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Autore: Follow The Sun    13/09/2014    2 recensioni
Praticamente una storia in cui non accade nulla di speciale, ma pur sempre frutto della mia immaginazione.
[DISPERATO BISOGNO DI CORREZIONE]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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One direction and two possibilities. 
Capitolo 18 (parte 1).

Così dolce, così amorevole, così innocuo.
Così, come me lo sarei immaginato, in un'altra vita.
Harry Styles non era così, già.
Era un gran figo, insomma, ma era anche una di quelle persone che aveva rotto mio cuore, riducendolo in una massa di muscoli...inutile.
Ed era così che mi sentivo a volte, inutile.
È un po' la classica storia d'amore dei film romantici, lei è innamorata di lui, ma lui, stronzo, non la nota nemmeno e va con quelle più "zoccole".
E alla fine si mettono insieme.
Ah, quanto l'avevo sognato quel momento, quel momento in cui Harry mi avrebbe chiesto di uscire, e che, non è ancora accaduto, purtroppo.
A dire la verità, Harry non era il classico puttaniere della scuola come verrebbe descritto, ma è più un'anima libera, libera di pensare, di fare ciò che vuole, a volte lunatico, un po' presuntuoso, ma a volte, anche dolce e gentile.
Ed era quando metteva in bella vista quei due ultimi modi di essere che mi sentivo al settimo cielo.

Finii di contemplare il dolce volto di Harry e ritornai alla realtà, alla dura realtà.
-ma è da donna- si lamentò.
Non dissi nulla, semplicemente, mi limitai a camminare lungo il marciapiede.
-come non detto- disse raggiungendomi in una breve corsa.

La sua camminata era più veloce della mia, più decisa, più sicura, sempre più.
La mia invece, era lenta, tremante, insicura, come non mai a causa della situazione imbarazzante.
Non mi era mai capitato di stargli vicino per così tanto tempo, davanti agli occhi di tutti, senza scappare o urlare dalla disperazione.
-mi odi così tanto?- disse d'un tratto fermandosi.
Feci un passo prima di fermarmi definitivamente ad un metro da Harry.
Avanzò lentamente verso di me, passo meno deciso, forse anche lui in quel momento non sapeva dove andare a sbattere la testa.
Ed eccolo, pur essendo stata a testa bassa, riuscivo a vedere che era davanti a me, in mano il cellulare e la mia sciarpa che ricadeva libera sul suo fianco.
-no- risposi alzando la testa e notando che il suo sguardo era altrove.
Guardava la gente, la gente che passava, che ci passava attraverso, diretta in un posto preciso, o con tante mete diverse.
-non si direbbe- insistette.
-sto facendo di tutto per calmare le acque, ma davvero, non so come comportarmi con te- posò il suo sguardo sui miei occhi tremanti -scusa- concluse sospirando e affondando le mani nelle tasche dei pantaloni.
Era tutto molto strano.
Preferii non farci caso, forse era normale, ottenere quel comportamento da parte sua.
Forse era vero che non lo conoscevo abbastanza come diceva Sophie.
Però, se visto da quel punto di vista, sembrava il ragazzo più dolce che sia mai esistito al mondo.
Davvero tanto, tanto dolce.

Arrivati a casa mia, Sophie non c'era più, probabilmente i suoi erano già tornati a casa.
E di conseguenza, anche Harry se ne sarebbe andato nell'arco di pochi minuti, giusto il tempo di prendere le sue cose.

-allora vado in camera tua- disse indicando in piano di sopra.
-okay- risposi alla sua affermazione posando il cappotto e il cappello sullo schienale del divano.
Proprio quando stavo cercando di riavvicinarmi a lui, se ne doveva andare.
Probabilmente lo faceva apposta.


Harry's pov.

Non volevo sapere che idea si fosse fatta di me, l'unica cosa che mi importava in quel momento era di ritornarmene tranquillo a casa mia.
E dimenticare. Tutto.
Tutto quello che era successo con Carol.

Aprii il primo cassetto a partire dall'altro, e come li avevo lasciati, ecco i miei boxer, stropicciati e, ovviamente, puliti.
Presi il mio borsone, precedentemente abbandonato in un angolo polveroso della stanza e ci misi dentro vestiti, mutande, calze, e tante altre cose che mi ero portato tanto per non annoiarmi.
Anche se poi, non mi ero annoiato tanto quanto pensassi.

Anche se dovevo ammetterlo, mi sarebbe mancata quella casa di matti.

Già.

Chiusi la zip del borsone e me lo misi in spalla.
Prima di uscire, sospirai profondamente.
-ciao ciao, casa Smith- sussurrai accarezzando la foto di quinta prima superiore appesa all'armadio che ritraeva tutta la scuola.
Accarezzai proprio il suo volto, in prima fila. 
Com'era carina e innocente.
O almeno, sembrava innocente.

Uscii finalmente dalla sua stanza per poi notare che Carol era già sparita.

-Carol?- la chiamai scendendo le scale.
-Carol, ci sei?- continuai fermandomi davanti alla porta d'ingresso.
-a..arrivo- sentii provenire dalla cucina.
La vidi arrivare di corsa con un biscotto in mano, era una scena buffa, anche perché avevamo appena fatto colazione e stava già mangiando.
E stava mangiando un biscotto.

-andiamo?- le chiesi porgendole la mano.
Lei ridacchiò, ma rifiutò il contatto scuotendo la testa.
Sospirai in segno d'arresa, aveva vinto, ora quello in torto ero io.
Cosa ci si può aspettare da uno che prima ti spezza il cuore? Non di sicuro che ti voglia tenere la mano...
E quello fuori di testa ero io.

Volevo tenerle la mano per puro segno di amicizia, per farle capire che, anche se ero uno stronzo, in qualche modo, poteva fidarsi di me.

Il fatto è che non ero mai riuscito a convincere qualcuno a fidarsi completamente di me.
Non so cosa mi spingesse a volere qualcuno che si fidasse di me, ma volevo, anzi, desideravo tantissimo avere qualcuno con cui sfogarmi veramente, qualcuno con cui parlare di cosa mi succedeva durante la giornata.
Spesso pensavo che una ragazza, forse, avrebbe saputo aiutarmi, ma ogni volta, ogni santa volta che provavo a fare amicizia con una di loro, finiva che quella si infatuava di me, e dovevo ricominciare da capo.

Ora, non pensate che io sia un moralista, un ragazzo solo, o "con il mare dentro", perché non è così.
Ero un semplice adolescente, come tutti gli altri, ma ovviamente, avevo anche io i miei alti e bassi.

-penso che tu la stia spaventando- sentii sussurrarmi all'orecchio.
Mi girai di scatto verso Carol che si teneva una mano davanti alla bocca per non ridere.
Il mio sguardo era confuso.
Che cosa stava succedendo?
-cosa?- domandai corrugando la fronte,
-è da cinque minuti che fissi quella bambina, credo che tu la stia spaventando- disse indicando una figura esile seduta sopra ad un passeggino, ferma alla fermata dell'autobus.
-oh merda- dissi coprendomi la faccia con tutte e due le mani.
Lei si lasciò scappare una risata e mi diede un leggero colpetto sulla spalla.
-ora andiamo- disse sorridendo.
Annuii riprendendo in mano il borsone.

Durante il tragitto per arrivare a casa mia, non facemmo altro che parlare di cose assurde, ad esempio, l'argomento principale di ogni cosa, era una nuvola in cielo a forma di castoro, che poi, non assomigliava per niente ad un castoro...

Arrivati davanti alla porta di casa mia, suonai al campanello e rimasi in attesa di una risposta.
Carol era nervosa, si notava lontano un chilometro. 
Avrei voluto riderle in faccia quando notai che come sfondo della chat di WhatsApp aveva la mia foto, in costume.
Troppo inquietante. 

Alla porta mi ritrovai davanti un Niall tutto felice e pimpante.

-già a casa?- domandai accogliendolo in un abbraccio fraterno.
-pensavo di esserti sbarazzato di me per un po', vero?- ribatté lui colpendomi la schiena.
-Harry, tesoro, sei qui- vidi spuntare mia madre dalla cucina con un enorme sorriso in volto.
-oddio, sono qui!- dissi ironicamente alzando le mani al cielo.
-smettila di fare il coglione ed entra in casa- 
E chi poteva essere se non la mia cara sorella Sophie?
Sempre con i suoi modi cortesi.

Entrai in casa, seguito da Carol, che ovviamente fu accolta molto meglio di me.

Era riempita di :"oh Carol anche tu qui?" "Che piacere rivederti, cara" "come vanno le cose a casa?" "ti ordino di farmi compagnia sul divano"

E ovviamente l'ultima affermazione era di Sophie.

Sentii squillare il mio cellulare.

Zayn.

Che voleva?

-pronto?- dissi toccando il tasto verde sullo schermo.
-bro, sei in casa?- chiese senza neanche salutare.
-sì, e ciao anche a te- risposi in modo ironico.
-allora arrivo- disse chiudendo la chiamata.

Sbuffai mettendo il cellulare in tasca.
Certo che a volte quel ragazzo diventava molto strano.

-Harold- gli scappò un risolino -ti va di andare in camera tua?- concluse Niall indicando le scale.
-certo, Niall James Timothy Horan- risposi con fare democratico.

Lui sussurrò qualcosa di incomprensibile e corse su per le scale.
Amavo chiamare Niall con il suo terzo nome, perché sapevo che gli dava un senso di fastidio pari a quante volte mangiava al giorno in una catena da uno a dieci.

Lo raggiunsi in camera mia e mi sdraiai sul letto.
Ero davvero sfinito e in più, cominciavo a sentire caldo.
-bella quella sciarpa da donna, fa molto gayo- disse lui ridendo.
La sciarpa, ecco perché avevo caldo.
-di chi è?- chiese togliendomela.
Cercai di riprenderla, ma senza risultati.
-di Carol- risposi quasi costretto.
-ohoho, ti piace, vero?- domandò dandomi dei colpetti sulla pancia.
-in verità, caro Niall, sono io che ho fatto breccia nel suo cuore- risposi formando un ghigno sul mio volto.
Lui si mise a ridere, facendo svolazzare la sciarpa in aria.

-figlio di buona madre, alza il culo dal letto- la voce di Sophie risuonava più armoniosa.
-sempre gentile- risposi alzandomi dal letto e dirigendomi alla porta su cui lei era appoggiata per non sforzare la gamba.
-il tuo amico Zayn ti aspetta in giardino- indicò lei la porta d'entrata completamente spalancata da cui entrava una brezza fresca.

Scesi le scale correndo, facendo attenzione a non cadere e fare una figura di merda davanti a tutti e uscii chiudendo la porta alle mie spalle.

-che succede?- gli dissi correndogli incontro.
-devo dirti una cosa importante che molto probabilmente cambierà il nostro rapporto- disse tutto d'un fiato.

Ecco, lo sapevo.
Lo sapevo che aveva lasciato Perrie per mia sorella, era ovvio che si fosse innamorato di lei.
Era troppo ovvio.





Salve!

Facciamo tutti insieme gli auguri a Niall che finalmente compie 21 anni!
Yeeeeee!

Mi ero dimenticata di scriverlo nello scorso capitolo, ma, avete già sentito "Fireproof"
A me piace moltissimo, penso che sia una canzone a dir poco stupenda *-*

Bene, in questo mini capitolo, (dopo vi spiego) notiamo un Harry molto sentimentale e moralista, certo, questa parte non è sua, ma ogni tanto, anche lui deve avere la sua parte.
Finalmente Niall è ritornato, e anche Sophie, che è ancora più gentile di prima :')

Scommetto su tutto quello che volete che vi state facendo le seghe mentali su cosa Zayn deve dire a Harry, sì, lo so, vi faccio stare sulle spine.

Riguardo al fatto del "mini capitolo", ho preferito fare, anziché un capitolo ogni 4 giorni (circa), metà capitolo ogni 2, per le più impazienti ;)
Se poi non vi piace questa cosa, rimedierò.

Ah, volevo dedicare un piccolo spazio anche a " Bekii96 ".
Vi consiglio di andare a leggere le sue storie, ne vale assolutamente la pena. Davvero, anche perché è troppo simpatica e quindi, niente, passate da lei e basta.
(se vi va)

Spazio domanda..

- come pensate che si evolverà il rapporto tra i Carry?

Fatemi sapere ;)

Io vi saluto, ci vediamo con la parte 2 del capitolo tra due giorni.

Baci,
-ValeLoka00

 
  
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