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Autore: cold_fire    14/09/2014    3 recensioni
Mia madre era morta, mio padre si era risposato con una strega, il mio ragazzo mi aveva tradita con la mia migliore amica, avevo conosciuto un nuovo ragazzo a danza, ci eravamo fidanzati, Matteo lo aveva picchiato, poi avevo pensato che Filippo mi tradisse con Ines, la mia amica di danza, ma mi sbagliavo, il giorno dopo che ci siamo rimessi insieme lui si è dovuto trasferire e si era dimenticato di dirmelo, così me lo ha scritto e non mi ha nemmeno dato il suo nuovo numero. In più la mia ex migliore amica è incinta del mio ex fidanzato, che prima che lui mi tradisse con lei era il suo ex fidanzato. Un po’ ingarbugliato in effetti, ma totalmente meritato. E da quattro mesi io avevo smesso di vivere.
***
sequel di "una vita sulle punte". per leggere questa FF è consigliato leggere l'altra
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Epilogo

Cruel and beautiful world

 
Beh… quindi eccoci qua all’epilogo. Pensavo che questo momento non sarebbe mai arrivato… questo capitolo è dedicato ad una persona, che non conosco, e che probabilmente non ha la minima idea di ciò che ha fatto per me o di quanto mi ha aiutata. Grazie di tutto, questo capitolo, quello secondo me più importante di tutti, lo dedico a Controcorrente.
 
 
It's been too long since I've been myself, and my eyes can't see anymore
And there's a song inside of this hard of mind, and I'd like to sing it to you
Cause there's an earthquake shaking inside my country
Now what am I gonna do?
Cause it's a cruel and beautiful world



(grouplove – cruel and beautiful world)
 
 
 
 

Cinque mesi prima…
 
 

Roberto Costa ed Elisa Maltini
Annunciano il loro matrimonio
17 maggio 2014 – ore 12.30
Parrocchia di San Bartolomeo
 
Roberto ed Elisa
Dopo la cerimonia
Saranno lieti di festeggiare con parenti e amici
Presso il Castello di Cavernago
 
R.S.V.P.

 
 
 

Il 17 maggio…
 
Claire’s pov
 
Il vestito era stupendo, rosa pallido, senza spalline e lungo fino ai piedi. Si intonava benissimo alla chiara carnagione di Elisa che, in soli tre mesi di dieta ed esercizio fisico, era riuscita a tornare al suo peso normale giusto in tempo per il fatidico giorno.
Il bouquet era bianco, composto da calle e mughetti, molto grazioso. Io, Ines e Anna avevamo fatto testimoni e damigelle, tutte con un vestito color verde smeraldo lungo fino a mezza coscia.

Anche Roberto era stupendo, nel suo smoking semplice nero e bianco.

I suoi testimoni erano stati suo fratello maggiore, Chris e… Matteo.


Dalla sera in cui era nato Kevan lui e Roberto avevano iniziato a frequentarsi più spesso (colpa mia e di Elisa) e avevano imparato prima ad accettarsi, poi ad andare d’accordo, e infine ad essere addirittura amici!
Kevan è nato il 14 febbraio, il giorno dopo il mio compleanno, oltre che il giorno di San Valentino. Diciamo che Elisa e Roberto si erano fatti davvero un bel regalo.
Elisa era stata dimessa dall’ospedale cinque giorni dopo, ovvero il 19, e si era data da fare per dimagrire. Il bambino era andato a casa (erano riusciti a prendere in affitto un piccolo appartamento in centro) il 12 Marzo. Passando praticamente ogni singolo giorno diviso fra i nonni materni e i nonni paterni, Elisa e Roberto erano riusciti a preoccuparsi per le nozze.

Ovviamente la madrina Clarissa ha aiutato.
Eh già. Madrina.
Beh, forse non a tutti gli effetti dato che non sono maggiorenne, ma è il pensiero che conta.

Il battesimo era stato celebrato il 12 maggio e Kevan non faceva altro che piangere e frignare.
Ha preso da sua mamma.
Oddio sto parlando come se fossi una vecchia!


Comunque… la cerimonia del matrimonio era andata bene. Avevano ingaggiato come musiciste un quartetto d’archi tutto al femminile, ed avevano suonato benissimo.
La sposa era arrivata, come tradizione, in ritardo di venti minuti. E le damigelle, come tradizione, volevano strozzarla, ma poi è andato tutto bene. Né Elisa né Roberto avevano sbagliato le parole, ma forse ci avevano dato un po’ troppo dentro nel bacio.
Il prete aveva una faccia, non so, estremamente esilarante.


E in più Kevan era stato zitto, in braccio alla nonna materna. Certo, quando anche Laura era scoppiata in lacrime non c’era stato molto da fare per impedire la reazione a catena, ma abbiamo limitato i danni dando Kevan in braccio alla zia Andrea.

Appena usciti dalla chiesa c’era stato l’ordinario lancio del riso e lo scoppio dei petardi.

Kevan, ovviamente, aveva riiniziato a piangere.


Dopodiché era partita la processione di macchine verso il ristorante.
Appena arrivati c’era stato subito il brindisi agli sposi e il pranzo. Avevo mangiato un piatto di pasta alla carbonara, dei ravioli nostrani, due secondi di cui non so nemmeno di cosa si trattava e tanti pasticcini e dolci vari, senza contare l’innumerevole quantità di ‘finger food’ prima dell’inizio del pranzo, tra cui sushi, varie creme con formaggi o frutta, tartine al salmone o con un paté di non-so-cosa e tante altre cose strane e deliziose.


Avevo cercato di stare lontana dagli alcolici, almeno per un po’.

Ovviamente Matteo aveva continuamente cercato di farmi bere. Idiota.


In questi tre mesi il nostro rapporto si è visibilmente rinforzato, e anche se so che abbiamo 17 anni, e che è decisamente probabile che non sarà lui l’uomo che porterò all’altare, posso dire con certezza che lo amo, e che lui ama me.

Verso le sei e mezza c’è stato il taglio della torta, ed Elisa si è visibilmente commossa.


Io avevo una paura marcia di ingrassare.
Insomma, era una torta a tre ‘piani’, con vari strati di crema al cioccolato all’interno, coperta con la glassa blu e decorazioni fatte con la panna, con in cima degli sposini di zucchero. Chi non avrebbe avuto paura?
Elisa e Roberto avevano chiamato due fotografi per realizzare l’album di nozze, e te li trovavi davanti che cercavano di fare foto a tutto quello che vedevano.
Una volta non mi sono accorta di averne davanti uno, e il flash inaspettato mi ha fatto cadere il bicchiere di mano.


Il lancio del bouquet… beh… quello è stato strano.
Diciamo che Elisa non ha mai avuto una buona mira, quindi invece che lanciarlo nel gruppetto di ragazze dietro di lei, il bouquet è finito nelle mani di… beh, nelle mani di Matteo.
In realtà gli è finito in testa, dato che non stava prestando attenzione e che non se l’aspettava.
Poi è caduto ai suoi piedi e l’ha raccolto sorpreso.
E infine si è messo a fare l’idiota saltando contento come una femmina.
Sorpassiamo sui dettagli…


Alle sette sono arrivati i musicisti, con due ore di ritardo.
A quanto pare, invece di capire diciassette, avevano capito sette.
È stato molto divertente. In pratica c’erano questi poverini che mettevano su la musica, e cantavano anche benissimo sia in inglese che in italiano, ma nessuno andava a ballare perché, si sapeva, dovevano essere gli sposi ad aprire le danze, e questi ultimi erano impegnati a intrattenere tutti gli ospiti robe varie.


Durante il pranzo continuavano a passare tra i tavoli e ogni due minuti c’era un brindisi agli sposi o una richiesta stile folla che urla “Bacio! Bacio! Bacio!”.
Ad un certo punto Elisa, con i piedi martoriati per via delle scarpe col tacco alto, aveva iniziato ad andare in giro a piedi nudi.
Sto seguendo un ordine un po’ sparso, lo so, ma vi racconto come mi vengono in mente le cose.
Alle otto c’era stato il primo ballo, seguito da molti altri.
Le canzoni erano prevalentemente o in inglese (sia house che pop) oppure italiane degli anni novanta, messe a caso.
Ad esempio, potevi ascoltare “50 special” dei Lunapop  cantando a squarciagola “ma com’è bello andare in giro con le ali sotto i piedi! Ed una vespa special che…” e così via e subito dopo ti capitava e Eminem che non riuscivi nemmeno a stragli dietro con le parole.
Invece i cantanti erano bravissimi, davvero, una cosa stupefacente come riuscivano a passare da una canzone all’altra senza difficoltà e contemporaneamente intrattenere gli ospiti parlando. Ed erano in due.


Ad un certo punto, verso le nove e mezza, c’era stata una pausa e c’avevano detto di uscire dal castello e andare fuori sulla riva del lago perché c’era una sorpresa per gli sposi. E infatti quando eravamo usciti tutti e avevamo raggiunto la riva, dall’altro lato del lago erano iniziati i fuochi d’artificio.
Elisa e Roberto non avevano badato a spese, a quanto pare.


Erano durati cinque minuti e poi erano arrivati dei parenti di Roberto con quattro sacchetti bianchi e si erano messi a chiedere se qualcuno aveva un accendino.
Una volta trovata risposta avevano aperto i sacchetti e avevano iniziato a tirare fuori… delle lanterne.
Stile quelle di carta, giapponesi o cinesi o non so cosa, che se accendevi una piccola fiamma al loro interno, volavano via.
Ce n’erano per tutti.
Un volta accese tutte le lanterne, ci hanno detto di esprimere un desiderio e poi lasciarle andare, e noi le abbiamo fatte volare tutte insieme, con un alto rischio di incendio.
Mi chiedo se gli sposini avessero chiesto il permesso al comune per fare un cosa del genere, sia le lanterne che i fuochi d’artificio.


Verso le dieci siamo rientrati nel castello e un po’ di gente, ovvero i più anziani, hanno iniziato ad andare a casa, tra cui papà e Cindy con Maria. Io sarei tornata a casa in moto con Matteo, sempre che non fosse troppo ubriaco per guidare.
 
Ora è mezzanotte, quasi l’una, e siamo rimasti solo noi giovani. Il fratello e la sorella di Roberto con i rispettivi fidanzate e fidanzati, gli sposi (ovviamente), gli instancabili musicisti, io, Matteo, Ines, Chris, Anna e Luca (il suo nuovo fidanzato, quello della discoteca).
Hanno messo un lento e siamo tutti a coppie a ballare nel cortile, all’aria aperta e fresca della notte con le stelle che risplendono in cielo insieme ad uno spicchio di luna. In lontananza, le luci della città.
“sei stupenda stasera, te l’ho già detto?” mi sussurra Matteo all’orecchio. Io sorrido “almeno sette volte dopo il pranzo e cinque prima. Otto con questa” “beh, lo sei” risponde baciandomi. Io sorrido sulle sue labbra.
 
 
Sento dei passi che scricchiolano sui sassolini del cortile ma non ci bado molto, finchè una voce non mi fa staccare di colpo da Matteo. “posso ballare anche io con te, oppure non sono più il benvenuto…?”. Mi immobilizzo all’istante e noto che tutti ci stanno guardando. Lancio un’occhiata ad Elisa ma lei alza le spalle con fare rassegnato e con lo sguardo mi indica Ines che ha un sorriso dispiaciuto e ‘innocente’ sul volto.
Lentamente mi giro e confermo la mia più grande paura.
È tornato.
Filippo.
 
 



E finisce così. Vi voglio tanto bene.
Vi avverto subito che non posterò nessuna OS sulla storia. In teoria l’OS doveva essere sul matrimonio, ma poi mi sono detta “perché non fare il matrimonio nell’epilogo?” ed eccolo qua. L’epilogo.
Penso che sarete sorpresi o anche solo confusi, quindi se avete domande chiedete pure nelle recensioni. Ho una risposta a tutto tranne che a “cosa accade dopo?” perché quello non lo so nemmeno io.
Come ho già detto questo capitolo è dedicato a Controcorrente.
So che è un po’ corto, ma ho cercato di farlo breve in modo da avere un certo impatto sul finale. E in più perché se no non sarei riuscita a postare oggi, e voglio postare oggi perché… è UN ANNO che ho iniziato questa storia su EFP!
Ringrazio tutti quelli che hanno letto la storia tra cui:
 
Chi la segue
- 0_0martolla0_0 
- 3Giulystella007 
- BabyIWillLoveYouForever 
- PulCece 
- RiccioLilli 
- valeriaros85 
 
Chi la tiene nei preferiti
Babba_Pieghetta 
Crazy_2 
martina836 
RebelVampire 
 
Chi la tiene nelle ricordate
AngeliEDemoni 
 
Chi la recensisce:
-booksmydrug
-RiccioLilli
-Controcorrente
 
E un grazie speciale va soprattutto a Controcorrente. Davvero: grazie!
 
Grazie anche a chi tiene nelle seguite/preferite/ricordate anche “una vita sulle punte” e a chi legge in silenzio e fa aumentare le visualizzazioni in tutte e due le storie.
Siete tantissime e non me l’aspettavo, grazie davvero di cuore a tutte/i!
 
Ora vi chiedo invece scusa per il finale e perché non saprete mai chi sceglierà Claire, se Filippo o Matteo. E non date niente per scontato, se volete provare ad immaginarvelo. Non sono una da risposte scontate.
Se vi fa sentire meglio, neanche io saprò mai chi sceglierà Claire. Non pubblicherò più niente su di loro e sulla loro storia, e tanto meno scriverò qualcosa. Mi porterò l’immaginazione nella tomba.
Oppure sul letto di morte. Magari quando starò per morire forse dirò qualcosa, ma non aspettatevi niente.
Del tipo, scena da film. Okay questa parte è tutto fumo e niente arrosto. Sono una a cui piace ingigantire le cose per darsi da sola anche solo l’impressione di star facendo una cosa speciale quando invece non si ricorderà mai niente nessuno.
Beh grazie a tutti per avermi prestato attenzione.
Mi sto dilungando, non riesco a credere che questo è l’epilogo, ma devo essere forte.
Quindi uhm… finisce così.
È tutto…
Uhm, non so se scriverò altro, non ho ispirazione… non so se tornerò mai a scrivere su questo sito, forse leggerò soltanto…
Bene vado a segnare questa storia come completa.
Au revoir care
Grazie mille di tutto
Un bacione
Mara (Cold_Fire)
<3
  
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