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Autore: Uchiha29    09/09/2014    2 recensioni
La ragazza sospirò rassegnata, “quello lì non cambierà mai, ne sono più che sicura.” Disse tra sé e sé.
Ripensò al “quasi bacio” di Naruto, che lo facesse apposta ad imbarazzarla?
Sospirò nuovamente e raggiunse lo scaffale dei libri: aveva proprio voglia di leggere qualcosa.
Prese il libro tra le mani, si sistemò sulla sua poltrona, e cominciò a sfogliare le pagine.
Quando cominciò a leggere si udì un frastuono dalla cucina, cosa poteva essere successo?
La kunoichi si alzò di scatto, prese un kunai tra le mani e si mise in posizione di combattimento.
-Chi va’ la?- Domandò minacciosa Sakura. Nessuna risposta.
-Haruno Sakura, ci si rivede…- Rispose un uomo alle sue spalle.
La ragazza si voltò lentamente. Era spaventata, lei conosceva bene quella voce.
-Che bello rivederti…Haruno…-Continuò la voce.
I dubbi di Sakura erano fondati, era lui, ed era venuto a prenderla.
La ragazza fece qualche passo indietro, lei non poteva niente contro di lui.
La kunoichi gridò disperata, peccato che nessuno la sentì.
________________________________
Salve!
Eccomi ritornata con una NaruSaku! La storia sarà ricchissima di colpi di scena e potrebbe contenere spoiler.
Grazie a tutti quelli che leggeranno e recensiranno!
Genere: Drammatico, Erotico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Sasuke, Naruto/Sakura
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Paura



Dopo una decina di minuti, Sakura riaprì gli occhi debolmente:  il gas le aveva tolto completamente le forze.
-D-dove…?- si guardò attorno allarmata: era così buio che tenere gli occhi aperti o chiusi non faceva così tanta differenza. Allungò le braccia, cercando di tastare qualcosa. Il pavimento era stranamente morbido e lei era scalza. Doveva trovarsi su un tappeto o qualcosa del genere. In questo modo non riusciva ad orientarsi.
Tentò di fare qualche passo, ma subito si sentì bloccata: le caviglie erano avvolte da due catene di chakra, non poteva vederle, ma lo capiva dal fatto che non riuscisse a spezzarle. Tentò svariate volte di romperle, ma non c’era niente da fare. Era così confusa, mille domande le vagavano per la testa.
La sua unica certezza era che si era fatta catturare come una stupida, ora lui l’aveva nelle sue mani. Non sapeva nemmeno dove fosse stata portata, che aspetto avesse la stanza in cui era tenuta prigioniera, non sapeva le sue intenzioni. Si sentiva persa, come quando tanto tempo fa sia Naruto che Sasuke se n’erano andati. Che ne sarebbe stato di lei? Come se la sarebbe cavata questa volta?
Sentì gli occhi inumidirsi e se li strofinò. Doveva uscire da quel posto. Si rialzò e strinse le catene nelle mani. Facendo piccoli passi, le seguì  in tutta la loro lunghezza, cercando il loro punto di origine. Finalmente lo trovò: le catene provenivano da un muro. Tastò anche questo: era freddo, umidiccio e spigoloso. Doveva trovarsi in una specie di grotta o caverna. Appoggiò il piede contro al muro roccioso e tirò con tutte le sue forze le catene, che lentamente fuoriuscirono. Alla rosa sfuggì qualche gemito per la fatica, mentre i muscoli delle braccia si contraevano in modo quasi innaturale.
-Andiamo, uscite..- disse tra i denti mentre aumentava la forza. Sentì un “crock” e dopo vari rumorini, segno che la parete di stava sgretolando. Urlò non appena riuscì ad estrarre le catene dal muro, cadendo all’indietro.  Queste, si dissolsero tra le sue mani. Ora era libera, ma non ancora del tutto. Socchiuse gli occhi, infastidita dalla forte luce della stanza dietro alla parete distrutta. Appena si accorse di cosa si celasse in essa, si mise una mano sulla bocca e spalancò gli occhi: davanti a lei vi erano almeno venti corpi distesi su venti pietre piatte: quelle erano le pietre che si usavano per la cremazione dei morti.
Li guardò bene e scoppiò in lacrime non appena vide sua madre e suo padre.
-Mamma.. papà..- pianse, afferrando la mano della madre dolcemente. Si accorse pochi secondi dopo che non c’era polso.
-Ditemi che è solo un sogno, solo un brutto sogno…- continuò a piangere, stringendosi la testa tra le mani e scuotendo la testa.
Tra i singhiozzi, si accorse di una folata di vento che proveniva dalla grotta in cui era stata rinchiusa. Era arrivato qualcuno. Si nascose dietro una delle pietre, incapace di trattenere le lacrime, ma cercò di piangere il più silenziosamente possibile.
-Sakura, Sakura… avanti, so che sei qui… non nasconderti.- la frase era stata pronunciata  con un tono ironico, quasi ridendo.
-Vedo che hai trovato i miei corpi, ti piacciono? Vado particolarmente fiero di quei due che ti somigliano, ma ovviamente la collezione non è ancora finita, mi mancano ancora i più grandi Ninja.- rise malvagio.
Lo sentiva sempre più vicino. Stava tremando. Se doveva ucciderla, perché non lo faceva e basta?
-Buh’!-  disse alle sue spalle. La rosa saltò e tentò di allontanarsi, ma altre catene di chakra la fermarono. Doveva aver preso il corpo di un’Uzumaki.
-Sto cercando di prendere almeno un corpo per Clan. E non solo.- le prese il mento con due dita.
-Le somigli così tanto.. ogni giorno che passa, sempre di più.- si avvicinò al suo orecchio.
-D-di chi s-stai parlando?- balbettò.
-Dovresti saperlo, Sakura. Oppure è meglio se ti chiamo Heira?-
-H-Heira?-
-Sì, Heira. Sakura, sei tu la ragazza in cui si è reincarnata, ritrovala in te, guarda al tuo interno!- Sorrise. Aveva un sorriso da pazzo maniaco.
-Ti stai sbagliando!- urlò.
Di nuovo le prese il volto tra le mani.
-Anche se mi sbaglio, tu le somigli. Quindi sarai mia!- Il suo sorriso si allargò.
Sakura tentò di dimenarsi, ma più si agitava, più le catene stringevano. Smise di agitarsi solo quando sentì il suo respiro spezzarsi.
-Sm-smettila! Non respiro!- boccheggiò.
-Hai ossigeno a sufficienza per raggiungere la prossima stanza.- disse atono.
La ragazza si sentiva debole e impotente, in più, le mancava il respiro e pareva essere tornata da una corsa di dieci chilometri senza pause. Dopo pochi secondi, si sentì sbattere su un tappeto. Sentiva le sue energie abbandonarla sempre di più. La mancanza di ossigeno, inoltre, le aveva fatto venire un bel mal di testa.
-Ti ho sottovalutata, ma questa volta non ti libererai.- disse componendo un sigillo sulle catene.
-Interessante il potere dei sigilli degli Uzumaki, neh?- continuò. Sakura non rispose, troppo debole e stanca.
Quando finì, si avvicinò alla ragazza. –E ora, a noi due.- lentamente sentì la gonna del kimono alzarsi. Con un gesto delle mani, l’Angelo  la immobilizzò al pavimento.
-Ti prego, non..- lo supplicò. Ma lui le diede ascolto e strinse le catene, togliendole ancora la possibilità di respirare.
Nel giro di pochi secondi, l’uomo cominciò a baciarla e toccarla ovunque, provocandole dolore, dolore morale, si sentiva così stupida. Chissà se Naruto l’avrebbe voluta ancora, dopo ciò che stava per succedere. Cominciò a piangere, ma ormai non riusciva neanche a fare quello, tanto era stanca. Lo sentì entrare in lei con due dita, poi sentì la sua lingua contro la sua pelle. A quel punto, raccolse tutte le sue energie, tentando di chiudere le gambe, ma lui riuscì comunque a tenerle aperte.
-Preparati, sentirai un po’ male.- scherzò. L’Haruno, invece, continuava a pensare a Naruto e a piangere.
“Scusami, amore mio” pensò un attimo prima di essere trafitta da un dolore immane.

 
*
 

-Oh, che onore! I Kage riuniti tutti qui, nel mio modesto ristorante!- L’uomo accolse i Kage e li fece accomodare tutti al bancone. Intanto, alcuni bambini curiosi li spiavano da dietro le tende.
-E così, ora si può dire che tu abbia una vita perfetta.- disse Gaara versando dell’acqua nel suo bicchiere.
-Beh, diciamo che non ho nessun rimpianto.- sorrise.
-Con la fatica si ottiene tutto, ragazzo mio!- Il Raikage gli diede una pacca sulla spalla.
-Esattamente!-
-Pronto in tavola!- La figlia del capo distribuì le ciotole colme di ramen a tutti.
-Hm, delizioso!- Constatarono Mei e Onoki.
-Mi mancava il cibo di Konoha.- Orochimaru mangiò i suoi spaghetti con gusto.
-Ve l’avevo detto io!- rispose l’Hokage.
Nel frattempo, in un ristorante vicino, anche gli amici di Naruto festeggiavano.
-Al nuovo Hokage!- Ino, Sasuke, Hinata, Choji, Sai, Shino, TenTen, Rock Lee Shikamaru e Kiba alzarono i bicchieri al cielo.
-Beh, è stata un vero successo la cerimonia!- Esclamò la bionda dopo aver bevuto il contenuto del bicchiere.
-Hai proprio ragione!- TenTen la imitò.
-Ragazzi, qualcuno ha visto Sakura? Manca solo lei.- Kiba sembrava preoccupato e Akamaru piagnucolò.
-Sarà a festeggiare con Naruto.- Choji prese una fetta di carne dal piatto di Shikamaru, e questo lo guardò male.
-Tu dici? Akamaru non ha un bel presentimento a riguardo…- disse accarezzandolo.
-Penso abbia ragione Choji! E se così non fosse, la salverò io da qualunque pericolo. La forza della gioventù mi aiuterà!- TenTen sospirò dopo la sceneggiata di Rock Lee.
Hinata sentì la mano di Sasuke sulla sua, sotto al tavolo. La strinse e sorrise. Sasuke si girò per guardarla e si capirono al volo.
-Noi andiamo.- Sasuke e Hinata si alzarono dalla tavola, dopo aver finito di mangiare. A Ino si illuminarono gli occhi: Sasuke si era dimenticato di lasciarle la mano quando si erano alzati.
-A dopo piccioncini.- canzonò Ino. Gli altri si guardarono sconcertati: Sasuke e Hinata? Chi l’avrebbe mai detto.
-Shikamaru, andiamo anche noi?- sorrise maliziosa.
-Sì, ho sonno.- la bionda lo guardò in cagnesco e sigirò dall’altra parte, offesa.
 

-Sas’ke, hai dimenticato delle nostre mani..- gli disse sottovoce.
-Non mi importa di ciò che gli altri pensano. Anche perché è vero.-
-Q-quindi tra di noi è una cosa ufficiale?- arrossì.
-Cosa? Mi sembra ovvia la risposta.- sorrise. In realtà Hinata non vide il suo sorriso, visto che era di spalle, ma sapeva che l’aveva fatto.
-E quale sarebbe?-
L’Uchiha si sedette su una panchina all’inizio del parchetto in cui si erano incamminati, le fece cenno di avvicinarsi e le diede un casto bacio sulle labbra.
-Come dirai al tuo Clan che stai insieme ad un ex criminale di livello S, pluriomicida, pazzo, asociale, vendicativo e ultimo membro in vita del Clan Uchiha?- sorrise a pochi centimetri dalle sue labbra.
-Dirò solamente che ho trovato il ragazzo perfetto.- gli accarezzò i capelli.
Si baciarono di nuovo, allo stesso modo di prima.
-Vieni da me?- chiese Sasuke.
La Hyuga acconsentì e si incamminarono verso la casa dell’Uchiha. Ora che ci pensava, non ci era mai stata.
Pochi minuti dopo, arrivarono. Si era trovato una bella sistemazione, in un quartiere rispettato.
-Quella è la nuova casa della Testa Quadra.- indicò la villetta difronte a quella in cui si trovavano.
-Oh, è deliziosa.- ammirò Hinata.
Sasuke la fece entrare: all’interno era una casa semplice ma molto raffinata. Sul tavolo vi era un vaso di rose rosse, senza neanche un solo petalo secco. Il caminetto si trovava al centro della parete, su cui erano appesi quadri dei membri del Clan Uchiha. Il più esposto era quello di Itachi Uchiha.
-Da mio peggior nemico, è diventato il mio eroe. Forse nessuno di noi sarebbe qui, se non ci fosse stato lui.- disse mettendosi di fronte al volto del fratello.
-E’ l’eroe di tutti- gli sorrise Hinata. La ragazza spostò lo sguardo sul quadretto di fianco a quello di Itachi: raffigurava una donna estremamente bella e dallo sguardo dolce.
-Lei è Mikoto Uchiha, mia madre.- spiegò il ragazzo.
-T-ti somiglia moltissimo.- disse sbalordita.
-Già, la gente diceva che Itachi era la copia di mio padre, mentre io di mia madre.-
-E’ davvero una bella famiglia.- sorrise dolcemente.
-Era…- abbassò lo sguardo. Hinata subito lo prese per mano.
-N-non pensarci, ora hai me, anzi, tutti noi.- gli sorrise e lui rispose allo sguardo.
-Anche solo tu mi basti.- la prese per i fianchi e la ragazza arrossì.

 
*

 
Era sera ormai, I Kage erano appena ripartiti dopo la prima riunione. Naruto era davvero stanco: avevano parlato per tutto il tempo di cose noiose, ma doveva ammettere che girare per il villaggio con quella casacca e quel cappello, lo rendeva fiero di sé. Lo faceva anche sentire più vicino a suo padre, il Quarto Hokage.
Si trovava lungo la via principale del villaggio, quando ad un tratto scorse Konohamaru e i suoi compagni.
-Narutoo! Anzi, Sesto Hokagee!- corse verso di lui.
-Konohamaru! Che piacere!-
-Credo sia ora di darci sotto con gli allenamenti, devo diventare il tuo successore, o no?- rise.
-Ecco, sarà meglio che cominci a sviluppare nuove tecniche!-
-Un giorno inventeremo il Kage Sexy No Justu!- risero.
-Ora devo proprio andare, ci si vede in giro.- salutò il suo allievo e si diresse verso casa.
Aprì la porta stanco. E lasciò la casacca sul divano. La casa era esattamente come l’avevano lasciata e questo preoccupò molto Naruto: Sakura come minimo avrebbe preparato la cena. Anche il libro che stava leggendo era rimasto sul tavolo, aperto sulla stessa pagina. Il biondo aggrottò le sopracciglia.
-Sakura-chan?- chiamò. Girò tutte le stanze per due volte, ma di lei nessuna traccia.
-Sakura-chaan?- chiamò di nuovo.
Prese il telefono e compose il numero di Ino, che gli disse che nessuno l’aveva vista da dopo la cerimonia.
Ora cominciava ad essere preoccupato, molto preoccupato.
Corse in strada, verso l’abitazione dell’Uchiha.
-Sas’ke! Apri questa porta!- cominciò a battere i pugni su essa, frettoloso. Aveva paura che le fosse successo qualcosa.
All’interno della casa, intanto, la Hyuga aveva aperto gli occhi di colpo: si trovava tra le braccia dell’Uchiha, sdraiata sul divano. Stavano guardando un film e dovevano essersi addormentati entrambi.
-Sas’ke-kun..- mosse una spalla al ragazzo, che sbadigliò e si tirò su.
-Sas’ke!- si svegliò del tutto quando sentì la voce di Naruto chiamarlo fuori dalla porta.
Corse ad aprirgli, stava facendo troppo casino.
-Baka, sei pazzo ad urlare così? Che c’è?- chiese sottovoce.
-Sakura! Dimmi che è con te! Non mi arrabbio se è qui, cioè, in realtà mi arrabbierei molto, ma tu dimmi solo se è con te o no!- chiese prendendolo per le spalle e scuotendolo.
-No, qui con me c’è Hinata.- indicò la corvina dietro di lui, ancora assonnata.
-E Sakura-chan? L’hai vista?- chiese speranzoso.
-Non la vedo da questa mattina. Perché?-
-E’ scomparsa…- guardò in basso, sentendo un peso enorme sul cuore. Forse non era il caso di saltare a conclusioni affrettate, ma aveva un brutto presentimento.
 
Continua…


Angolo dell'autrice:
salve a tutti! Spero che questo capitolo vi piaccia. Ormai ci stiamo avvicinando alla fine della storia e sono contentissima che alcune persone continuino a seguirmi.
Grazie a quelli che recensiranno e a chi leggerà solamente!
baci, Uchiha29

 
  
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