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Autore: Eliatheas    28/09/2008    7 recensioni
Doveva andare così.
Lily avrebbe detto che è il destino a scegliere per noi e noi dobbiamo solo accettarlo.
Evidentemente, il mio destino è molto sadico.
Oppure, sono io che sono orribilmente sfigata e a me deve capitare tutto questo.
Ma io non sono forte, non sono capace di affrontare questo.
Io sono fragile.
Ingenua, spaventata.
Perché non mi rassicuri, Ted? Perché non mi dedichi uno dei tuoi bei sorrisi e non mi dici che andrà tutto bene? Perché non mi scompigli i capelli, come un fratello maggiore, e non mi chiame Rosie?
Perché è finita, Ted?
Per quello che hai sentito? Per quello che non ti ho mai detto?
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo – Il Grande Giorno, Estate 2022

“Sono orribile” borbotto, mentre Dominique alza gli occhi al cielo, esasperata. E’ facile, per lei, fare così. Certo, lei può alzare gli occhi al cielo, visto che ha il corpo di una modella del Settimanale delle Streghe.
“Non dire sciocchezze, Rosie. Sei fantastica” Sospiro. No, non sono fantastica.
Il vestito grigio azzurro – Victoire,che ha scelto per me il vestito, non ha alcuna sensibilità – mi fascia il corpo minuto, che, in questo vestito, sembra ancora più piccolo. I boccoli castani mi ricadono ordinatamente sulle spalle, come al solito e le guance sono leggermente rosse.
Sembro una di quelle bambole di porcellana della nonna, mi manca solo il cappellino.
“Dominique, guardami” Lei non lo fa, ovvio. E’ troppo occupata a fissare un punto fuori dalla finestra con aria assente per dare conto a me. E’ strana, in questo periodo. E’ sempre assente, non ascolta mai nessuno e credo di averla vista anche piangere, qualche volta. Non potevo credere ai miei occhi. “Nicky, cosa c’è?”
Sospira e giocherella con i suoi boccoli biondi, continuando a guardare il panorama.
“Niente” Scuote la testa, alcuni boccoli le dondolano attorno al meraviglioso viso. “Sai, ti ricordi quando mi dicesti che ti eri innamorata di Ted?”
Mi porto una mano al cuore e trattengo il respiro. Mia cugina fa una faccia dispiaciuta, ma io scuoto la testa con un sorriso amaro.
“Sì, ricordo” mormoro, sedendomi sul letto accanto a lei e accarezzandole dolcemente i capelli. Il suo respiro trema.
“Ti avevo detto che dovevi aprire gli occhi, ma io per prima non ho ascoltato il mio consiglio”
Mi guarda. I suoi occhi di ghiaccio sono pieni di lacrime.
“Oh, Dominique! Mi dispiace tanto!” La abbraccio e lei ricambia il mio abbraccio, disperata. “Nicky, io...non so che dire. Non so consolare, Dominique, ma voglio dirti che tutto passa. Tutto, anche se sembra impossibile, passa”
Lei si scosta da me e si asciuga le lacrime, annuendo e tirando su col naso.
“Lo so” 
Si alza in piedi e mi sorride, poi torna a specchiarsi.
L’abito rosa pastello le sta meravigliosamente, slancia la sua figura già esile, con i corpetto stretto e la gonna un po’ più ampia. I boccoli le ricadono dolcemente lungo la schiena minuta.
E’ davvero stupenda.
“Dai, andiamo” Mi prende per mano e mi costringe ad alzarmi sul letto, con un sorrisetto finto.
“No, aspetta...” Mi risiedo sul letto, con aria pensierosa. “Voglio rimanere un attimo qua”
Dominique annuisce, con un sorrisetto.
“Vieni presto”

Oggi è il grande giorno, il giorno del matrimonio di Ted e Victoire.
Non posso dire di essere allegra, non lo sono affatto. Nonostante siano trascorsi sette mesi, nonostante io dovrei aver superato questa cosa...io sono ancora distrutta. Forse non come allora, non distrutta come potevo esserlo quel giorno, quando Ted ha scoperto la verità, ma so che non sono completamente guarita. Lo so, lo sento.
Ted è una questione lasciata in sospeso, una ferita ancora aperta. Non ci siamo più parlati da quel giorno. Ci siamo visti più volte durante quelle vacanze, ma non abbiamo mai parlato veramente. Mi riserva un sorriso freddo, cortese. Un sorriso che mi uccide di continuo. E ora, sono tornata a casa da più di un mese, ma non abbiamo mai spiccicato parola.
Non possiamo andare avanti così, lo so.
 Siamo stati amici per tanto tempo e io non posso permettere che quello che provo per lui metta da parte quello che ci ha legato.
“Ehi, Rosie?”
James entra nella mia stanza con un sopracciglio inarcato e un’espressione seria sul volto. Fa quasi paura, con quell’espressione. Indossa uno smoking e sembra un damerino. L’unica nota stonata del suo aspetto sono i capelli, neri e disordinati come al solito. Sorrido nel vedere che, almeno James, è rimasto uguale.
“Va tutto bene?” chiede, sedendosi accanto a me e accarezzandomi i capelli, dolcemente.
“Non c’è nulla che non dovrebbe andare bene” sussurro, torturandomi le mani e chiudendo gli occhi. “Oggi è il giorno del matrimonio di mia cugina. Victoire si sta per sposare con Ted”
“E tu lo stai ancora aspettando”
Mi spiazza, questa frase. Lo ammetto, James mi ha lasciata a bocca aperta, soprattutto perché ha detto la verità. Io lo aspetto ancora, sì. Aspetto ancora Ted, che oggi sposa Victoire, mia cugina.
“Già, hai ragione” Non vorrei piangere, ma  non riesco a trattenere le lacrime e scoppio in singhiozzi disperati. “Dannazione! Più di sei mesi e non sono riuscita neanche a rassegnarmi!”
Sbatto un pugno sul letto, furiosa, mentre James mi prende fra  le braccia e mi dice di stare calma, che tutto si risolverà.
No, James, questa volta non si risolverà tutto in fretta, non si può sorvolare su questo.
Non riuscirò tanto facilmente a dimenticare tutto.
Ma, in fondo, come si può dimenticare? Come ci si può rassegnare alla realtà?
Non lo so, so solo che io non ci riuscirò tanto facilmente.

“Posso parlarti?”
Sobbalzo e mi scosto in fretta da James, mentre lui guarda Ted con un sopracciglio inarcato e mi fa una faccia interrogativa.
“Dimmi” mormoro, guardando tutto tranne che il suo viso. James stringe forte la mia mano e fissa Ted curioso.
“In privato”
“Mi dispiace, Lupin, ma non credo sia...”
“Ok” James mi guarda, stupito e io gli faccio un sorriso, come a dirgli che andrà tutto bene.
Lui mi fissa a lungo, poi mi stringe ancora la mano e, infine, la lascia andare, per uscire dalla stanza. Siamo solo io e Ted, ormai. Guardo il suo viso, di una bellezza sconvolgente per me. I suoi capelli azzurri sono sparati in tutte le direzioni, le sue labbra sottili piegate in un lieve sorrisetto di circostanza. Il corpo esile è fasciato da uno smoking elegante, che lo fa sembrare ancora più magro di quello che è in realtà.
Mi guarda, mi fissa con aria rassegnata e sospira.  Distoglie lo sguardo e inizia a guardarsi i piedi, con aria triste.
“Cosa dovevi dirmi?” chiedo, con voce tremante. Non è facile fare finta di niente, ora. Non è più così semplice fingere che sia finita.
Lui mi viene vicino e si inginocchia ai piedi del letto, prendendomi la mano. E’ sbagliato, non dovrebbe andare così. Avrà chiesto la mano di Victoire, così. Non può parlarmi da questa posizione.
“Mi manchi”
Due parole, un debole sussurro, quasi impercettibile. Queste due parole – che potrebbero sembrare così misere – mi fanno rendere conto di una cosa che fino a questo momento non avevo considerato: anche Ted sta male.
Non avevo mai considerato la faccenda da questo punto di vista, perché non avevo mai pensato che anche Ted potesse stare male.
E questo mi fa ancora più male, perché ciò che fa male a lui, fa male anche a me.
“Anche tu”
Si alza in piedi e mi guarda a lungo, prima di tirarmi su e di stringermi a sé, noncurante delle mie proteste.
E poi, quando sono fra le sue braccia, scoppio a piangere. Poggio la testa sul suo petto esile, lo stringo a me e singhiozzo, bagnandogli leggermente la camicia bianca.
“Oh, Rosie!” Lui mi circonda la vita con le braccia e mi accarezza dolcemente la schiena, giocherellando con i miei capelli. Com’è dolorosa questa sensazione, lui non lo sa. Non sa quanto male fa sentire le sue mani sulla mia schiena e ricordarmi dolorosamente della verità, non sa quanto è doloroso guardare il suo viso e rendermi conto di quanto lui stia male. “Rosie, ti prego, non piangere”
Mi scosto da lui e lo guardo, asciugandomi le lacrime con il polso. Ha le mani inchiodate sulle mie spalle ed un’espressione sofferente sul volto.
“Scusa” mormoro, guardandomi i piedi. Lui sospira e scuote la testa.
“Non voglio che tu pianga perché mi fa male vederti piangere per me”  Mi dà un buffetto sulla guancia, con un sorriso dispiaciuto.
Rimango raggelata dalle parole di Ted e lo guardo a lungo, con le lacrime agli occhi, prima di distogliere lo sguardo da lui e fissarlo sulla parete davanti a me.
“Non piangerò” sospiro, anche lui. Rafforza la presa sulle mie spalle e mi guarda con insistenza, fino a quando non mi decido a voltarmi nella sua direzione.
“Non possiamo essere amici, Rosie?”
Rido, una risata amara, che di allegro non ha nulla.  Ted tira su col naso e fissa il suo sguardo azzurro – grigio su di me. Io non riesco ad essere ancora così dura, non riesco a far finta di aver superato tutto, sotto quello sguardo che amo e che ho amato in tutto questo tempo.
“Amici? Ted, io non riesco a dimenticarti! Non riesco a fare finta di nulla, capisci? Sono ancora innamorata di te, Ted e non posso esserti amica” rispondo, guardandolo con aria triste. “Vorrei esserti amica, Ted, lo vorrei, ma non riesco a starti accanto come se nulla fosse, capisci?”
Lui annuisce e mi stringe a sé, in lacrime. Gli ho fato del male, lo so. Anche io mi sono fatta del male, ma questa è l’unica verità.
“Lo capisco, Rosie” sussurra, al mio orecchio, stringendomi ancora a sé e sollevandomi leggermente da terra. Io lo tengo stretto, non voglio lasciarlo andare, ma devo.  Lui si scosta da me e mi guarda ancora. “Capisco che non ce la fai, ma...se un giorno ti sentissi meglio...”
“Verrò immediatamente da te, Ted” mormoro, mentre lui si volta e si incammina verso la porta. “Te lo prometto. Io voglio esserti amica, Teddy” aggiungo, mentre lui esce dalla stanza e annuisce.
“Anche io, Rosie”

“Ehi, secchia!”
Mi volto, con un sopracciglio inarcato, mentre Scorpius Malfoy cammina elegantemente nel giardino fino ad arrivare alla sedia su cui sono seduta.
“Malfoy, che piacere vederti! Com’è che sei qui?” chiedo, sarcastica, mentre lui si siede accanto a me e mi sorride, divertito.
“Mi ha invitato Al” risponde, allegro, ma la sua allegria non mi raggiunge neanche un po’. Mi sento chiusa nella mia bolla privata, una bolla fatta solo di dolore e tristezza. “Ehi, Rosie...cosa è successo?”
“Io...ho parlato con Ted”
Scorpius sospira, passandosi una mano nei capelli biondi, poi mi prende la mano e la stringe forte. Lui sa cosa sto provando. E’ stato lui a starmi vicino durante questi mesi di sofferenza, a tenermi stretta tra le sue braccia e a dirmi che tutto sarebbe passato, anche se io non ci ho mai creduto. No, non passa.
Non è così semplice, ma è bello sentirselo dire da qualcuno.
“E...”
“Mi ha chiesto di rimanere amici” Scorpius spalanca gli occhi verdi e fa una faccia stupita, mentre io sorrido debolmente.
“E tu che hai...che hai fatto?” chiede, deglutendo.
“Io...gli ho detto che deve aspettare, che io non me la sento ora” mormoro, con le lacrime agli occhi. Scorpius si rende conto di quanto mi faccia  male tutto questo e mi stringe forte la mano, come a volermi dire che lui è qui con me e che non mi lascerà. “Io...voglio essergli amica, lo voglio con tutto il cuore, ma...non ce la faccio. Non posso stargli accanto come una semplice amica, sapendo quello che è successo...capisci?”
Lui annuisce, con aria seria. Un’aria che non gli ho mai visto.
“Se lui non lo avesse saputo, non avesse origliato, forse... forse ora sarei lì a rassicurarlo al posto di James” indico mio cugino e Ted, in un angolo del giardino, che parlano fitto. “Ma ormai lui ha saputo tutto. Non ce l’ho con lui, Scorpius. Non mi interessa che abbia origliato, sentito accidentalmente o qualunque altra cosa...io ce l’ho con lui perché non capisce che, per quanto mi manchi la sua compagnia, non posso essergli amica”
“Lo so, Rosie...ho capito”
Lui mi stringe a sé, dispiaciuto e mi bacia dolcemente la tempia.
“Mi manca”
Chiudo gli occhi e due lacrime mi scendono lungo le guance. Lui le asciuga con le sue dita fredde e sottili e mi accarezza il viso, sospirando.
E non c’è bisogno di parlare, ora basta il silenzio.

Sono seduta al mio posto, in bilico tra il sereno e il disperato.  Alla mia sinistra ci sono James e Dominique, irrigiditi sulle loro sedie, che fanno di tutto per non guardarsi – fra parentesi, ancora non ho capito cosa sia successo, fra quei due, che, invece di litigare come al solito, si evitano- e gli amici di mio cugino, i Malandrini, compreso mio cugino Fred, che sfoggia il suo solito abbigliamento trasandato.
 Alla mia destra ho Albus, tutto allegro e ordinato, a differenza del fratello, seduto accanto a Scorpius, impeccabile nel suo abbigliamento. Sembra nato per queste cose. Ogni tanto si volta a guardarmi con aria esasperata e si morde il labbro inferiore. Io faccio finta di non accorgermene, ma sorrido, divertita. E’ così tenero. Non faccio la finta tonta, so che prova qualcosa per me. Me ne sono accorta durante questi mesi in cui mi è stato vicino, ma lui non mi ha mai detto nulla e io non voglio forzarlo a parlare. Mi basta saperlo vicino, ora.
Forse a lui basta avermi vicino e sapermi accanto a lui in qualunque situazione, anche se io sono ancora innamorata di Ted e non lo dimenticherò tanto facilmente.
Forse potrei innamorarmi di lui, fra qualche anno, quando tutto sarà finito. Quando l’amore per Ted sarà solo un ricordo, quando tornerò ad essere felice, quando potrò finalmente dire a Victoire che sono felice per lei.
Forse tornerò anche a  parlare con Ted. Forse tornerà tutto come prima. Forse quel sorriso freddo sparirà dal suo volto, quando si rivolgerà a me. Forse potremmo tornare a scherzare, come facevamo prima che accadesse quello che ha cambiato la nostra vita. Forse andrà tutto bene.
Forse potrei tornare a parlare anche con Victoire e non tenerla a distanza come ho fatto fino ad ora, ferendola. Forse potrei smetterla di invidiarla perché lei ha avuto la fortuna di essere amata da Ted e io no.
Forse potrei scoprire cosa è successo tra Dominique e James durante questi mesi, in cui non hanno fatto altro che stare lontani e guardare in due direzioni differenti, per paura di far incontrare i loro occhi. Forse capirò, o forse no. Forse me lo diranno loro.
E forse, potrei crescere. Potrei diventare davvero grande, non solo come dato anagrafico, ma come condizione mentale. Forse potrei davvero diventare matura, come mi giudicano tutti, ma che invece non sono affatto. E forse potrei davvero sapere cosa succederà dopo il matrimonio di Ted Lupin e Victoire Weasley.
Forse potrebbe esserci finalmente un nuovo inizio, dopo il loro matrimonio. Forse la mia vita potrebbe tonare ad essere quella che era prima che mi innamorassi di Ted.
Forse saprò cosa dovrò fare, dopo.
Ma, per il momento, mi accontento di sapere che mia cugina Victoire sta per sposare Ted, il ragazzo più fortunato del mondo, perché ha l’amore di una ragazza bella e perfetta come lei. E lo merita tutto.

Angolo Autrice [Un po’ triste]

Siamo arrivati alla fine. Eh, sì, proprio alla fine.
E’ la prima storia che concludo – oltre a Bleeding Love, ma quella l’ho scritta tutta insieme – e mi sento un po’ triste. Ormai questa storia è diventata parte di me, la progettavo a scuola, mentre tornavo a casa a piedi, mentre facevo i compiti...mi ha accompagnata, questa storia ed è un po’ una tragedia terminarla.

Ringrazio:

_BellaBlack_: Mi fa piacere sapere che non sono l’unica che va pazza per le canzoncine della Disney. Grazie, è bello sentirsi dire che sono matura, visto che tutti credono che io sia troppo piccola. Come puoi vedere da questo ultimo capitolo, Ted non solo distrugge gli altri, ma distrugge se stesso con la sua innata capacità. Grazie mille, spero che la storia ti sia piaciuta.

Jhaa: Epilogo tragico pronto per te! Ovvio, hai indovinato la trama dell’epilogo. Sarà che io sono banale o tu che sei una veggente?  Ti ringrazio, grazie mille. Ovviamente non ho potuto non mettere un accenno alla Dominique/ James in questa storia, anche se non è proprio citato. Non volevo che Rose lo sapesse, ma che si rendesse conto che non è la sola a soffrire. Grazie mille.

Mizar: Non lo so se la regola dell’amico non sbagli mai, ad essere sincera, ma io ho un amico che mi conosce da quando avevamo sei anni e non siamo mai stati altro che migliori amici. Ti ringrazio per i complimenti.

LiTtLe_Giuliy_: Grazie, grazie. Mi dispiace averti reso depressa, ma ormai questa storia è finita in quella categoria. Purtroppo, la vita non va mai come vorresti e, anche se Rose sapeva quello che doveva fare, Ted ha rovinato tutto, proprio perché niente va come dovrebbe andare. Grazie mille.

E chi ha inserito la storia nei preferiti:

1 - 3llyna
2 - Bec Hale
3 - Bellis
4 - CrisSunrise
5 - Debby93
6 - DRAGHETTA
7 - gajra
8 - h1lary
9 - HermyKitty
10 - IreRamo
11 - kikikaulitz
12 - Lars Black
13 - Lily_Snape
14 - LiTtLe_Giuliy_
15 - mrs snape
16 - ninfea_82
17 - ny152
18 - Tom94

E chi ha letto soltanto.

Grazie, grazie davvero.

   
 
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