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Autore: SPLITkosher    27/09/2008    4 recensioni
Ma Matt non ascoltava. Era totalmente perso e inebriato dal profumo di Mello. Lasciò una scia di baci bagnati su tutto il collo, fino a risalire la curva del mento e ad arrivare finalmente alla bocca. E di nuovo le lingue in lotta. Saliva, denti, umido, sapore di Matt, sapore di Mello.
Genere: Triste, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

L’aria era fin troppo fredda. Non riusciva a manovrare correttamente il manubrio. Tutto il peso di Mello gli gravava sulla schiena.

Non sarebbe riuscito rimanere in quella situazione ancora per molto. Come se non bastasse quel pezzo di merda li stava seguendo con la macchina. No, non cel’avrebbe decisamente fatta.

Diede ancora gas. Stava andando veloce, circa un centinaio di chilometri all’ora. E non faceva altro che sorpassare automobili e moto. E non faceva altro che stringere la mano del suo Mello.

“Matt.. Matt non riesco. N-non ce la faccio più..”

“Ti ho gia detto che ce la farai cazzo! Siamo quasi arrivati! Ce la farai… ce la farai…” una lacrima cominciò a farsi strada sulle guance del rosso. Quella situazione era straziante.

Sorpassò ancora qualche auto.

“DOVE CAZZO CREDETE D’ANDARE? EH STRONZETTI?”  La voce proveniva da un’auto alla loro sinistra. Matt strabuzzò gli occhi. Era li. Quel figlio di buona donna era li!

“Come cazzo ha fatto come cazzo ha fatto???!!” urlò con quando fiato aveva in gola il rosso. Era sicuro di averlo seminato! E quello stronzo aveva il finestrino abbassato e rideva! RIDEVA! Come osava ridere? Come poteva ridere? Cazzo! Infondo non avevano rubato un cazzo dalla sua merda di casa! E Mello era ferito! E MELLO STAVA MORENDO! E LUI RIDEVA!

“VATTENE STRONZO! NON HO PRESO NIENTE DALLA TUA MERDA DI CASA! SIAMO PARI OK? LASCIAMI STARE! LASCIAMI ANDARE!” urlò ancora il Matt, stremato.

“AHAHA! TAPPATI LA BOCCA FROCETTO DEL CAZZO! TI HO SENTITO, HO SENTITO I VOSTRI SCHIFOSI GEMITI! COME STA ADESSO IL TUO AMICHETTO? NON PARLA PIU TANTO VERO?”

Il rosso non ce la fece più. Quello era troppo. La rabbia lo accecò.

“AHHHHHHHHHHHHHHHHHHH” urlò e d’istinto aumento ancora di più la velocità. Il motore della BMW rombò, al massimo della potenza.

Sorpassò a fatica l’auto, ma questa non dava segni di voler porre fine all’inseguimento. Gli stava dietro.

M-matt…”

“STAI ZITTO MELLO!”

“Matt.. m-ma io..”

“ZITTO! HO DETTO ZITTO!”

“Scusami…”

Ma la mano di Mello non era più sotto la sua, e Matt non sentiva piu neanche il peso del corpo del biondo sulla sua schiena.

Il corpo, la mente, i pensieri, tutto si ghiacciò.

No, non poteva essere. Mello era ancora li con lui. Non era caduto! Non era caduto!

Con una fatica immane, il rosso riuscì a girarsi. No. Mello non c’era. Non c’era piu.

“MELLO!”

Eccolo dov’era il suo Mello. Era li, sdraiato in una posizione innaturale sul cofano della macchina dello stronzo. Era bellissimo. Aveva gli occhi chiusi. I capelli disordinati coprivano le guance. Ecco dov’era.

Inchiodò di colpo. Lo stronzo fece lo stesso.

Scese dalla moto e la sbattè a terra, senza farci troppo caso. E ancora una volta stava correndo, verso il suo Mello.

Anche lo stronzo scese dall’auto. Gli occhi aperti in una espressione di panico, una mano sulla fronte, e guardava il Mello. Lo trovava bello forse? Perché lo guardava così?

Mello!” finalmente il rosso raggiunse l’auto. Si chinò su di lui, sull’angelo biondo che giaceva immobile su quel pezzo di lamiera.

Mello! MELLO!” prese a chiamarlo con forza, scrollandolo per la spalla sana.

Ma l’angelo non dava segni di risposta. Forse stava solo dormendo?

Le lacrime ora scendevano a migliaia. Sgorgavano dagli occhi verdi, percorrevano la curva della guancia e arrivavano diritte sul collo. Ma qualcuna scappava, e finiva sul viso rilassato di Mello.

Un vuoto, un senso di terrore e ansia si fece strada dentro Matt.

Era distrutto. Singhiozzava forte, in modo convulso, e intanto stringeva il suo amore. Lo abbracciava. Non lo avrebbe lasciato solo.

Voleva solo morire.

“Sei contento adesso?” sibilò a fatica tra un singhiozzo e l’altro, rivolto verso il suo persecutore.

Quello non rispose. Si limitò solo a comporre il numero dell’ambulanza sul suo cellulare, anche se sapeva, sarebbe stato inutile. Il ragazzo biondo era morto. MORTO.

Mello è morto. Io sono morto.” Furono le ultime parole che riuscì a pronunciare Matt, prima di svenire per il dolore.

 

 

 

 

  
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