Le storie d'amore – come le amicizie,dopotutto – iniziano sempre per un motivo o per qualcosa di estremamente stupido.
Come una partita a carte,ad esempio.
Jiraya sbuffò ormai esasperato da quella donna così strana che gli sedeva davanti con cinque carte in mano e con un sorriso per nulla rassicurante.
-è il momento di scoprire le carte,Jiraya...tanto lo sai che ho vinto – disse lei,riducendo gli occhi a due piccole fessure luminescenti.
-e come fai a saperlo,”Ace”?- rispose lui – chiamandola con quel nomignolo che le aveva affibbiato come “Regina degli Assi” - asciugandosi il sudore dalla fronte e cercando,in tutti i modi possibili,di controllarsi.
Sorprendentemente,sorrise. Un sorriso meraviglioso,che fece arrossire perfino Tsunade,ormai abituata agli strani sguardi che quell'uomo bonario e perverso le lanciava abitualmente.
-beh – proseguì lei,mostrando un full di Re che le avrebbe assicurato la vittoria – perché sono un asso del poker,è chiaro -
Jiraya scoppiò a ridere,benché quel punto fosse molto alto e loro avessero scommesso una dura penitenza.
-bene,ho perso – disse alla fine alzandosi dal tavolo – sei davvero brava,Tsunade -
Lo fissò interdetta,piegando la testa in segno di confusione e disapprovazione.
-devi farmi vedere le carte,prima -
-non sono obbligato – rispose lui,lasciando le carte coperte sul tavolo – regola numero uno -
-ma quella vale solo quando si vince! - borbottò lei,opponendosi.
Ma Jiraya se ne era già andato,chiudendosi la porta alle spalle con il solito sorriso sornione.
Tsunade si guardò intorno,prendendo le carte lasciate dall'omaccione e rimanendo quasi scioccata dopo averle viste.
Poker di assi. Il punteggio più alto,e lui l'aveva lasciata vincere.
Però la quinta carta – almeno per lei,che in quel momento aveva solo quella in mano,scordandosi di quell'inutile punto a carte – era la più importante.
Era tutta bianca,e solo una scritta rossa troneggiava sul cartoncino.
Tsunade la lasciò cadere a terra,correndo fuori dal ristorante e sbattendo la porta.
La piccola carta si mischiò di nuovo ai quattro assi,andando inspiegabilmente a finire – forse un caso – proprio sull'asso di cuori.
Le parole erano ancora li,rosse come quel grande cuore,rosse come la passione.
Come l'amore.
Un amore che,alla fine,è stato scoperto con un banale poker d'assi.

Ai shiteru,Ace*.