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Autore: FeBookworm    09/09/2014    2 recensioni
Eccomi qui con il seguito ( tanto atteso spero!) di "Cuore e Ragione".
In questa storia vedremo come i piccoli Draco, Hermione, Blaise e James affronteranno dei nuovi anni ad Hogwarts e di come i poteri di Draco non andranno perduti. Di come, anzi, saranno utili all'ormai adulto Harry Potter.
Dal Prologo:
"Ma quelle voci, quelle luci argentate che lo proteggevano…Tutto nell’insieme facevamo parte di un qualcosa che lui non era ancora in grado di capire.
Quattro anni sono troppo pochi per rispondere a delle domande così grandi.
Forse, un giorno Draco avrebbe trovato la via…Avrebbe trovato tutte le risposte…
Per ora bastava tenere la sua testolina bionda protetta da tutti quegli sguardi e nascosta dal mondo.
Tom come sempre sapeva come proteggerlo.
Tom sapeva sempre tutto.
[....]
“I suoi poteri non rimarranno assopiti per sempre.”
“Ne sono consapevole, Cromo.”
“Prima dei suoi diciotto anni, Iride. Ricordalo. Draco dovrà ritornare ad essere l’Ultimo Oracolo.”
Genere: Avventura, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Nota dell'Autrice:
Soooonoooo tooornaaaataaaaaa :D
Ammettetelo, questa volta sono stata brava! Solo tre mesi vi ho fatto attendere :D
Cioè, sempre meglio di niente, no? :D
Volevo ringraziare tutti quelli che continuano a leggere, seguire, ricordare, preferire e recensire Mente e Anima. Spero proprio di non deludervi tutti quanti! ^^
Vi lascio il link della mia pagina su fb, se volete dirmi qualcosa o rimanere aggiornati sulle mie storie
https://www.facebook.com/pages/FedeMorningRockEFP/663566033691978?ref=hl

Spero che il capitolo vi piaccia e...niente, buona lettura! ^^

-Fé-

 
Capitolo 20.
 
 

Casa.

Hogwarts era stata casa sua una volta. Il posto che sapeva, in ogni angolo, di lui ed Hermione assieme. Poco importava il dolore che aveva provato tutte le volte che lei lo lasciava per andare da Weasley o da James Potter, loro ritornavano sempre insieme.

Casa.

Non avrebbe mai più considerato Malfoy Manor casa sua. Non dopo tutto quello che aveva passato. Il vecchio Malfoy Manor sapeva ancora di Mangiamorte, del Signore Oscuro...di morte, semplicemente. Il nuovo, invece, sapeva di una felicità fasulla, una nuova vita che non aveva fatto altro che farlo soffrire come prima. Nel vecchio vedeva la sua infanzia felice con Tom e i terribili momenti della sua morte. Nel nuovo vedeva la falsità di suo fratello. A che scopo farlo crescere nell'Amore, se poi glielo portava via?

Chi poteva essere così...crudele?

Una Serpe, ovviamente. Una Serpe con un quarto di sangue Riddle nelle vene.

Casa.

Dove cercarla adesso? Che posto doveva chiamare con quel nome?

Non certo Malfoy Manor. Non certo Hogwarts.

Non c'era un posto che potesse chiamare così.

Nessun luogo.

A che scopo dunque vivere?

Patetico.

Così si sentiva. Si sentiva patetico, steso in quel letto dell'infermeria, immobile, incapace di muovere un singolo muscolo talmente era tanto il dolore che provava.

Patetico.

Se lo ripeteva continuamente. E, d'altronde, era quello che era.

Sospirò, sopprimendo l'istinto di piangere.

Solo.

Ecco come si definiva.

Senza Cuore, perché Hermione aveva preferito Weasley, Potter e il suo stesso fratello a lui.

Senza Anima, perché il dolore che la vita gli aveva causato l'aveva dilaniata e lacerata in mille pezzi.

Senza più una Mente che ragionasse, senza più una Ragione a dirgli cosa era giusto e cosa sbagliato.

Solo.

Senza più famiglia, senza un posto dove stare.

Che ne sarebbe stato di lui?

Fece una risata isterica nel buio della notte. A chi sarebbe importato alla fin fine di che fine avrebbe fatto?

A nessuno.

A nessuno importa di un cuore solitario e patetico.

Tanto valeva lasciarsi morire lentamente.

D'altronde si era assuefatto da tutto quel dolore. Qualche grammo in più non avrebbe fatto poi questa gran differenza.

Evviva Re Draco, il re dei patetici.

 

**************************************

 

Blaise lo guardava dormire profondamente, le braccia conserte e strette al petto.

Sospirò pesantemente, ripensando a quante ne avevano passate loro due assieme. Prima il dolore per la perdita di Tom, poi i Poteri dell'Oracolo, i Mangiamorte, il Marchio e la Seconda Guerra Magica, per non parlare poi dei nuovi Mangiamorte e di Hermione. E adesso sempre la solita storia: i Poteri, Hermione, i Mangiamorte, la perdita di Tom.

Sembrava tutto un unico circolo vizioso. Eterno soprattutto.

Si chiese quanto ancora Draco potesse andare avanti, quanto altro male potesse reggere. Perché era palese che ne sarebbe arrivato dell'altro. Bastavano due parole interpretate male, Hermione e Thomas che facevano questa o quella cosa e tutto il suo mondo sarebbe crollato di nuovo.

Ma, per Salazar, non c'era mai fine a tutto questo?

“Blaise, smettila. Sento i tuoi pensieri” disse Draco da sotto le coperte.

Blaise si ridestò dai suoi pensieri:”Scusa, mi dispiace. Come ti senti?”

Draco esitò un paio di secondi di troppo prima di dire:”Svuotato.”

“Sì, posso immaginare. Hai fame? Senti dolore? Vuoi...”

“No!” urlò Draco:”No” ripeté più calmo:”Va bene così. Sto bene così con te che mi fai da cane da guardia. Mi va bene questa quiete, Blaise.”

“Okay, Draco.”

Passarono alcuni minuti in cui nessuno dei due proferì parola. Rimasero semplicemente ad ascoltare l'uno il respiro dell'altro, cercando di regolarli all'unisono.

“Tu stai bene?” chiese alla fine Draco, girandosi verso di lui.

Blaise si stupì di quella domanda. Come poteva porgergliela?

Non era lui quello che aveva dovuto sopportare il dolore della perdita dell'Amore. Lui l'aveva ritrovato per fortuna.

Non era lui quello che aveva dovuto sopportare la pressione psicologica di una zia impazzita tornata dal passato. Lui aveva solo cercato di riportarlo indietro.

Certo, era stato in pensiero per lui, tutte le volte che non aveva Draco sott'occhio si innervosiva e si preoccupava per lui. Ma non era lui ad essere solo al mondo.

Draco invece sì.

Eppure, nonostante tutto quello che aveva passato, si preoccupava per lui.

Era...tremendamente ingiusto.

“Potrei prenderti per un Tassorosso, sai? Sempre preoccupato per gli altri” gli disse ghignando da vera Serpe.

Draco rispose al suo ghigno con un altro:”Non fare lo stronzo. Vi sentivo, a te e a Theo, mentre cercavate di riportarmi da voi. Volevo sapere come...”

“Sto bene. Sta' tranquillo. Anche Theo sta bene. Siamo entrambi contenti che tu sia tornato.”

Draco annuì, tenendo sempre gli occhi chiusi:”Qualcosa ti turba però.”

Blaise sospirò:”Mi chiedevo solo come ti sentissi, anche se so che continuerai a dirmi che stai bene pur di non farmi preoccupare. Mi chiedevo come ci si dovesse sentire ad essere...”

“Pateticamente soli?” lo interruppe Draco.

“Io avrei detto “abbandonato”, ma se tu ti definisci così...”

“Blaise, non tentare di psicoanalizzarmi, mi faresti venire solo un gran mal di testa. Sono solo, tutto qui. Lo sono sempre stato in un certo senso. E non fare quella faccia.”

“Quale faccia?”

“Quella che dice 'Non sei solo, ci sono qua io con te'. Lo so che tu sei sempre al mio fianco, così come Theo. Ma non è la stessa cosa, capisci? Noi tre ci siamo costruiti un legame che ci tenesse uniti. Io ho bisogno di un legame che si è creato da solo, come con Thomas o con Hermione. Ma sono fili che si sono spezzati, quindi dovrò trovarmene di nuovi, tutto qui.”

“Sempre piuttosto ottimista per uno nella tua situazione.”

“E' facile essere ottimista alla luce del sole. E' di notte che mi sento...invaso dal terrore.”

“Allora rimarrò qui ancora un po', così non sarai del tutto solo” gli disse, mettendogli una mano sulla spalla:”Adesso riposati però. E' tutto il giorno che hai la febbre alta.”

 

**************************************

 

“Blaise, spostati!!!! Lo voglio vedere!!”

“No, Thomas. Tu non entrerai!” disse Blaise in tono irremovibile.

“Fammi passare, voglio vedere mio fratello!” ribatté l'altro, cercando una via per entrare in infermeria.

“Oh, adesso è tuo fratello? Solo adesso ti ricordi che lui è la tua famiglia?”

Thomas lo guardò con odio e gli sibilò in faccia:”Io non l'ho mai dimenticato!”

“Stento a crederlo visto che gli hai fatto entrare tu in circolo la nube oscura che stava per riportarlo al Lato Oscuro” gli sputò in faccia l'altro.

Iride, ben nascosta ai loro occhi, alzò un sopracciglio. Era come assistere a uno scontro tra Titani. Entrambi alla pari, entrambi incapaci di scalfire l'altro.

“Fammi passare. Devo parlargli” continuò Tom in modo autoritario.

“Dovrai passare sul mio cadavere.”

“Smettetela!” li interruppe Iride:”Comportatevi da adulti. Blaise, lascialo passare.”

“Ma, Iride...”

“E' suo fratello” fu la semplice riposta di Iride.

Blaise si spostò, ma lo fulminò con lo sguardo:”Se solo osi...”

“Accuccia Serpe” gli rispose Tom sempre sibilando.

Thomas entrò in infermeria, il passo incerto. Cosa gli avrebbe detto una volta di fronte a lui? Come avrebbe potuto scusarsi?

“Thomas” lo chiamò Draco, il tono della voce neutro, gli occhi chiusi.

“Come ti senti?” gli chiese l'altro, sedendosi di fianco a lui.

Che domanda idiota. Era ovvio che si sentisse una merda.

“Credo di avere qualcosa di rotto. Tipo qualche costola o giù di lì. L'Ossofast non sta facendo molto effetto.”

Tom si trovò impreparato di fronte a quell'atteggiamento. Era preparato alla rabbia, al rancore...all'odio. Ma non a quel tono noncurante, quel tono distaccato come se tra loro non fosse mai successo niente. Come doveva comportarsi?

“Posso...fare qualcosa?” gli chiese, avvicinandosi ancora di più a lui.

“Com'è il tempo?” chiese Draco tenendo sempre gli occhi chiusi.

“Cosa?”

“Dimmi com'è il tempo. Se muovo la testa per guardare alla finestra mi viene una fitta alla testa. Non posso muovermi, capisci? Mi fa male dappertutto. Dimmi com'è il tempo, così che io lo possa immaginare nella mia testa.”

Tom si alzò e spostò la tenda che copriva il panorama:”E' la tipica giornata uggiosa inglese. Grigia e umida.”

Draco fece un piccolo sorriso:”Mi rispecchia perfettamente. Fa freddo?”

“In effetti sì.”

“Ecco, anche quello mi rispecchia. Ironico, non è vero?”

Tom lo guardò, così immobile nel suo letto, e gli parve...così debole, così vulnerabile...

“Draco, senti, io volevo...”

“Non scusarti. Non è colpa tua.”

“Invece sì. Io ho tradito la tua fiducia, io...”

“No. Non sei stato tu. Zia Bella aveva preso il controllo della tua Mente, della tua Anima. E' stato il Thomas schiavo del controllo mentale a portare la Nube Oscura nella mia Anima, il Thomas Oscuro a voler riportare il Signore Oscuro in vita grazie a un Draco Oscuro. Tutta questa oscurità non è colpa tua. Non hai tradito la mia fiducia, non eri tu quello.”

“Ma ero io quando parlavo con Hermione. Ero io quello che te l'ha portava via.”

I pugni di Draco strinsero ancora di più il lenzuolo e le coperte del letto per non perdere il controllo. Quello fu l'unica manifestazione di una minima emozione da parte di Draco che ricevette Thomas.

“Non importa.”

“Cosa?”

Thomas rimase sbalordito. Non gli aveva insegnato a cedere. A perdere. Suo padre si starà rivoltando nella tomba in questo preciso momento.

“Non era destino, capisci? Non lo è mai stato. Non c'è mai stata speranza. Ci sono sempre stati degli ostacoli alla nostra storia.”

“Ma questa seconda vita doveva portarti la felicità, Draco.”

“Beh, non è successo. Agenti superiori hanno deciso così. Non posso farci niente. Tanto meno tu. Va bene così, Thomas. Dico sul serio. Adesso potresti uscire? Vorrei riposare.”

“Ma...non vuoi nemmeno parlare con Hermione per cercare di...”

“HO DETTO DI NO!!!!!!!” urlò Draco.

Una potentissima aura carica di rabbia fuoriuscì dal suo corpo, un'aura talmente potente da far scaraventare Thomas contro il muro.

“Draco...” provò di nuovo Tom quando fu in piedi.

“Potresti uscire? Per favore. Sono molto stanco” gli disse suo fratello con voce svuotata.

Tom annuì, ormai rassegnato. Non c'era più niente da fare ormai.

 

 

Iridion...

Sono qui accanto a te, giovane Oracolo.

Credi che abbia sbagliato a comportarmi così?

No, tutt'altro. Ti sei dimostrato al di sopra delle parti. Molto maturo da parte tua.

Iride...Non so cosa mi aspetta adesso...

Non ci pensare. Ti devi rimettere in forze, poi ci preoccuperemo del tuo futuro. Riposati, adesso.

Va bene. Com'è la notte?

Chiara, Draco. Nessuna tenebra si riempirà di te stanotte. Questa è una bellissima notte chiara.

   
 
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