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Autore: missmerymalik    11/09/2014    0 recensioni
(...) Zayn aveva provato un dolore acuto quando la trasformazione del suo corpo aveva avuto inizio. Man mano che le sue ossa si modificavano e la pelle ed i tessuti si adeguavano alla nuova forma, aveva capito cosa gli stava succedendo. Molto tempo prima, sua madre Trish gli aveva raccontato di una cosa chiamata “Incantesimo di Protezione”: un potentissimo incantesimo, una sorta di maledizione per chi ne veniva colpito, che poteva essere compiuto solo da una madre. Era tantissimo tempo che non si sentiva parlare ormai di esso, tanto che qualcuno lo riteneva solo una leggenda, ma doveva essere per forza quello che ora gli stava frantumando e ricomponendo le ossa e così, una frazione di secondo prima che la trasformazione si completasse, Zayn aveva pensato che doveva assolutamente raggiungere sua madre, mentre sentiva che stava per perdere il proprio stato di coscienza e prima che il terrore potesse impossessarsi di lui, facendolo diventare un mostro, si diresse con la velocità massima che poteva in direzione di casa sua, sperando disperatamente di non perdere quel barlume di se stesso in quella bestia in cui si stava velocemente tramutando. Un solo pensiero infatti rimase vivo nella sua primitiva coscienza: “Aiutami, mamma!" (...)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MIDNIGHT DOESN’T LAST FOREVER 
Capitolo 2
Dopo il rocambolesco bacio, Zayn l’aveva trascinata a viva forza di corsa su per la collina fino a giungere nella casa abbandonata al limitar del bosco. Arrivati lì, la spinse al suo interno senza tanti complimenti e si girò nella direzione da cui erano arrivati. Stephanie poté udire le voci di due ragazzi che parlavano con Zayn.
“Allora, com’è la tua preda stavolta? E’ una brunetta. Chi è?” chiese il primo con una risata che metteva i brividi e l’altro gli fece eco, ridendo anch’egli e dicendo: “Possiamo divertirci un po’ anche noi?”
Stephy rabbrividì spaventata e quello che disse Zayn, non la rassicurò affatto. “Non azzardatevi a sfiorarla neppure con il pensiero! Lei è soltanto mia.” Ribatté il ragazzo con voce dura.
“Ok, ok, non ti scaldare tanto” rispose il primo. E l’altro: “Dev’essere un bel bocconcino se la vuoi tutta per te. Ma poi?” Zayn lo prese per il bavero e scuotendolo un bel po’ ribadì: “Non esiste nessun poi. Lei è mia, non si tocca e basta. Vi conviene stare alla larga adesso e per sempre. Il suo nome è Stephanie e vi conviene che lo impariate bene, perché se le accade qualcosa sarete i primi che verrò a cercare e sono guai per voi. Ed adesso, sparite!”
Un’improvvisa folata di vento fece sollevare le foglie secche da terra e scosse i rami degli alberi. I due indietreggiarono mugugnando scontenti per scomparire, ma quando Zayn entrò nell’edificio diroccato, imprecò, poiché non trovò affatto la ragazza dove l’aveva lasciata. Dalla finestra in fondo vide che stava fuggendo verso il bosco. Gli sfuggì un lamento di disappunto e si lanciò all’inseguimento. Ci vollero alcuni minuti prima che lui la raggiungesse, perché anche se la chiamava per nome, lei non solo non accennava a fermarsi, ma aumentò lo sforzo per allontanarsi da lui. Quando la raggiunse le si dovette buttare addosso in corsa per bloccarla.
Rotolarono nel terreno ricoprendosi di foglie secche e terriccio e quando ancora lei si dibatteva cercando disperatamente di liberarsi di lui, Zayn le tenne fermi i polsi con le mani e per zittirla ancora una volta la baciò. Anche stavolta ottenne che lei si calmò, perché le era chiaro che non aveva alcuna possibilità contro la sua forza. Anche stavolta lui si staccò immediatamente da lei.
“Sembri una tigre! Lo sei davvero oppure ti rivelerai un gattino arruffato?” le disse con la sua calda voce all’orecchio. Lui era a pochi centimetri da lei e Stephy lo guardò con gli occhi strizzati pieni di odio.
“Come osi? Lasciami andare!” sibilò a denti stretti.
 “No,” rispose lui con voce divertita, “in questo momento non ci penso affatto. Mi sei costata un mucchio di fatica e voglio divertirmi ancora un po’ con te.”
Un lampo di paura attraversò gli occhi di Stephanie e Zayn si pentì di ciò che aveva detto.
“No, non ti farò niente di quello che pensi tu.” disse appoggiando però il viso nel punto in cui il collo incontra la spalla, lasciando un bacio delicato, seguito da un altro ed un altro ancora che scendeva sempre più giù nella scollatura di lei.
Stephanie si sorprese quando sentì mancarle il fiato per i brividi.
Poi però lui alzò il viso ancora verso quello di lei ed ammiccando malizioso, disse: “Forse un giorno sarai tu a pregarmi di farlo.” E con uno strattone si tirò su, sollevando al contempo anche lei.
Il braccio del ragazzo la strinse possessivo al suo fianco, mentre volgeva lo sguardo intorno. “Si è fatto tardi. Rimettiti un po’ a posto. Ti riaccompagno a casa!”
Ma lei, mentre cercava di togliersi le foglie da dosso, disse riottosa: “Ma si può sapere chi te l’ha chiesto?”
“Tesoro,” rispose lui con la sua solita aria insolente, “non posso mica permettere che alla mia ragazza accada qualcosa. Non esiste. Sei troppo importante per me.” E le schioccò un altro sonoro bacio sulla bocca, ma lei stavolta reagì dandogli uno schiaffone sonoro ed indietreggiò quando vide la collera montare nei suoi occhi. Dopo un secondo lo vide riprendere il controllo di sé, ma intanto si era di nuovo sollevato un vento strano di tempesta. La guardò intensamente e deglutì. Mise il braccio intorno alle sue spalle e la condusse a casa in silenzio.
Mille domande affollarono la mente di Stephy, ma ripensando al momento in cui l’aveva fatto infuriare ed aveva temuto che la picchiasse, non osò dire nulla.
Davanti al cancelletto di casa sua, il ragazzo la guardò serio e disse: “Domattina vengo a prenderti per accompagnarti a scuola. Fatti trovare pronta per le otto in punto.”
“Sono sempre andata a scuola da sola. Non ho bisogno di una bàlia!”
“D’ora in poi mi farai la cortesia di farti accompagnare da me. Non andartene senza di me, è chiaro?” e si avvicinò così tanto a lei, che Stephy poté ammirare il caldo colore del cioccolato intenso nel suo sguardo. Lo trovò disarmante, ma ugualmente si girò per evitare il suo bacio. Lui rise divertito, poi approfittando che lei avesse girato il viso lasciando scoperto il collo, le diede un bacio piuttosto intimo, sempre fra il collo e la spalla. Indugiò qui per un secondo o due e a Stephanie vennero di nuovo dei brividi pazzeschi. Lui se ne accorse e ridendo la guardò negli occhi dicendole: “Mi piaci. Ci vediamo domani.” E se ne andò. Lei rimase lì come una statua, finché non lo vide sparire, poi si riebbe ed entrò nel vialetto che portava a casa sua. Lui la spaventava ed inoltre non sopportava la sua prepotenza, ma era innegabile che aveva il suo fascino.
“Non ci penso proprio di farmi accompagnare da te.” pensò Stephanie quella sera un attimo prima di chiudere gli occhi per scivolare nel sonno.

NOTE DELL’AUTORE: Sono in pochi ad aver letto il primo capitolo, ma non mi sembra corretto fare aspettare chi invece ha letto e commentato, quindi, ecco il secondo capitolo! Aspetto i vostri commentucci, eh! Grazie per chi li lascerà!
Mery ^_^ <3
 
   
 
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