Una nuova arrivata
Era il primo giorno di scuola Rimōto, appena parcheggiata la sua moto guardò le bianche spoglie mura dell’ edificio scolastico.
Iniziano le lezioni.
Alla prima ora di chimica il professore Totosay annuncia alla classe l’arrivo di una nuova arrivata.
-Entra pure cara
Detto ciò una ragazza alta con i capelli lunghi, mossi e dal colore bianco neve e andando verso le punte diventavano azzurrini e con una frangia che gli copriva gli occhi entrò in classe e si sedette subito al suo posto vicino a Rimōto.
Il silenzio venne interrotto dalle chiacchiere dei compagni.
Alla fine della scuola tutti andarono al parco di fronte, tranne la nuova arrivata.
Rimōto incuriosito la seguì.
Si inoltrarono nella fitta foresta, e ad un tratto la perse di vista e una fitta nebbia lo avvolse facendogli perdere l’orientamento.
Ad un certo punto …
-che ci fai qui? Perché mi stai seguendo?
Si girò di scatto e ritrovò la ragazza
-ero curioso di sapere dove stessi andando
-non sono affari tuoi
Rispose con un tono seccato
-scusami tanto, non volevo disturbare
- va bene ora vattene
- va bene, però prima dimmi perchè sei qui
Lei non disse nulla ma indicò un pezzo di foresta bruciata.
Rimōto la fissò, e la ragazza iniziò il suo racconto
Flashback
un giorno d’estate io e la mia famiglia ci siamo trasferiti, come ogni estate, nella nostra villa estiva.
Io e mio fratello più piccolo stavamo giocando in camera nostra quando, improvvisamente, nella piccola casa iniziò a far caldo, e le urla dei nostri genitori iniziarono a echeggiare nella casa, mio fratello mi disse di stare li, e uscì dalla camera, ma io terrorizzata cercai di uscire dalla finestra.
Quando arrivai davanti la casa la vidi bruciare e la mia famiglia non riuscì ad uscire in tempo.
Fine flashback
Il ragazzo gli chiese
-ma come hai fatto ad uscire dalla casa senza farti alcun male, visto che eri al secondo piano?
-perché l’aria è mia amica, la posso capire, la posso comandare e mi aiuta a illudere la gente.    
Ti prego, non trattarmi come un mostro
-stai tranquilla
Disse il ragazzo facendo apparire nella sua mano dei cristalli di ghiaccio.
-io sono come te, però posso controllare il ghiaccio.
Come ti chiami?
Lei sorrise, alzò la testa facendogli vedere i suoi occhi color ghiaccio e poi rispose …
-Kaze

angolo dell' autrice
ciao atutti, sono felice che abbiate letto il secondo capitolo e miscuso per essere n ritardo ma ho avuto dei problemi.
spero tanto che vi piaccia.
by ene2000