Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: aloneinthedark92    12/09/2014    1 recensioni
Duncan si troverà alle prese con un nuovo lavoro scelto per lui da Courtney e con un gatto particolarmente dispettoso.
Era un antica villa alla periferia della città, con i muri scrostati, il giardino non curato da molto tempo e le imposte fuori dai propri cardini, oscillavano a penzoloni scosse dal vento.
- Iniziamo bene..- Si disse il ragazzo, guardando intimorito la casa e deglutendo a vuoto. Ma doveva farlo per la sua principessa.. Così si fece coraggio ed attraversò il vialetto, fino ad arrivare all’enorme portone di legno in quercia. Suonò il campanello ed aspetto, ma nessuno venne ad aprirgli la porta. Proprio però quando credeva che non ci fosse anima viva in casa oppure il proprietario fosse morto, ecco che quello si aprì, rivelando un uomo basso, magro, sull’ottantina d’anni di età, attempato a parte qualche capello qua e la, gli occhi grigi, che si reggeva su un vecchio bastone di legno a causa dei segni dell’età.
- Ho già detto ai tuoi compagni scout che io non comprerò mai i vostri biscotti, se non te ne vai subito chiamo il mio cane Oliver che ti mangia in un solo boccone!- Urlò quello agitando in aria
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa | Coppie: Duncan/Courtney
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dopo una nuova, sfrenata corsa per le strade di Toronto, Duncan arrivò al gattile che Gwen gli aveva indicato, rimanendo perplesso e controllando sul bigliettino se quello era l’indirizzo giusto. L’edificio era una vecchia villa ormai cadente, con l’intonaco scrostato a causa delle intemperie che sembrava non avessero avuto pietà, le imposte staccate per metà dai cardini che oscillavano leggermente, mentre il giardino era peggio di una discarica, pieno di erbacce, bisognini e vari elettrodomestici che, ormai non più funzionanti, venivano abbandonati lì.

Nonostante il posto non fosse invitante e la prima reazione del punk fosse di darsela a gambe, decise di entrare lo stesso, per il bene della sua principessa. Così, dopo aver fatto un respiro profondo per calmarsi, varcò l’enorme cancello d’entrata, annerito ed arrugginito, attraversando il giardino imprecando più volte a causa delle cacche che continuava a pestare senza riuscire a schivarle, e raggiunse la porta d’ingresso, leggermente scostata.

“Iniziamo bene..” pensò l’adolescente, deglutendo sonoramente a vuoto; ancora una volta dovette raccogliere tutto il suo coraggio, dopodiché afferrò la maniglia ed aprì la porta, affacciandosi verso l’interno e chiedendo, leggermente impaurito: -E-Ehi.. C’è nessuno..?- la prima cosa che giunse alle sue narici fu una tremenda puzza di gatto, che fece arricciare il naso al ragazzo ed imprecare sottovoce, chiedendosi ancora una volta se quello che stava facendo fosse una buona idea. Sospirò: ma se fosse tornato a mani vuote dalla sua principessa, avrebbe passato un brutto quarto d’ora, dopo la fatica che aveva fatto per trovargli quel lavoretto, quindi doveva andare fino in fondo. Così, dopo aver appurato che non ci fosse anima viva con un ultima occhiata, entrò, ritrovandosi in un enorme stanza che suppose fosse una specie di sala d’attesa, visto lo studio  che si trovava proprio vicino all’enorme corridoio davanti a se da cui provenivano dei continui miagolii. La situazione all’interno della struttura era anche peggio dell’esterno: la tappezzeria era a pezzi, staccata in vari punti e/o graffiata, il pavimento rotto in più punti, ed in alcuni punti le mosche volavano sopra alcuni cumuli di escrementi.

Con l’idea di dover uscire al più presto possibile da quel posto perchè non sopportava più l’odore che alleggiava in quel posto, Duncan mosse alcuni passi verso il corridoio, sperando di trovare il gatto giusto, ma non ebbe nemmeno il tempo di varcare la soglia che una voce femminile autoritaria ma gentile disse alle sue spalle: -Benvenuto, ragazzo. Posso fare qualcosa per te?- spaventato, il punk compì una piroetta su se stesso, ritrovandosi faccia a faccia con una donna sulla sessantina d’anni, bassoccia e grassoccia, capelli corti a caschetto bianchi, rughe evidenziate sul volto che le nascondevano gli occhi, naso a patata, con indosso una felpa e pantaloni grigi.

-Ehm, buongiorno- rispose lui, maledicendola col pensiero, chiedendosi da dove fosse spuntata, mentre il cuore gli batteva forte a causa dello spavento- Si, mi chiedevo se poteva aiutarmi; cerco un gatto simile a questo qua in foto, è stata un amica a mandarmi da lei- -Un gatto, eh?- fece quella, vaga, riflettendoci sopra- Sei fortunato, questo è il posto giusto per prendere gatti, ne abbiamo di tutti i tipi. Purtroppo io non posso aiutarti, l’età si fa sentire anche per me e la vista è quella che è.. Se ti può far piacere, forse la mia giovane assistente può darti una mano al posto mio- -Si.. Grazie mille- rispose il ragazzo, perplesso: ma ci faceva dentro, o era sbadata così per natura? Nel frattempo la vecchietta aveva chiamato l’assistente, che li raggiunse pochi secondi dopo; e al punk cadde la mascella fino al pavimento dalla sorpresa: davanti a lei vi era una ragazza della sua stessa età, bassa, magra, capelli biondo cenere fino alle spalle, occhi verde acqua, naso all’insù, con addosso un maglione e dei jeans violacei. La riconobbe al volo, ed esclamò, sorpreso quanto lei: -Dawn!?- -Duncan!?- fece invece lei, sgranando gli occhi.

-Ah, vedo che già vi conoscete- disse contenta la vecchietta, ridacchiando- Siete per caso compagni di scuola, o altro?- -Diciamo che abbiamo avuto il piacere di partecipare allo stesso spettacolo televisivo ma in stagioni diverse- -Ah, quindi fate teatro!- rispose ancora l’anziana, poi si voltò e si allontanò, farneticando qualcosa sulla sua giovinezza e che fosse famosa quasi come Marilyn Monroe coi suoi spettacoli, convinta che i due giovani la stessero ascoltando, quando in realtà erano rimasti fermi dov’erano, guardandola andarsene basiti, specialmente Duncan, che a questo punto credeva che la vecchietta fosse svampita di natura, nessun trucco.

-Allora, cosa ti porta qui alla nostra Oasi per poveri gatti randagi e/o abbandonati?- chiese infine Dawn, cercando di spezzare il silenzio creatosi a causa della mancanza dell’anziana- A giudicare dal colore della tua aura, qualcosa ti preoccupa- il punk la guardò, perplesso, ricordandosi solo dopo che la ragazza sembrava riuscisse a leggere dentro alle persone; così rispose, sospirando: -Già, ho combinato un grosso guaio, ed ora devo trovare un gatto simile a questo in foto prima che il padrone di casa torni, e se non lo ritrova io passerò un brutto guaio- -Ci doveva essere molto affezionato, che è successo?- chiese lei, guardandolo con occhi curiosi, e l’altro le raccontò filo per segno che cosa fosse successo. A fine racconto, Raggio di Luna portò l’indice al di sotto del labbro inferiore, assumendo un aria meditabonda, e fece: -Capisco. Beh, sei fortunato: in questa Oasi abbiamo qualsiasi tipo di gatto si cerchi; questo è il nostro compito: togliere dalla strada i felini abbandonati e assicurarci che trovino una famiglia migliore di quella che abbiano avuto in precedenza- -Capisco..- asserì Duncan, guardando passare le gabbie di fianco a lui ed osservando i comportamenti dei felini dietro a queste: alcuni soffiavano e artigliavano l’aria, cercando di colpirlo, altri si limitavano a fissarlo con occhioni dolci che potevano fare concorrenza al Gatto con gli Stivali di Shrek, facendogli venire l’impulso di esclamare: “Prendo lui!”, ma allontanò quell’idea malsana dalla sua testa, consapevole di essere venuto in quel posto per trovare il sosia del vecchio Leo, che lui aveva ucciso. Tuttavia, non riusciva a scacciare una curiosità che lo assillava fin dal primo momento che aveva visto la bionda in quel postaccio, ed alla fine cedette, e le chiese, perplesso: -Dawn, posso sapere da quanto tempo lavori in questo posto?- -
Praticamente da quando è finita la quarta stagione- rispose lei, senza guardarlo- Dopo aver aiutato le povere creature mutanti che abitavano sull’isola con il ricavato della vendita delle cianfrusaglie trovate, ho sentito che la padrona di questo gattile aveva bisogno di una mano, così mi sono precipitata e sono stata assunta, iniziando ad aiutare i nostri poveri amici felini a ritrovare casa-

Duncan la guardò, senza però rimanere sorpreso: essendo un amante delle creature terrestri, era piuttosto ovvio che l’avrebbe trovata qui, in una sperduta struttura per animali di strada al centro di Toronto, e si sentì anche piuttosto stupido ora ad averle posto quella domanda; tuttavia, quella non parve essersela presa.

Proseguirono il tour attraverso le varie gabbie, ma nessuna sembrava avere un sosia del gatto che cercava, così il punk sospirò, deluso e sconfitto, preparandosi all’idea della sfuriata che avrebbe dovuto subire da parte di Courtney. Così, dopo aver salutato Dawn ed aver abbandonato la struttura, si diresse lentamente verso la casa del suo attuale datore di lavoro, cercando di costruirsi mentalmente il modo con cui avrebbe dato la triste notizia al vecchietto. Cercò di immaginarsi anche la sua reazione, ma visto come ci teneva, o gli sarebbe venuto un infarto, oppure l’avrebbe ucciso con le sue stesse mani o fatto sbranare da Oliver, il suo cane, che sicuramente lo stava aspettando con ansia per assaggiarlo. Sospirò nuovamente, dando un calcio ad una lattina che si trovava per terra, che finì accanto ad un gatto soriano randagio che era intento a leccarsi le zampine. Senza nemmeno vederlo tanto era assorto nei suoi pensieri, il punk tirò dritto, ma il felino sembrò trovare interesse in lui e si avvicinò, miagolando e strusciandosi attorno alle sue gambe.

-E tu che vuoi?- disse infastidito il ragazzo- Sparisci, non ho tempo per giocare con te- poi cercò di cacciarlo muovendo il piede; il micio però non demordette, tornando all’attacco ed irritando ancora di più il ragazzo.

-Non ha sentito cosa ho appena detto?- esclamò- Sparisci, trovati qualcun altro con cui giocare!-
In tutta risposta, quello gli si piazzò davanti, sedendosi e miagolando felice. Stanco di quel botolo tanto invadente, il ragazzo dalla cresta verde caricò la gamba destra per sferrargli un potente calcio, ma si fermò a gamba alzata, mentre un idea gli balenò in testa; così afferrò la foto dalla tasca dei pantaloncini e quando la mise vicina al felino per confrontarla, il suo cuore fece una capriola: aveva trovato il sosia. Così si mise a saltare dalla gioia, mentre il micio lo fissava perplesso, senza capire, mentre Duncan guardò l’orologio, aveva soltanto quindici minuti prima che l’uomo tornasse.

“Me li farò bastare” pensò cresta verde, sospiando, dopodiché afferrò il botolo di pelo e sfrecciò per le strade della città, sgomitando tra la gente e raggiungendo destinazione al tempo record di un minuto e mezzo dopo. Come sempre, riuscì ad evitare Oliver, che anche stavolta gli volle dare il suo personale benvenuto, chiudendosi in casa; poi raggiunse il tavolo di lavoro, dove, con l’ausilio di tempera, carta da parati, ed un phon, modellò il randagio come se fosse Leo. A lavoro finito, si allontonò di qualche passo per contemplare il lavoro svolto.

-Così dovrebbe bastare per ingannarlo- disse infine, soddisfatto, mentre qualcuno bussava alla porta proprio in quel momento..

Angolo Autore:

Sono ancora io, in stramega(?) ritardo anche in questa storia, quindi, per cercare di farmi perdonare, ho postato il terzo capitolo, che è corto e demenziale allo stesso tempo. Ma quello che importa è che tra vechiette suonate e Dawn, Duncan ha trovato finalmente il sostituto di Leo, yeah! Ma il trucco riuscirà ad ingannare il proprietario del gatto? Lo scoprirete nel prossimo ed ultimo capitolo XD

Nel frattempo, mi scuso per eventuali errori di battitura che potrebbero esserci nonostante abbia seguito il vostro consiglio di rileggere più e più volte, ma è da molto che non prendo in mano questa storia e potrei essermi leggermente arrugginito XD
Vabbe, l’abbiamo tirata troppo lunga, ringrazio ed auguro buona lettura a chiunque voglia leggere questa storia, al prossimo capitolo

A presto

Aloneinthedark92   
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: aloneinthedark92