho notato" mi disse con un ghigno malefico impresso in viso avvicinandosi a me
"Cosa stai dicendo?"
"Sto solo dicendo che lei non ti vuole Joe, ma io si" disse carezzandomi la guancia per poi baciarmi.
Se quello si poteva definire un bacio. Sembrava più che altro che volesse risucchiarmi le labbra e la lingua. Era un bacio animalesco, letteralmente.
Non ci impiegai tanto prima di capire cosa stava succedendo, così mi staccai di di dosso quell'essere che mi era letteralmente saltata addosso e la guardai schifato.
"Che hai fatto Jennifer?"
"Io? Niente. Ti ho fatto capire che sei mio e di nessun'altra" rispose lei per poi baciarmi di nuovo ed andarsene.


SPAZIO AUTRICE:
Ehila ciao ragazze sono tornata molto presto. Nemmeno io me lo immaginavo, quando l'ispirazione c'è non la fermi più!! 
Comunque... Oddio, alla fine si è scoperto che alla fine c'era sotto Jennifer e non Mary (non direttamente almeno) ve lo immaginavate!?
Ovviamente immaginavate tutte che Joe provava qualcosa per Soph e viceversa.. 

Jennifer (io), mamma se sei prevedibile!!. Lo so e non posso farci nulla.
Ma quand'è che Char inizierà a parlare!?!?!? Io spero di farlo succedere presto, voi?
Scusate se non è lungo come i miei soliti capitoli ma volevo pubblicarlo il più presto possibile per non lasciarvi sulle spine.
Questo era solo un capitolo di passaggio, almeno si fa per dire..
Mi piacerebbe moltissimo sapere che ne pensate, se mi lasciaste un paio di paroline nei commenti mi farebbe piacere (mi fa smemre piacere)
un bacio 
Jennifer 
e la sua coscienza

 QUESTA E' LA BORSA DI JENNIFER
  
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