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Autore: ProudRavenclaw    12/09/2014    0 recensioni
Oliver Baston: Grifondoro, Purosangue, Quidditch-addicted, coraggioso, altruista, altezzoso, popolare, malleabile (ma lui ancora non lo sa).
Alyssa Green: Serpeverde, Purosangue, combattiva, glaciale, ambiziosa, tagliente, solitaria, misteriosa, inguaribile romantica nel profondo del cuore.
Un mix esplosivo ed imprevedibile e un risultato ancora più sconcertante.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Oliver Wood/Baston, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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3. "ELEMENTARE, BASTON"
 
Era una mattinata davvero splendida: il sole era alto nel cielo, che era solcato solamente da qualche sporadica nuvola, tirava una mite brezza e le foglie degli alberi producevano un delicato fruscio, molto rilassante. Sarebbe stata una giornata perfetta per una passeggiata, se solo Alyssa non avesse dovuto trascorrere il pomeriggio con quella testa di Acromantula.
No, decisamente il risveglio, quella mattina, non fu dei migliori. Anzi, Alyssa pensò che quello fosse il peggior risveglio in assoluto della sua vita. Probabilmente, per alzarsi dal letto, avrebbe dovuto chiamare qualcuno affinché le lanciasse addosso una scarica di Reinnerva, ma poi il briciolo di razionalità che ancora le era rimasto, la spinse ad alzarsi dal letto per vestirsi e dirigersi verso la Sala Grande.
Prima di uscire, afferrò la sua fidata borsa di cuoio e, mentre la sollevava, notò che sotto c'era qualcosa: ma certo, era il calamaio che le aveva prestato Nicholas il giorno prima! Con lui si era trovata talmente in difficoltà che si era perfino dimenticata di restituirglielo. Ok, era davvero una causa persa. Prese con decisione la boccetta e la infilò delicatamente in una delle tasche della sua borsa, per poi uscire dal dormitorio a passo svelto.
Si ripromise che, nonostante la punizione, avrebbe fatto fruttare al meglio quella giornata: avrebbe rintracciato quel ragazzo dai magnifici occhi verdi.
Giunta in Sala Grande, si sedette di fianco ai suoi compagni di Serpeverde ma mantenne, nei loro confronti, un atteggiamento distaccato e assente. D'altronde, non avrebbe di certo destato sospetti, visto che il suo atteggiamento era sempre distaccato e assente.
Gli occhi di Alyssa vagavano per l'ampia stanza, sembrava che avessero il bisogno di riunirsi a quelli che il giorno prima l'avevano fatta incantare e le avevano squagliato il cervello. Era decisamente una situazione strana per una come lei.
Alyssa cercò ancora e ancora, tentando di nascondere almeno in parte il suo sguardo indagatore e inquieto con la tazza colma di succo di zucca.
La colazione finì prima del previsto. In realtà si svolse esattamente come gli altri giorni, ma la giovane Serpeverde aveva bisogno di più tempo, i minuti erano scorsi troppo velocemente.
Si alzò dal suo posto solamente quando si accorse che erano rimasti solo lei e un ragazzino impacciato del secondo anno. Si diresse a passo pesante verso l'uscita e fu lì che il suo cuore perse un battito: aveva incontrato un paio di occhi in mezzo alla confusione del corridoio ma con immenso disappunto realizzò che essi appartenevano all'idiota. Sì, proprio a lui: Oliver Baston.
Alyssa avrebbe voluto ignorarlo con tutto il cuore, ma il Grifondoro sembrava volesse renderle la vita impossibile. Si avvicinò con sguardo di sfida e iniziò: "Oh, che peccato. Sei ancora viva. Speravo ti fossi strozzata con il succo di zucca".
"Già, io sono abbastanza matura da riuscire a badare a me stessa. Sembra che tu, invece, a diciassette anni suonati, ti diverta ancora a intrattenerti in disonorevoli contese, per di più arrecando danno ad una ragazza" la tagliente risposta di Alyssa fece disorientare per un attimo quel portiere così pieno di sé, ma la replica non tardò ad arrivare: "Perché invece tu che, alla mia stessa età, provi piacere ad attaccare le persone alle spalle, credi di essere migliore? La dignità e l'onore non si comprano da Madama McClan."
Detto questo, il ragazzo proseguì per la sua strada, probabilmente diretto verso la sua maledettissima Sala Comune, luogo di ritrovo dei pomposi Grifondoro che salvano il mondo.
Ok, Alyssa lo aveva lasciato vincere. Di certo in un'altra situazione lo avrebbe Schiantato senza pensarci due volte ma quella giornata, di per sé negativa, non sarebbe peggiorata ulteriormente. La bionda non avrebbe permesso che quella faccia da Bezoar interrompesse la sua vitale ricerca. Ora più che mai sentiva il bisogno di qualcuno a cui importasse di lei, di qualcuno che fosse disposto ad apprezzarla per quello che era e ad ascoltare tutti i suoi problemi e le sue paranoie. Apparentemente, Alyssa sembrava una ragazza inflessibile e poco impressionabile ma la realtà era ben diversa: aveva sempre la sensazione che qualcosa in lei fosse sbagliato, pensava di non essere mai abbastanza, insomma, viveva di insicurezze e ciò di cui aveva veramente bisogno era qualcuno che potesse aiutarla ad allontanarle.
 
 
Oliver Baston proprio non la capiva. Anzi, in generale lui non capiva le ragazze. Il suo unico pensiero, sin da quando era uscito dal ventre di sua madre, era sempre stato il Quidditch: schemi, acrobazie, giocatori professionisti, scope volanti... Quel mondo era tutta la sua vita.
Quello che non capiva era perché Alyssa dovesse sempre intromettersi nella sua già complicata esistenza. Non riusciva proprio a capire che la lontananza dal Quidditch gli provocava un malessere fisico? Lui non era in grado di separarsi dalla sua fidata Comet, che lo aveva accompagnato in ogni sua partita e che era solito utilizzare per le sue segrete uscite notturne, che lo facevano rilassare più di qualsiasi infuso di valeriana.
Lui sarebbe stato d'accordo ad ignorare quella pestifera Serpeverde ma lei sembrava di tutt'altra idea. In ogni caso, pensò Oliver, non sarebbe stato in grado di evitarla, neanche se avesse voluto: ogni volta che la vedeva, sentiva ribollire dentro di sé rabbia, collera, in realtà non sapeva cosa fosse di preciso. Avvertiva soltanto che quella sensazione era forte, fortissima, quasi insopportabile e indomabile. Per questo, quando si incrociavano, finivano sempre per Schiantarsi a vicenda. Era inutile, non sapevano controllarsi.
Quella mattina, quando l'aveva vista, però, non sembrava lei: l'aveva fatto vincere troppo facilmente. Sicuramente c'era qualcosa che la tormentava e questa cosa doveva essere più coinvolgente dell'odio che la ragazza provava nei suoi confronti. Ad Oliver seccava ammetterlo, ma la situazione lo irritava enormemente. Non era abituato ad essere messo in secondo piano dai suoi nemici, men che meno da Alyssa Green.
Avrebbe scoperto la causa del suo turbamento e poi sarebbero tornati ad odiarsi, anche più di prima.
Forse avrebbe potuto approfittare della punizione che dovevano scontare insieme: in quel lasso di tempo sarebbe riuscito a scoprire tutto, ogni dettaglio della situazione. Chissà, magari l'indagine lo avrebbe anche aiutato ad individuare eventuali punti deboli della bionda da utilizzare a proprio favore.
Di certo non avrebbe lasciato che quella terribile condanna non venisse sfruttata a dovere.
Quella mattina, i Grifondoro del settimo anno avrebbero condiviso l'aula di Pozioni, posta nei sotterranei, con i Serpeverde: meglio così, pensò Oliver, che di solito detestava essere costretto a respirare lo stesso ossigeno di quelle odiose linguelunghe.
Il professor Piton fece il suo ingresso nella stanza, mantenendo la solita aria di superiorità e, giunto al suo posto, disse con fastidio: "Aprite il vostro libro Pozioni Avanzate a pagina 152. Lì troverete le istruzioni per la preparazione del Distillato della Morte Vivente. Sono a conoscenza del fatto che esso sia un preparato tipico del sesto anno. Nonostante ciò, vista la vostra ineguagliabile ignoranza, non mi aspetto di certo che otteniate un voto sufficiente. Cominciate".
Il silenzio nella stanza era interrotto solamente da fruscii di pagine, coltelli che tagliavano e calderoni gorgoglianti. L'atmosfera era inquietante ma del resto gli studenti che frequentavano l'aula di Pozioni ne erano abituati.
Oliver non era certamente uno degli allievi prediletti del professor Piton, fosse soltanto per il fatto che apparteneva alla Casa di Grifondoro. I suoi voti nel resto delle materie, tuttavia, viaggiavano da Oltre Ogni Previsione ad Eccezionale: non si poteva certo dire che Oliver Baston fosse uno zuccone.
In ogni caso, quel giorno avrebbe osservato per tutto il tempo Alyssa. Ogni sua azione avrebbe potuto rivelargli un indizio.
La guardò mentre sminuzzava con cura le sue radici di Valeriana e di Asfodelo, studiò i suoi movimenti mentre versava l'infuso di Artemisia e il succo di Fagioli Sopoforosi nel calderone e la osservò mentre aggiungeva al preparato alcune zanne di serpente. Infine, riuscì a cogliere nei suoi occhi la soddisfazione quando, finito di mescolare in senso antiorario, la sua pozione divenne limpida come l'acqua.
"Vedo con rammarico che in sette anni non ha perso il vizio di copiare dagli studenti migliori di lei, signor Baston" il tono nauseato del professor Piton lo fece sobbalzare. L'insegnante si fermò ad osservare il lavoro di Oliver e notò con compiacimento che il giovane portiere aveva tagliato approssimativamente solo due radici di Asfodelo.
"Bene, signor Baston. Devo annunciarle con rammarico che il suo sforzo le è valso un misero Desolante. Non che mi aspettassi di meglio da un monotematico, presuntuoso Grifondoro del suo calibro."
Oliver dovette trattenersi dal lanciare contro il professore una Fattura Orcovolante ma doveva ammettere con amarezza che Piton aveva ragione: sembrava proprio che stesse copiando e che non fosse in grado di preparare il Distillato. Poco male, avrebbe recuperato nella lezione successiva, era perfettamente in grado di farlo.
 
 
Oliver decise di seguire ogni movimento di Alyssa anche durante le due ore di Storia della Magia che avrebbe dovuto trascorrere insieme agli studenti di Corvonero.
Le circostanze erano perfette: il professor Rüf era solito parlare senza essere interrotto, così i ragazzi potevano tranquillamente pensare ai propri affari, senza alcun rischio di essere rimproverati o spediti in punizione.
Il giovane Grifondoro si era appostato di fianco ad una finestra, per osservare con attenzione Alyssa, in quel momento impegnata in una lezione all'aperto di Cura delle Creature Magiche.
Il tempo passava inesorabile ma non c'era traccia di comportamenti sospetti da parte della bionda Serpeverde. Sembrava che tutto procedesse in modo assolutamente naturale. Eppure quella mattina, ne era certo, aveva colto nel suo sguardo e nel suo atteggiamento una sfumatura di inquietudine, cosa molto strana per una come lei, che non si agitava quasi mai.
Le due ore di Storia della Magia erano trascorse più velocemente del solito, pensò Oliver, che si avviò insieme agli altri studenti verso la Sala Grande per pranzare.
Prima di entrare, però, intercettò Marcus Flitt: lui faceva parte della Casa di Alyssa e trascorreva con lei molto più tempo di lui, così pensò di fargli alcune domande.
"Ehi Flitt. Devo chiederti alcune cose" tagliò corto Oliver.
"Baston, non ho tempo. Sto morendo di fame. E poi non avrai mica pensato che io sia disposto ad aiutarti!" replicò lui, con aria feroce.
Ah già, piccolo particolare che Oliver aveva trascurato: lui e Flitt erano nemici sin dal primo anno a Hogwarts e manifestavano l'antipatia reciproca sfidandosi continuamente sul campo da Quidditch. Flitt era un avversario temibile, quindi era sempre un grande piacere sconfiggerlo.
"Dai, Flitt. Non ti sto mica chiedendo di cedermi il campo da Quidditch per gli allenamenti! Ho solo qualche semplice domanda a cui tu dovresti rispondere. Perfino uno del tuo quoziente intellettivo le troverebbe elementari."
A questa provocazione, Flitt decise di rimanere: "Ok, ma se impieghi più di due minuti, non esiterò a Pietrificarti davanti all'intera scuola."
"D'accordo, non ti scaldare. Dunque: in questi giorni hai notato qualche comportamento strano o sospetto da parte di Alyssa Green?"
Flitt scoppiò in una fragorosa risata: "Che c'è, ora ti piace la Green? Credevo che foste nemici per la pelle!"
"No, non è questo il punto. E poi non mi piace, voglio solo scoprire che cosa sta architettando. Ma tu non hai risposto alla mia domanda"
"Sono desolato, Baston, ma il tempo a tua disposizione è esaurito. Ora levati dai piedi prima che decida di non risparmiarti." fu la secca risposta dello scontroso Serpeverde.
Erano tutti uguali, pensò Oliver. Evidentemente Salazar li aveva scelti con lo stampino.
Sconsolato, decise di prendere posto al tavolo di Grifondoro, di fianco ai rossi gemelli Weasley.
Purtroppo, dalla sua posizione non riusciva a scorgere il tavolo di Serpeverde, quindi per lui fu impossibile tenere d'occhio Alyssa.
I gemelli, però, a cui non sfuggiva niente, si erano accorti della situazione.
Prese la parola Fred: "Ollino caro, stai per caso cercando la tua fidanzata? Mi sembrava di averla vista in cima alle scale, in un dipinto" il gemello faceva riferimento alla Signora Grassa, il quadro posto all'ingresso della Sala Comune di Grifondoro.
"Ah sì, è vero" continuò George "però, se fossi in te, correrei a trovarla perché fino a pochi minuti fa se la stava spassando con Sir Cadogan!"
Le risate dei gemelli risuonarono per tutta la Sala ma Oliver non li stava ascoltando. D'altronde, ormai era abituato alle burle di quei due.
Finito di pranzare, si alzò dalla tavola per recuperare i libri che gli sarebbero serviti per la prossima lezione.
Avrebbe rimandato l'indagine al momento della punizione.

 
 
 
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE
Come potete notare, in questo capitolo ho tralasciato un po' Alyssa per concentrarmi sul personaggio di Oliver, che, secondo me, meritava una descrizione più approfondita. Qui abbiamo un Oliver versione stalker: il suo obiettivo è quello di farsi odiare di nuovo da Alyssa, che sembra aver perso interesse (qualsiasi esso sia) verso di lui. Potrebbe sembrare un comportamento da egocentrico, in realtà sotto c'è qualcosa di più profondo. Ah, ho menzionato la Comet: devo confessare che ho cercato dappertutto, nessuna fonte fa riferimento al tipo di scopa utilizzata effettivamente da Baston nei libri/film. Se qualcuno di voi è più informato, ogni suggerimento è ben accetto.
Inoltre, ho rimandato il confronto in punizione dei due tizi al prossimo aggiornamento perché volevo fare tutto con calma.
Poi, qui non ho quasi mai menzionato Nicholas (di cui ancora non sappiamo quasi niente), credo che un po' di suspense sia necessaria, non uccidetemi, cercherò di recuperare prossimamente ;)
Lasciatemi dire che adoro il dialogo tra Oliver e Marcus: sono troppo adorabili quei due ma ci tengo a sottolineare che NON sono affatto una sostenitrice di loro due come coppia slash. Ok, piccola precisazione.
Niente, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Ah sì, ringrazio
Miss Slytherin 96 per le recensioni dei capitoli precedenti, mi fa molto piacere sapere come la pensate della mia storia, sono ben accette anche le critiche (se costruttive).
Al prossimo capitolo, ho parlato fin troppo!
  
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