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Autore: OcchidiNiall    11/09/2014    12 recensioni
[ “Dovresti finirla di guardarlo, secondo me l'ha capito che vuoi fartelo.” ripetè ancora una volta Melany, la sua migliore amica ai tempi del liceo.
Charlie, non voleva sentire ragioni, era convinta di ciò che faceva, se sarebbe riuscita a conoscere il ragazzo con i capelli verdi, allora, avrebbe conosciuto anche Calum, il ragazzo che le piaceva realmente.
“Sta zitta Melany, so ciò che faccio.”
La ragazza in tutta risposta, sbuffò. Conosceva bene la sua migliore amica e sapeva per certo, che non si sarebbe arresa per nessuna cosa al mondo.
“Ciao.” la salutò Michael, il ragazzo che tanto fissava.
“Ciao.” ricambiò distrattamente lei.
“Ehm, perchè quando siamo in pausa, mi fissi?”
“Non posso? Sai, anche io ho gli occhi.” rispose ironicamente, mettendolo a tacere.
“Comunque, io sono Michael.”
“Ed io Charlie.”
Sorrise squadrandola da capo a piedi “ti piace il mio amico Calum, vero?”
La ragazza si pietrificò d'innanzi a quella specie di essere umano che l'aveva spiazzata con una sola domanda.
Le sembrò impossibile, impossibile di essere riuscita a capirla in meno di venti secondi; doveva ammetterlo, quel ragazzo aveva un nonsocchè di misterioso.
“Spero tu stia scherzando.” rispose Charlie, ancora scossa per quella “stupida” domanda.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Calum Hood, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction purtroppo, è al termine, mancano l'Epilogo + la sorpresa (per i dettagli su questa, leggete lo spazio autrice) ed io, come ovviamente avevo promesso, ho scritto una fanfiction sui One direction, per chi fosse interessato.
Ovviamente, io non vi obbligo, ci mancherebbe, ahaha!
Nel caso passaste lasciate una piccola recensioncina, mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensiate!
Leggete a fine capitolo, Chiara.


 
Chapter nineteen




Un'ora dopo Charlie era sistemata in una stanza privata dell'ospedale, era collegata a più macchinari di un novantenne in fin di vita. Michael invece, era seduto su di una sedia accanto al letto. Era molto nervoso, infatti si potevano ben notare le sue mani che trasudavano.
“Posso..fare qualcosa, Charlie? Non so, un massaggio alla schiena? Ti porto del thè al limone? Dio”
Charlie sorrise, prendendogli la mano e stringendogliela più forte “Mikey, 'sta tranquillo. L'unica cosa che voglio è che tu mi sia vicino..continua a parlare”
Poi però, la sua voce, pian piano, diventò flievole, debole.
“Mike, ho paura..”
Il ragazzo dai capelli rossi la guardò spaesato e terribilmente spaventato, in verità gli si stringeva il cuore e in quel momento si sentì come se fosse davvero inutile.
Ma – in ogni caso – cercò di nasconderlo, anzi fece del suo meglio. Non voleva dare ulteriori problemi, ora.
“Ehi, devi stare tranquilla. Andrà tutto bene, io so che ce la farai” le disse, accarezzandole delicatamente i capelli per poi lasciarle un dolce bacio su di essi.




Michael ora era uscito, era fuori dalla stanza, aveva una paura immensa perchè se sarebbe andato storto qualcosa sarebbe stato malissimo e poi, sarebbe uscito – quasi sicuramente – di testa. Sospirò e inspirò, come per cercare di darsi coraggio. Sembrava quasi che la persona che doveva partorire fosse lui anziché Charlie.
Ritornò in stanza e la notò, la guardò, la squadrò: era seppellita sotto la morbida trapunta, sembrava così piccola.
Michael ricominciò a sospirare, avvicinandosi al letto e prendendole la mano: “Charlie, io ti amo. Tutto quello che c'è di buono in me è soltanto merito tuo. Io..sono contento di averti nella mia vita, sono contento di averti parlato quel giorno in mensa perchè se non fosse stato per il mio – quasi – coraggio noi..a quest'ora..non saremo a questo punto. Quando poi ti ho confessato ciò che provavo per te..ero terribilmente angosciato, avevo una paura immensa perchè se tu non avessi ricambiato io..sarei morto dentro. Sei la persona più importante – oltre a Calum – che ho nella mia vita. Vedrai..andrà tutto per il verso giusto”
Charlie sorrise ancora, fissandolo poi con serietà per qualche minuto “Sto per avere un bambino, Michael; non sto morendo” poi però, spalancò gli occhi, “Gesù Cristo, non sto morendo vero?”
“No, Charlie. Non stai morendo”
La ragazza sospirò e annuì, chiudendo e aprendo gli occhi per qualche minuto.
“Oh e..per la cronaca, ti amo anch'io Mikey”
Il ragazzo sorrise, chinandosi per baciarle prima la fronte e poi scendere lungo le labbra.





A quanto pare, non valeva la pena preoccuparsi perchè alle sei della mattina successiva, Charlie aveva dato alla luce un piccolo maschietto.
E Michael le era stato vicino tutto il tempo, condividendo il suo dolore.
Letteralmente.
Anzi, ora era quasi sicuro che le ossa della sua “adorabile” mano, gli si erano andati a fare un giro.
Ma alla fine, pensò, chi se ne importava?
Adesso stava tenendo in braccio quel piccolo bambino di tre chili e sei, non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, era un bambino bellissimo, aveva gli stessi occhi grandi della madre e la stessa chioma bionda di Michael – i suoi capelli naturali –.
Appena Michael aveva visto quel piccolo fagotto aveva capito instantaneamente che per suo figlio avrebbe fatto di tutto, per fino tuffarsi in una piscina piena di acido. Non vedeva l'ora di insegnarli le cose fondamentali della vita, come tingersi i capelli, la buona musica, il canto – certo, cantare e suonare avrebbero fatto parte della vita del piccolo –.
Oh e, come se non bastasse, gli avrebbe insegnato anche a fare a botte.
“Ehi”, esordì Charlie.
Sembrava stanca, anzi, lo era sicuramente, pensò Mike.
“Come ti senti?” domandò, sorridendo al bambino.
“Oh..beh..non mi lamento” rispose, facendo cadere lo sguardo sul fagotto che ora lui aveva in braccio.
“Allora, come chiamiamo il piccolo?” chiese ancora, prendendolo questa volta lei in braccio.
Michael storse il labbro, pensando a qualche nome “incomincia tu”
“Ok..mh, a me piacerebbe chiamarlo Harry” continuò “o non so, mi piace anche James”
Michael ridacchiò, scuotendo animatamente il capo “cosa? No, no”
“Ok, allora pensa tu a qualche nome”
“Mh, allora Calum” incalzò, ghignando.
“No, non voglio chiamarlo come Hood! Ahm..” ricominciò, mordendosi il labbro inferiore.
Entrambi lo guardarono e a Michael vennero gli occhi lucidi: voleva chiamarlo Ashton o magari, Luke, erano dei nomi che sicuramente a Charlie sarebbero piaciuti anche se..non ne era sicuro.
“Mikey è tutto apposto?” chiese ad un certo punto, prendendo a giocare con la manina del loro piccolo.
“Mi piacerebbe chiamarlo con il nome di uno dei miei due..migliori amici” ricominciò, deglutendo pesantemente.
Charlie sorrise e annuì, “scegli tu”
“Che ne pensi di Lash?” continuò “è un unione dei due nomi insieme, certo so che è azzardato ma–”
“Mi piace, è un nome originale” rise, baciando poi il piccolo tra le sue braccia.





Calum e Kirsten ora erano entrambi in un parco, stavano bevendo una buona granita. Calum si guardava constantemente attorno, respirando, sbuffando e ricontrollando il cellulare.
Kirsten all'inizio fece finta di niente ma quando, per l'ennesima volta, il moro sbuffò le scattò il nervosismo.
“Ok, ora mi vuoi spiegare cos'hai?!” gridacchiò, prendendo Thomas per le spalle.
Il moro sbuffò, mordendosi il labbro e soffermandosi su Kirsten – e sulle sue labbra –, le rispose cautamente “Non ho nulla. Solo..perché Michael non ha chiamato? L'ho sentito solo ieri sera, quando mi ha detto che stava portando Charlie in ospedale. E se fosse andato qualcosa per il verso sbagliato? Io..sono il suo miglior amico, ho il diritto di sapere, capisci? E se avesse bisogno d'aiuto? Io non ci sarei..e..sarei un perfetto idiota perchè non ci si comportano cosi i migliori amic-”
“Ti vuoi calmare?!” gli rispose, sospirando e sorridendo per il monologo intrapreso dal suo fidanzato.
“Facciamo cosi”, riprese alzandosi, “ora finisci quella granita e andiamo da loro, va bene?”
Il moro annuì, iniziando a bere velocemente.
“Idiota, bevi piano o ti si congela il cervello”
Lo ghignò e ubidì.





<< dove sei? >>, inviò Calum a Mike.
“Non scrivere messaggi mentre guidi! Oh, sei cosi testardo quando ti ci metti!” blaterò Kirsten togliendoli il cellulare dalle mani.
“Non mi ringhiare contro, cavolo! Kirsten tu non dev-”
“Oh ha risposto, 'sta zitto” continuò leggendo il messaggio, “sono a casa tua”
“Cosa? COSA?” disse fermando di colpo la macchina “sono con il loro bambino, nonché mio nipote, a casa mia?”
“Calum! Calmo, ok? Quella che tu ritieni “casa tua”, è anche casa di Mike, fino a prova contraria”
“Lo so, ma..andiamo, loro hanno una casa!”
Kirsten sbuffò e, mordendosi il labbro inferiore gli sussurrò un “parti, ti prego”





“CHE CI FAI QUI?” gridò il moro non appena ebbe messo piede in casa.
Michael ghignò, per poi sedersi con il bambino ancora in braccio.
“Ti prego, sembri una donna mestruata” rispose calmo, giocherellando con il piccolo Lash.
Calum si calmò e si adagiò accanto al suo amico, sorridendo. Stava pensando a tutto ciò che aveva passato, anzi, di lì a poco avrebbe anche pianto. Ne era sicuro. Era un debole di cuore quando si trattava di queste cose, forse perchè alla fine, lui aveva perso suo padre quando era ancora un neonato. Forse era per quello.
Michael lo guardò, intimandogli di prendere in braccio suo figlio, e Calum, sorridendo ubbidì, “ciao piccolo! Io sono Calum, il migliore amico di tuo padre. Vabbè, tu però puoi chiamarmi anche zio Calum, io non mi offendo, anzi! Sei proprio bello. Non assomigli per niente a tuo padre, e sai perchè? Perchè tuo padre non è bello come te, sono convinto che hai preso tutto da Charlie, tua mamma” concluse, avvicinandolo a sé per baciargli il capo.
Kirsten osservò tutta la scena silenziosamente, ormai erano grandi entrambi e anche lei, desiderava davvero avere un bambino e perchè no, anche una bellissima bambina che ovviamente, avrebbe avuto gli occhi scuri di Calum, e il suo sorriso, quello contornato dalle bellissime fossette che Hood adorava di lei.
Sospirò e si avvicinò piano, sussurrando a Michael “Dov'è Charlie?”
“Oh è..in camera mia, ha bisogno di riposare”
Lei annuì lentamente, sedendosi poi accanto al suo fidanzato.
“Ora tocca a me, deve stare un po' con sua zia” ridacchiò, prendendo a fissare Calum.






Charlie stava dormendo, quella ragazza aveva davvero bisogno di riposo, dopo tutto ciò che aveva passato potevano anche farla diventare santa da subito. Era in camera di Michael, sotto le coperte rigorosamente nere del  ragazzo. Respirava e inspirava lentamente, il suo petto si alzava e si abbassava insieme alle sue mani che ora erano adagiate sul suo addome.
Michael si sporse verso la sua camera: la stava guardando, e la stava contemplando. In quel momento gli apparì come una dea irraggiungibile, e ciò lo fece sorridere.
Sospirò, aveva fatto davvero un bel lavoro con quella creaturina che ora era tra le sue braccia. Si stava muovendo impetuoso, senza fermarsi mai. Michael era fermamente convinto che man mano che sarebbe cresciuto, il suo piccolo Lash sarebbe diventato come lui, come suo padre. Sembrava strano pensarlo eppure lui, era diventato padre.
Anzi, adesso mancava soltanto il matrimonio per legarli definitivamente.
“Ehi piccolo, guarda tua mamma..non è bellissima?” gli chiese, assottigliando il tono della voce per non svegliare Charlie.
Lash vagì, muovendo le manine paffutelle e aggrappandosi saldamente verso la maglia di Michael. Il rosso sorrise teneramente, mai avrebbe pensato che lui, Michael Gordon Clifford, sarebbe diventato padre. Mai.
Avrebbe fatto di tutto per non far mancare nulla alle due persone più importanti della sua vita. Ora il piccolo Lash dormiva beato tra le sue braccia, e ovviamente Mike non potè far altro che sorridergli e baciargli il capo.






I'm heeeere!

Oddio, ho fatto una faticcaccia assurda, giuro! Non ce la faccio più, mi ci sono impegnata tantissimo, ragazze!
Spero sul serio che vi piaccia perchè altrimenti..mi deprimo, ahahah.
Domani a me inizia la scuola, perciò credo che il capitolo – se riesco – lo posterò lunedì pomeriggio. Perciò, ragazze, non abbiate timore!
Hahaha, molte mi hanno chiesto della sorpresa ed io, ovviamente, non ho anticipato nulla.
L'unica cosa che posso dirvi è che è un capitolo che vi aspettavate sin dal principio! Hahah, spero davvero di farvi sorridere.
Beh, io ora scappo. Recensite mi raccomando!

Baci, Chiara.



 
  
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