09/09/2014
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A NEW DAWN
Di Chidori_
Epilogo:
OBI-WAN KENOBI
Mentre scendo dalla navetta, non so se sento più dolore per le ferite o per il fatto di essere stato l'assassino di quello che ritenevo un fratello. I passi si muovono da soli, mentre raggiungo la nave che usiamo come base. Stringo a me i due bambini che Padme ha dato alla luce, pensando che quella era la sensazione che non avevo mai potuto provare con Ben.
Il Maestro Yoda e altri ribelli sopravvissuti mi accolgono con un sorriso. Dovrei raccontare loro che cosa è successo, dovrei fare rapporto a Yoda, ma l'unica cosa che mi esce dalle bocca è un'altra. “Dove è Ben?”
Yoda guarda la piccola figura che composta siede accanto alla moglie del Senatore Organa, le bende che coprono le sue tante ferite. Non sono quei tagli che mi preoccupano, ma il fatto di averlo visto uscire vivo da quel massacro. Aveva studiato all'Accademia, aveva dovuto avere degli amici. Non è facile accettare di essere vivi al loro posto.
Il suo sguardo è fisso a terra, affido i bambini ad una ragazza e mi avvicino a lui. Sembra che non abbia alcuna intenzione di guardarmi. O meglio, sembra non abbia alcuna intenzione di guardare nessuno. Era come perso nel suo mondo.
“Ben...” lo chiamo.
La donna e il senatore si alzano, seguiti da Yoda. Ringrazio mentalmente tutti per lasciarmi quei minuti da solo con lui.
Alza gli occhi, incrociando i miei. Il suo sguardo è spento, gli occhi arrossati. Deve aver passato tutto il tempo in cui io era a combattere Anakin a piangere. Bel padre che ero stato. Non c'ero stato mentre cresceva, non c'ero stato quando si allenava, non c'ero stato nemmeno dopo che l'avevo ritrovato, quando aveva bisogno di me.
Ben apre la bocca per parlare, ma non riesce a dire nulla. La richiude immediatamente.
“Mi dispiace per ciò che ti è successo:” dico.
Lui scuote la testa. “Adesso è finita?”
Annuisco. “E' finita.”
“Lo hai ucciso?”
Lo guardo negli occhi. Tra il dolore si fa strada la rabbia. Una rabbia cieca che non dovrebbe esistere negli occhi di un ragazzo.
Annuisco. Poi cerco di trovare il coraggio per chiedergli ciò che mi sta a cuore. “Perchè Xanatos era lì?”
Il suo sguardo si rabbuia ancora di più. “Se lui non fosse stato lì, a quest'ora sarei morto.”
Credo di non aver mai provato uno stupore così grande. “Cosa vuoi dire?”
“Quando sono scappato sono atterrato a Telos sono stato seguito. Lord Sidious, il signore dei Sith voleva che mi unissi a loro. Xanatos era stato incaricato di portarmi nel Lato Oscuro.” inizia a raccontare, mentre mi siedo a fianco a lui. Poi si blocca. “Non lo ha fatto... Credo si sia affezionato a me come io ho fatto con lui. E mi ha salvato.”
Gli stringo la spalla, attento a non toccare le sue ferite.
“Credo ti conoscesse.” riprende lui. “Quando gli ho detto il tuo nome si è arrabbiato.”
Annuisco. “Sì, lo conosco.”
Ben mi guarda tristemente, anche se quella piccola luce di curiosità che lo caratterizzava inizia ad accendersi nei suoi occhi.
“Xanatos è stato il secondo Padawan di Qui-Gon Jinn, il mio Maestro, e il suo più grande fallimento. Suo padre era il Governatore di Telos e durante la prova finale per diventare Jedi la sete di potere corrose suo padre costringendo Qui-Gon ad ucciderlo. E' per questo che Xanatos odia i Jedi, ed odia me. Io e Qui-Gon eravamo stati incaricati di fermarlo.”
“Sì, me lo ha raccontato. Mi ha insegnato la stessa tecnica che ha usato per combattervi, anche se non sapevo che gli serviva a combattere te.”
“La settima forma?”
Annuisce. “Papà, io non so controllare le mie emozioni. Io volevo ritrovarti, perchè avevo visto dell'ordine 66, dello scontro. Avevo anche visto Anakin. Io volevo solo impedire che tutto questo accadesse.”
Lo abbraccio, strappandogli un gemito di dolore per le ferite. “Lo so, stai tranquillo, Ben. Va tutto bene.”
Lui ricambia il mio abbraccio, abbandonandosi sul mio petto. “Sì, adesso va tutto bene.”
“I bambini separare dobbiamo.”
Annuisco, ascoltando gli ordini di Yoda.
“Noi prenderemo la bambina.” afferma il senatore Organa, prendendo in braccio la piccola Leila.
“E io mi occuperò di Luke.” intervengo io. “Lo porterò su Tatooine e lo terrò d'occhio mentre si prenderanno cura di lui i suoi zii.”
Guardo mio figlio, la sua espressione matura mentre siede accanto a Yoda.
“Ben, ho parlato con il Maestro Yoda. Puoi restare con me, a Tatoone.” dico, sorridendo.
Non lo ho mai conosciuto bene. E' più un estraneo che un figlio per me. Per questo mi sorprende, e sorprende tutti noi. “Se per te non è un problema, papà, e se per voi non è un disturbo, Maestro Yoda, preferirei allenarmi con voi. Voglio finire il mio addestramento e diventare uno Jedi. Maestro Yoda, vi prego di accettare questa mia richiesta.”
Credo che dovrei essere felice per la maturità che mio figlio stava dimostrando, ma c'era qualcosa che stonava in tutto questo. In fondo, avrei voluto conoscerlo meglio. In fondo, credo che avrei preferito che avesse scelto me.
Yoda annuì, strappandomi anche l'ultima speranza di riappropriarmi di Ben.
Lui mi sorrise, cogliendomi in fallo. “Papà, ricordi la promessa?”
Quale promessa?
“Mi hai promesso che siederemo accanto nel Consiglio, quando sarò uno Jedi, io voglio mantenerla.”
Cerco di trattenere le risate. Fossi stato io al suo posto, avrei compiuto la stessa identica scelta. In fondo è simile a me più di quanto possa immaginare. Annuisco.
Sorridendo, gli accarezzo la testa. “Ci rivedremo presto allora, Ben.”
Il Maestro Yoda e altri ribelli sopravvissuti mi accolgono con un sorriso. Dovrei raccontare loro che cosa è successo, dovrei fare rapporto a Yoda, ma l'unica cosa che mi esce dalle bocca è un'altra. “Dove è Ben?”
Yoda guarda la piccola figura che composta siede accanto alla moglie del Senatore Organa, le bende che coprono le sue tante ferite. Non sono quei tagli che mi preoccupano, ma il fatto di averlo visto uscire vivo da quel massacro. Aveva studiato all'Accademia, aveva dovuto avere degli amici. Non è facile accettare di essere vivi al loro posto.
Il suo sguardo è fisso a terra, affido i bambini ad una ragazza e mi avvicino a lui. Sembra che non abbia alcuna intenzione di guardarmi. O meglio, sembra non abbia alcuna intenzione di guardare nessuno. Era come perso nel suo mondo.
“Ben...” lo chiamo.
La donna e il senatore si alzano, seguiti da Yoda. Ringrazio mentalmente tutti per lasciarmi quei minuti da solo con lui.
Alza gli occhi, incrociando i miei. Il suo sguardo è spento, gli occhi arrossati. Deve aver passato tutto il tempo in cui io era a combattere Anakin a piangere. Bel padre che ero stato. Non c'ero stato mentre cresceva, non c'ero stato quando si allenava, non c'ero stato nemmeno dopo che l'avevo ritrovato, quando aveva bisogno di me.
Ben apre la bocca per parlare, ma non riesce a dire nulla. La richiude immediatamente.
“Mi dispiace per ciò che ti è successo:” dico.
Lui scuote la testa. “Adesso è finita?”
Annuisco. “E' finita.”
“Lo hai ucciso?”
Lo guardo negli occhi. Tra il dolore si fa strada la rabbia. Una rabbia cieca che non dovrebbe esistere negli occhi di un ragazzo.
Annuisco. Poi cerco di trovare il coraggio per chiedergli ciò che mi sta a cuore. “Perchè Xanatos era lì?”
Il suo sguardo si rabbuia ancora di più. “Se lui non fosse stato lì, a quest'ora sarei morto.”
Credo di non aver mai provato uno stupore così grande. “Cosa vuoi dire?”
“Quando sono scappato sono atterrato a Telos sono stato seguito. Lord Sidious, il signore dei Sith voleva che mi unissi a loro. Xanatos era stato incaricato di portarmi nel Lato Oscuro.” inizia a raccontare, mentre mi siedo a fianco a lui. Poi si blocca. “Non lo ha fatto... Credo si sia affezionato a me come io ho fatto con lui. E mi ha salvato.”
Gli stringo la spalla, attento a non toccare le sue ferite.
“Credo ti conoscesse.” riprende lui. “Quando gli ho detto il tuo nome si è arrabbiato.”
Annuisco. “Sì, lo conosco.”
Ben mi guarda tristemente, anche se quella piccola luce di curiosità che lo caratterizzava inizia ad accendersi nei suoi occhi.
“Xanatos è stato il secondo Padawan di Qui-Gon Jinn, il mio Maestro, e il suo più grande fallimento. Suo padre era il Governatore di Telos e durante la prova finale per diventare Jedi la sete di potere corrose suo padre costringendo Qui-Gon ad ucciderlo. E' per questo che Xanatos odia i Jedi, ed odia me. Io e Qui-Gon eravamo stati incaricati di fermarlo.”
“Sì, me lo ha raccontato. Mi ha insegnato la stessa tecnica che ha usato per combattervi, anche se non sapevo che gli serviva a combattere te.”
“La settima forma?”
Annuisce. “Papà, io non so controllare le mie emozioni. Io volevo ritrovarti, perchè avevo visto dell'ordine 66, dello scontro. Avevo anche visto Anakin. Io volevo solo impedire che tutto questo accadesse.”
Lo abbraccio, strappandogli un gemito di dolore per le ferite. “Lo so, stai tranquillo, Ben. Va tutto bene.”
Lui ricambia il mio abbraccio, abbandonandosi sul mio petto. “Sì, adesso va tutto bene.”
“I bambini separare dobbiamo.”
Annuisco, ascoltando gli ordini di Yoda.
“Noi prenderemo la bambina.” afferma il senatore Organa, prendendo in braccio la piccola Leila.
“E io mi occuperò di Luke.” intervengo io. “Lo porterò su Tatooine e lo terrò d'occhio mentre si prenderanno cura di lui i suoi zii.”
Guardo mio figlio, la sua espressione matura mentre siede accanto a Yoda.
“Ben, ho parlato con il Maestro Yoda. Puoi restare con me, a Tatoone.” dico, sorridendo.
Non lo ho mai conosciuto bene. E' più un estraneo che un figlio per me. Per questo mi sorprende, e sorprende tutti noi. “Se per te non è un problema, papà, e se per voi non è un disturbo, Maestro Yoda, preferirei allenarmi con voi. Voglio finire il mio addestramento e diventare uno Jedi. Maestro Yoda, vi prego di accettare questa mia richiesta.”
Credo che dovrei essere felice per la maturità che mio figlio stava dimostrando, ma c'era qualcosa che stonava in tutto questo. In fondo, avrei voluto conoscerlo meglio. In fondo, credo che avrei preferito che avesse scelto me.
Yoda annuì, strappandomi anche l'ultima speranza di riappropriarmi di Ben.
Lui mi sorrise, cogliendomi in fallo. “Papà, ricordi la promessa?”
Quale promessa?
“Mi hai promesso che siederemo accanto nel Consiglio, quando sarò uno Jedi, io voglio mantenerla.”
Cerco di trattenere le risate. Fossi stato io al suo posto, avrei compiuto la stessa identica scelta. In fondo è simile a me più di quanto possa immaginare. Annuisco.
Sorridendo, gli accarezzo la testa. “Ci rivedremo presto allora, Ben.”
FINE.
ANGOLO DELLA MAESTRA JEDI
*musichetta di Star Wars* Eccoci giunti all'ultimo capitolo! Questa storia è giunta al suo termine, e devo ammettere che sono alquanto emozionata! Spero vi sia piaciuta e spero che vi abbia lasciato almeno qualcosa ^^ Alla prossima!
Grazie a tutti coloro che hanno messo tra le seguite o i preferiti e anche ai lettori silenziosi, ma soprattutto grazie a ch ha recensito e ha continuato a seguirmi. Come ho già detto molto presto pubblicherò questa storia revisionata e corretta nel mio account principale Umiko chan se sarete interessati ad altre storie pubblicherò lì! Ancora grazie **
Che la Forza sia con voi!
Chidori_