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Autore: AgainstEstablishment    12/09/2014    2 recensioni
Dopo la morte di Joey, il cantante, i Ramones sono vincolati da un contratto che non li lascia respirare per un secondo. Dovranno trovare un sostituto, ma deve somigliare a Joey.
alla fine non ci sarà altro che la fine di tutto. Derry il manager, non avrebbe mai voluto che andasse così, forse...
with love, AgainstEstablishment
Genere: Dark, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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CAPITOLO 2 – The Begining (of the end)


 

-Cosa faremo adesso?- chiese Dee Dee che si sentiva molto più sicuro dietro un boccale schiumoso di birra bionda.

-Probabilmente dobbiamo chiamare Derry e spiegargli cos'è successo- azzardò Tommy.

Derry era il manager della band.

I Ramones erano nati in un paesino sperduto in qualche posto di cui nessuno ricorda mai il nome. Erano quattro ragazzi con la passione per la musica e la capacità di suonare uno strumento, così per loro era stato quasi logico unirsi a formare un gruppo. Avevano cominciato esibendosi davanti a dieci persone al massimo, che poi erano tutti loro amici. Erano un appuntamento fisso nel locale del padre di Joey, un posto assurdo sull'undicesima che non aveva un nome vero e proprio. Si sentiva dire in giro che il posto non era più stato nominato dopo che era stato infestato da quelli che sembravano demoni. Qualcuno pensava che si trattasse del diavolo in persona. Bel posto in cui cominciare a diffondere la propria musica! Però rimaneva sempre la loro casa, il luogo in cui avevano cominciato a conoscere ciò che li circondava, prima di passare a posti più grandi. Molto più grandi. Il loro repertorio, che prima si basava su sole cover, era stato arricchito da composizioni personali, scritte di getto nelle sere in cui si ritiravano in uno dei loro garage, con un po' di erba, i loro strumenti e la sola voglia di scatenarsi. Si esibivano quasi ogni sabato sera davanti a sempre più persone. E si divertivano tantissimo, si diceva in giro che erano nati per stare sul palco, erano nati per coinvolgere una folla a pogare e suonare era il loro destino.

Era nuvoloso e la loro apparizione era prevista per le ventuno e trenta e se ne sarebbero andati per le ventitrè. Era stato bello cominciare da così poco, per poi vedere le persone e i posti crescere sempre di più. A volte, negli stadi che riempivano, si sentivano persino piccoli, senza nessuna protezione o muro dietro cui nascondersi. Non avevano più in punto di riferimento fisso su cui contare e, visto che erano comunque giovani, ai quattro amici sembrava quasi una cosa logica sentirsi persi e disorientati.

Al posto di cominciare alle ventuno e trenta, avevano cominciato a suonare alle ventidue, per un problema con un amplificatore. Derry era arrivato alle ventitrè, quando avrebbero dovuto concludere, ma per l'inizio ritardato, anche la fine venne spostata a mezz'ora più tardi. Derry poté sentirli e vederli. Ne rimase davvero colpito. I quattro ragazzi avevano riposto accuratamente gli amati strumenti e poi si erano diretti al bancone, per bere qualcosa, chiacchierare e stare ancora un po' tra amici. Proprio quando si accomodarono sugli sgabelli alti, Derry decise che era arrivata l'ora giusta e si unì a loro. Gli offrì un giro di birre e poi, mentre stavano pensando a qualcosa da dire, il tipo strano si era presentato.

-Io sono Derry Vincent- aveva detto, porgendo una mano che i ragazzi non fecero altro che osservare, senza muovere un muscolo. Il tizio aveva ritirato l'arto un po' sorpreso, senza dire nulla.

-Io sono Joey, Joey Ramone.

-Johnny Ramone- fece l'altro ragazzo, dietro di lui.

-Dee Dee.

-Tommy Ramone- l'ultimo alzò la mano per farsi notare.

Si erano appioppati quello strano cognome, per essere ancora più uniti. In fondo, erano come una vera e propria famiglia. Il nome Ramones era nato molto tempo prima della band, doveva essere qualcosa come una marca di un prodotto che poi era fallita. Da bambini, se ne erano accorti durante una gita di classe ed erano subito rimarti affascinati dal nome. Dee Dee lo aveva notato per primo e, anni dopo, gli era tornato in mente come nome per il loro gruppo.

-Siete stati fantastici- aveva detto Derry Vincent. Poi aveva cominciato a sparare complimenti a raffica ed aveva elencato dettagliatamente come gli era sembrata ogni canzone. Ai quattro parve uno che se la cavava con quella roba.

-Grazie- aveva risposto Johnny, restando a guardare davanti a se, come se la risposta che aveva dato fosse un semplice riflesso incondizionato.

-Bene, io sono un produttore discografico.

Fu così che Vincent aveva sganciato la bomba. I Ramones si erano sentiti come sopra una mina anti uomo, che esplose mentre loro non se ne accorsero. Era stato un attimo e poi erano diventati scettici, nessuno aveva più detto niente e tutti, tranne uno, continuavano a guardare avanti a loro. Dee Dee, il più sensibile ed emotivo, ci aveva creduto, eccome. Si era girato completamente a fissare Derry, con la bocca semi-aperta e gli occhi sbarrati.

-Cosa vorrebbe dire con ciò?- aveva chiesto rompendo l'imbarazzante silenzio che si era creato.

-Mi piacerebbe offrivi un contratto discografico ed essere il manager della vostra band, i Ramones, no?

-Certo!- si era illuminato Tommy, girandosi anch'esso per guardare in faccia l'uomo che gli aveva appena offerto lavoro.

-Ragazzi, il vostro sound corrisponde a cosa sto cercando, è vivo, veloce ed è ciò che tutti vogliono sentire. È il Punk di adesso, il Punk di tutti i ragazzi là fuori che stanno disperatamente lottando per i loro diritti e i loro ideali. È il Punk di noialtri che non vogliamo che l'Anarchia, come mondo senza governo, non tanto come confusione. Io voglio farvi conoscere, voglio che diventiate come degli idoli, voglio che guidate quegli adolescenti che adesso hanno paura di ribellarsi. Voglio che aprite gli occhi ad ogni singola persona sulla faccia della terra!- Derry si era alzato in piedi ed aveva esclamato ogni singola parola, convincendo i ragazzi ad acettare.

Avevano firmato un contratto il giorno dopo, senza leggere ne esitare ci avevano messo tutti le loro firme: Joey, Johnny, Dee Dee e Tommy. Oltre al nome ci avevano rimesso anche l'anima, l'avevano lasciata lì, sul tavolo dove giaceva foglio e penna e dove avevano messo anche il cuore per quello che facevano. Il destino aveva voluto che nessuno si accorgesse di nulla. Che razza di Punk si sarebbe fermato a leggere? Non potevano tradirsi e Derry aveva riso felice, complimentandosi e dandogli un caloroso benvenuto nel mondo della musica, del successo e degli affari. Forse fu da quel momento che Johnny aveva sempre quel brutto presentimento.

-Penso che farete tanta strada- aveva detto Vincent, battendo una mano sulla spalla del cantante. -Ed ora, chi ha voglia di scatenarsi e provare cominciando a lavorare su qualcosa?

-Certo che sì!- aveva esclamato orgoglioso di loro Tommy e si erano chiusi dentro la saletta di registrazione, doveva avevano datto il meglio di loro.

In quattro e quattr'otto avevano messo su uno stile, una moda, un comportamento adatto ed avevano sfornato un album coi fiocchi, ma che mordeva e lottava con denti e unghie. Uno dei classici dischi che, anche se non li compri, senti ovunque, ti si infilano nelle orecchie e nella testa e non riesci a dimanticarli. Ritmi marcati, veloci e facili, testi che si ricordano dopo averli ascoltati una volta sola, ma soprattutto, ciò che veniva suonato era basilare al massimo. Non c'erano troppi fronzoli, né assoli complicatissimi da dei della musica. C'era semplicemente la bravura di quattro ragazzi che si impegnavano veramente. La gente li seguiva ed andava pazza di loro. Stavano veramente facendo cosa gli aveva detto Derry, il primo giorno in cui lo videro. Stavano stregando il mondo. Stavano aprendo gli occhi a tutti. Stavano avvertendo e mettendo in allerta ogni singolo individuo, perché il futuro non era così scontato, bisognava lottare per avere. E bisognava sempre stare pronti a qualsiasi cosa.

Mentre ripensava a tutto ciò, Johnny disse che avrebbe chiamato il manager più tardi.


 

--Angolino dell'autrice--

Bene ragazzi, questo è il secondo capitolo di questa storia che mi ispira sempre di più... spero vi piaccia e spero che passerete di qui per lasciarmi anche una bella (o brutta che sia) recensione... alla fine del primo capitolo mi sono dimentica di ringraziare la mia beta e cugina preferita, Alessandra, che sta facendo un grande lavoro per correggere un po' di errori di grammatina che non noto (maledetta me che scrivo sempre di getto, senza pensarci troppo). Un altro ringraziamento va a un po' di gente che mi ha ispirato un casino a cominciare a scrivere, perché ero entrata nel sito solo per leggere e recensire, mi ha spronato a pubblicare i miei lavori, perché mi piace un mondo scrivere e perché sanno che sarebbe stato fantastico bla bla bla bla.... VI AVVERTO SUL FATTO CHE TUTTO Ciò CHE SCRIVO RIGUARDO AI RAMONES è PURAMENTE INVENTATO, SENZA QUASI NESSUN RIFERIMENTO ALLA REALTà (I NOMI DEI PROTAGONISTI E DEGLI ALBUM SONO REALI, PER ESEMPIO). OGNI COSA CHE LEGGERETE NON ESISTE NELLA REALTà, PER ESEMPIO IL MANAGER NON SI CHIAMA COSì, LA CITTà NON è LA STESSA E PER QUELLO CHE NE SO, NON HANNO MAI FATTO UNA SETTIMANA BIANCA IN COLORADO...

volevo aggiungere una piccola precisazione sul primo capitolo, visto che una ragazza che ha recensito me l'ha fatto notare. I personaggio hanno caratteri che mi sto completamente immaginando io, hanno rapporti d'amicizia e altro, che so bene non corrispondano alla realtà, però è così che deve andare... ho fatto queste scelte perché più avanti verrà mostrata la faccia scura della luna, quella che non si vede mai (riferimento del titolo all'album fantasticamente bello dei Pink Floyd) e non sarà un bello spettacolo, ma non svelo nient'altro...un'altra scelta particolare l'ho fatta scrivendo gli accaduti (cade, muore e pace all'anima sua) come se i Ramones fossero gente a cui non fraga nulla (non avete ancora conosciuto il loro manager!), invece scoprirete il perché di tutto quello che ho scritto, ma abbiate un attimo di pazienza... adesso basta perché altrimenti le note dell'autrice diventano più lunghe della storia stessa... appoggiate una mano sul cuore e una sul mouse e lasciatemi una recensione che sarò contenta di leggere, anche per migliorarmi e per vedere se vi sta piacendo la storia... il prossimo capitolo sarà molto particolare... alla prossima...
With Love

-AgainstEstablishment

   
 
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