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Autore: Kiritsubo83    11/09/2014    9 recensioni
Tratto dal primo capitolo (tre righe che spiegano molto XD):
Sei sempre stata una racchia senza possibilità di redenzione, su di te, la fiaba del brutto anatroccolo non ha mai avuto nessuna possibilità di essere applicata. Non importa se al mondo c’è di peggio, i fatti parlano chiaro: tu sei l’anticristo della ragazza ideale!
Genere: Commedia, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Armin, Castiel, Dolcetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4


Labbra
 
 
Stai andando verso l’aula “B”, quella adibita alle punizioni, con in mano un pacchetto che ti ha dato Alexy. La carta è decorata con unicorni che vomitano arcobaleno, e un nastro lilla è annodato al centro della confezione per formare un grosso fiocco. Ti rendi conto che sei ridicolo con quel coso in mano, lo infili nello zaino per nasconderlo: non ci faresti una bella figura se qualcuno lo vedesse. Come chitarrista di una rock band perderesti la tua credibilità, e la tua aura da duro andrebbe a farsi friggere.
Non sapevi che oggi fosse il compleanno del troll. Dopo tutto il tempo che avete passato forzatamente insieme per via del vostro patto, ti rendi conto che non conosci ancora molte cose di lei.
-Ti dispiacerebbe consegnarlo a Molly? Io devo scappare assolutamente al centro commerciale per una svendita di vestiti, se non mi muovo rischio di non trovare niente!- ti ha detto Alexy, mettendoti un pesante pacchetto in mano.
-Hey, ma che roba è? E soprattutto, perché glielo devo dare io?- chiedi seccato.
-E’ il regalo per il compleanno di Molly! Armin avrebbe voluto darglielo oggi, ma è a casa con la febbre e ha dato a me l’incarico. Solo che non riesco a trovarla, inoltre, come ti ho detto, devo sbrigarmi! Fammi questo piacere, Castiel, tanto siete entrambi in punizione, quindi la vedrai per forza!- dice, facendoti l’occhiolino e correndo via saltellando allegro, senza nemmeno darti la possibilità di controbattere.
Continui a strascicare i piedi lungo il corridoio. Stranamente, il percorso per arrivare all’aula “B” ti sembra più lungo del solito, pensi sia dovuto al fatto che il tuo morale non è dei migliori.
Tu e il troll le avete provate tutte per salvare i vostri rifugi, ma ogni tentativo è stato vano. L’unica cosa, tra l’altro inutile, che avete ottenuto, è stata quella di passare la maggior parte del vostro tempo insieme.
Non siete diventati amici inseparabili, questo no, ma perlomeno ora riuscite a stare nella stessa stanza senza scannarvi. O meglio, cercate di non farlo, ma non sempre ottenete buoni risultati. Non lo avresti mai detto, ma il vostro finto rapporto d’amicizia non ti dispiace affatto.
E ora, ti ritrovi nuovamente in punizione, proprio per via di uno dei vostri piani andato a monte.
Sapevate entrambi che Nathaniel, oltre ad essere uno stupido segretario delegato, era anche a capo del consiglio d’istituto della scuola, ma questo non vi ha fermato.
Da fonti pressoché attendibili, sempre che Peggy si possa definire tale, hai appreso che Nathaniel era stato incaricato dalla preside di trovare una soluzione per sistemare i fondi del liceo. Ovviamente, il budget era insufficiente per mantenere l’attività dei vari club che, facevano pressione per ottenere nuove attrezzature da sostituire a quelle ormai obsolete. Così, il segretario ha pensato bene di suggerire la cosa più ovvia, proponendo di chiudere i club con pochi iscritti, ed eliminare le cose superflue che pesavano inutilmente sul bilancio.
Con i preziosi volumi che Molly amava tanto, avrebbero organizzato una sorta di mercatino. Sai che sarebbe stata capace di comprarseli tutti, se solo avesse avuto i soldi necessari, ma una misera paghetta settimanale, non le avrebbe mai consentito di farlo. Infondo, era anche per questo che frequentava la biblioteca: poteva leggere gratis!
Avete organizzato ogni piano nei minimi dettagli, ma ogni volta che mettevate le vostre idee in pratica finivate entrambi in punizione.
Vi siete introdotti in presidenza per rubare la documentazione che Nathaniel aveva lasciato sulla scrivania della vecchia bacucca, in modo da alterare i  nomi dei club destinati ad essere eliminati.  Siete stati scoperti dopo qualche minuto, nonostante i tentativi di mimetizzarvi con l’arredo circostante. Non appena ti sei accorto che qualcuno era fuori dalla porta dell’aula, e che probabilmente sarebbe entrato da un momento all’altro, hai cercato di nascondere Molly nel cassetto dello schedario, pensavi davvero che potesse entrarci!
“Infondo è un troll, un essere così piccolo può stare comodamente in qualsiasi spazio ristretto!”
Evidentemente lei non la pensava nel tuo stesso modo e, mentre cercava di uscire dall’archivio, ti ha tirato un calcio allo stinco che ti ha fatto vedere le stelle, le galassie e l’intero universo. Hai trattenuto un urlo e un insulto, mentre lei riemergeva dal cassetto con la faccia viola per la mancanza d’ossigeno. Nonostante il dolore, stavi quasi per riderle in faccia; parte dei capelli gli si erano incollati alla fronte sudata, mentre l’alta metà era sparata in aria, come se avesse preso una scossa.
-Perché mi stai guardando male? Ti volevo solo dare una mano!- hai bisbigliato, cercando di darti un contegno per non esplodere in una risata.
-Ah si?-
Molly si è avvicinata a te, afferrando un lembo della tenda che pendeva alle tue spalle.
-Che gentile! Ora, se permetti, ti aiuto io a nasconderti!- ha detto, mentre cercava di annodarti la stoffa al collo per strangolarti. Quando la porta si è aperta, il vostro destino era già palese: vi sareste beccati una punizione difficile da dimenticare.
In seguito, avete tentato di dissuadere il segretario sia con le buone che con le cattive. Molly ha provato a far leva sui suoi sentimenti, ricordandogli di quando aveva ritrovato le chiavi della sala professori e la busta con gli esami che erano stati rubati. Nathaniel sarebbe stato nei guai se il troll non fosse intervenuta. Quando hai sentito quel discorso, ti sei girato verso di lei dicendole che era stata una stupida.
-Ma ti rendi conto che, se non lo avessi aiutato all’epoca, ora non saremmo in questa situazione del cavolo?- le hai urlato in faccia, dimenticandoti completamente della presenza del segretario.
-Che avrei dovuto fare? Era talmente disperato che avrebbe potuto mettersi a frignare come un poppante! Sono stata praticamente obbligata!-
-Sei davvero una cretina! A quest’ora questo idiota non sarebbe nemmeno più a capo del consiglio d’istituto!-
Siete andati avanti a litigare per più di un quarto d’ora, come se Nathaniel non esistesse nemmeno, e quando il biondo, ormai esasperato, vi ha intimato di uscire dall’aula, eri così nervoso che hai quasi cercato di ucciderlo. Come risultato hai ottenuto di essere bandito a vita dalla sala delegati.
Avete tentato di far iscrivere nuovi membri al tuo club di musica, ma nemmeno dopo aver minacciato mezza scuola sei riuscito a cavare un ragno dal buco. Ripristinare un club di letteratura è stato ancora più disastroso, e la pressoché inesistente vitalità di Molly nell’avvicinare potenziali nuovi iscritti ti ha fatto accapponare più volte la pelle.
Nemmeno parlare con la preside ha dato alcun frutto, tranne per il fatto che, per la vostra troppa insistenza, vi siete beccati una punizione che si è protratta per una settimana intera. Trattenersi due ore in più dopo scuola per pulire l’intero edificio ti ha massacrato il corpo e lo spirito. Eppure… Ti sei anche divertito! Ti sembra quasi incredibile, ma il fatto che Molly abbia condiviso la tua stessa sorte, in qualche modo, ha reso il castigo meno pesante. Di sicuro non è una persona noiosa, non parla a sproposito e ti sa tenere testa; questo ti ha colpito.
Nonostante le vostre brillanti menti ce l’abbiano messa tutta per architettare dei piani infallibili, non siete nemmeno riusciti a screditare Nathaniel. Avete tentato di farlo apparire inaffidabile agli occhi della preside, in modo tale che le sue proposte non  fossero prese in considerazione, ma è stato un fiasco. L’idea era partita proprio dal vostro ultimo battibecco, quello dove ti sei guadagnato l’espulsione forzata dall’aula delegati. Lo sapevi che era stupido taggare i muri della scuola con il suo nome, ma Molly insisteva sul fatto che fosse un piano perfetto. Inoltre, era sfuggito ad entrambi che fosse stata installata una telecamera di sorveglianza nel corridoio principale: è stata quella a fregarvi!
L’ultimo tentativo vi ha fatto guadagnare la punizione che stai andando a scontare nell’aula “B”, o meglio, l’aula “B” è solo il luogo del vostro incontro, quello dove troverete il materiale per scontare la pena.
 
 
She said she’ll take anywhere
She’ll take me anywhere
As long as she stays with me
She said she’ll take me anywhere
She’ll take me anywhere
As long as I stayed clean

 
(Lei ha detto che mi porterà dovunque
Mi porterà dovunque
Finché resterà con me
Ha detto che mi porterà dovunque
Mi porterà dovunque
Finché resterò pulito)



 
 
 
-Portami al negozio di musica, ho bisogno di corde nuove per la chitarra- dici, buttando lo straccio nel secchio che state usando per pulire i muri della scuola.
-Non ci sali sulla mia bici, capito! L’ultima volta mi hai fatto fare un volo di dieci metri!-
-Quante storie! Sei finita su un prato, no?-
-Sì, ma sono quasi morta schiacciata sotto il tuo sedere!-
-Ho solo cercato di salvarti!-
-Bel tentativo, Castiel! La prossima volta lasciami al mio destino… Anzi, non ci sarà una prossima volta, perché tu non salirai sulla mia bici!-
-E dai, oggi sono a piedi, ho bisogno di corde nuove, e poi è per colpa tua se si son rotte! Avevi detto che avresti fatto qualcosa a tal proposito!-
-Se tu non ti fossi ostinato a farmi provare a suonare non sarebbe successo!-
-Se avessi saputo quanto sei impedita non avrei insistito, credimi-
Il troll socchiude gli occhi tentando di fulminarti con lo sguardo, la sua espressione è così buffa che ti viene quasi da ridere.
-Quanto rompi!- esclama scocciata, -E qui chi pulisce? La preside non ce la farà passare liscia se ce la svigniamo e lasciamo tutto così.-
-Sai che novità, sarebbe solo l’ennesima punizione, e poi ti pare che possiamo finire tutto oggi? Se non mi fai questo favore, giuro che gli spiffero che è stata tua l’idea di scarabocchiare i muri! Così dovrai pulire tutto da sola!-
-Non ti crederebbe!- ghigna vittoriosa, sa bene che hai meno credibilità di lei, ma non sa che hai un asso nella manica.
-Davvero!? Beh, ti ricordi quando mi hai detto di non farti video col telefono, mentre tiravi fuori le bombolette spray?-
-Castiel, anche se mi hai fatto un video a mia insaputa, ti ricordo che la telecamera del corridoio ha ripreso entrambi, non è una prova sufficiente per incastrarmi!-
-Certo, ma nel video della scuola non si sente la tua voce dire che un’idea così geniale poteva solo essere farina del tuo sacco! Ringrazia che i muri siano stati dipinti con vernice lavabile, altrimenti avresti dovuto ritinteggiare l’intero edificio!-
Impallidisce, torna a guardarti male, ti sembra quasi che stia per ridere, ma stringe le labbra in una smorfia e sospira.
-Ti porterò dovunque dannato Castiel! Sempre che…- abbassa gli occhi verso il pavimento ed inizi ad avere un brutto presentimento, perché vedi le sue labbra incurvarsi in quello che dovrebbe essere un ghigno maligno. Anzi, ormai sai bene che quello è un ghigno.
-Sempre che…?- ripeti, spronandola a continuare.
-…riesci a restare pulito!-
Non capisci subito, dopo la vostra alleanza, hai abbassato notevolmente le tue difese con lei.
Assumi un’espressione interrogativa, -Che vuoi dir...-
Non fai in tempo a finire la frase che Molly ti lancia in faccia un lurido straccio grondante d’acqua altrettanto lurida, lo stesso cencio maleodorante che stava usando per pulire i muri.
Ti guarda soddisfatta, sorride la maledetta.
-Ora che puzzi di straccio ammuffito, è sicuro che non ti faccio salire sulla mia bici!-
Sapevi che non si sarebbe sottomessa al tuo volere per colpa di un ricatto, ti asciughi la faccia con la manica della giacca, la tua espressione schifata la dice lunga su come sarà feroce la tua vendetta.
Ti guarda con aria di superiorità, mentre aspetta la tua reazione. Sai che è preparata: non appena ti muovi verso di lei, è pronta a scattare per sfuggirti. Troppo lenta. Forse perché è alta come un barattolo di lenticchie; l’afferri per i fianchi e, mentre il troll si dimena in un tentativo di fuga, finite a terra, rovesciando il secchio con l’acqua sporca. Vi immobilizzate entrambi scambiandovi uno sguardo disgustato, e non perché siete rimasti avvinghiati. Bastano un movimento delle sue labbra e un cenno della tua testa, a far capire ad entrambi di riporre le armi. Almeno per ora, visto che avete il sedere bagnato fradicio fino alle mutande, e non è piacevole!
-Contenta?- la guardi di sbieco. Ti restituisce lo sguardo storcendo le labbra.
Ti alzi dal pavimento, cercando di strizzare in qualche modo i pantaloni.
-Allora, andiamo?-  dici, facendo un cenno con la testa.
-Castiel, ho il sedere zuppo, dove pensi che possa andare conciata così?-
Fai finta di non averla sentita, sei bravo a ignorare le persone.
-Sta sera Lysandre è da Leigh, non mi va di stare solo! Anche se sei terribilmente noiosa, ti offro l’imperdibile occasione di restare con me anche per cena… Portami al Mc, è vicino al negozio di musica! Offri tu, ovviamente!- dici ridendo, convinto che ti urlerà contro mandandoti al diavolo.
Invece alza gli occhi al cielo, ma dalle impercettibili sfumature che col tempo hai imparato a cogliere nelle sue mono espressioni, capisci che non è davvero infastidita.
-Ma hai sentito quello che ho appena detto? Perché cavolo dovrei, poi?-
-Perché ho un tuo video compromettente sul telefono, per esempio.-
Sbuffa.
-Cosa mi rispondi ora?- ghigni, guardandola dall’alto in basso.
-Che ti porterò dovunque, almeno finché resterò con te… Vale a dire fino all’ora di cena, poi ho un impegno! Intendiamoci, pedali tu!-
Soddisfatto del tuo ricatto andato a buon fine, non ti soffermi nemmeno a pensare al motivo per il quale hai insistito tanto. In genere, alle ragazze non hai mai avuto bisogno di chiedere nulla.
-E da quando hai una vita sociale?-
-Non ce l’ho infatti, ma se non mi connetto nemmeno sta sera per giocare on line con Armin, mi terrà il muso per anni- dice, facendo spallucce e scuotendo il capo.
Ti torna alla mente il pacchetto che ti ha dato Alexy: te ne eri completamente dimenticato, ma il fatto che Molly abbia nominato Armin, te l’ha fatto tornare in mente.
-A proposito- dici, andando verso il tuo zaino che avevi lasciato in un angolo.
-Questo me l’ha dato Alexy. A quanto pare Armin ci teneva a dartelo oggi, ma visto che è rimasto a casa…-, le porgi il pacchetto, pensando che probabilmente conterrà un mattone, a giudicare dalla forma e dal peso. Inoltre, il fatto che una ragazza passi la sera del suo compleanno a giocare al pc ti inquieta parecchio.
-E’ da parte di Armin?- annuisci, mentre lei prende tra le mani il regalo, ed è lì che noti qualcosa: la trovi diversa. Ha la solita faccia, la solita espressione, eppure è cambiata.
I tuoi occhi si incollano inspiegabilmente alle sue labbra, come se una forza misteriosa avesse attratto il tuo sguardo proprio su quel particolare. Sono socchiuse, piccole, ma al contempo carnose, non c’è traccia di trucco, ma sono di un bel rosa, non sapresti definire che tipo di rosa, non stai mai molto attento alle lezioni d’arte.
Le vedi incurvarsi impercettibilmente, ti chiedi se di solito fa quell’espressione quando è contenta, non che con te non gli sia mai scappata una risata, ma quello a cui stai assistendo ora è diverso. A pensarci bene ti è già capitato altre volte di vederlo, solo e sempre mentre leggeva.
Si morde il labbro inferiore, mentre scioglie il fiocco del pacco, fa un altro sorriso, più accennato del precedente, ammira la carta con gli unicorni che vomitano arcobaleno, arriccia le labbra, mentre è intenta ad aprire il pacchetto, grattando con l’unghia lo scotch per non rovinare l’involucro.
Pensi che sia una caratteristica comune delle donne, anche tua mamma scarta i pacchetti in quel modo, ti fa venire il nervoso, ci impiega anni, mentre tu strappi tutto e te ne infischi.
Anche i gesti di Molly ti stanno facendo innervosire, perché  è vero che sono simili a quelli di tua madre, ma ti accorgi che hanno anche un non so che di differente. Ti chiedi cosa possa esserci di tanto inestimabile, per trattare con una simile cura quel pacchetto. Poi ti rendi conto che, forse, non è quello che c’è sotto la carta ad essere  prezioso, ma la persona che glielo ha regalato.
Ingoi un groppo di saliva, mentre continui a fissare le sue labbra , seccato, attratto, spazientito. Sembra quasi che sia tu quello ad aver ricevuto un regalo, sei tu che muori dalla curiosità, mentre lei si morde nuovamente il labbro inferiore; morde appena la lingua tra i denti, incurva ancora gli angoli della bocca.
Finalmente riesce a scartarlo, e quasi ti parte una parolaccia di bocca, quando vedi che sotto il primo strato di carta ce n’è un altro. Ti chiedi che razza di persona sia, uno che incarta due volte un regalo. Stavolta, oltre a vedere le sue labbra sorridere, senti anche il suono della sua voce. Quasi ti irrita, e non sai perché.
Il tuo corpo si muove da solo, ti avvicini a lei, ma Molly non sembra farci caso presa com’è. Il secondo incarto è bianco, sopra c’è scritto qualcosa, te ne freghi della privacy altrui e leggi.
“Te l’avevo detto che mi sarei fatto perdonare! Tanti auguri! Armin”
Ovviamente non sai a cosa si riferisca quella frase, ma lei sembra felice, sorride ed è contenta, scarta anche il secondo strato, e non vedi subito la sua espressione, perché sei intento a guardare quello che ha tra le mani.
Un libro. Yokubō.
Sei pervaso da una sensazione di déjà-vu, ti è familiare, l’hai già visto. Ci pensi per qualche istante, poi ricordi. Lo ricordi come fosse successo ieri: è il libro che hai usato per fare la carta pesta. Quello per cui il tuo giubbotto è stato fatto in mille pezzi. Quello a cui lei sembrava tenere così tanto.
Passa delicatamente una mano sulla copertina, quel gesto ti sveglia dalla trance, ti fa tornare a guardare il suo viso, le sue labbra. Ha un sorriso raggiante, un espressione che mai gli avevi visto fare. Ride di pura gioia, si gira verso di te, come se volesse condividere la sua felicità. E’ talmente contenta che vai bene anche tu. Tu che ovviamente non puoi capire cosa quel libro significhi per lei. Tu che fino a poco tempo fa eri il suo nemico giurato. Tu… Che non riesci a fare a meno di guardare quelle labbra e averne voglia.
Sta ancora sorridendo. Ti guarda come per dire: “hai visto il mio regalo? Non è meraviglioso?”
Ti abbassi verso di lei. La baci. Il suo sorriso si spegne sulle tue labbra. Un oggetto, probabilmente il suo libro, cade per terra producendo un tonfo sordo.
 
 
Kiss, Kiss Molly’s lips
 
 (Bacia, bacia le labbra di Molly)
 
Ti stacchi da lei controvoglia, sai già cosa succederà. Ti fermi a pochi centimetri dalle sue labbra.
-Buon compleanno Molly- sussurri dolcemente.
Fai appena in tempo a bloccare un pugno diretto alla tua faccia: te lo aspettavi, eri preparato. Ma il sinistro indirizzato al tuo stomaco no, per quello non eri pronto. Il colpo ti toglie momentaneamente il fiato, facendoti sfuggire un grugnito di bocca. Ti porti una mano allo stomaco piegandoti in avanti; ringrazi che Molly non sia mancina, altrimenti ti avrebbe fatto davvero male. Incassi la batosta senza controbattere, le hai rubato quello che con molta probabilità è il suo primo bacio, te lo meriti.
Riesci a riprenderti nel giro di qualche secondo, non ti ritrovi di fronte la solita espressione asettica. Il troll è arrabbiata. Molto, molto arrabbiata.
-Questo è uno dei tuoi soliti scherzi?-
Ha una voce calma ma allo stesso tempo dura.
-No…- le rispondi cercando di aggiungere qualcosa, ma non ti lascia il tempo.
-Vai al diavolo!-
Sta per andarsene, ma arrivato a quel punto non puoi farla finire così, ti sei addirittura preso un pugno per quel bacio, le afferri un polso e la blocchi.
-Che vuoi ancora?- ruggisce.
-Non ti vado a genio proprio per niente!?- alzi il tono della voce quasi aggredendola.
-E’ proprio perché mi vai a genio che sono arrabbiata!- ammette col volto contratto, fissandoti senza abbassare lo sguardo. Poi, sembra accorgersi di quello che ha appena detto, sgrana lievemente gli occhi e finisce per guardare il pavimento.
-Allora ti piaccio!- esclami, senza darle a vedere che la cosa ti fa piuttosto piacere.
Serra la mascella e stringe i pugni, ti tieni pronto a parare un eventuale nuovo colpo che fortunatamente non arriva.
-C… Cosa te lo fa p… Pensare…- balbetta, senza nemmeno dare un’intonazione alla sua domanda. Probabilmente, non si è nemmeno resa conto di conoscere già la risposta. Per la prima volta la senti insicura, non era mai successo.
Ora lo sai. Non le piace Armin. Gli piaci tu.
Sorridi, raccogli il libro che le era caduto per poi porgerglielo, mentre lo afferra incerta, ne approfitti per avvicinarti nuovamente a lei. Vuoi riprendere il discorso che hai dovuto interrompere, ma Molly ti spinge via. Ti guarda spaesata, quasi impaurita, poi aggrotta la fronte e sembra di nuovo arrabbiata.
-Lasciami stare Castiel!-
Pensavi che non fosse rimasto più nessuno a scuola, ma alcuni studenti vi passano accanto per raggiungere l’uscita. Uno di loro ti riconosce e ti saluta, gli rispondi con un cenno del capo, facendogli intuire che non è il momento di fermarsi a fare conversazione con te, hai ben altro a cui pensare ora.
Riprendi il discorso, non te ne importa molto se ci sono altre persone intorno, vuoi che Molly ammetta che non le sei indifferente.
-A me sembra che non ti sia dispiaciuto quel ba…-
-Zitto!- urla interrompendoti, si guarda intorno preoccupata, probabilmente è infastidita dal fatto che non siete più soli.
-Mi va di parlare invece!-
Capisci il suo disagio, lanci un’occhiataccia al gruppetto di ragazzi che decide sia meglio non continuare a farsi gli affari vostri, sparendo così dietro la porta d’uscita.
-Di solito sei tu quella che se ne infischia di ciò che pensa la gente, di cosa hai paura ora? Non vuoi che sappiano che ti ho bac…-
-Ti ho detto di stare zitto! Non devi dire quella parola!- sbotta, -stammi lontano, non voglio più avere niente a che fare con te!-
Corre via stringendo il suo libro al petto, come fosse un amuleto da cui trarre forza.
Rimani fermo a guardarla sta volta, non comprendi il suo comportamento, ma non potevi di certo aspettarti una reazione comune da lei.
Sei sicuro di piacerle, ma non capisci perché si sia arrabbiata e sia scappata. Poi ci arrivi, ti viene in mente una conversazione di qualche giorno prima a cui hai assistito, e improvvisamente ti sembra tutto chiaro. Il problema non sei tu, è lei!
Ti penti di non essere intervenuto quando ti era possibile, ma hai pensato che il troll, che ora preferisci chiamare col suo vero nome visti gli ultimi avvenimenti, se la sarebbe cavata benissimo da sola. Ed è stato così infatti. In quell’occasione non sei scoppiato a ridere, solo perché dovevi fulminare Ambra con uno dei tuoi sguardi per tenerla alla larga. Non riesci a toglierti dalla mente, il fatto che se fossi intervenuto, ora lei non sarebbe confusa, ma ti avrebbe accettato.
Probabilmente hai fatto i conti senza l’oste. Capisci che, nonostante tutto, Molly è più fragile di quello che sembra.
Ti saresti risparmiato di essere respinto, se avessi agito a tempo debito, ma nemmeno tu ti rendevi pienamente conto di quello che provavi. Anche dopo averla baciata, fai fatica a concepire l’idea che lei ti piaccia seriamente, eppure lo rifaresti ancora.
Non hai scelta, ora che sei in ballo non hai intenzione di tirarti indietro, dopotutto preferiresti la morte, piuttosto che ritrovarti insieme a una come Ambra.
Ormai è chiaro: Molly ti piace davvero, non per gli airbag anteriori che non possiede, non per la statura da modella che le manca, e nemmeno per il sedere scultoreo che scultoreo non è per nulla. Ti piace perché è lei, ed è così semplice, che se avessi continuato a ragionarci sopra, difficilmente ci saresti arrivato!
Per sistemare tutto ti basterà che capisca… Glielo farai capire tu.
“Non vuole che ripeta quella parola? Avrebbe dovuto usare la psicologia inversa per impedirmelo, non mi piace che mi si diano ordini! Dovrebbe saperlo”.
 
 
Continua…

 
 
Angoluzzo mio: ed eccoci finalmente giunti al quarto capitolo, il penultimo!
Per prima cosa mi scuso per eventuali errori, anche se la mia correttrice ufficiale ha fatto il suo dovere, non uso il copia incolla, ma rileggo le frasi paragonandole alle mie per vedere dove sbaglio. Le sviste quindi sono parecchie ç_ç
Grazie Mialex1, ormai non so più come dirtelo, mi sembra poco un misero “grazie” dopo tutto lo sbattimento che ti fai u.u
Inoltre, vi dico che ho riscritto molti pezzi di questo capitolo più volte, quindi potrebbe risultare strano e poco scorrevole, ma ormai ne sono satura, non potrei più riprenderlo in mano e correggerlo, piuttosto divento un vampiro e mi espongo ai raggi solari!

Un grazie particolare a chi ha recensito lo scorso (a mio avviso palloso) capitolo: cisqua92, HaninozukaGirl, Megan___, Mozzafiato Mahoney, DidiMahomie, Ness14. Ogni commento sprona ad andare avanti e fare meglio (anche se questo capitolo mi sembra fatto peggio O-o’), grazie di cuore a tutte. Spero di non aver deluso le vostre aspettative che vedevano un Castiel brutalmente schiacciato sotto i piedini da troll di Molly (no, quello era il desiderio di Gozaru il Maligno, mentre Paradichlorobenzene sarà contenta di non aver sentito chiamare il suo amato: Castiel D’angelo Carrà)<--(scusate, discorsi su facebook XD)
Grazie anche ai lettori silenziosi ^^
 
Ps: L'adattamento al testo dovuto alla canzone è un tantino campato in aria, vi assicuro che le prime due versioni erano peggio XD
E quando Cobain diceva: "finchè resterò pulito" credo proprio che non intendesse la sua igene personale XD
(chiudete un occhio, ma anche entrambi XD)
 O_O’ Mi sono stradilungata, sorry, l’angolo è come sempre più lungo del capitolo XD
Vi lascio il link del mio blog che ho aperto ma non uso mai:
http://kiritsubo.blogspot.it/2014/09/yokubo-fan-fic.html
Ci trovate la spiegazione del titolo, come vi avevo detto la volta scorsa.
 
Ok, ora mi auto-abbatto perché continuo a scrivere senza fermarmi. Alla prossima!
 
-Kiri-


 
  
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