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Autore: TwoLittleDeathbats    14/09/2014    1 recensioni
"Carpe Diem". Cogliere l'attimo, è quello che hanno sempre imparato a fare Alexandra e Alexia, sorelle e migliori amiche, con un unico sogno: rinascere, cambiare vita. Fuggire da quella realtà che era ormai diventata così stretta e insopportabile, una realtà fatta di drammi familiari, violenza, droga e sofferenza.
"Tu mi hai cambiata, mi hai fatto capire che non esistono solo l’alcool e la droga a questo mondo, che ci sono molte persone al mio fianco che a me tengono. Credo di essermi innamorata di te, del tuo sguardo, del tuo bellissimo sorriso e delle tue fossette. Del tuo fisico mozzafiato, del tuo essere così affettuoso e sexy allo stesso tempo. Sei una delle persone migliori che io conosca e per questo ti ringrazio" - Tratto dal capitolo 7
Questa è la nostra prima fanfiction, speriamo vi piaccia! Ricordatevi di farci sapere cosa ne pensate nelle recensioni, ciao belli :3
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Johnny Christ, Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
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Cap. 24: “Unholy Confessions”


Alexandra's pov
Il momento tanto atteso e' finalmente arrivato! Sono appena tornata dal mio primo servizio fotografico e non mi sono mai sentita così felice. Ho conosciuto tante ragazze simpaticissime agli studi di Playboy e, anche se non vado molto fiera di aver posato praticamente nuda, mi sento così realizzata perché finalmente posso sfruttare una mia qualità per fare qualcosa di utile e guadagnarmi da vivere. Inoltre la mia relazione con Matt va di bene in meglio, ormai siamo fidanzati da oltre un anno e non passa giorno in cui non pensi a quanto sono fortunata ad averlo al mio fianco. Insomma, la mia vita sembra andare per il verso giusto per una volta! Sono un po' nervosa, sto aspettando che arrivi Matt per dargli la grande notizia e svelargli il nome dell'agenzia che mi ha contattato. Purtroppo non e' mai stato molto d'accordo con questo genere di lavoro, ma spero non si arrabbi troppo.Sento suonare il campanello quando sono già le otto di sera, così mi fiondo giù per le scale e apro la porta facendo entrare il mio bellissimo fidanzato che subito mi abbraccia.
“Hey, allora com'e' andata oggi?” mi dice accarezzandomi il viso.
“E' andata benissimo! Mi sono divertita molto e mi hanno fatto sentire apprezzata, devo ammettere che non e' poi cosi' male come lavoro
“Hai qui le foto? Sono curioso di vedere se sono stati in grado di immortalare al meglio la tua perfezione”
“Non esagerariamo! Comunque non le hanno ancora sviluppate, devono ritoccarle e sistemarle”
Si avvia verso la cucina e si prende una birra fredda dal frigo, poi si siede sul divano, aspettando che lo raggiunga. Mi siedo sulle sue gambe e, guardandomi le dita, cerco il coraggio per confessargli per chi lavoro.
“Matt, c'e' una cosa che non ti ho detto”
“Dimmi” risponde sollevando con due dita il mio viso all'altezza del suo.
“Beh..ecco..io non ti ho ancora detto per chi lavoro”
“Infatti sto ancora aspettando di saperlo. Come mai sei così restia dal dirmelo?”
“Perché so che ti arrabbierai”
Il silenzio cala sulla stanza e, improvvisamente, ho come la sensazione che la mia voce sia stata amplificata da cento microfoni e che debba parlare davanti ad una platea intera. Le mie guance cominciano ad arrossarsi e sento l'agitazione salire, ben 
conoscendo il mio fidanzato e la sua idea riguardo queste cose. Quando Gena ha deciso di lasciare Zacky per intraprendere la carriera di modella per Playboy, si e' arrabbiato moltissimo e ha chiuso tutti i rapporti con lei e non voglio che pensi che potrei fare lo stesso per seguire un lavoro. Io lo amo. “Allora? Sto aspettando” mi dice con tono un po' scocciato.
“Oggi ho incontrato Gena e mi ha detto di salutarti”
Si alza in piedi, spostandomi dalle sue gambe e comincia a camminare lungo la stanza.
“Perché non me lo hai detto?” domanda cercando di stare quanto più calmo possibile.
“Sapevo che ti saresti arrabbiato ma mi hanno proposto molto denaro e non ho voluto rifiutare. In fondo si tratta solamente di alcune foto, niente di più”
“Solamente alcune foto?! Ti rendi conto che l'intero pianeta vedrà il tuo cazzo di corpo e la gente si farà le peggiori fantasie sul tuo conto?!”
“Non e' un problema. Lo fanno comunque anche se non poso per una rivista”
“Alex. Sono molto deluso, come puoi vendere il tuo corpo in questo modo?”
“Matt! Mica vado a letto con i fotografi sai? Per chi mi hai preso per una puttana forse?” gli domando tirandolo per un 
braccio e costringendolo a guardarmi in faccia.
“Non ti atteggi in maniera molto differente lavorando per quella ditta”
“Scusami?! Ma ti rendi conto del dramma che ne stai facendo?”
“Dramma?! Immagino tutti quei maiali cosa ci faranno con le tue foto”
“Allora e' questo il vero problema? Per te dovrei blindarmi in casa e girare con un burka?!”
“No. Ma non voglio nemmeno stare con una ragazza che si farà una tale reputazione”
“Hai ragione. Sei troppo perfetto per stare con una puttana” gli dico sarcasticamente mentre lo spingo fuori dalla porta.
“Alex..io non intendevo questo..Ti amo” lo sento urlare da dietro lo spessore della porta che ormai ho richiuso dietro le mie spalle.
Non posso credere a quello che mi ha detto. Non riesco nemmeno ad immaginare che lui mi veda come una puttana, perché non lo sono. Amo lui e solo lui, ma evidentemente non sono abbastanza per lui e non voglio che stia con una persona che non lo merita. Sento le lacrime scivolarmi veloci lungo gli zigomi e un senso di vuoto si fa sempre maggiore in me, così mi accascio ai piedi della porta e comincio a piangere.
E' passata ormai mezz'ora da quando ho cominciato a piangere e le lacrime non accennano a diminuire. Provo un forte senso di solitudine, sento come se senza di lui la mia vita non possa continuare. Una vibrazione proveniente dalla tasca dei miei jeans strappati mi fa sobbalzare quindi prendo il cellulare e rispondo alla chiamata.
“Pronto?” dico cercando di soffocare il pianto deglutendo.
“Matt mi ha detto cos'e' successo. Sto venendo da te, non fare stronzate Alex”
“Voglio stare da sola Brian”
“No, non e' vero. Ti conosco e non sei capace di rimanere sola più di dieci minuti, tra poco sono da te” dice concludendo la chiamata. Attendo alcuni minuti e sento suonare al campanello, così, controvoglia, apro la porta e nel momento in cui guardo Brian negli occhi, mi sento un po' meglio, ho come l'impressione che finalmente riusciremo a tornare amici. Avrei voglia di gettarli le braccia al collo e abbracciarlo, mi è mancato tantissimo.

Alexia's pov 
Oggi, come ogni sei mesi da quando ho concluso la chemioterapia, ho una visita di controllo. A giugno tuttu i valori risultavano nella norma, ma i medici avevano notato qualche variazione nella conta linfocitaria da tenere sotto controllo. Come durante ogni visita, devo consegnare ai medici la
mia cartella clinica contenente
la lunga serie di analisi che ho fatto nel corso della mia vita, per poterle confrontare. Ora, se solo mi ricordassi dove ho conservato quella maledetta cartellina color senape! Ah, giusto! Si era offerto Johnny di custodirla a casa sua, nella cassaforte. 
Prendo il mio lumia dalla tasca e compongo quel numero ancora troppo familiare per me, nonostante siano passati alcuni mesi dall'ultima volta che ho sfiorato le sue labbra.
“Pronto Alexia?” la sua voce, proveniente dall'altro capo del telefono, mi riporta al mondo reale.
“Ciao Jonathan. Ricordi la mia cartella clinica? Potresti fare un salto a casa mia per portarmela? Sempre se non da fastidio alla tua puttanella..” gli dico con fare ostile, stanca di fingere che non mi importi nulla.
“Certo, alla mia 'puttanella' non da fastidio nulla” risponde prima di riattaccare la chiamata.
“Ciao anche a te” urlo come se potesse sentirmi.
Aspetto che Alexandra richiuda la porta dietro di se, prima di sgattaiolare fuori dalla mia stanza e scendere le scale come una ladra per non disturbarla mentre probabilmente e' con il suo amato gigante dal cuore grande. Francamente pero' ho dei dubbi che sia Matt, perché mezz'ora fa li ho sentiti litigare e ho persino udito una porta sbattere, ma in ogni caso ora ho di meglio a cui pensare.
“Din Don” il campanello della porta mi fa sobbalzare sul divano, mi ero totalmente dimenticata di Johnny!
“Grazie di essere passato Christ, salutami Lacey quando la vedi” gli dico cercando di chiudere la porta appena aperta.
Vedo un piede infilarsi velocemente tra la porta e il muro impedendomi di chiuderla.
“Che altro vuoi? Dei soldi? Tieni, dieci dollari per la benzina” gli dico sfilando dal portafoglio due bigliettoni da cinque e porgendoglieli delicatamente.
“Assolutamente no. Voglio delle spiegazioni” mi risponde respingendo i due rettangoli verdi.
“Capiti in un brutto momento nano, ho una visita adesso e non e' posticipabile” 
“Dimmi solo perché? Perché mi odi così tanto per una cosa che nemmeno ho fatto?” domanda sorpassandomi e rimanendo in piedi in un punto indefinito del soggiorno.
“Non mi pare di averti invitato ad entrare Jonathan”
“Non cercare di deviare il discorso. Rispondi alla mia domanda Alexia”
“Sai, se fare sesso con una donna dopo solo dieci giorni che hai lasciato la tua ragazza, non ti sembra nulla allora sei tu quello che ha bisogno di fare delle analisi” gli dico aprendo la porta.
“Però tu potevi flirtare con Zacky quando ancora eravamo felicemente fidanzati, giusto?”
“Johnny mi stai facendo fare tardi” gli dico guardando le lancette dell'orologio.
“Non mi interessa”
“A me sì, e poi non vorrai far attendere Lacey, no?” gli domando sbuffando.
“Senti, io ti amo ancora, sono follemente innamorato di te e lo sai benissimo. Perché dobbiamo rovinare una relazione così per un semplice malinteso?” mi domanda corrugando la fronte.
“Perché io non spreco il mio tempo coi bugiardi Johnny, ti ho dato il mio amore e tu hai ricambiato i miei sforzi scopando con un'altra. Mi dispiace, ma io non amo chi non mi merita” 
“Ma quel giorno non e' successo niente!”
“Durante il mio soggiorno in Italia non mi pare però che tu abbia perso tempo a deprimerti, te la sei spassata alla grande..”
Lui rimane in silenzio fissandosi la punta delle sneachers grigio pallido.
“Come immaginavo” gli dico uscendo di casa ed entrando in macchina.
Raggiungo l'ospedale in venti minuti, ma comunque quel contrattempo mi ha 
causato un ritardo di un quarto d'ora e la cosa non fa altro che preoccuparmi.
Mi dirigo verso la porta e cerco un'infermiera disponibile.
“Salve, cerco il dottor Green. Sono Alexia Moras, qui per delle analisi di controllo” comunico alla prima donna che vedo.
“Mi dispiace signorina, il dottor Green ha lasciato il suo studio qualche manciata di minuti fa” mi dice con freddezza.
“Ehm. E lei non potrebbe chiamare qualcun altro con le facoltà per prelevarmi del sangue?” domando speranzosa.
“Sono dispiaciuta ma a quest'ora non ci sono medici in grado di compiere tutte le analisi di cui ha bisogno e comunque senza l'incarico del suo medico non si può fare niente” mi dice sfogliando la mia cartella e liquidandomi.
Esco di lì scocciata e prendo nuovamente tra le mani il mio cellulare per poi richiamare quel maledetto nano fottutamente sexy. Quando parte la segreteria telefonica, resto in ascolto, decisa a lasciargli un messaggio vocale.
“Jonathan Lewis Seward, ho fatto tardi a quel maledetto appuntamento solamente per colpa tua. Comincia a correre” mormoro una volta udito il segnale acustico che indica l'inizio della registrazione.

Brian's pov
Non appena si apre la porta mi si presenta davanti un'Alexandra irriconoscibile.
Le lacrime ancora le rigano il volto e i suoi occhi hanno assunto un colorito rossiccio, per non parlare delle occhiaie che le si sono formate sotto quello sguardo sempre così solare e sorridente. Mi si stringe il cuore a vederla in questi stati e, il solo pensiero di averle fatto patire anche un centesimo del male che sta provando ora, mi fa odiare me stesso come non mai.
Entro in casa senza dire nulla e, dopo aver richiuso la porta, la stringo forte al mio petto.
Sento i suoi singhiozzi placarsi poco dopo e vedo la sua piccola testa fare capolino tra le mie braccia. “Gates, mi sei mancato..brutto coglione” mi dice sorridendo.
“Scusami. Sul serio, perdonami per tutto. Sono stato il solito Synyster Gates e me ne pento ogni giorno, ma ora sono qui e non ti lascerò più andare, promesso”
“Lo so, mi fido di te”
Le scosto un ciuffo di capelli rossi dal viso e le 
asciugo la pelle ancora inumidita dalle lacrime. Si dirige verso camera sua silenziosamente così la seguo, come stregato dalla sua presenza.
Ci sediamo sul suo letto e, dopo essersi soffiata il naso, comincia a parlare.
“Dunque Matt ti ha detto tutto”
“Sì. La gelosia l'ha fatto agire nella maniera sbagliata e non sai quanto ci stia male”
“Ho scelto di lasciarlo andare. È chiaro ad entrambi che non sono abbastanza per lui, nessuno è capace di amarmi e non posso accettare che un ragazzo come lui si rovini la vita con una persona come me” ammette a testa bassa e con la voce tremante. Vorrei poterle dire che non è vero, che io posso e voglio amarla, che non la lascerei mai per nulla la mondo e che merita le cose migliori dalla vita. E chi mi ferma dal farlo? Non ho nulla da perdere, davvero nulla. Faccio un respiro profondo e, tormentandomi le mani con le unghie, cerco le parole adatte.
“Alex, io ho bisogno di parlarti. C'è una cosa che aspetto di dirti da più di un anno”
Lei mi guarda incuriosita ma non dice nulla.
“Alex il fatto è che..ti amo. Sei tu quella ragazza che mi ha fatto perdere la testa, per cui ho sofferto come un cane sapendo che non potrò mai averti. L'unica cosa che desidero è poterti avere mia, anche solo per una volta, di poter sentire le tue labbra sulle mie, il tuo corpo contro il mio, il tuo respiro sulla pelle. Voglio svegliarmi ancora una volta avendoti tra le braccia per poter sentire il profumo dei tuoi capelli, per poter vedere il tuo sorriso. Ed è per questo che sono qui oggi, perché non ce la facevo più a tenermi tutto dentro, a negare a tutti voi e a me stesso la verità” confesso con voce tremante. Alzo lo sguardo e incontro il suo a dir poco sconvolto, la guardo in quegli occhi castani così luminosi e, allo stesso tempo, spenti dal pianto. Il silenzio fa da padrone nella sua stanza così, a malincuore, mi alzo e mi dirigo verso la porta quando Alex mi 
si para davanti e la richiude girando la chiave. Ora il suo esile corpo si trova tra il mio e la mia via d'uscita, e lentamente si avvicina a me 
circondandomi il collo con le sue braccia. "Non andartene" mi sussurra all'orecchio.
Sento il mio cuore esplodere nel 
petto nel momento in cui alza lo sguardo verso i miei occhi incantati dalla sua bellezza e, accostando le sue dolci labbra alle mie, mi coinvolge in una bacio travolgente quanto un uragano. Faccio scendere le mie mani lungo i suoi fianchi e la sollevo facendola sistemare a cavalcioni sulla mia vita, portandola verso il suo letto. Si siede sulle mie gambe continuando a baciarmi con foga e passione, 
facendomi impazzire con ogni suo movimento. Le sbottono il maglioncino scollato e lo butto in un angolo della stanza avvicinando poi il mio petto al suo, stringendo il suo corpo per paura di lasciarla andare. Si alza e si sfila i 
jeans attillati lasciandoli ai piedi del letto per poi saltarmi in grembo e strapparmi via la polo che copriva precedentemente il mio corpo tatuato. Mi 
distendo e lascio che si sieda sul mio bacino, mentre teatralmente si slaccia il reggiseno e lo appoggia delicatamente sul pavimento.
La attiro a me per il polso e la faccio distendere sul letto, posizionandomi questa volta sopra il suo corpo praticamente nudo. "Sei cosi' bella"
le sussurro mentre mii aiuta a sfilare i 
pantaloni, per poi riprendere a baciarmi con forza finché non lascio le sue labbra e comincio a lasciarle dei dolci morsi sul collo e sul seno, mentre con le dita la stuzzico disegnando i ricami sulle sue mutandine in pizzo rosso. 
Osservo la sua espressione rilassata mentre gliele sfilo e comincio a baciarle l'interno coscia, per poi creare piccoli cerchi con la lingua sfiorandole 
l'intimità. Con una mano mi stringe i capelli, cercando di soffocare un gemito che esce comunque silenzioso dalle sue labbra dischiuse. Mi avvicino al suo volto, guardandola con uno sguardo pieno di desiderio e un sorriso malizioso che la fa impazzire a tal punto che mi prende le spalle e mi spinge sotto di lei, per poi cominciare a lasciare il segno dei suoi denti sul mio petto. Sotto il suo tocco aggressivo ed eccitante, la mia pelle si fa scura e vi compaiono dei piccoli lividi, ma quando con le sue labbra perfette comincia a stuzzicare la mia erezione ormai scoperta, sento un brivido di piacere scuotermi il corpo e non riesco a trattenere un gemito che esce forte dalle mie labbra in cerca di lei. 
Ad un certo punto, si posiziona sopra il mio bacino e mi lascia scivolare veloce dentro il suo corpo, cominciando a muoversi sinuosamente e velocemente. Con una mano le afferro il seno e comincio a massaggiarlo, provocandole un forte grido che mi fa andare su di giri, così con entrambe le mani le afferro i glutei. Il contatto forte delle mie unghie nella sua carne le fa gettare la testa all'indietro, inarcando la schiena mentre raggiungo l'apice del sentimento. Riverso tutto il mio piacere in lei, sentendola fremere. Le sue spinte cominciano a diminuire lentamente, fino a quando si stacca dal mio corpo per sedersi in parte a me che la avvolgo tra le mie braccia e ricomincio a baciarla, desiderandola ancora di più.
Si accoccola sul mio petto e le accarezzo la nuca passandole una mano tra i capelli umidi. “Ti amo Alex” lei non risponde ma ricambia stringendomi ancora più forte.
“Promettimi solo che non te ne andrai presto domani mattina”
“Non sai quanto ho desiderato potermi svegliare nuovamente con te al mio fianco. Farei di tutto per un tuo sorriso e so che prima o poi arriverà il 
giorno in cui saremo costretti a separarci, ma non voglio lasciarti” le sussurro.
“Non so se quello che abbiamo fatto sia giusto o sbagliato. So solo che mi hanno sempre insegnato a lottare per ciò che mi rende felice, senza se ne ma. E questo è quello che desidero da tempo” mi dice lasciandomi senza parole. In fondo non ci sono parole adatte per descrivere il mio stato d'animo, mi sento come se potessi toccare il cielo con un dito, come se fossi in Paradiso. La amo, è la cosa migliore che mi sia mai capitata. 



Bene, bene, bene. Eccoci qua *tataaaaan*. Scusate se ci abbiamo messo un'infinita' per pubblicare questo capitolo ma abbiamo avuto un po' di problemini e in ogni caso volevamo creare un po' di suspance u.u Allora, cosa ne pensate? Non odiateci vi prego! Sappiamo che molti di voi aspettavano questo momento tra la nostra Alex e Bri pero', magari, ci sono anche alcuni che preferivano l'accoppiata Alex-Matt. In ogni caso, non pensate che questo sia l'inizio di una bellissima storia d'amore e la fine di una altrettanto favolosa perche'  devono accadere ancora molte cose. Speriamo di non avervi deluso con questo capitolo, grazie a tutti per leggere sempre la nostra storia, ci fate sentire apprezzate. Buon ritorno a scuola per chi comincia domani e buona fortuna a chi ha gia' cominciato :3 tra qualche giorno (ma questa volta veramente), pubblicheremo il prossimo capitolo, dove so gia' che molti mi odieranno, bhuahaha -Giulia

 
   
 
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