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Autore: kessachan    12/09/2014    2 recensioni
Salve!
Questa è un AU ed è ambientata ai tempi della Seconda Guerra Mondiale.
Elena è un'infermiera e i nostri Salvatore sono soldati di stallo in Inghilterra. Spero di non sembrarvi banale e che la storia vi piaccia!
Buona lettura!
Kessachan
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8.


-Damon per favore mi dici dove stiamo andando?- oramai mi stava trascinando verso il sentiero del paese da una decina di minuti buoni non avendomi lasciato intendere niente sul luogo dove eravamo diretti.
-Elena, adesso vedrai.- e infatti ad un tratto si fermò  e si girò a guardarmi mostrandomi uno dei suoi sorrisi più soddisfatti.
-E quindi?- chiesi con aria interrogativa, guardandomi intorno.
Ci eravamo fermati proprio nel bel mezzo della stradina sterrata che collegava il campo al paese e solo un paio di case diroccate erano presenti oltre a noi.
Poi il mio sguardo si posò su “quella” casa diroccata.
Quella che avevamo visto la sera in cui mi aveva portato al pub.
Quella che aveva promesso che avrebbe rimesso a nuovo per me.
Quella che sarebbe stata la nostra casa alla fine della guerra.
Mi voltai verso di lui e gli sorrisi a mia volta.
-Cosa hai combinato?- chiesi indicando con la testa la casetta alla nostra sinistra.
-Ora vedrai..-ci avvicinammo silenziosi verso l’ingresso. La porta me la ricordavo penzolante e logora, ora invece era completamente fissa alla parete e parzialmente sistemata.
-Non ho potuto fare di meglio, ho avuto poco tempo.- si scusò lui.
Mi limitai a sorridergli, intenta ad osservare da vicino la casa.
-Come mai siamo qui?- chiesi.
-Adesso vedrai.- disse semplicemente  lui, aprendo la porta per entrare.
Lo fermai trattenendolo per un braccio.
-Ma sei sicuro che possiamo entrare? Non è di qualcuno questa casa?- non volevo rovinare il momento, ma di certo non ci servivano altri guai oltre a quelli che già avevamo.
Mi accarezzò la guancia.
-Non ti preoccupare e seguimi.- disse semplicemente.
Annuii poco convinta ma feci come mi aveva detto e lo seguii dentro.
Entrammo in quella che doveva essere la zona d’ingresso, con ai due lati due porte, dritto davanti a noi delle scale che portavano al piano di sopra e un corridoio che portava al retro della casa.
Mi guardai intorno incuriosita, pensando a quanto doveva essere grande la struttura, non tralasciando il fatto che all’apparenza sarà stata disabitata da anni. Le pareti erano crepate e la tinteggiatura rovinata dal tempo, le scale erano palesemente in alcuni punti pericolanti.
Damon rimase in silenzio a fissarmi, in piedi davanti alla porta alla sinistra dell’ingresso.
-Ti porterei al piano di sopra ma non penso che ci sia molto da vedere, se non altre stanze vuote e pavimenti da sistemare e rendere più accessibili.- disse quando ritornai a guardarlo.
-Siamo qui per un altro motivo.- aggiunse poi senza smettere di mostrami un ghigno carico di soddisfazione.
Mi avvicinai a lui posandogli le mani sul petto.
-Hai finito di fare il misterioso e mi dici finalmente che ci facciamo qui?- lui per tutta risposta mi prese le mani e le baciò, per poi avvicinarle al mio viso per coprirmi gli occhi.
-Su, ora chiudi gli occhi e aspetta due secondi.- accettai facendogli la linguaccia, tenendo le mani dove le aveva lasciate.
Sentii che apriva la porta e in seguito si portò alle mie spalle spingendomi delicatamente in avanti.
-Ok, ora puoi guardare.- io attesi un secondo e poi finalmente tolsi le mani dal viso e aprii gli occhi.
Rimasi senza parole.
La stanza era spaziosa e calda. Aveva accesso un piccolo fuoco nel camino posto sulla parete di fronte a noi, insieme a qualche candela posta qua e là sul pavimento e su un vecchio pianoforte sistemato all’angolo a sinistra.
Per terra di fronte al camino c’era una coperta distesa con sopra una bottiglia di vino e un paio di panini.
-Il cibo non è dei migliori ma di questi tempi…-non riuscì a finire la frase che mi girai e gli posai un dito sulle labbra per zittirlo.
-Hai fatto tutto questo…per me?- mormorai io.
-E per chi se no?- disse lui, ridendo.
Mi limitai a dargli un dolce bacio sulle labbra, cercando di non fargli troppo male.
Lui non si mosse, anche se lo sentii un attimo irrigidirsi a quel contatto, il labbro doveva dolergli molto.
Lo presi per mano e lo portai in mezzo alla stanza, più vicini al fuoco.
-Sei sicuro di voler rischiare il rapporto con tuo fratello per…me?-
-Penso che questo livido sia la prova che so quello che faccio…Stefan ed io saremo sempre fratelli. Un giorno o l’altro torneremo a parlare, non ti preoccupare. Lo facciamo sempre.- si massaggiò la mascella per sottolineare il pugno ricevuto ma non sembrava per niente arrabbiato o teso, anzi.
Era emozionato e in attesa di qualcosa.
E la causa ero io.
Portai le braccia intorno al suo collo, avvicinandolo ancora di più a me. Sapevo quello che sarebbe successo di lì a poco e non avrei fatto nulla per fermarlo.
Interpretando positivamente le mie mosse Damon mi accarezzò con una mano il viso e l’altra la passò tra i miei capelli attirandolo verso le sue labbra, che impazienti attendevano altri baci.
Dai capelli scese lungo la schiena, portando poi entrambe le mani sulle mie spalle, facendo scivolare per terra il cappotto. Io feci lo stesso con lui. Poi mi voltò, facendo poggiare la mia schiena al suo petto.
Spostò le mani sui miei seni per poi sbottonare lentamente prima il golfino e subito dopo la camicetta. E mentre attuava questa minuziosa opera non smetteva per un secondo di  poggiare le sue labbra su ogni centimetro nudo del mio corpo.
Quella sera feci l’amore per la prima volta.
 
Mi svegliai che fuori era ancora buio. La stanza non era più illuminata come al nostro arrivo perché qualche candela oramai si era spenta e del fuocherello che ci aveva accompagnato per gran parte della serata restavano solo delle braci scoppiettanti.  
Eravamo entrambi sdraiati sul pavimento accanto al camino. I vestiti erano sparsi per terra e solo la coperta copriva i nostri corpi nudi.
Un brivido di freddo mi fece un attimo tremare.
Damon, disteso al mio fianco, con una mano dietro la testa e l’altra sulla mia schiena per cingermi, nel sentirmi tremare mi spostò dolcemente per poi alzarsi in piedi e avvicinarsi al camino per ravvivare un po’ le braci e mettere altra legna.
Lo guardai. Era completamente nudo. E bellissimo.
Quando lui si voltò e si accorse che lo stavo guardando mi sorrise, ma io, imbarazzata, abbassai lo sguardo.
-Ehi…ben svegliata.- disse lui, sistemandosi di nuovo al mio fianco, stavolta cingendomi con entrambe le braccia.
-Ciao…- mormorai, avvicinandomi al suo viso per dargli un veloce bacio sulle labbra.
Non accontentandosi di quel semplice contatto mi trattenne premendo una mano sulla mia nuca. Ed io non potei fare altro che lasciarmi trasportare dal suo desiderio.
Tra le sue braccia mi sentivo totalmente al sicuro. Fuori da quella casa il mondo stava impazzendo, la più sanguinosa guerra di tutta la storia dell’umanità ci stava decimando. Eppure io ero lì. A godermi la vita passo dopo passo, stringendo a me ciò che aveva la capacità di rendermi felice. Felice come non lo ero da tanto, troppo tempo.
La Terra quella sera aveva per un po’ smesso di girare vorticosamente, tutto si era fermato. Il dolore, il sangue e la morte erano lontani da noi, lontani da quella casa che ci aveva accolti e aveva protetto il nostro amore. Cosa sarebbe successo il giorno dopo? E quello dopo ancora? Non lo potevo di certo sapere.
Quello che realmente mi interessava quella sera era stare con lui. Sentire il suo cuore che batteva veloce per me. Sentire le sue mani che esploravano avide ogni parte del mio corpo.
Semplicemente sentirmi sua.
-Elena…io…ti amo.- mormorò lui non appena mi lasciò libera. Mentre diceva quelle parole mi stava fissando dritta negli occhi. Quel suo sguardo glaciale mi aveva totalmente stregata e conquistata. Quindi le parole uscirono dalla mia bocca senza nemmeno un minimo di esitazione o ripensamento.
-Anch’io, Damon. Ti amo.-
 
 
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Salve gente!
Siamo quasi alla fine! Me contenta :3
Anche se un po’ corto spero che questo capitolo vi piaccia comunque e magari vi convinca a lasciarmi un piccolo commentino, come hanno fatto le mie care NikkiSomerhalder e federica_hale che ringrazio con tutto il cuore! Mi state dando la forza di continuare!!
Alla prossima!
Besos
kessachan
  
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