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Autore: MssDarkness    14/09/2014    0 recensioni
"Si,hai ragione sorrido sempre. Ma sorridere sempre non vuol dire essere felici."
Genere: Erotico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dake (Dakota), Dolcetta, Lysandro, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
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POV Giada



Sfilai il guanto e il mio cuore cominciò a battere più velocemente. Non potevo crederci,non era mai successo prima. Aprii velocemente l'acqua del rubinetto cercando di pulirmi il braccio che sanguinava ancora. In fretta e furia aprii tutti gli armadietti presenti in quel bagno in cerca di una garza,la trovai. La avvolsi attorno al braccio per cercare di fermare il sangue. La garza si macchiò leggermente,ma non ci feci caso e mi infilai nuovamente il mio guanto. Lo controllai bene,era sporco. Mi sentii prendere dal panico,avrei dovuto fare qualcosa ma non ero a casa mia,mi sentivo quasi in trappola. Cercai di concentrarmi sul da farsi ma qualcuno bussò alla porta "..sei qui?" La paura prese il sopravvento tanto che balbettai nel rispondere "S-si Cass..o-ora esco.." cercai di strofinare via la macchia dal guanto ma non voleva andarsene "Se non vuoi uscire sarò costretto ad entrare,giusto per assicurarmi che tu stia bene" lo sentii ridacchiare,probabilmente pensava fossi davvero al bagno,che pervertito. Vidi la maniglia abbassarsi ma lo precedetti ed aprii la porta per prima trovandomi faccia a faccia con Castiel. Lo guardai negli occhi,oh no,di nuovo quella sensazione. Cercai di riprendermi e lo spostai per poter passare. Scesi al piano di sotto con Castiel che mi chiamava alle spalle  ma non me ne curai e mi diressi all'uscita,dovevo assolutamente andarmene dal quel posto. Qualcosa mi afferrò il polso costringendomi a voltarmi. Sentii un dolore,mi aveva afferrato proprio quel polso. "Dove pensi di andare? Ho preparato da mangiare" mi disse indicandomi la cucina. In effetti in quel momento mi accorsi del buon odore di cibo che proveniva da lì; la mia pancia cominciò a brontolare, cercai di zittirla mentalmente ma sembrava non darmi ascolto. Castiel scoppiò a ridere "Sento il tuo stomaco lamentarsi fin qui! E tu saresti quella che ha mangiato?" Lo guardai malissimo ma non avevo altra scelta,almeno qualcosina avrei dovuto mangiarla. Andammo in cucina e mi sedetti sulla sedia. Castiel prese ciò che aveva cucinato e lo poggiò sul tavolo. "Non sapevo sapessi cucinare le frittelle" dissi prendendone una "E non solo,devi sapere che sono un ottimo cuoco. Ho imparato a cavarmela da solo da quando.." Il suo tono divenne quasi triste e malinconico e la cosa rattristò un po' anche me. Lo guardai con uno sguardo comprensivo per fargli capire che di me si poteva fidare.



POV Castiel



Il suo sguardo rassicurante mi fece capire che con lei potevo aprirmi,anche se per me era molto difficile,non sono abituato a raccontare i fatti miei alle persone. Anche se lei era diversa,non so perchè ma con lei sentivo che potevo,che ci sarei riuscito. Continuò a guardarmi con i suoi grandi occhi verde smeraldo,così belli,così misteriosi. "Sin da quando ero piccolo i miei genitori non sono stati molto presenti per me" quelle parole mi uscirono dalla bocca da sole,solo dopo mi accorsi di averle dette,tanto valeva continuare "Erano sempre in viaggio per lavoro ma ogni tanto tornavano. All'inizio tornavano solo i fine settimana,poi un giorno al mese che successivamente divenne all'anno. E ora..bè penso che ora nemmeno si ricordano di aver un figlio. Per me loro ormai non esistono più,ed io per loro.." nonostante ciò che avevo detto non era vero,per me loro esistevano. Sentii qualcosa di caldo bagnarmi la guancia,una lacrima? Quanto tempo era passato dall'ultima nemmeno lo ricordai.Feci per asciugarla ma Giada mi precedette e mi guardo negli occhi con uno sguardo comprensivo,mi capiva. Non so come,non so perchè,ma mi capiva. Credevo fosse Lysandre l'unico,ma a quanto pare non era così "Cass..lo so che può far male,ma ti dirò un segreto. A volte sono proprio le cose che fanno male che ci aiutano a crescere,a maturare,e da ciò che vedo tu sei una bellissima persona,nonostante ciò che mi hai fatto io non posso non vedere in te questo tuo lato. Tu hai una corazza di acciaio ma lo sappiamo entrambi che sotto sotto sei sensibile,e questo non vuol dire essere deboli,ma vuol dire essere consapevoli di ciò che si è." Il mio cuore perse battiti,tutto ciò che aveva detto,era tutto vero. Come aveva fatto? Mi sorpresi con quanta sicurezza me lo disse. Mi sorrise e mi diede un bacio sulla guancia,mi sentii quasi mancare ma mi ripresi immediatamente. Accennai un sorriso e la ringraziai,e per cercare di sviare il discorso le feci una domanda tanto per stare in tema "E a te invece come va con i tuoi genitori?" Si strozzò con la frittella,forse le era andata di traverso.Cominciò ad essere nervosa,forse avevo toccato un tasto dolente "T-tutto bene,si." mi rispose torturandosi una ciocca di capelli,mi stava mentendo,me lo sentivo "Io mi sono aperto con te e sarebbe carino se tu facessi lo stesso" le dissi con un tono serio. Lei alzò lo sguardo e mi guardò. Lasciò la ciocca nera e poggiò le mani sulle gambe e fece un lungo respiro "Hai ragione. I miei genitori eh? Bè..non c'è molto da dire,sono sempre super protettivi,troppo,credono ch'io non sappia badare a me stessa. Non si interessano a me,a quello che faccio o a come mi sento,ma forse è meglio così,penso che se lo sapessero mi rinchiuderebbero in manicomio con la camicia di forza" ridacchiò alle sue stesse parole ma io rimasi impassibile "Che intendi dire? Perchè dovrebbero rinchiuderti?" lei rimase colpita alla mia domanda,forse non se l'aspettava. Mi sorrise e riprese a parlare "Forse un giorno lo saprai" cosa intendeva dire? Non capivo,ma perchè doveva essere così misteriosa? E perchè la cosa invece di farmi arrabbiare mi attraeva? "Oh merda!" esclamò col cellulare in mano "è tardi porca puttana! Sarei dovuta essere a casa un'ora fa!"  il suo modo di parlare mi sorprese,sembrava uno scaricatore di porto e la cosa mi fece sorridere "Vuoi che ti accompagni?" le proposi alzandomi dalla sedia. Le si alzò a sua volta scuotendo la testa "No meglio di no. I miei genitori ti odiano." Era diretta la ragazza,me lo disse senza mezzi termini,ma d'altronde come darle torto? Aveva ragione. Andammo all'entrata e le aprii la porta di casa lasciandola uscire. Camminò frettolosamente verso il cancello ma si fermò. Mi chiesi come mai. Si voltò e tornò nella mia direzione,forse aveva lasciato qualcosa. Arrivò di fronte a me ma non mi lasciò parlare. La vidi avvicinarsi al mio viso. Il mio cuore si fermò,ma che cazzo..? Aprii le labbra credendo volesse baciarmi ma le sue labbra si limitarono a sfiorarmi la guancia. Le chiusi immediatamente sperando non se ne fosse accorta. Si staccò da me abbastanza da riuscirmi a vedere negli occhi e mi sorrise "Buonanotte Cass,e grazie." Si voltò e camminò con passo svelto verso il cancello,ma sta volta non si fermò e non tornò indietro lasciandomi lì con un casino in testa. Rientrai e tornai in cucina per finire la mia frittella,in quel momento mi accorsi che la sua non l'aveva nemmeno sfiorata,imprecai tirando un pugno sul tavolo.  

Angolo Autrice:
Volevo scusarmi della noia e della lentezza nello svolgersi di questo capitolo.
Nel prossimo cercherò di rifarmi.(: 
   
 
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