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Autore: Iwazaru    13/09/2014    1 recensioni
Alexis è una ragazza con un passato difficile;
Un giorno comincia una corrispondenza via e-mail con un uomo di cui sa poco e nulla.
...ancora non lo sa, ma sarà l'inizio del completo stravolgimento della sua vita. Troverà una cosa preziosa, la perderà oppure andrà incontro ad un happy ending?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Los Angeles, 26 dicembre 2010
 
« Happy Birthday to You
Happy Birthday to You
Happy Birthday Dear Jared
Happy Birthday to You »
 
 
Lui sta ancora dormendo! Da quando è tornato, mi sono accorta di quanto effettivamente dorma poco. Ci siamo tenuti svegli fino a tardi, poi io sono crollata. Ma quando durante la notte, ogni tanto mi capitava di aprire gli occhi, lo vedevo scrivere al suo portatile o combinarci qualcosa.
Mi piace averlo nel letto e vederlo lavorare. Mi piace il fatto che anche se io sto dormendo, lui si senta libero di fare i fatti propri.
 
Sgattaiolo silenziosamente in cucina e recupero le cose che avevo abilmente nascosto nel frigo e nei vari armadietti. Ieri sono anche andata a comprare un vassoio di quelli per portare la colazione a letto. Lui non lo aveva e devo ammetterlo: pensare che non lo aveva perché non ha nessuno che gli porti la colazione a letto, beh, mi piace. Molto!
Preparo un buon thé, so che gli piace molto il thé. Un po’ di frutta fresca, cereali e…beh, sì, un piccolo muffin con sopra una candelina!
Sistemo tutto sul vassoio e ringrazio qualche strano fortuito caso per cui lui ancora non si sia svegliato. Sono così emozionata per quello che ho preparato che non riesco a trattenere la gioia e continuo a sorridere.
Lancio un veloce sguardo all’ora, quasi le dieci. Okay, se non lo sveglio io, lo farà presto, prestissimo lui!
Trovare un accendino in questa casa è qualcosa di impossibile! In un momento di insana inventiva, prendo uno stuzzicadenti e lo accendo con il fuoco del fornello! Finalmente, riesco ad accendere la candelina e con un bel sorriso e facendo molta attenzione, prendo il vassoio a due mani.
Ho lasciato tutte le porte aperte, altrimenti sarebbe stato un disastro. La luce entra dalle finestre della stanza e gli colpisce il viso, come è bello quando dorme. Quell’aria quasi angelica, la barba, la mascella. Il suo viso è così…semplice e splendido al tempo stesso. Ma io non vedo l’ora che apra gli occhi per perdermi nuovamente in quell’azzurro cielo.
Mi avvicino al letto cantando 
« Happy birthday to youuu, happy birthday to youuu, happy birthday dear Jared, happy birthday to youuu… » con voce bassa, quasi suadente. 
E lo guardo quando lentamente inizia a svegliarsi, quando apre gli occhi e mi guarda stupido. Un sorriso e poi si solleva lentamente.
« Ma… » mormora nuovamente stupito dal vassoio che si trova davanti.
La fiamma della candela sfarfalla appena per i movimenti di Jared e della coperta, ma non importa.
« Esprimi un desiderio » dico con un sorrisetto, il mio sguardo si sposta dai suoi occhi al muffin.
Lui non dice nulla, si piega appena sul vassoio che gli ho posato sulle gambe e soffia con entusiasmo.
Il fumo della candela, per me ha un buon profumo e lui ha ripreso a sorridere.
« Grazie… » mormora con quella voce un po’ roca di chi si è appena svegliato e probabilmente ha ancora la bocca un po’ impastata.
« Figurati, è il tuo compleanno » mormoro guardandolo con dolcezza.
Lui lancia un veloce sguardo al vassoio, sembra volersi rendere conto cosa si trova davanti.
« Adesso conosci anche i miei gusti in fatto di colazion? » Domanda divertito.
« Abbiamo fatto tante colazioni insieme » gli ricordo.
Lui di rimando fa un sorriso ancora più grande.
« Mi piace, è una bella sorpresa, grazie »  
Si sporge verso di me, la sua mano accarezza prima il mio viso, poi scivola verso la nuca e mi attira piano verso di lui. Questo bacio del buongiorno mi piace, molto! Le sue labbra sono ancora calde così come la sua bocca. I suoi baci sono sempre roventi per me, mi fanno sentire così tante sensazioni che spesso non riesco nemmeno a capirle. Altre volte le ignoro deliberatamente.
La sua lingua che si insinua nella mia bocca e vogliosamente ricerca la mia, che un po’ più timida si lascia trovare. Parto sempre con lentezza nei nostri baci. Mi ci vuole sempre qualche momento per prendere sicurezza. E lui rispetta questa mia strana danza, questa sorta di rituale delle nostre lingue.
Mi scosto solo quando sento il bisogno di farlo, di respirare, di riprendere a far funzionare il cervello e non solo tutti gli altri organi frementi.
Lo guardo con occhi languidi e le labbra ancora schiuse. So che a lui piace vedermi così, perché quando si scosta da me quel tanto per farmi vedere la sua espressione, è indescrivibile. Il modo in cui i suoi occhi mi studiano, la sua lingua si lecca le labbra e come una sorta di punizione si morde l’angolo destro del labbro inferiore. É uno spettacolo ed è tutto per me.
« Programmi per oggi? » Domando con fare casuale.
Jared mi guarda quasi stranito.
« Per il tuo compleanno… » gli ricordo « non devi pranzare con Shannon e tua madre? »
« Sì, speravo però venissi anche tu… »
« Certo, ma devo andare via presto, devo sistemare un casino con l’università »
Lui mi guarda un po’ corrucciato « è il mio compleanno »
« Lo so, lo abbiamo appena festeggiato » dico con un sorriso dolce.
Lui sembra quasi, deluso. Ah! Mr.Leto, credevi di essere l’unico bravo attore? Povero illuso, potrei soffiarti il lavoro.
Mi sporgo e gli bacio la guancia.
« Auguri Jared, ti amo » mormoro al suo orecchio.
Lui sospira.
Mi siedo meglio sul letto, di fronte a lui ma un po’ più in centro e con le gambe incrociate.
Guardarlo fare colazione e guardarmi sottecchi di tanto in tanto, è uno spettacolo che a stento riesco a descrivere.
La luce che entra nella stanza, la coperta e le lenzuola bianche. I suoi occhi azzurri così intensi. Mi stupisco di quante ore potrei rimanere a guardarlo. Quelle mani, le dita che prendono piccole manciate di cereali e li portano alla bocca.
« Credo andremo al ristorante » mi spiega poi di punto in bianco « per il mio compleanno » aggiunge.
« Ah, pensavo saremmo andati da Costance »
Lui sorride per il modo in cui la chiamo per nome, ma è stata lei a chiedermelo e ci siamo viste qualche volta mentre lui era in tour.
« Non credo, non voglio che mia madre passi la giornata a cucinare e pulire »
« Okay, allora ristorante sia. Quanti milioni di auguri ti arriveranno oggi? » Chiedo con un sorrisetto.
Immagino che tutti gli Echelon gli faranno gli auguri, di amici ne ha pochi, di quelli veri per lo meno; di conoscenti invece una marea.
« Beh, visto che la mia ragazza mi molla per il giorno del mio compleanno, almeno mi consolo con gli Echelon che mi amano incondizionatamente »
Sollevo entrambe le sopracciglia e lo guardo. Arriccio la bocca e faccio una finta espressione stizzita.
« Oh, i tuoi Echelon ti preparano una colazione così e ti cantano ‘happy birthday’? »
« Certo, lo farebbero se potessero essere al posto tuo »
Ahia. 
Non so bene perché ma questo mi ha fatto un po’ male.
La mia espressione deve avermi tradita, perché lui scosta il vassoio e si avvicina a me per prendermi il viso con entrambe le mani.
« Hey…non volevo dire che preferisco chiunque altro là fuori »
« Sembrava… » ammetto.
« Non è così, pensavo stessimo giocando »
« Lo stavamo facendo, ma so che ci sono milioni di ragazze là fuori che vorrebbero essere al mio posto e che potresti sostituirmi quando ti pare e piace »
Lo mi guarda più accigliato « Non potrei, perché pensi una cosa simile? Non ho con nessun’altra il rapporto che ho con te. L’intensità e la profondità di ciò che abbiamo non capita facilmente. Credi che…sarei riuscito a trattenermi così a lungo con chiunque? »
Sesso. Ecco. Sapevo che saremmo arrivati a quel tasto.
So che in questi giorni ne ha sentito il bisogno.
Mentre stavamo sul divano a baciarci, o sul letto a baciarci; insomma ogni volta che ci siamo baciati ho sentito chiaramente quanto fosse eccitato. Ho sempre ignorato la cosa, cercando anche di nascondere l’imbarazzo.
É quasi miracoloso il modo in cui riesca a non considerarlo come gli altri uomini. Ho lasciato persino che mi toccasse mentre ci baciavamo, sopra i vestiti ovviamente. Ma credo che ci voglia ancora del tempo. Ho paura che se accelerassi le cose per soddisfare il suo desiderio, poi non lo vivrei con la serenità con cui vorrei viverlo.
Vero è che non gli ho mai nemmeno dato l’occasione di dimostrarmi quanto e come sarebbe dolce farlo con lui. Ma, lo ammetto, ho paura. Paura che lui possa fare o dire qualcosa che mi riporti alla mente pensieri che in quel contesto non vorrei. Così che possano rovinare il nostro momento.
« È che Alexis sei così bella, così…innocentemente sensuale e… »
« Ti faccio impazzire »
« Sì »
« L’ho già sentito »
Lui si rabbuia.
« Non volevo intendere… »
« Lo so è solo che sono cose talmente radicate nella mia mente »
Senza farmi finire di parlare, mi accarezza le labbra con il pollice e mi guarda dritto negli occhi. Posa le labbra sulla mia fronte e io chiudo istintivamente gli occhi.
« Non roviniamo la bella sorpresa che mi hai fatto » mormora.
Mi viene quasi da piangere. Quanta pazienza potrà mai ancora avere quest’uomo? Quest’uomo che potrebbe avere qualunque donna. Gli basterebbe fare un cenno, gli basterebbe ammiccare o sorridere e avrebbe ai propri piedi così tante ragazze, donne…persino uomini.
Quanto è desiderato e lui…invece desidera solo me.
Allaccio le braccia ai suoi fianchi e lo stringo appena, rimanendo in questa posizione per qualche lungo momento. 
 
 
Devo ammetterlo, sono agitata.
Stiamo andando verso il ristorante. Addosso ho un vestito nero che mi arriva a mezza coscia, senza spalline e con due volant sul petto/addome. Di solito non amo i volant, ma su questo vestito stavano così bene che non ho resistito. Calze nere e stivali di tessuto fino al ginocchio, ovviamente neri. Un giacchetto di pelle che mi arriva a mezza vita. I capelli sono legati in una treccia laterale e un pendente al collo.
Per quanto siamo a Los Angeles, non fa esattamente caldo oggi, è pur sempre il 26 dicembre.
Ieri abbiamo passato la giornata a casa di sua madre, c’era tutta la sua famiglia e io mi sono sentita tremendamente in imbarazzo. 
Stringo appena la borsetta tra le dita, mentre Jared parcheggia la propria auto. Uno di quei SUV vecchi ma i sedili sono così comodi! Non gli chiederei mai di farmi guidare questa specie di mostro!
« Hey, non dirmi che sei agitata… » m’incalza Jared.
Senza che io me ne sia accorta, troppo perse nei miei pensieri, ha parcheggiato e spento persino il motore.
« Un po’ » ammetto abbozzando un qualcosa che vorrebbe con tutte le forze essere un sorriso.
« Non devi essere agitata, sono Shannon e mia madre »
« Appunto » sospiro.
Credo che questa incomprensione tra di noi ci sarà sempre. Lui non riuscirà mai a capire l’effetto strano che mi fa vedere una famiglia. Sia anche piccola come la loro.
Mi guarda dispiaciuto, odio vedere quell’espressione sul suo viso.
« Voglio solo piacergli » garantisco, forse anche per togliergli quel velo di dispiacere dagli occhi, dal viso.
« È già così » mi assicura e le sue labbra si tendono in un sorriso che gli si addice molto di più.
« Amo quando non ti fai la barba » dico cambiando completamente discorso allungando una mano per accarezzargli la guancia ruvida.
« Magari è proprio per questo che nn la faccio alle volte »
Credo volesse farmi sorridere di cuore, perché ci è riuscito davvero.
Mi fa cenno con il capo e scendiamo dall’auto. Mi sono truccata solo un velo, so che non potevo vestirmi bene senza farlo. Anche se poi, in fin dei conti non mi piace un granché!
Mi avvio sul marciapiede in direzione del ristorante e Jared mi raggiunge, mi affianca e prende la mia mano nella sua. Lo fa con una tale naturalezza che lo fa sembrare il gesto più ovvio del mondo.
All’ingresso vediamo Shannon, suo fratello, che fuma una sigaretta. Jared storce il naso e sbuffa.
« Smetterai di fumare prima o poi » brontola.
Shannon fa un sorrisetto più simile ad un ghigno e senza togliere gli occhiali di sole si avvicina per abbracciare suo fratello.
« Tanti auguri fratellino » miagola.
Lo stringe a sé e Jared ricambia il suo abbraccio. Credo non capirò mai realmente l’amore fraterno. Quel sentimento di amore che ti spinge a fare di tutto per un’altra persona, una persona con un’importanza tale da non essere eguagliabile. Una persona con la quale hai trascorso tutta la tua vita e che ne farà parte per sempre.
« Grazie » mormora stringendolo.
Stando in disparte, mi accorgo dell’arrivo di Costance, il suo sguardo si addolcisce guardando i suoi due ragazzi che si abbracciano in quel modo. Per un istante, ripensando a mia madre ed alla sua lettera, scavo nella mia mente alla ricerca di uno sguardo simile da parte sua.
Non me ne vengono alla mente, nemmeno uno. Nemmeno una volta.
Mi sento improvvisamente a disagio, di troppo, ma so che Jared ci tiene che io sia qui.
Quando i due ragazzi -ma che ragazzi, uomini!- sciolgono il loro abbraccio, Shannon viene verso di me per salutarmi e stranamente solleva gli occhiali sopra la testa.
« Ciao Alexis, sei splendida anche oggi » dice con un sorriso…dolce.
« Grazie Shannon » dico inclinando appena il capo per guardarlo.
É così diverso da Jared, ma negli occhi hanno la stessa dolcezza. Dalla madre, da lei ha preso una certa espressività e il naso, la forma del viso. Per il resto credo sia come suo padre.
É Jared che sembra la copia sputata di sua madre. Non avrei mai creduto che un figlio maschio potesse somigliare così tanto a sua madre. Io, per fortuna assomiglio a mia madre, in quanto bellezza è invidiabile e sono grata di averne presa una ottima parte da lei.
Gli occhi purtroppo sono quelli di mio padre.
« Alexis, tesoro, ciao » dice lei per poi abbracciarmi qualche istante.
« Ciao Costance » dico pacatamente.
Cominceranno a credere che sono una signorina, ma sono solo molto a disagio.
Dopo avermi salutata, ovviamente va da suo figlio e lo stringe. Non credo che abbia un preferito, guarda entrambi allo stesso modo, con amore e ammirazione. Eppure conoscendo lentamente anche Shannon, mi accorgo di quanto siano diversi. Inoltre, sono convinta che Jared mi stia risparmiando lati del suo carattere. Che mi stia solo mostrando il Jared innamorato e amorevole. Quello paziente e infinitamente dolce. Mi chiedo quanto la ‘recita’ durerà.
« Va tutto bene? » Mi domanda Shannon, mentre Costance si dedica al minore dei suoi figli.
Io alzo lo sguardo su di lui, come si mi avesse colta in fallo in qualche modo « certo, tutto bene » mormoro.
« Mi ha detto Christine che state organizzando qualcosa per stasera, se ti serve una mano… » e mi sorride.
« Quando si tratta di te, quella ragazza è incapace di tacere » dico divertita.
« Lo avevo notato »
« Occhio a te, Leto » gli dico scherzosamente.
« Io e Christine abbiamo messo in chiaro le cose fin da subito, non ti preoccupare Alexis »
Mh, certo. Christine è capace di fare sesso…
« Tornando all’aiuto, posso ‘distrarre’ il mio fratellino se ne hai bisogno »
« Gli ho detto che ho delle cose dell’università da sistemare, ha messo il broncio, ma credo che non riuscirò a scrollarmelo di dosso facilmente » sospiro.
« Ecco, lo avevo immaginato, non faceva che dire che oggi voleva passare tutta la giornata con te »
« Oh…beh non si può, io e Christine abbiamo da fare » dico ridacchiando.
« Ehi, che avete da ridere voi due? » Domanda Jared mentre ci incamminiamo al nostro tavolo.
« Nulla, preoccupato che te la porti via? » Domanda Shannon con tono provocatorio.
Jared lo guarda quasi male « Non vorrei doverti uccidere, fratellone » e sull’ultima parola, l’enfasi è molto, ilare.
Mi avvicino a lui e quando siamo al tavolo, lui mi scosta la sedia per farmi sedere. Mi stupisce sempre. Sorrido e mi siedo.
« Non ti devi preoccupare » ci tengo a dire a voce bassa, in modo che mi senta solo lui.
La sua espressione è più tranquilla.
Shannon mi guarda come a voler dire che ci avrebbe pensato lui. Ci potremmo tenere in contatto tramite il cellulare di Christine. Non credo di volere il suo numero se la reazione di Jared è questa.
« Tutto bene? » Mi domanda Jared.
« Certo, solo pensierosa, sai dopo devo diventare matta per l’università, vado a casa di Christine, vediamo di sistemare la questione »
« Problemi gravi? »
« Non gravi, ma fastidiosi » 
Abbozza un mezzo sorriso.
Costance ci guarda e io mi sento strana. Lo faceva anche ieri.
Certo quando eravamo sole mi ha detto molte cose, ma, mi mette pressione così! Con quello sguardo da ‘come siete belli insieme’.
 
 
« Christine muoviti! » Le dico sbuffando.
Sono stanca, è tutto il pomeriggio che facciamo avanti e indietro e lei si perde e scambiarsi messaggi con Shannon.
« Arrivo, scusa! Shannon dice che Jared è infastidito perché gli avevi promesso avreste passato la giornata insieme »
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo divertita.
« Sì, lo so, ma come vedi ho altro da fare e anche tu. Smettila di stare su WhatsApp con lui, hai tutta la serata per godertelo »
Lei ride e mi raggiunge.
Quando mai mi è venuta in mente un’idea simile!
Meno male che in giro non c’è nessuno. Nessuno che possa vedere che diamine stiamo combinando. Altrimenti sono piuttosto certa che ci prenderebbero per folli. Come minimo!
« Abbiamo altri viaggi da fare? » Mi domanda esasperata.
Ci serve una pausa eppure il tempo stringe, è tardi!
« Solo uno, dai, ce la possiamo fare! »
« Non è meglio che voli a casa a sistemarti? »
« Ce la fai a finire da sola? »
« È rimasta poca roba, dai andiamo »
Annuisco e come al solito è lei a guidare.
« E meno male che per le parti pesanti abbiamo chiesto aiuto a Steve e Damien » dice divertita.
« Sarà meglio per loro tenere d’occhio tutto » sbuffo.
« Dai, Alexis tranquilla, andrà tutto bene e Jared l’adorerà! »
Sorrido, lo spero davvero, non ho mai avuto occasione di fare cose simili per qualcuno, per cui non so nemmeno se sono brava a farle.
Christine mi lascia a casa e io preparo tutto anche qui! 
Adesso manco solo io per essere ‘preparata’. Sospiro e finalmente mi godo una sana doccia, almeno così credevo, perché prima di riuscire ad entrare nella doccia squilla il cellulare.
Lo avevo appoggiato in bagno per non perdere nulla e vedo un numero che non conosco.
« Pronto? »
« Hey Alexis, Shannon »
« Shannon, dimmi… » perché mi sta chiamando?
« Christine non mi rispondeva e ho pensato di chiamare te »
« Hai il mio numero…? »
« Beh, sì. Ma non è questo il punto. Jared è stufo di stare in giro, credo che tra un’oretta arriveremo a casa. Com’è la situazione lì? »
« Va benissimo, sareste in anticipo solo di mezz’ora. Mezz’ora va bene » garantisco.
Il fatto che praticamente tutta la sua famiglia stia architettando questa cosa con me, è piuttosto divertente!
« Okay, perfetto. Divertitevi! »
« Lo faremo » 
Riaggancia ed io finalmente posso entrare nella doccia! La sensazione dell'acqua calda sul corpo è rilassante e dio solo sa se ne ho bisogno dopo un pomeriggio come questo!
Un’ora, non ho molto tempo, ma ce la posso fare!

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chiedo davvero venia per aver dovuto dividere il capitolo in due, ma sarebbe venuto davvero chilometrico!
e ammetto che un po' -un po' tanto in effetti- mi piace tenervi sulle spine fino all'ultimo!

   
 
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