Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: itsloouis_    13/09/2014    2 recensioni
-Magnus.- disse con voce tremante. –io sono metà umana e metà angelo, giusto?
-Sì.
-Un angelo dannato cos’è?
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
12. AKU CINTA KAMU
 

Perché Daniel avesse acconsentito a tornare dal combattimento con gli altri proprio non lo sapeva.
Oh, chi voleva prendere in giro, lo sapeva eccome. Lo rendeva molto nervoso essere innamorato di una persona. Lucie ormai, con quei suoi occhi di ghiaccio, lo controllava completamente.
Si sentiva intimorito da lei, o meglio, dalla sua opinione di lui. Aveva paura di fare la mossa sbagliata, o di risponderle male, o di comportarsi come il coglione che era stato per diciotto anni.
Si ritrovò accanto a lei, a camminare nei corridoi dell’Istituto verso l’infermeria.
Osservò che le tremavano le mani, e aveva i pugni serrati, forse per nasconderlo.
Raccogliendo tutto il suo coraggio, le prese la mano, facendola voltare.
Lucie guardò prima le loro dita intrecciate, poi lui.
-Scusami per come mi sono comportato alla stazione.- iniziò il ragazzo.
L’espressione sul volto di lei si addolcì, poi sfoderò un altro dei suoi sorrisi mozzafiato. –Sta’ tranquillo.

-Catarina, com’è la situazione?- chiese per la quindicesima volta Alex alla povera infermiera blu.
-Alex, ti prego. Fammi concentrare su di lui, okay? Tu esci, non puoi stare qui, lo sai.
La ragazza si avviò con passo incerto verso la porta, rivolgendo un’ultima occhiata al suo parabatai.
I capelli biondi erano sporchi di sangue, gli occhi due mezzelune chiuse e cerchiate di viola.
Nonostante tutto, Alex non poté fare a meno di notare quanto fosse bello. Era stato anche Jace così attraente? Pensarlo la imbarazzava, ma era inevitabile.

Lucie e Daniel svoltarono l’ultimo angolo e si ritrovarono davanti a Tessa.
-Ragazzi!- li salutò con un gran sorriso. –Scusatemi, ma non potete entrare. Sapete le regole.
Lucie si stupì per l’ennesima volta di quanto fosse bella. Amava la combinazione occhi grigi e capelli castani.
Tessa era così splendida e dolce. I suoi occhi le ricordavano molto quelli di Jem. Stesso grigio, e stessa vecchiaia. Nonostante i loro giovani volti, Lucie sapeva che gli occhi di quei due erano più vecchi di quelli di chiunque altro. Non provava lo stesso quando guardava gli occhi di Magnus, forse perché non si concentrava sul passato che contenevano quanto sulla loro unicità.
-Tessa, io ho bisogno di vederlo.- supplicò.

Jace si fece strada verso l’infermeria, e guardò la figlia. Sembrava esausto.
-Lucie, Daniel. Andate nelle vostre stanze. Non c’è niente di cui preoccuparsi.
-E allora perché non posso entrare?- gridò la ragazza.
Daniel le prese il braccio. Cercò di non pensare alle piccole scosse elettriche che le trasmettevano i polpastrelli di lui contro la sua pelle.
-Lucie,- la chiamò. –meglio se andiamo.
-Ti chiamerò quando potrai vederlo.- riprese il padre.
In quel momento, la porta si aprì e ne uscì Alex.
-Cos’è, uno scherzo?- sbottò Lucie.
-Lucie, l’ha portato qui.- cercò di calmarla Daniel.
La ragazza si girò e corse verso la sua stanza.
Daniel la guardò con tristezza andare via, poi si girò, e si ritrovò Alexandra davanti.
-Penso stia bene, dovrebbe essere un semplice –forte- trauma cranico.
-Roba mondana, quindi?- chiese il ragazzo.
-Sì. Senti, sappiamo come è fatta. Va’ da lei, prima che scappi dalla finestra e si metta in qualche casino.- fece lei, esausta, riferendosi alla Cacciatrice appena corsa via.
Daniel si accorse che prima che arrivasse Lucie la guardava con occhi diversi. Per lui era solo una delle tante ragazze cotte di lui, l’unica però che non poteva azzardarsi di toccare, perché sorella del suo parabatai e… quindicenne. Aveva qualche mese in meno di Steve, se non ricordava male. Ora in Alex vedeva una piccola donna, distrutta da… qualcosa. Qualcosa di molto grosso. Come un amore impossibile.
Siccome, a saltare a conclusioni affrettate aveva sempre fatto schifo, ascoltò i suoi consigli e corse verso la camera di Lucie.
“Se non le piaci ti respingerà. Basta tenersi tutto dentro.” si ripeteva mentre apriva la porta della stanza di Lucie.

La ragazza era sdraiata sul letto a pancia in giù, con il mento appoggiato ai palmi ed un libro tra i gomiti puntati sul materasso.
Daniel si avvicinò lentamente al letto, e Lucie sembrò non accorgersene. Si sedette e le posò una mano sulla schiena. A quel punto, la ragazza si voltò a guardarlo.
-Credo che andrò da Magnus.- esordì.
-Scusa, ma Magnus è qui.- replicò confuso il ragazzo.
-Okay, io andrò a casa sua, e lo aspetterò.
-Ma… perché?
-Non lo so, forse voglio fare una passeggiata fino a casa sua. Sono stanca di dover uscire di qui solo per squartare demoni.
-Che cosa leggi?- cambiò argomento Daniel, che non voleva che Lucie se ne andasse.
-Jane Eyre.- rispose semplicemente lei.
-Oh.- fece Daniel. –E ti piace?
-Molto. Mi rispecchio in Jane.
-Ehm… sei anche tu un’istitutrice?
-O sono innamorata di un uomo sarcastico ed imponente.

Lucie sapeva di essersi spinta troppo oltre. Ora Daniel avrebbe tirato fuori quel sorrisetto malizioso e spavaldo e l’avrebbe ferita.
Così decise, di nuovo, di andarsene a casa di Magnus ed aspettare il suo arrivo.
Una persona vissuta quattrocento anni sa come essere sicuri dell’amore di qualcuno verso di te, vero?
-Ora però vado da Magnus.- si liquidò.
Infilò gli anfibi ed un giacchetto di pelle di Steve che, nonostante avesse tredici mesi in meno di lei, la superava nettamente in altezza.
-No.- ribatté Daniel.
-Non ti ho chiesto il permesso.- sputò acida la ragazza.
-Non mi interessa. Non voglio che esci da sola in tardo pomeriggio, e se tuo padre sapesse che ti ho fatto uscire mi ucciderebbe.
-Allora, il concetto è semplice. Io esco e tu non glielo dici!- fece Lucie aprendo le braccia.
Daniel sorrise portandosi il labbro inferiore tra i denti e scuotendo la testa, un gesto che Lucie avrebbe trovato adorabile se non le stesse impedendo di uscire.
Si sentiva come una dinamite. Qualche secondo e sarebbe esplosa. Voleva parlare con Magnus di Daniel, e di suo fratello.
-Non funziona così, biondina. Non voglio che ti succeda niente, quindi non esci.
Il cuore di Lucie iniziò a pesare un po’ di più. Lui era lo stesso Daniel che aveva ridotto Alex in un ammasso di lacrime e vodka? Sì, era lui. E lei doveva stargli alla larga se non voleva finire come la sua amica.
Non rispose e cercò di superarlo, ma lui le bloccò la strada.
-Fammi passare!- urlò. -Posso sapere perché avete tutti questa mania di tenermi al sicuro? Sono una ragazza bell’e finita, posso cavarmela da sola.
-Tra i mondani alla grande, sicuramente. Forse nel Mondo Invisibile ancora no.
-Ma a voi cosa importa?!- sbottò la ragazza. Era frustrata e nervosa, sapeva che Daniel non c’entrava nulla, ma le dava fastidio il fatto che se ne infischiasse di ciò che voleva lei.
-Loro non vogliono perderti di nuovo! Non so te, ma a mio parere c’è solo una cosa più merdosa dell’essere rapiti da un pazzo maniaco assassino. Ed è avere un figlio che viene rapito da un pazzo maniaco assassino.*- ormai urlava anche Daniel. Una vena si gonfiò sul suo collo perfetto per l’esasperazione.
-Ma tu che c’entri?
-Io ti amo, cazzo!- sbraitò Daniel.
Lucie boccheggiò.
Lo aveva detto? Aveva detto…? Oh, ma sì che lo aveva detto. Nel modo più volgare e rabbioso possibile, ma l’aveva detto.
Rimasero entrambi a fissarsi, ansimanti per la litigata.
-Tu… cosa?- sussurrò Lucie.

Daniel non era mai stato così emotivo. Cosa diavolo gli stava prendendo?
L’esasperazione l’aveva portato ad esplodere, e ad esporre i suoi sentimenti.
Senza pansare –constatò che quando pensava troppo diventava peggio di un’adolescente complessata- prese il piccolo viso di Lucie tra le mani e, con estrema cautela, poggiò le sue labbra sulle sue.
Come mai gli era capitato, il suo corpo prese fuoco. Sentì Lucie rilassarsi mentre le loro labbra si modellavano perfettamente.
Mosse i pollici sulle guance di lei, mentre il suo cuore minacciava di uscirgli dal petto.
Lucie poggiò i suoi piccoli palmi sulle mani di lui e glieli premette contro le sue guance, come se volesse dire rimani qui.
E sarebbe rimasto.
Mentre, con la lingua, accarezzava il morbido labbro inferiore di Lucie e lei gli faceva scorrere, esitante, le dita tra i ciuffi castani, pensò che non se ne sarebbe più andato.
Lucie non gli sarebbe scappata.
-Aku cinta kamu.- sussurrò Daniel sulle sue labbra.
Lucie si staccò, provocando un senso di vuoto nel petto del ragazzo. –Che significa?- domandò dolcemente.
-Ti amo. Lo dice sempre Magnus ad Alec.- mormorò lui.
-Magari significa “devo comprare del glitter”!- esclamò Lucie, divertita.
Daniel ridacchiò, scuotendo la testa. –Allora facciamo che te lo dico nella mia lingua. Ti amo, Lucie.
E la baciò di nuovo, cogliendola ancora una volta di sorpresa.
 

*La frase riprende “Colpa delle Stelle” di John Green, in cui Hazel dice “C’è solo una cosa più merdosa di combattere contro il cancro, ed è avere un figlio che combatte contro il cancro.”




Hii world!
Ragazzi, davvero, perdonatemi se aggiorno una volta a settimana, ma ho un sacco di impegni con la fisioterapia e tutto, scusate!
Sto già scrivendo il 13, comunque.
Spero davvero che questo capitolo, anche se corto rispetto al precedente, vi piaccia.
Vi amo.
Amo anche Chris Evans.
Vabbè mi dileguo, ahah.
Baci <3
itsloouis_
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: itsloouis_