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Autore: LifeIsAMovie    11/09/2014    1 recensioni
DAL LORO PRIMO INCONTRO, HARRY E LOUIS, SONO IN PIENA LOTTA CONTRO SE STESSI E GLI ALTRI MENTRE VENGONO INGHIOTTITI DAL MONDO DELLA MUSICA.
Due gocce si rincorrono nel freddo di un corta e inutile vita, due gocce si incontrano a metà strada, quasi a deciderlo, percorrono gli ultimi istanti insieme lottando contro il vento e lasciandosi aiutare dalla gravità, dietro di loro solo una silenziosa scia destinata a sparire senza essere ricordata. Avranno due scelte davanti: concludere la loro vita insieme e rischiare il tutto e per tutto, rischiare di schiantarsi, oppure prendere strade diverse ma consapevoli che ormai dentro di loro ci sarà per sempre qualcosa dell’altra.
Tutto dipendeva da Harry, io la mia scelta l’ho fatta.
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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                                                                       ADELAIDE

                                                                     (parte 1)



 Holaaa!! Spero vi piaccia, anche questo l'ho scritto tra ieri sera e sta mattina. Scusate se ci sono degli errori ma adesso che ho un po' di ispirazione cerco di sfruttarla ahahahahahah
Buona lettura!





Odio profondamente il sole che mi sbatte in faccia i suoi raggi di prima mattina.
Se è per questo ho scoperto anche di odiare il risveglio in un letto vuoto.
Che agonia doversi svegliare con una sveglia del cazzo e un avviso di chiamata da parte di Paul.
Vorrei tipo urlare un “Arrivo, che coglioni che siete” ma non sarebbe il caso…giusto?
Ho almeno il tempo per farmi una doccia?
Se non ce l’ho, lo trovo.
Mi vesto con ancora i capelli bagnati, mi lavo i denti e scendo di corsa le scale, non ho voglia di chiudermi in ascensore e sopportare un probabile sguardo di una probabile persona che probabilmente si chiede se sia davvero io.
Arrivato mi viene detto che sono tutti a fare colazione e che mi stavano aspettando.
Quando entro in sala mi dicono di andare direttamente a sedermi e che la colazione me l’avrebbero portata al tavolo.
Hotel a 5 stelle.
-Buongiorno- cerco di sorridere a tutti ma il sonno me lo impedisce. Credo che i muscoli facciali stiano ancora dormendo.
-Buongiorno Lou- tra tutti i “buongiorno” e tra tutti i sorrisi che ricevo, uno in particolare attira la mia attenzione. Forse è la voce o forse sono le fossette. Non saprei proprio dirlo.
-Ei- gli sorrido di nuovo prendendo posto di fianco a lui e a Zayn.
Il tavolo è grande e circolare, ricoperto da una tovaglia di seta bianca, i tovaglioli, anch’essi  di seta, sono giallo ocra e piegati delicatamente e alla perfezione.
-Ecco a lei, signore- un cameriere dal sorriso gentile mi porge il piatto della mia colazione e io sono sbalordito quando, con i suoi guanti bianchi, mi mette davanti un piatto di tutto quello che amo mangiare di mattina.
Cereali. Io amo i cereali. Altro che la colazione tipica inglese. I cereali sono il futuro!
Il pane tostato non fa per me.
-Mi sono preso la libertà di chiederli al posto tuo, spero non ti dispiaccia- Harry mi sorride timidamente e io, dopo aver liquidato il cameriere con un “grazie” seguito da un sorriso, mi volto per guardarlo chiedendogli una spiegazione silenziosa.
-So che ti piacciono più delle cose salate e quando saresti arrivato non avresti dovuto aspettare. Tutto qui- alza le spalle e torna alle sue uova strapazzate.
-G…grazie- balbetto perché, andiamo, è normale secondo voi? Non dovrebbe comportarsi da ragazzo premuroso, non con me.
Mi rivolge un altro sorriso, sincero ma senza denti e le fossette meno accennate del solito.
-Oggi possiamo andare da qualche parte, magari a visitare i posti più belli…facciamo i turisti, vi va?-
-Liam, i turisti non girano con una scorta alle calcagna- gli fa notare prontamente Niall, cercando di restare garbato. Ma non è da lui.
-Era per fare qualcosa di normale!- ribatte lui.
Mentre si apre un acceso dibattito sul cosa fare in quella mattinata, la mano di Harry si posa sulla mia gamba per richiamare attenzione. Mi volto e di nuovo non c’è bisogno di parlare, mi risponde con un sussurro appena udibile.
-Ti va di andare a fare un giro? Insomma…da soli-
Dire che sono sorpreso è dire davvero, davvero, poco.
-E dove vuoi andare?- cerco di riprendermi dallo shock e bisbiglio come lui.
-A visitare qualche posto nuovo. Adelaide è bellissima-
Dette quelle parole torna a guardare gli altri, si schiarisce la gola per farli zittire e poter parlare tranquillamente senza dover urlare.
È incredibile quanto casino riescano a fare in tre.
-Io e Louis andiamo a farci un giro, ora lo diremo a Paul per avvertirlo. Voi cosa volete fare?- è incredibile come sia riuscito a sottolineare il fatto che siamo SOLO io e lui, in modo del tutto velato poi.
Liam ci guarda spaesato, Zayn sembra incuriosito mentre Niall, beh lui semplicemente è sovraeccitato con i suoi occhi spalancati che sprizzano gioia. Secondo me, se potesse, si metterebbe a ballare l’ulah sul tavolo.
-Ora decidiamo- l’unico in grado di parlare è Zayn.
-Ok, ci vediamo dopo- Harry si pulisce la bocca delicatamente con un angolo del tovagliolo per poi adagiarlo sul tavolo e alzarsi senza fare rumore. Io non mi alzo perché sono troppo impegnato a guardare e studiare ogni suo movimento…sembra elegante.
Mi riprendo quando sento la sua mano afferrare la mia, situata mollemente al lato della ciotola, e mi trascina via con lui. Ho il tempo di girarmi verso il tavolo e salutare gli altri.
Ma che gli prende?
Vediamo Paul che parla con qualcuno alla reception e gli da delle indicazioni sulla sicurezza, ci avviciniamo e Harry gli picchietta un dito sulla spalla. Ora sembra un bambino.
-Si?- si gira e ci sorride appena ci mette a fuoco.
-Paul, io e Louis vorremmo fare una passaggiata…da soli-
-Harry sai che…-
-Per favore. Paul, per favore-
Vedo i sguardi che si scambiano e non so perché ma l’omone cede di botto.
Quando ci salutiamo sento Harry sussurrargli un “grazie per avermi capito”.
Usciamo dall’hotel, rigorosamente scortati.
Abbiamo accettato di essere seguiti dalla sicurezza fino a che le acque non si calmano e noi possiamo girare tranquilli.
Passiamo tutto il tempo in silenzio se non per scambiare qualche battuta con gli uomini che ci seguono.
Arriviamo fino all’area pedonale sulle sponde del fiume e li, finalmente, abbiamo il permesso per stare da soli.
Dall’altro lato della sponda vediamo un parco con una piccola foresta, dal nostro lato, invece, spiccano i palazzi che creano la bellissima città.
-Grazie per aver accettato e non avermi, ecco, mandato a quel paese- sorride imbarazzato guardando per terra e mordendosi il labbro.
-In realtà hai fatto tutto da solo. Mi hai trascinato tu fuori da quella sala- gli faccio notare passandomi la lingua tra le labbra secche.
-Non ti sei opposto- alza lo sguardo e gira la testa verso di me, ma continua a tenerla piegata in avanti mentre mi sorride.
-Perché avrei dovuto?- alzo un sopracciglio.
-Magari per paura, che ne so- non smette di sorridere e questo mi riempie il cuore. Gli occhi si beano di quella visione.
-E di cosa? Non mi stuprerai mica!- sorrido divertito.
-Non ne sarei così convinto…- sembra quasi…ammiccare.
-Come scusa?- scuoto la testa.
Vorrei aver capito male…da una parte.
-Sai, con la barbetta e tutto il resto…-
-Ok ok ho capito- lo blocco e lui ride divertito. Credo di essere diventato rosso sulle guance.
Cominciamo a camminare e la direzione dei nostri passi la sceglie lui.
Attraversiamo un ponte e ci ritroviamo nel parco, dietro di noi una boscaglia piena di sentieri.
Harry si mette seduto, la schiena poggiata ad un albero, le gambe piegate, le braccia sulle ginocchia e le dita incrociate, lo sguardo fisso sulle piccole increspature del fiume…è così bello.
Mi avvicino a lui prendendo posizione al suo fianco, incrocio le gambe e inizio a giocare con i fili di erba verde e fresca.
-Non mi hai davvero, ecco, preso sul serio…vero?- Harry volta la testa per guardarmi, io d’altro canto lo stavo già facendo.
-Riguardo cosa?- non lo seguo. Dovrei?
-Lo stupro- vede la mia espressione disorientata perciò riprende a parlare –Stai tenendo una distanza notevole e…che ne so, tu hai una mente contorta- sorride mentre mi vedo costretto ad abbassare la testa per non fargli vedere il rossore che brucia sulle mie guance.
-Ripeto, so che non lo faresti mai- dico, prima di alzare la testa e guardare dritto davanti a me.
Sull’altra sponda si iniziano a vedere persone che camminano, corrono o vanno in bici. È passato perfino qualcuno con i pattini.
In un attimo mi ritrovo con la schiena poggiata violentemente a terra, le sue mani a tenermi i polsi al lato della testa, le sue braccia tese sono l’unica cosa che impedisce ai nostri corpi di collidere e il suo viso è tremendamente troppo vicino al mio.
Giuro che il verde dell’erba non è nulla in confronto a quello dei suoi occhi.
-Cristo, se io fossi un altro a quest’ora ti avrei già baciato- ha i denti serrati mentre i suoi occhi vagano sul mio volto, cercando quel particolare che gli permetta di andare oltre.
-Perché se fossi un altro? Io un altro non lo vorrei- balbetto insicuro mentre cerco di non guardare troppo le sue labbra schiuse a chiedere un bacio.
-Dio, Louis, ripetilo- chiuse gli occhi per dei secondi interminabili, continuando comunque a soffiare il suo alito caldo sulle mie labbra.
-Voglio solo te, Harry. Se volessi essere baciato, cercherei sempre e solo le tue labbra. Un altro non lo voglio- non so esattamente perche lo assecondo.
-Lou…- deglutisce a fatica, noto il suo pomo d’Adamo fare un movimento lento e, dio, è così allettante.
-Mi manca il tuo sapore sulle labbra, mi manca svegliarmi e trovarti dall’altro lato del letto, mi manca la tua pelle, il sapore che sento nella mia bocca quando vieni. Mi manchi Lou. Mi manchi da morire, ho un senso di vuoto enorme- Ok non sto più capendo niente. Non dovrebbe dirmi queste cose, non è giusto, io sono stato male per una sua scelta, è colpa sua, solo colpa sua.
-Harry non…- balbetto ma che potrei dirgli? Nulla che già non sappia.
Sentiamo una bambina in lontananza dire “mamma guarda! Che stanno facendo? Si amano?” e la madre rispondergli con un seccato “non guardare e andiamo via”.
Harry sorridere sospirando e io mi schiarisco la voce per cercare il coraggio di allontanarlo.
-Mi dispiace ma…-
Harry si alza allontanandosi da me per tornare alla posizione di prima.
-Non dire nulla ok? Ho capito come vanno le cose, solo una notte per svuotarti le palle e poi amici come prima- preme le labbra una sull’altra prima di lasciarsi uscire un sorriso amaro.
-Ma che dici? Ti sei impazzito? Userei qualcun altro per svuotarmi le palle, come dici tu- improvvisamente sono…furioso perché, di nuovo, non ha capito un cazzo e io…dio io che ancora ci perdo tempo!
-Sbaglio o hai detto che un altro non lo vuoi?- mi guarda, è di nuovo sulla difensiva.
-E questo non dovrebbe farti capire qualcosa?-
-Che non hai mai trovato nessuno che ti soddisfacesse come me? Cosa? È una specie di premio il tuo?- odio quando attacca per paura che io possa fargli del male, lo odio.
-Sei un coglione, Harry! Sei un fottuto coglione! Io me ne vado- mi alzo, mi pulisco i pantaloni quanto meglio posso e faccio per andarmene.
-Lou…- sento la sua mano afferrare la mia, mi volto sperando di ricevere le scuse che mi merito.
Resta solo a fissarmi dal basso con i suoi occhi verdi e limpidi. Scorgo la preghiera dietro al pentimento e decido di restare. Lo conosco, non lo diceva per farmi stare male.
La sua mano non lascia la mia nemmeno dopo qualche minuto che sono seduto di fianco a lui, in religioso silenzio.
Le sue dita giocano con le mie e quando le sue unghie iniziano a pizzicarmi lievemente i polpastrelli mi ritrovo a trasalire ripensando a quando lo faceva la mattina per farmi svegliare o dopo aver fatto l’amore per avere la mia attenzione.
-Sembriamo una di quelle schifose coppie sui programmi di Mtv, sai quelli del tipo “sconfiggi le tue paure e provaci con il ragazzo che ti piace”, oppure “Possiamo essere più che amici?” o peggio ancora quella roba ridicola del “Mi sono pentito a lasciarti, ti rivoglio indietro”. Che cosa triste, non avrei mai immaginato la mia vita come un reality show- sussurro piegando le labbra in una smorfia di disgusto.
-Io quelle coppie le trovo carine ma…noi non ci siamo mai friendzonati- volta la testa per guardarmi mentre continua con il suo lavoro sulle mie dita.
-In realtà tu l’hai fatto, quando ti sei messo con Kevin per la seconda volta e mi hai proposto di restare amici e…in quella stupida intervista dove c’è uscita qualche parolina di troppo- gli faccio notare senza cercare in alcun modo di sembrare sarcastico o in cerca di una lite.
-Naah. Sai chi ho davvero friendzonato?-
-Chi?- in realtà non mi alletta molto sapere chi ci ha provato con lui.
-Nick- ammette trattenendo una risata dopo aver visto la mia espressione di disgusto a quel nome.
-E fa che ci rimanga nella friendzone. Intesi?- gli punto l’indice della mano libera sulla spalla spingendolo leggermente. Si lascia ancora andare alle risate prima di riprendersi e fare uno sguardo dolce.
-Aww il mio Lou geloso!- lascia perdere le mie dita per darmi un pizzicotto sulla guancia, neanche fosse mia zia.
-Dio, Harry i tuoi cambi di umore mi fanno venire il mal di testa!- sbuffo schiaffeggiandogli la mano per farlo smettere di stringere.
-Non so mai come comportarmi con te- alza le spalle prima di rilassarsi con la schiena contro il tronco.
-Dì semplicemente che sei un pazzo psicotico e facciamola finita, ok? Ti continuerei ad amare come se fossi normale- la butto sul ridere riuscendo perfino a dirgli un “ti amo” celato, ma forse neanche tanto.
-M come siamo simpatici Lou! Che hai mangiato sta mattina? Uova e sarcasmo?- mi fece una linguaccia con tanto di occhi serrati. Sorrisi.
-Idiota, dovresti sapere cosa ho mangiato dato che qualcuno non si è fatto i cazzi suoi, no?- incrocio le braccia al petto.
-Scusa se volevo solo essere gentile!- mise il broncio prima di lasciarsi andare ad un sorriso e poi un’aria furba gli balenò in viso.
Ormai lo conoscevo, sapevo a cosa si sarebbe aggrappato.
-C’è un solo cazzo che mi farei, Lou…ed’è il tuo- vuole vedermi sconfitto, lo so…non vuole farmi eccitare, vuole solo vincere questa specie di battaglia.
-Scommetto invece che, frustrato sessualmente come sei, ti faresti anche Nick e la sua mandibola da cavallo-
Scoppia a ridere fragorosamente e mai suono mi è sembrato più bello.
-Louis, quello che ha l’aria di essere stato in astinenza qui se te- mi fa notare elegantemente.
E devo dargli ragione, cazzo. Lui ogni sera ne cambiava uno o una…io restavo fedele alle sue mani.
Ma, andiamo, sono Louis Tomlinson e non l’avrei mai ammesso.
-E tu che ne sai? Jeff è stato molto disponibile…-
Lo vedo irrigidirsi di colpo. Ok la mia è stata una mossa sleale.
-Vorrei vederlo…hai una sua foto?- vedo il suo volto rabbuiarsi e capisco di esserci andato troppo pesante, che con la storia di Jeff, lui, non c’ha ancora fatto i conti. L’ha semplicemente accantonata, non risolta, come avrebbe dovuto fare.
-Harry…- vorrei informarlo che è una cosa insana e masochista ma lui sembra davvero convinto a volerlo vedere.
-Ti prego, solo una foto. Vorrei capire cosa ti ha spinto a tradirmi, perché l’amore non è bastato- sembra, di nuovo, un piccolo cucciolo indifeso e io, con tutti i miei sensi di colpa, come posso negargli una semplice richiesta?
Tiro fuori il telefono e scorro tra i numeri che ho in rubrica, lo trovo. La foto che ho messo glie l’ho scattata una mattina, l’ultima che abbiamo passato insieme. È tra le lenzuola bianche che ci avevano visti complici in un rapporto puramente carnale, la schiena poggiata alla testiera del letto, il petto, lasciato per la maggior parte nudo, era bianco e i capelli scompigliati e biondi lasciavano capire quanto li avessi stretti quella notte. Stava fumando la sua sigaretta e stavamo sorridendo, erano rari i momenti in cui ci permettevamo di mostrarci amici oltre che semplici e anonimi corpi in cerca del piacere. Comunque il suo sorriso, le sue labbra strette attorno alla sigaretta, le piccole grinze ai lati della sua bocca e quelle che gli contornavano gli occhi…quella mattina pensai che fosse più bello che mai e che si meritava una foto. Dicendoglielo lo feci scoppiare a ridere ma si lasciò fare la foto, poi mi costrinse a farmene fare una con il suo cellulare.
Chissà se aveva ancora quella mia foto salvata sul suo telefono.
Era bello, si, ma non aveva dei ricci castani, non aveva gli occhi di quel verde…soltanto, non era il mio Harry.
-Oh, beh…ti avrei tradito anche io-
-Come scusa?- mi prese in contropiede.
-Beh è indubbiamente uno dei ragazzi più belli che abbia mai visto. L’avrei fatto anche io…se fossi stato meno innamorato di te, Lou- alza le spalle e mi ridà il telefono, non prima di aver cancellato il suo numero dalla mia rubrica.
-Ma che fai?- non so se sorridere o arrabbiarmi.
-Chiamala folle gelosia, chiamala pazzia, chiamala un allontanarti dalla tentazione, non mi interessa. Non voglio che tu lo riveda, è troppo…e io non posso competerci e…-
-Ei, ssh, no, Harry piantala di dire queste cose, chiaro? È un bel ragazzo ma non è te, capisci? Io ti amo, Harry- velocemente mi metto in ginocchio tra le sue gambe e gli afferro il volto tra le mani, mentre parlo cerco di non fargli abbassare lo sguardo.
Lo sento trafficare con la mano in tasca e subito dopo, mentre io ancora sono perso nei suoi occhi, mi porge il suo telefono.
So cosa vuole che faccia e non farei altro che ringraziarlo per questo gesto.
Scorro nella rubrica fino a trovare quel nome che mi provoca uno strano prurito nel sottopalla, tipo irritazione. Con soddisfazione premo “elimina” e Harry non si perde il mio sorriso incontrollato.
-Grazie- sussurro mentre lui prende ad accarezzarmi l’avambraccio.
-Non esiste nessuno oltre te, Louis. Non c’è mai stato nessun’altro, ne nel mio prima, ne nel mentre e tanto meno ci sarà nel dopo-
Se fossimo in un film direi qualcosa ad effetto, tipo “non ci sarà un dopo nella nostra storia” e avrei iniziato a baciarlo come mai prima per far intendere che noi non ci lasceremo mai. Che, in quanto gocce, abbiamo preso la decisione di restare unite e sperare nella benevolenza del vento.
Però non posso, perché questo è già un “dopo” e fa male da morire ammetterlo.
-Vale anche per me, Harry- lo dico perché so che è fottutamente vero.
 
  
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