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Autore: IceQueenJ    12/09/2014    1 recensioni
Bella e Edward si conoscono da quando erano bambini, ma un giorno Bella deve trasferirsi con in genitori in Italia. Passano gli anni e i due continuano a tenersi in contatto, questo grazie alle loro famiglie.
Tutto cambia con una visita inaspettata.
Cosa accadrà quando Edward rivedrà Bella?
Cosa accadrà quando Bella lascerà il suo ragazzo e dopo qualche mese tornerà a Forks a conoscenza di cose che non dovrebbe sapere?
E come reagirá Edward?
Riusciranno a risolvere i loro problemi?
Riusciranno a superare tutte le sfide che gli si presenteranno?
-Questa storia è stata pubblicata anche su Wattpad.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Charlie/Renèe, Emmett/Rosalie
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Salve a tutti! Come avrete notato oggi non è sabato! Per motivi di tempo ho deciso di pubblicare oggi, ma domani ci sarà sicuramente la pubblicazione di un capitolo, perchè la settimana prossima sono piena d'impegni fino al collo e non so se avrà tempo per farlo.

Detto questo ... vi lascio al capitolo (che spero vi piaccia) e ci leggiamo domani per l'altro capitolo!

Buona lettura!

Capitolo 14: La distanza di un amore

Pov Bella


Io povero sarò e tu povera sarai …
La distanza di un amore …
Che non ho parole per spiegare …
Perché non vivo più, perché mi manchi tu …
E questo cielo blu non lo posso sopportare …
Ti vedo come sei e come ti vorrei …
Non è lo stesso sai …
Non ti posso perdonare!

Due giorni.
Due fottutissimi, maledettissimi giorni.
Non riesco più a mangiare.
Non riesco neanche a guardarmi allo specchio.
Se Edward mi vedesse in queste condizioni, probabilmente mi mollerebbe seduta stante.
No … aspetta, lo ha già fatto.
Solo … ha dimenticato un dettaglio: dirmelo.
Non ci ha pensato due volte a farsi vedere in giro con la sua nuova fiamma.
Bene … se pensava che non lo avrei scoperto, beh … si sbagliava di grosso.
Sono finiti i tempi della Bella accomodante, dolce e comprensiva.
Ha giocato con i miei sentimenti e ha distrutto per sempre la nostra amicizia.
Cosa più importante: ha tradito la mia fiducia.
I maschi! Tutti uguali!
Se pensa di tornare a casa e implorare il perdono … AAA che nervi!
Lanciai la spazzola che avevo in mano da qualche parte.
Non ho alcuna intenzione di vederlo. Riesce sempre a farmi capitolare.
Lui e il suo meraviglioso sorriso.
Ha rapito il mio cuore e poi lo ha distrutto.
Una parte di me avrebbe voluto che fosse qui, ma lui non c’è e non ci sarebbe stato più.
Avrei voluto sentire la sua voce dirmi che niente di ciò che avevo visto, era vero.
Invece, lo era … eccome se lo era.
Quante volte mi aveva sorriso … quante volte mi aveva baciato … quante volte mi aveva detto ti amo. Riesco a sentire ancora la sua voce rimbombarmi nelle orecchie il giorno della sua partenza.
‘Mi mancherai tanto Bella, ti amo. Ti penserò in ogni minuto libero’.
Riesco a sentire il suono della sua risata … le sue braccia stringermi.
Mi manca … mi manca terribilmente.
Cosa farò quando verrà qui? Perché verrà, ne sono sicura.
Cosa dirò? Non ho parole. Ho aspettato questo giorno per tutta la settimana, ma non l’ho immaginato così. Forse … sarei andata all’aeroporto con i suoi genitori e gli avrei fatto una sorpresa.
Qualcuno bussò alla porta della mia stanza, interrompendo le mie fantasie.
“Bella … hai bisogno di aiuto?”. Il volto gentile di Jo apparve.
Christian aveva insistito che almeno oggi uscissi dalla mia stanza e vedessi un po’ la luce del sole.
“No, grazie. È solo che non so cosa indossare. Credo di essere dimagrita e poi, io non ho molta voglia di uscire”.
“Dai Bella, non andremo da nessuna parte, ma almeno passerai del tempo con noi in salotto. È inutile rinchiudersi qui dentro. Ti aspettiamo di là”.
Mi abbracciò e andò via.
Tornai a guardarmi allo specchio.
‘Sono un disastro’.
Alla fine, aprii l’armadio e presi i miei vestiti preferiti.
‘Sono anche i preferiti di Edward’, mi ricordò la vocina nella mia testa.
Sopra la maglia indossai la sua camicia.
La mia preferita.
Quella che mi aveva regalato perché lo portassi con me quando non c’era.
Riesco a sentire ancora il suo profumo.
Ricordo ancora le sue parole quando me la regalò.
Aprii la porta e vi trovai Christian fuori.
Sbuffai.
Non avevo voglia di parlare con lui. Christian sta aspettando Edward. Ho risposto io stessa alla sua telefonata.
‘Lascia che si spieghi, non puoi evitarlo per sempre. È il tuo migliore amico e adesso è anche il tuo ragazzo, non puoi fingere che non esista’, aveva detto ieri dopo l’ennesima discussione. A quelle parole io non avevo saputo cosa ribattere, perché sapevo che aveva ragione.
“Hey, stavo venendo a chiamarti. C’è una persona che vorrebbe parlarti”, sono ancora arrabbiata con lui e lui lo sa.
‘Persona, puah! Essere ignobile, vorrai dire’.
So già che è Edward, non ho bisogno di tutti questi giri di parole.
In un momento di panico lo abbracciai.
La rabbia nei suoi confronti, sparita.
“Sta tranquilla, vedrai che si sistemerà tutto. Non mi piace vederti così triste”.
Camminammo abbracciati fino in salotto e quello che vidi non fu la cosa che mi aspettavo.
C’era lei.
La ragazza bionda.
Restai a guardarla impassibile.
“Che cosa significa?”, chiesi arrabbiata rivolgendomi a Christian, che era sicuramente l’artefice di questo “bellissimo” incontro.
“Bella, tesoro … ascolta prima cos’ha da dirti e poi decidi se è o meno il caso di arrabbiarti con me. Così potrai aggiungere anche questo alla lista ‘Motivi per il quale voglio uccidere mio cugino’. D’accordo?”. Mi venne da ridere, ma annuii lo stesso.
Guardai la ragazza, che si presentò.
Mi sedei accanto a lei sul divano e ascoltai Melanie cosa aveva da dirmi.
Aveva detto ‘piacere di conoscerti, Bella’.
Avrei tanto voluto risponderle ‘per me non è per nulla un piacere, ti sei presa il mio ragazzo’, ma la buona educazione prese il sopravvento e le sorrisi gentile.


Pov Edward

Quando la vidi, il mio mondo si fermò completamente.
Indossava la camicia che gli avevo regalato. La mia camicia.
Allora, forse … ho ancora una speranza.
Dio … mi è mancata così tanto!
Anche se probabilmente mi avrebbe allontanato, mi fiondai da lei e la strinsi al mio petto, e lei non mi respinse.
Oh quanto mi era mancata … da impazzire.
“Bella, oh Bella! Amore io … non ho fatto nulla, giuro! Non potrei mai farti una cosa del genere, mai. Giuro che mi farò per –”, ma quello che sentii mi bloccò.
“Ed, sta calmo. So tutto. Non hai nulla di cui farti perdonare”, disse carezzandomi una guancia.
Si scostò da me quel poco che bastava per guardarmi negli occhi.
“Perché? Nel senso che ne sono contento, ma, insomma … non mi hai parlato per due giorni e adesso invece … sono un po’ confuso amore”.
Rise della mia espressione.
“Sta tranquillo, adesso ti spiego tutto” e mi trascinò verso il divano, dove sedeva la ragazza. “Immagino tu conosca Melanie, vero?”.
Melanie … cazzo sì! Adesso ricordo tutto!
Dopo esserci seduti, osservai la mia ragazza.
Bella era tranquilla e parlava in modo pacato, ma si notava che non stava bene. Aveva gli occhi circondati da profonde occhiaie ed era molto pallida. Il suo sguardo poi … non era quello di cui mi sono innamorato. Gli occhi erano lucidi di febbre, segno che non le era ancora passata del tutto. Aveva ancora addosso i postumi dell’influenza e quello che era successo aveva peggiorato la situazione.
Ritornato alla realtà, dopo una gomitata di Christian, mi affrettai a spiegare la situazione.
“Sì, ecco … l’ho incontrata tre sere fa. Lei lavorava nel locale in cui siamo andati. Mi aveva chiesto di fare una foto con sua sorella che essendo disabile, non può assistere alle partite. In quelle foto mi stava solamente ringraziando”.
“Sta tranquillo amore … non devi giustificarti o scusarti. Sono stata così stupida a non ascoltarti e a prendere per vere quelle foto. Io … ecco, mi dispiace tanto. Solo che … sentivo tanto la tua mancanza e poi il mio umore era già altalenante di per sé. Mi dispiace, scusa”.
Mi guardava con quei grandi occhi cioccolatosi ed io come al solito non riuscii a resisterle. La attirai a me e la baciai fino a farmi mancare il fiato. La sentii ridere quando si staccò.
“La buona educazione dove l’hai lasciata Cullen? Sull’aereo?”, disse Christian punzecchiandomi. “Ci sono ospiti. Più tardi avrete l’occasione di recuperare questi giorni”.
Mi voltai verso di lui e gli dissi ridendo: “Mmm … se proprio devo!”.
“Certo che devi. Quella è mia cugina! E tu te ne sei già approfittato abbastanza! Cosa credi che non sappia cos’avete fatto lo scorso weekend tutti soli soletti?”. E con ciò fece arrossire Bella che nascose il viso nell’incavo del mio collo.
Mi accorsi che Melanie ci guardava sognante e allora mi chiesi Christian come avesse fatto a trovarla.
Quasi leggendomi nel pensiero, Melanie si accinse a spiegare. “Sono contenta che sia tornata la pace tra voi. Io, ecco …”, s’interruppe imbarazzata. “Mi dispiace di essere stata la causa di una vostro litigio ma, Edward è anche il mio mito e quindi, ecco … quando mi ha salutata non ho resistito e l’ho abbracciato, ma nulla di più”. Si fermò a guardare Bella e me per darci tutte le spiegazioni. “E poi è stata una sorpresa quando ho ricevuto una chiamata dall’assistente personale del signor Swan. Non sapevo che Bella fosse sua cugina e quindi non sapevo cosa aspettarmi dall’incontro che mi aveva proposto. Non avevo collegato i due cognomi. Così ho preso il primo volo per Seattle e sono venuta all’indirizzo che l’assistente mi ha dato. Quando sono entrata qui, è stata una sorpresa per me trovarli insieme ed è stato tutto più chiaro, anche se inizialmente ho pensato che stessero insieme”.
Fu Bella a rispondere per tutti.
“Non pensavo saresti venuta così di corsa e solo per aver ricevuto una chiamata da Christian”.
“Christian Swan sa essere molto insistente se vuole, e poi beh, è Christian Swan e in cambio la sua assistente mi ha promesso dei pass per il prossimo certo dei Muse a New York a cui io non ho saputo dire no”.
E questo fece ridere molto Bella e Jo che disse: “Eh … io e Bella lo sappiamo bene. Purtroppo siamo costrette ad averci a che fare tutti i giorni”, e questo scatenò anche le risa mie e di Melanie ma, le due si beccarono una brutta occhiata da Christian. “Su Christian, non guardarci in quel modo. Ho solamente detto la verità” e andò ad abbracciarlo.
La sentii sussurrare “Mi perdoni?”.
Quando Christian sorrise, comprendemmo che la rabbia era passata. “Ti perdono solo se anche Bella viene ad abbracciarmi” e scoppiò a ridere.

Il resto del giorno passò tranquillo.
Melanie era tornata a casa sua e questo aveva fatto rilassare ancora di più Bella. Trascorremmo tutto il pomeriggio a coccolarci sul divano, e, nonostante avesse saputo che tra me e Melanie non c’era stato niente di niente e aver visto il video originale della serata passare in tv, Bella non era tranquilla.
Sapevo che mi stava nascondendo qualcosa e lei sapeva che io avevo capito, ma comunque non accennava a parlarne.
“Bella … mi spieghi perché sei ancora in ansia? Questa storia è finita, finalmente, e tu sei ancora così agitata”.
“Nulla, è solo che … quando l’ho vista, ho pensato così tante cose contemporaneamente. Avrei voluto farla scomparire dalla faccia della Terra e allo stesso tempo ascoltare cosa aveva da dire”, s’interruppe un secondo e rise sadica. “E se mi avesse detto che tra te e lei c’era davvero stato qualcosa, beh! Ti assicuro che nessuno mi avrebbe fermato dal farvi fuori entrambi. Non sapevo che Christian avesse già il video originale della serata. Perché non mi hai raccontato di quella sera quando mi hai chiamato? Sarebbe stato tutto diverso, anche la mia reazione ed io … io, ho così tanta paura di perderti, perché insomma, io non ho nulla di speciale rispetto a te e ti amo. Tu hai tutte quelle ragazze che ti vengono dietro ed io … e, tu sei dannatamente bello rispetto a me. Ho paura che tutto questo sia un sogno e che alla fine mi sveglierò”.
Iniziò a piangere. La strinsi forte a me.
“Bella, hey. Non piangere, no. Non riuscirei mai a farti una cosa simile, non ci riuscirei. Quel giorno stavo per raccontartelo quando il coach mi ha chiamato, ricordi? Stavo per dirtelo. Avevo anche pensato di dirtelo quella stessa sera, ma poi tu non mi hai più risposto e quindi è successo tutto questo casino. Come puoi pensare di non essere speciale? Tu sei dannatamente speciale, per me, per Christian, per tutti quelli che conosci. Sei dolce, sincera, leale, onesta e poi, come puoi pensare di non essere bella? Tu sei bellissima, amore mio”.
Le asciugai le lacrime e la baciai, strappandole anche un sorriso. Prolungammo il bacio, fino a quando fummo senza fiato. Avevo un disperato bisogno di lei, delle sue labbra e delle sue carezze.
Ripresi a baciarla e stavolta il bacio si fece sempre più intenso.
Le mie mani andarono in esplorazione del suo corpo, che tanto amavo, strappandole anche un gemito. “Ed … amore, che fai?”, disse con il fiatone causato dai miei lunghi baci.
Mugugnai qualcosa d’incomprensibile e poi risposi: “Ti sto baciando, perché?” e la zittii con un altro bacio.
“Amore … andiamo nella mia stanza. Avremo molta più privacy e libertà lì. Dai. Anch’io ti voglio come tu vuoi me, mi sei mancato tanto”, disse carezzandomi i capelli.
“Mi sei mancata tanto anche tu, amore”.
Mi alzai dal divano senza lasciarla e la portai nella sua stanza.
Christian non c’era, quindi avevamo il permesso di fare tutto quello che volevamo.
Sorrisi e guardando Bella, che ricambiò il mio sorriso, mi accorsi che era sulla mia stessa lunghezza d’onda.
La poggiai sul letto e poi ripresi possesso delle sue labbra, portandola in un mondo tutto nostro, dove c’eravamo soltanto noi due, a fare ciò che sapevamo fare meglio: amarci.

 
NOTE DELL'AUTRICE: La canzone è "La distanza di un amore" di Alex Baroni.

A domani con il nuovo capitolo!
   
 
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