Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Callitmagic    14/09/2014    2 recensioni
“Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza.
Per ogni fine c’è un nuovo inizio.” -Il Piccolo Principe
---------------------------------------
Questa è una semplice storia che ne racchiude tante. La Figlia Di Ecate vuole scavare nel passato, e attraverso un’impresa con i suoi amici dovrà salvarsi dalla morte. Ognuno di noi ha peccati, segreti e perdite lasciati ormai alle spalle ma che minacciano ogni giorno di tornare.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gli Dèi, Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Vecchi Nevrotici




 
Ecco cari lettori, vi scrivo perchè domani comincia la scuola e volevo proprio pubblicare un storia per calmarmi. E' più corta, visto che non ho avuto il tempo di scriverla più lunga, ma spero vi piaccia lo stesso :)

 
|Coming Back For You - Maroon 5|
|How to be a Heartbreaker - Marina and the Diamonds|
|Cough Syrup – Young The Giant| 
 
<

Visto che alcune mie amiche sono curiose di conoscere il passato di Scar, adesso vi darò uno spunto.
Promettetemi di non ammazzami, plz :))

 



**Scar**

 

Avrebbe rotto volentieri quello specchio. Ma non voleva danneggiare la casa dell’amico che gentilmente li aveva ospitati. E poi c’era quel maggiordomo che lo guardava sempre male, neanche gli avesse ucciso il figlio. Che aveva da guardare quel vecchietto nevrotico? Ci scommetteva milioni di soldi che era il solito.
La cicatrice.
Quella stupida cicatrice che andava verticalmente dall’angolo della bocca fino alla punta del mento, rovinandogli le sottili labbra.
Passo lentamente l’indice su die essa, seguendone la linea. Era più doloroso il ricordo della cicatrice che la cicatrice stessa. Il ricordo di quella mattina, il 14 ottobre, il suo compleanno.
Louise era l’unica ragazza che riuscisse a sopportarlo al campo e riuscisse a cogliere il suo lato buono. La sua arroganza, l’odio, la freddezza verso tutti era dovuto alla mancanza d’affetto, Scar lo apprendeva più di tutti. Ma non l’avrebbe ammesso ad alta voce nemmeno per tutto il nettare del mondo.

Sua madre non era stata per undici anni che un’ubriacona. Un’irresponsabile donna trovatasi troppo presto madre e caduta in depressione. Prima della sua nascita, la madre frequentava il collegio, e non aveva che ventiquattro anni. Appassionata di storia antica, soprattutto riguardo guerre e indipendenze, lavorava anche in un bar la sera per guadagnarsi da vivere.
Ma la vita colpisce all’improvviso, e la fece invaghire di un dio che certo non poteva essere la sua anima gemella finché ‘morte non li separi’, visto che era immortale.
E la gravidanza fu il completo disastro: un giovane donna, con un bimbo e nessuno al fianco. Dopo due anni di duro lavoro, tra il piccolo Scar e il bar, il college e la casa, cadde in depressione, non uscendone più.

Scar aveva dei piccoli flash quando, da piccolo, la mamma lo picchiava senza motivo, ubriaca e puzzolente, incolpandolo di essere ‘l’errore fatale’.
Ma aveva solo sei anni…cosa poteva fare se non stare lì zitto e starle vicino?
Perché si, nonostante tutto Scar le era rimasto vicino, rimboccandole le coperte e portandole anche il bicchiere d’acqua per il mal di testa post sbronza; puliva spesso la casa e comprava il pane. Poi quando aveva dieci anni la madre cominciò a non tornare più a casa per intere settimane, restando nelle discoteche o Zeus solo sa’ cosa… per tornare a casa, picchiarlo e insultarlo.
Il ciclo si ripeteva sempre.

E poi una sera, ricordò vagamente, i poliziotti gli dicevano che l’avevano trovata morta.
Si era suicidata.
E non rammentò più niente.
 

---------------------------------------------------------------------------------------

Stanco si allontanò dallo specchio e si vestì frettolosamente, prendendo la prima maglia che trovava. Doveva uscire e distrarsi, o avrebbe rischiato un attacco d’ansia nel ricordo di troppe cose. Proprio mentre stava per aprire la porta comparve una chioma folta davanti ai suoi occhi.
«Abbie?»
«Dimmi che non ci sono maggiordomi impazziti anche qui.»



 

**Abbie**
 

E poi quel vecchietto entrò in camera sua dicendole che doveva sistemarle il letto.
«Certo, faccia pure» accordò Abbie con un gentile cenno del capo.
Nemmeno il tempo di girarsi e si trovò una pistola puntata sul petto, molto pericolosa.
«Oddei» sospirò senza guardarlo negli occhi Abbie «Jack non ne sa niente, vero?»
«Non penso avrete l’occasione di chiederlo personalmente, signorina Brown»
Ormai nel panico, fece la cosa più ovvia e stupida che potesse: diede un calcio nei poveri gioielli del vecchio e un pugno sulla schiena mentre era piegato. Prima che potesse disarmarlo, egli sparò un colpo alla gamba di Abbie, facendola urlare. La porta era chiusa e la ragazza si trovava all’ultimo piano, quindi allontanò l’idea che qualcuno potesse sentirla.

Uscì dalla stanza correndo più che poteva anche se la gamba le faceva un male cane. Cadde più volte a terra e il dolore si moltiplicò: eppure la pallottola le aveva solo sfiorato la superficie della coscia.
Si impose di essere forte e coraggiosa e si rialzò, pensando di nascondersi e aspettare che qualcuno arrivasse ad aiutarla.
E mentre stava per buttarsi in una stanza a caso e chiudersi a chiave, pensò ai suoi amici là fuori in pericolo. Un brivido le percorse la schiena. Come poteva essere così egoista? Riaprì la porta e cercò con il fiato corto qualcuno che potesse aiutarla, ma sembravano tutti spariti. E se fossero già tutti...
Scosse la testa e camminò per il corridoio del secondo piano. La porta di una camera si aprì.
Il terrore l’assalì, pensando che fosse il vecchio pazzo. E invece, come un magnifico angelo salvatore, apparve Scar.
Con una maglia ‘TROPPO SEXY PER TE’. Abbie pensò proprio che non era adatta al momento.
Si precipitò con foga nella stanza, suscitando sguardi perplessi da parte del ragazzo. Chiuse la porta a chiave e ci si parò davanti, facendo da scudo. Scar, di fronte a lei, era scioccato.
«Se volevi fare cose sporche…»
«Scar vogliono ucciderci e tu pensi a questo! Santo Apollo…»
«Se mi spieghi cosa succede»
«Il maggiordomo…quello…quello vecchio…ha tentato…mi ha puntato la pistola e io…» boccheggiava e aveva la faccia paonazza dallo spavento, tanto da non comporre una frase di senso compiuto. Scar, ancora più allarmato, le si avvicina, appoggiandole le mani sulle spalle.
«Abbie, calmati» disse piano «E siediti sul letto, raccontando tutto»
«Ma lui arriverà se non chiudiamo. E ci sparerà!»
«POTRESTI DIRMI DI CHI STIAMO PARLANDO
«DEL MAGGIORDOMO!» urlò portandosi una mano alla bocca. Adesso era inevitabile sapere dove si trovasse anche per un vecchietto sordo.
E infatti, come previsto, nel silenzio agghiacciante si sentì un cigolio. Il cuore di Abbie sembrava il motore scaldato di una moto. Ancora vicino alla porta, i ragazzi si guardarono: Abbie era rossa e paonazza, mentre Scar calmo, come se stesse giocando a nascondino.
Sentiva il fiato di Scar sul suo collo.
Un altro cigolio.
La sua mano destra si scosta dalla spalla di Abbie verso la spada.
Un silenzio terrificante. 
Con l’altra mano Scar accarezza la guancia di Abbie per indicarle di stare calma, mentre guardava un punto vuoto sopra la testa della ragazza. Abbie si rese conto che il gesto di Scar era spontaneo, e forse lui non se ne rendeva nemmeno conto.
Un altro cigolio e Scar spalancò gli occhi, finalmente capendo le intenzioni del nemico. Con un urlo si buttò a terra insieme ad  Abbie, giusto in tempo per evitare il colpo che fece agitare il pavimento e volteggiare la porta.
La porta iniziò a fluttuare nell’aria e andò dritta verso di loro.
Poteva essere solo magia, pensò Abbie. E infatti era il maggiordomo, che gli si parò davanti poco dopo, a controllare la porta. Differentemente dalle aspettative, disintegrò la porta sotto il loro naso e avanzò.
Scar fece per alzarsi ma si bloccò improvvisamente.
«Ora venite con me» ghignò il maggiordomo «La padrona vi preferisce vivi»

 

 







Angolo di Callitmagic (autrice)
Mio fratello dice che faccio troppe storie in questa ff.
MA SE NON METTO QUESTE TRAGEDIE A COSA SERVIREBBE?
OKAY? OKAY magariii Scar l'ho distrutto però mi sentivo cattiva e depressa oggi.
DOMANI. SI TORNA. A SCUOLA.


mi chiedo cosa ho fatto di male per tutto questo...bah! e voi che mi dite?

MAGARI PER METETRMI IL BUON UMORE MI FARESTE UN PIACERE A RECENSIRE AW <3 (cavolo con la maiuscola sembro che urlo lol)

se volete passate sul mio profilo twittah ossia: @shielvd
grazie mille in anticipo gente awaw

     


 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Callitmagic