Epilogo
– Il Grande Giorno, Estate 2022
“Sono
orribile” borbotto, mentre Dominique
alza gli occhi al cielo, esasperata. E’ facile, per lei, fare
così. Certo, lei
può alzare gli occhi al cielo, visto che ha il corpo di una
modella del
Settimanale delle Streghe.
“Non dire sciocchezze, Rosie. Sei fantastica”
Sospiro. No, non sono fantastica.
Il vestito grigio azzurro – Victoire,che ha scelto per me il
vestito, non ha
alcuna sensibilità – mi fascia il corpo minuto,
che, in questo vestito, sembra
ancora più piccolo. I boccoli castani mi ricadono
ordinatamente sulle spalle,
come al solito e le guance sono leggermente rosse.
Sembro una di quelle bambole di porcellana della nonna, mi manca solo
il
cappellino.
“Dominique, guardami” Lei non lo fa, ovvio.
E’ troppo occupata a fissare un
punto fuori dalla finestra con aria assente per dare conto a me.
E’ strana, in
questo periodo. E’ sempre assente, non ascolta mai nessuno e
credo di averla
vista anche piangere, qualche volta. Non potevo credere ai miei occhi.
“Nicky,
cosa c’è?”
Sospira e giocherella con i suoi boccoli biondi, continuando a guardare
il
panorama.
“Niente” Scuote la testa, alcuni boccoli le
dondolano attorno al meraviglioso
viso. “Sai, ti ricordi quando mi dicesti che ti eri
innamorata di Ted?”
Mi porto una mano al cuore e trattengo il respiro. Mia cugina fa una
faccia
dispiaciuta, ma io scuoto la testa con un sorriso amaro.
“Sì, ricordo” mormoro, sedendomi sul
letto accanto a lei e accarezzandole dolcemente
i capelli. Il suo respiro trema.
“Ti avevo detto che dovevi aprire gli occhi, ma io per prima
non ho ascoltato
il mio consiglio”
Mi guarda. I suoi occhi di ghiaccio sono pieni di lacrime.
“Oh, Dominique! Mi dispiace tanto!” La abbraccio e
lei ricambia il mio
abbraccio, disperata. “Nicky, io...non so che dire. Non so
consolare,
Dominique, ma voglio dirti che tutto passa. Tutto, anche se sembra
impossibile,
passa”
Lei si scosta da me e si asciuga le lacrime, annuendo e tirando su col
naso.
“Lo so”
Si alza in piedi e mi sorride, poi torna a specchiarsi.
L’abito rosa pastello le sta meravigliosamente, slancia la
sua figura già
esile, con i corpetto stretto e la gonna un po’
più ampia. I boccoli le
ricadono dolcemente lungo la schiena minuta.
E’ davvero stupenda.
“Dai, andiamo” Mi prende per mano e mi costringe ad
alzarmi sul letto, con un
sorrisetto finto.
“No, aspetta...” Mi risiedo sul letto, con aria
pensierosa. “Voglio rimanere un
attimo qua”
Dominique annuisce, con un sorrisetto.
“Vieni presto”
Oggi
è il grande giorno, il giorno del
matrimonio di Ted e Victoire.
Non posso dire di essere allegra, non lo sono affatto. Nonostante siano
trascorsi sette mesi, nonostante io dovrei aver superato questa
cosa...io sono
ancora distrutta. Forse non come allora, non distrutta come potevo
esserlo quel
giorno, quando Ted ha scoperto la verità, ma so che non sono
completamente
guarita. Lo so, lo sento.
Ted è una questione lasciata in sospeso, una ferita ancora
aperta. Non ci siamo
più parlati da quel giorno. Ci siamo visti più
volte durante quelle vacanze, ma
non abbiamo mai parlato veramente. Mi riserva un sorriso freddo,
cortese. Un
sorriso che mi uccide di continuo. E ora, sono tornata a casa da
più di un
mese, ma non abbiamo mai spiccicato parola.
Non possiamo andare avanti così, lo so.
Siamo stati amici
per tanto tempo e io
non posso permettere che quello che provo per lui metta da parte quello
che ci
ha legato.
“Ehi, Rosie?”
James entra nella mia stanza con un sopracciglio inarcato e
un’espressione
seria sul volto. Fa quasi paura, con quell’espressione.
Indossa uno smoking e
sembra un damerino. L’unica nota stonata del suo aspetto sono
i capelli, neri e
disordinati come al solito. Sorrido nel vedere che, almeno James,
è rimasto
uguale.
“Va tutto bene?” chiede, sedendosi accanto a me e
accarezzandomi i capelli,
dolcemente.
“Non c’è nulla che non dovrebbe andare
bene” sussurro, torturandomi le mani e
chiudendo gli occhi. “Oggi è il giorno del
matrimonio di mia cugina. Victoire
si sta per sposare con Ted”
“E tu lo stai ancora aspettando”
Mi spiazza, questa frase. Lo ammetto, James mi ha lasciata a bocca
aperta,
soprattutto perché ha detto la verità. Io lo
aspetto ancora, sì. Aspetto ancora
Ted, che oggi sposa Victoire, mia cugina.
“Già, hai ragione” Non vorrei piangere,
ma
non riesco a trattenere le lacrime e scoppio in singhiozzi
disperati.
“Dannazione! Più di sei mesi e non sono riuscita
neanche a rassegnarmi!”
Sbatto un pugno sul letto, furiosa, mentre James mi prende fra le braccia e mi dice di
stare calma, che
tutto si risolverà.
No, James, questa volta non si risolverà tutto in fretta,
non si può sorvolare
su questo.
Non riuscirò tanto facilmente a dimenticare tutto.
Ma, in fondo, come si può dimenticare? Come ci si
può rassegnare alla realtà?
Non lo so, so solo che io non ci riuscirò tanto facilmente.
“Posso
parlarti?”
Sobbalzo e mi scosto in fretta da James, mentre lui guarda Ted con un
sopracciglio inarcato e mi fa una faccia interrogativa.
“Dimmi” mormoro, guardando tutto tranne che il suo
viso. James stringe forte la
mia mano e fissa Ted curioso.
“In privato”
“Mi dispiace, Lupin, ma
non credo
sia...”
“Ok” James mi guarda, stupito e io gli faccio un
sorriso, come a dirgli che
andrà tutto bene.
Lui mi fissa a lungo, poi mi stringe ancora la mano e, infine, la
lascia
andare, per uscire dalla stanza. Siamo solo io e Ted, ormai. Guardo il
suo
viso, di una bellezza sconvolgente per me. I suoi capelli azzurri sono
sparati
in tutte le direzioni, le sue labbra sottili piegate in un lieve
sorrisetto di
circostanza. Il corpo esile è fasciato da uno smoking
elegante, che lo fa
sembrare ancora più magro di quello che è in
realtà.
Mi guarda, mi fissa con aria rassegnata e sospira.
Distoglie lo sguardo e inizia a guardarsi i
piedi, con aria triste.
“Cosa dovevi dirmi?” chiedo, con voce tremante. Non
è facile fare finta di
niente, ora. Non è più così semplice
fingere che sia finita.
Lui mi viene vicino e si inginocchia ai piedi del letto, prendendomi la
mano.
E’ sbagliato, non dovrebbe andare così.
Avrà chiesto la mano di Victoire, così.
Non può parlarmi da questa posizione.
“Mi manchi”
Due parole, un debole sussurro, quasi impercettibile. Queste due parole
– che
potrebbero sembrare così misere – mi fanno rendere
conto di una cosa che fino a
questo momento non avevo considerato: anche Ted sta male.
Non avevo mai considerato la faccenda da questo punto di vista,
perché non
avevo mai pensato che anche Ted potesse stare male.
E questo mi fa ancora più male, perché
ciò che fa male a lui, fa male anche a
me.
“Anche tu”
Si alza in piedi e mi guarda a lungo, prima di tirarmi su e di
stringermi a sé,
noncurante delle mie proteste.
E poi, quando sono fra le sue braccia, scoppio a piangere. Poggio la
testa sul
suo petto esile, lo stringo a me e singhiozzo, bagnandogli leggermente
la
camicia bianca.
“Oh, Rosie!” Lui mi circonda la vita con le braccia
e mi accarezza dolcemente
la schiena, giocherellando con i miei capelli.
Com’è dolorosa questa
sensazione, lui non lo sa. Non sa quanto male fa sentire le sue mani
sulla mia
schiena e ricordarmi dolorosamente della verità, non sa
quanto è doloroso
guardare il suo viso e rendermi conto di quanto lui stia male.
“Rosie, ti
prego, non piangere”
Mi scosto da lui e lo guardo, asciugandomi le lacrime con il polso. Ha
le mani
inchiodate sulle mie spalle ed un’espressione sofferente sul
volto.
“Scusa” mormoro, guardandomi i piedi. Lui sospira e
scuote la testa.
“Non voglio che tu pianga perché mi fa male
vederti piangere per me”
Mi dà un buffetto sulla guancia, con un
sorriso dispiaciuto.
Rimango raggelata dalle parole di Ted e lo guardo a lungo, con le
lacrime agli
occhi, prima di distogliere lo sguardo da lui e fissarlo sulla parete
davanti a
me.
“Non piangerò” sospiro, anche lui.
Rafforza la presa sulle mie spalle e mi
guarda con insistenza, fino a quando non mi decido a voltarmi nella sua
direzione.
“Non possiamo essere amici, Rosie?”
Rido, una risata amara, che di allegro non ha nulla.
Ted tira su col naso e fissa il suo sguardo
azzurro – grigio su di me. Io non riesco ad essere ancora
così dura, non riesco
a far finta di aver superato tutto, sotto quello sguardo che amo e che
ho amato
in tutto questo tempo.
“Amici? Ted, io non riesco a dimenticarti! Non riesco a fare
finta di nulla,
capisci? Sono ancora innamorata di te, Ted e non posso esserti
amica” rispondo,
guardandolo con aria triste. “Vorrei esserti amica, Ted, lo
vorrei, ma non
riesco a starti accanto come se nulla fosse, capisci?”
Lui annuisce e mi stringe a sé, in lacrime. Gli ho fato del
male, lo so. Anche
io mi sono fatta del male, ma questa è l’unica
verità.
“Lo capisco, Rosie” sussurra, al mio orecchio,
stringendomi ancora a sé e
sollevandomi leggermente da terra. Io lo tengo stretto, non voglio
lasciarlo
andare, ma devo. Lui
si scosta da me e
mi guarda ancora. “Capisco che non ce la fai, ma...se un
giorno ti sentissi
meglio...”
“Verrò immediatamente da te, Ted”
mormoro, mentre lui si volta e si incammina
verso la porta. “Te lo prometto. Io voglio esserti amica,
Teddy” aggiungo,
mentre lui esce dalla stanza e annuisce.
“Anche io, Rosie”
“Ehi,
secchia!”
Mi volto, con un sopracciglio inarcato, mentre Scorpius Malfoy cammina
elegantemente nel giardino fino ad arrivare alla sedia su cui sono
seduta.
“Malfoy, che piacere vederti! Com’è che
sei qui?” chiedo, sarcastica, mentre
lui si siede accanto a me e mi sorride, divertito.
“Mi ha invitato Al” risponde, allegro, ma la sua
allegria non mi raggiunge
neanche un po’. Mi sento chiusa nella mia bolla privata, una
bolla fatta solo
di dolore e tristezza. “Ehi, Rosie...cosa è
successo?”
“Io...ho parlato con Ted”
Scorpius sospira, passandosi una mano nei capelli biondi, poi mi prende
la mano
e la stringe forte. Lui sa cosa sto provando. E’ stato lui a
starmi vicino
durante questi mesi di sofferenza, a tenermi stretta tra le sue braccia
e a dirmi
che tutto sarebbe passato, anche se io non ci ho mai creduto. No, non
passa.
Non è così semplice, ma è bello
sentirselo dire da qualcuno.
“E...”
“Mi ha chiesto di rimanere amici” Scorpius spalanca
gli occhi verdi e fa una
faccia stupita, mentre io sorrido debolmente.
“E tu che hai...che hai fatto?” chiede, deglutendo.
“Io...gli ho detto che deve aspettare, che io non me la sento
ora” mormoro, con
le lacrime agli occhi. Scorpius si rende conto di quanto mi faccia male tutto questo e mi
stringe forte la mano,
come a volermi dire che lui è qui con me e che non mi
lascerà. “Io...voglio
essergli amica, lo voglio con tutto il cuore, ma...non ce la faccio.
Non posso
stargli accanto come una semplice amica, sapendo quello che
è
successo...capisci?”
Lui annuisce, con aria seria. Un’aria che non gli ho mai
visto.
“Se lui non lo avesse saputo, non avesse origliato, forse...
forse ora sarei lì
a rassicurarlo al posto di James” indico mio cugino e Ted, in
un angolo del
giardino, che parlano fitto. “Ma ormai lui ha saputo tutto.
Non ce l’ho con
lui, Scorpius. Non mi interessa che abbia origliato, sentito
accidentalmente o
qualunque altra cosa...io ce l’ho con lui perché
non capisce che, per quanto mi
manchi la sua compagnia, non posso essergli amica”
“Lo so, Rosie...ho capito”
Lui mi stringe a sé, dispiaciuto e mi bacia dolcemente la
tempia.
“Mi manca”
Chiudo gli occhi e due lacrime mi scendono lungo le guance. Lui le
asciuga con
le sue dita fredde e sottili e mi accarezza il viso, sospirando.
E non c’è bisogno di parlare, ora basta il
silenzio.
Sono
seduta al mio posto, in bilico tra il
sereno e il disperato. Alla
mia sinistra
ci sono James e Dominique, irrigiditi sulle loro sedie, che fanno di
tutto per
non guardarsi – fra parentesi, ancora non ho capito cosa sia
successo, fra quei
due, che, invece di litigare come al solito, si evitano- e gli amici di
mio
cugino, i Malandrini, compreso mio cugino Fred, che sfoggia il suo
solito
abbigliamento trasandato.
Alla mia destra ho
Albus, tutto allegro
e ordinato, a differenza del fratello, seduto accanto a Scorpius,
impeccabile
nel suo abbigliamento. Sembra nato per queste cose. Ogni tanto si volta
a
guardarmi con aria esasperata e si morde il labbro inferiore. Io faccio
finta
di non accorgermene, ma sorrido, divertita. E’
così tenero. Non faccio la finta
tonta, so che prova qualcosa per me. Me ne sono accorta durante questi
mesi in
cui mi è stato vicino, ma lui non mi ha mai detto nulla e io
non voglio
forzarlo a parlare. Mi basta saperlo vicino, ora.
Forse a lui basta avermi vicino e
sapermi accanto a lui in qualunque situazione, anche se io sono ancora
innamorata di Ted e non lo dimenticherò tanto facilmente.
Forse potrei innamorarmi di lui, fra
qualche anno, quando tutto sarà finito. Quando
l’amore per Ted sarà solo un ricordo,
quando tornerò ad essere felice, quando potrò
finalmente dire a Victoire che
sono felice per lei.
Forse tornerò anche a parlare con Ted. Forse tornerà tutto come
prima. Forse
quel sorriso freddo sparirà dal suo volto, quando si
rivolgerà a me. Forse
potremmo tornare a scherzare, come
facevamo prima che accadesse quello che ha cambiato la nostra vita. Forse andrà tutto bene.
Forse potrei tornare a parlare anche
con Victoire e non tenerla a distanza come ho fatto fino ad ora,
ferendola. Forse potrei smetterla
di invidiarla perché
lei ha avuto la fortuna di essere amata da Ted e io
no.
Forse potrei scoprire cosa
è successo
tra Dominique e James durante questi mesi, in cui non hanno fatto altro
che
stare lontani e guardare in due direzioni differenti, per paura di far
incontrare i loro occhi. Forse
capirò,
o forse no. Forse me lo diranno
loro.
E forse, potrei crescere.
Potrei diventare davvero
grande, non solo come dato anagrafico, ma come condizione
mentale. Forse
potrei davvero diventare matura,
come
mi giudicano tutti, ma che invece non sono affatto. E forse
potrei davvero sapere cosa succederà dopo
il matrimonio di Ted Lupin e Victoire Weasley.
Forse potrebbe esserci finalmente un
nuovo inizio, dopo il loro matrimonio. Forse
la mia vita potrebbe tonare ad essere quella che era prima
che mi
innamorassi di Ted.
Forse saprò cosa
dovrò fare, dopo.
Ma, per il momento, mi accontento di sapere che mia cugina Victoire sta
per
sposare Ted, il ragazzo più fortunato del mondo,
perché ha l’amore di una
ragazza bella e perfetta come lei. E lo
merita tutto.
Angolo
Autrice [Un po’ triste]
Siamo
arrivati alla fine. Eh, sì, proprio
alla fine.
E’ la prima storia che concludo – oltre a Bleeding
Love, ma quella l’ho scritta
tutta insieme – e mi sento un po’ triste. Ormai
questa storia è diventata parte
di me, la progettavo a scuola, mentre tornavo a casa a piedi, mentre
facevo i
compiti...mi ha accompagnata, questa storia ed è un
po’ una tragedia
terminarla.
Ringrazio:
_BellaBlack_:
Mi fa piacere sapere che non sono l’unica che va
pazza per le canzoncine della Disney. Grazie, è bello
sentirsi dire che sono
matura, visto che tutti credono che io sia troppo piccola. Come puoi
vedere da
questo ultimo capitolo, Ted non solo distrugge gli altri, ma distrugge
se
stesso con la sua innata capacità. Grazie mille, spero che
la storia ti sia
piaciuta.
Jhaa:
Epilogo
tragico pronto per te! Ovvio, hai indovinato
la trama dell’epilogo. Sarà che io sono banale o
tu che sei una veggente? Ti
ringrazio, grazie mille. Ovviamente non ho
potuto non mettere un accenno alla Dominique/ James in questa storia,
anche se
non è proprio citato. Non volevo che Rose lo sapesse, ma che
si rendesse conto
che non è la sola a soffrire. Grazie mille.
Mizar:
Non
lo so se la regola dell’amico non sbagli mai, ad
essere sincera, ma io ho un amico che mi conosce da quando avevamo sei
anni e
non siamo mai stati altro che migliori amici. Ti ringrazio per i
complimenti.
LiTtLe_Giuliy_:
Grazie, grazie. Mi
dispiace averti reso depressa, ma ormai questa storia è
finita in quella
categoria. Purtroppo, la vita non va mai come vorresti e, anche se Rose
sapeva
quello che doveva fare, Ted ha rovinato tutto, proprio
perché niente va come
dovrebbe andare. Grazie mille.
E
chi ha
inserito la storia nei preferiti:
1
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3llyna
2 - Bec Hale
3 - Bellis
4 - CrisSunrise
5 - Debby93
6 - DRAGHETTA
7 - gajra
8 - h1lary
9 - HermyKitty
10 - IreRamo
11 - kikikaulitz
12 - Lars Black
13 - Lily_Snape
14 - LiTtLe_Giuliy_
15 - mrs snape
16 - ninfea_82
17 - ny152
18 - Tom94
E
chi ha letto soltanto.
Grazie,
grazie davvero.