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Autore: The_Lock    15/09/2014    3 recensioni
Tyler, Sydney, Kyle, Lydia e Skylar sono i nuovi prescelti per difendere Kandrakar e l'equilibrio dell'universo. Nove sono le missioni che dovranno affrontare, e nove saranno i temibili nemici che minacceranno la Pace e le loro vite; sì perché questi nuovi nemici sono più sanguinari di qualsiasi altro nemico mai affrontato e, per cominciare in bellezza, i ragazzi saranno costretti ad andare alla ricerca del Cuore di Kandrakar
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Hay Lin, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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0.2

 

La campanella suonò ancora. Era già il terzo giorno di scuola e Tyler non ce la faceva più. I professori avevano aumentato la dose giornaliera di compiti a casa e lui proprio non aveva voglia di ritornare a quei ritmi stressanti. Ricordava i giorni d'estate in cui non faceva altro che rilassarsi! Ed adesso svegliarsi alle 7 era un trauma che non gli lasciava pace.

“Che brutta faccia!” lo apostrofò Skylar. I due ragazzi avevano gli armadietti vicini, quindi non fu difficile per loro stringere un'amicizia semplice e gradevole.

“Guarda i tuoi capelli! Sembra che te li sia asciugati al vento.” rispose, facendolo ridere.

“Hai già trovato qualche dama per la festa di venerdì?” gli domandò, e Tyler fece di no con la testa. “Non ci vengo! Tu?” domandò, e proprio in quel momento passò Lydia sotto il braccio muscoloso di Doug.

“Penso neanche io...”

 

“Allora allora! Chi sarà la ragazza fortunata?” domandò Banquo, dando una pacca sulla spalla di Kyle, facendolo voltare con una smorfia irritata e al contempo interrogativa. “Venerdì c'è la festa!” gli ricordò e Kyle sbuffò, puntando il naso verso l'alto.

“Perché devi rovinarmi questa mattinata? Non ci vengo, alla festa!” sbottò, chiudendo l'armadietto di colpo, lasciando Banquo leggermente di stucco. Il ragazzo rincorse l'amico, tornando a martellare sullo stesso argomento.

“Oh avanti! Ci sono ragazze che si ucciderebbero per andare al ballo con te!” lo canzonò, ma ricevette un'altra occhiataccia e si ritirò in silenzio. “Sono sicuro che ci sia qualcuna che vorresti portare al ballo, però.” mormorò. Kyle non rispose, si limitò solo a guardare in direzione di una coppia di amici che stavano parlando: Sydney e Alissa.

“Bé si...” mormorò.

 

Era mezzogiorno quando gli interfoni del Bukowski High School risuonarono. Will sapeva che non era un piano perfetto, ma pensava che almeno avrebbero dovuto conoscere i ragazzi come gruppo, e di certo mettere tutti e cinque in punizione senza reale motivo sarebbe stato peggio.

“I seguenti studenti: Tyler Powerth, Sydney Waterline, Kyle Firal, Lydia Eartha e Skylar Windy sono pregati di recarsi immediatamente dalla preside!”

I ragazzi sbuffarono pesantemente, lasciando i vassoi della mensa e dirigendosi verso l'ufficio della preside Vandom che si fece trovare strategicamente occupata così da lasciare ai ragazzi il tempo di conoscersi in sala d'attesa.

“Qualcuno ha un'idea del motivo per cui ci troviamo qui?” domandò Tyler, stiracchiandosi e incrociando le braccia dietro al collo.

“Ci incolperà per qualche atto di vandalismo...” ipotizzò Kyle, storcendo il naso.

“Magari vi incolperà per essere degli incivili! Di certo non farà lo stesso con me, e poi tutti conosco i comportamenti rissosi dei giocatori della squadra!” disse Lydia guardando Kyle con aria di sfida. Kyle era il vice capitano della squadra di football della scuola ed era famoso per la serie di infortuni che si lasciava dietro.

“Sbaglio o il tuo ragazzo è il capitano della squadra?” rispose Kyle, sorridendole con aria vendicativa.

“Hai ragione, avrei dovuto specificare: il comportamento rissoso dei giocatori di seconda mano!”.

Skylar e Sydney si scambiarono un'occhiata allarmata, pur non conoscendosi, allora decisero di intervenire.

“Allora, chi avete invitato alla festa venerdì?” domandò Sydney, schiarendosi la voce.

“Io non ci vengo.” rispose Tyler, subito seguito da Skylar.

“Io con Doug!” tagliò corto Lydia.

“Tu?” domandò Kyle.

“Con Alissa!” annuì.

“Oh!” rispose Kyle, corrugando la fronte, lasciando Sydney interdetto. Nessuno fece in tempo ad aggiungere altro che la preside Vandom chiamò tutti e cinque i ragazzi nel suo ufficio. C'erano solo due sedie, ma nessuno dei cinque si sedette per non fare un torto a nessun altro, e questo rincuorò leggermente Will: almeno un minimo di senso di squadra lo avevano.

“Bene. Vi starete domandando del perché vi ho convocati. Questo è perché ho deciso di dare ad alcuni di voi un premio, ad altri un'opportunità. Vi occuperete voi dell'organizzazione del ballo di inizio anno!” sorrise, e subito iniziarono le lamentele all'unisono.

“Non era una richiesta! Signori Windy, Waterline ed Eartha, prendetela come un premio per la vostra media superiore a tutta la scuola. Lei signor Firal la prenda come un modo per sfogare la rabbia cercando di creare qualcosa di artistico e lei, signor Powerth... la sua è un'opportunità per ricevere una media migliore!”.

“E se rifiutassimo?” domandò Kyle.

“Allora un semestre di lavoro nella biblioteca scolastica.” rispose la Vandom, sapendo di giocare la carta più potente. La prima ad accettare fu Lydia: tanto a lei piacevano molto questi lavori organizzativi, e uno dopo l'altro accettarono tutti.

 

“Ok, dovremmo proprio scegliere un tema!” disse Lydia, prendendo carta e penna. I ragazzi si diedero appuntamento in palestra dopo la fine delle lezioni, e con sorpresa di tutti non ci furono assenti.

“Lo spazio!” propose Skylar.

“Il mare!” disse Sydney.

“Che ne dite della giungla?” propose Lydia, sorridendo.

“Fate come volete. Io darei solo fuoco a tutti.” mormorò Kyle, accendendosi una sigaretta. Lydia si alzò, muovendosi furente sui tacchi che riecheggiarono per la palestra coperta, poi strappò via la sigaretta dalle labbra di Kyle e la schiacciò, lasciando tutti impietriti.

“Non si fuma in un luogo pubblico!” lo ammonì, puntandogli il dito contro. Kyle osservò quel dito bianco con l'estremità coperta di smalto verde metalizzato come gli occhi di Lydia, e per poco non fu tentato di staccarglielo a morsi.

“Va bene la giungla!” tagliò corto Tyler e Lydia sorrise vittoriosa.

Sarebbe stato tutto perfetto, secondo i piani di Lydia: camerieri mascherati da bestie, fogliame ed alberi finti o veri e bevande strettamente esotiche.

“Ok. Allora Skylar tu che sei bravo a disegnare aiutami con gli sfondi. Tyler tieni, vai a comprare questa roba e voi due potreste farmi il piacere di andare a prendere le varie piante per i corridoi e portarle qui?” domandò, rivolgendosi a Sydney e a Kyle che erano i più muscolosi dei quattro. Sydney accettò, e successivamente anche Kyle dopo che il biondo gli diede un colpo sulla spalla; almeno Lydia stava cercando di essere gentile.

Quando gli altri se ne furono andati, Lydia e Skylar iniziarono a dipingere enormi cartoni con le latte di vernice avanzate dalle feste precedenti.

“Lydia... come fai a sapere che sono bravo a disegnare?” domandò Skylar, senza alzare gli occhi grigi.

“Io...- partì, sicura della sua risposta, per poi bloccarsi -Io, non lo so.”

 

Sydney non la smetteva più di ridere, mentre Kyle sollevava una pianta fin troppo leggera per i suoi gusti.

“La vuoi finire?” sbottò, un po' arrossato.

“Avresti dovuto vedere la tua faccia! Eri pallido di rabbia e... e... ti si sono allargate le narici come accade ai tori!” diceva, reggendosi la pancia e asciugandosi qualche lacrima occasionale.

“Tienimi, aiutami con questa!” gli disse, sbolognandogli una pianta di colpo e per poco Sydney non cadde. Si calmò, ma ogni tanto tornava a ridere, di colpo, esplodendo in una sola sonora risata.

“Fra poco mi vedrai davvero arrabbiato!” lo avvertì Kyle, anche lui divertito in fondo.

“Uh, e dai, non fare il noioso!” rispose Sydney, tornando a sollevare una pianta. “Ma quante ce ne sono?” si lamentò.

“Lascia fare a me, questa è pesante.” gli disse, prendendo il vaso, ma Sydney non voleva mollare.

“Cosa credi, che sia forte come un pulcino?” sorrise.

“Bé con quei capelli biondi l'aria da pulcino ce l'hai.” gli disse, per poi accorgersi troppo tardi di aver detto una cosa tenera nei confronti di un ragazzo. Nei confronti di Sydney. Il biondo sorrise, un po' imbarazzato da quell'affermazione.

“Dai lascia.” disse, strattonando, ma Sydney lasciò troppo in fretta ed il vaso cadde, frantumandosi e liberando la pianta e la terra. “V-vado a prendere...” disse, indicando lo sgabuzzino dei bidelli e prendendo scopa e paletta, ma non tornò prima di essersi detto che era ora di calmarsi, che in fondo non era successo niente.

Trovò Sydney che prendeva i cocci più grandi in mano e canticchiava una canzone che non conosceva, decise di optare per un silenzio celato per concentrazione, quando Sydney tornò all'attacco.

“Con chi hai detto che andrai al ballo?” domandò.

“Non l'ho detto. Non ci vengo.” rispose, sospirando.

“Ma come? Tutto questo lavoro e poi non te lo godi?” gli chiese, girandosi a guardarlo. Kyle fece spallucce. “Non vorrai dirmi che Kyle Firal non ha una ragazza da invitare!”

“Se la volessi la troverei. È che non voglio venire al ballo, punto. Lo odio!” rispose con aria da sufficienza. Alzò gli occhi e vide Sydney che lo osservava con aria dubbiosa. “Che?” domandò.

“Secondo me è divertente. Il ballo di inizio anno mi da sempre buone aspettative per l'anno nuovo! Poi non credere, neanche io ho la ragazza. Alissa è solo mia amica.” spiegò “Potresti unirti e diventeremmo un terzetto!” gli propose sorridendogli.

“Sarebbe ridicolo!” sbottò, capendo solo dopo di essere stato rude.

“Sarebbe più ridicolo non andarci “perché no”!” gli rispose.

“Va bene ci pens...”

“AHI!” disse il biondo, ritraendo la mano.

 

Nonostante il supermercato fosse molto vicino alla scuola, Tyler si trovò più volte in difficoltà nel cercare le cose sulla lista. Le cause principali erano due: la sua sbadataggine e l'enorme dispersione degli scaffali. Di commessi se ne vedevano ben pochi e avevano un abbigliamento talmente ordinario che Tyler si trovò più volte a chiedere aiuto a clienti.

Imboccò il lungo corridoio della colla, cercando quella vinilica di una marca specifica- non avrebbe avuto il coraggio di contraddire le istruzioni di Lydia -e passò il corridoio due volte ma la colla vinilica non si trovava.

Con un colpo di fortuna trovò un commesso che sistemava delle scatole su una scala, allora chiese aiuto a quel ragazzo.

“Scusi, mi servirebbe della colla vinilica Vinnalix!” disse Tyler, leggendo dalla lista.

“Si trova lungo questo corridoio!” fu la risposta del commesso.
“Ma dai!” rispose Tyler, non riuscendo a trattenersi. “L'ho cercata per due ore!” si lamentò.

“Sono sicuro che ci sia, l'ho vista stamattina.” annuì il ragazzo dubbioso.

“Può aiutarmi?”

“Ora sono occupato.” rispose.

“Senta... io...” si passò una mano fra i capelli rosso scuro “Io ho bisogno che lei mi aiuti perché mi serve quella colla e...”
“Le ho già detto che si trova lungo quel corridoio!”
“LO SO!” sbottò e tutti i barattoli di colla piovvero dagli scaffali, gettandosi come fossero felici di farlo, in un delirio caotico.
 

Lydia si fermò per togliersi tutti i braccialetti dal polso che le conferivano un suono simile al sonaglio che i gatti domestici hanno appeso al collo. Si fermò per osservare gli occhi grigi di Skylark, il modo in cui la mano seguiva elegantemente il perimetro delle varie foglie, senza mai sbagliare. Com'era possibile che Lydia non si ricordasse della sua presenza per tutta la sua carriera scolastica? Ora ci stava davvero rimanendo male, si sentiva in colpa.

“Abbiamo finito il verde.” comunicò Skylar, raschiando il fondo della latta con il pennello.

“Ma abbiamo il giallo e il blu!” disse Lydia, sparendo dal corridoio e tornando con due latte di vernice. Poggiò la prima per terra, poi, con le unghie, fece leva per aprire la seconda, ma la vernice secca attorno al bordo aveva incastrato il tappo.

“Lascia, faccio io...” si offrì Skylar: che eroe sarebbe parso agli occhi di Lydia, se le avesse dimostrato la sua forza in svitamento tappi? Magari, più probabilmente, non sarebbe successo niente.

“No no, ce la faccio!” insistette Lydia, mordendosi il labbro inferiore. Alla fine riuscì a togliere il tappo, ma la latta le scivolò dalle braccia e andò a macchiare la maglia di Skylar. Da grigia, la maglia divenne blu.

Lydia impallidì, mormorando parole di scuse, mentre Skylar sollevò la maglia come per guardare il danno da più vicino, e poi scoppiò a ridere.

“Scusami, scusami davvero!” mormorò Lydia, passando della carta assorbente sulla maglia del ragazzo.

“Lascia stare, tanto il danno è fatto!” le rispose.

“Te ne compro una nuova!” annuì lei ma lui rispose che non ci sarebbe stato bisogno, e poi le indicò una ciocca di capelli, anch'essa macchiata di blu. “Oh Signore!” mormorò, osservando la ciocca e poi passando a guardarsi maglia e pantaloni: piccole gocce blu erano schizzate colpendola come una mitragliatrice.

“Bé, visto che il danno è fatto...” mormorò Skylar, avvicinandosi a braccia spalancate verso la rossa. Lydia non capì subito, ma quando lo fece, fu troppo tardi. Skylar la stava abbracciandola, macchiandola, mentre lei rideva e gli spalmava la vernice sulla faccia e sui suoi capelli castani.

 

“Fammi vedere.” disse Kyle, prendendo la mano di Sydney e osservando la ferita. Il taglio non era allarmante ma comunque perdeva molto sangue, anzi gocciolava. “Secondo me ti ci vogliono i punti!” disse, lasciando la mano del biondo e tornando a issare la pianta.

“No è solo un tagliett... oh mamma!”

I ragazzi tornarono in palestra e videro sia Lydia che Skylar grondanti di vernice blu e gialla- qualcuno dei due aveva aperto il secondo barattolo per vendicarsi sull'altro.

“Noi sgobbiamo e voi vi divertite come bambini delle elementari?” domandò Kyle, lasciando la pianta.

“Colpa mia!” ammise Lydia, poi facendosi seria “E la tua mano?” domandò, rivolgendosi a Sydney.

“Oh, ehm... è caduto un vaso e questo è il risultato!” spiegò, porgendo la mano agli altri tre.

“Vuoi andare al pronto soccorso?” domandò Skylar, aggrottando la fronte, ma Sydney disse che non ce n'era bisogno.

“Eccomi!” disse Tyler, tornando dal supermercato con una busta di carta gocciolante colla vinilica.

 

Quando Skylar e Sydney salirono sullo stesso pullman, l'insieme di passeggeri si girò a guardare i ragazzi, subito inondati dal forte odore di vernice. I due ragazzi sorrisero e presero posto uno dietro l'altro.

“Davvero non verrai al ballo?” domandò Sydney, stringendo il nodo con cui Kyle gli aveva fasciato il palmo.

“Non ho nessuno da invitare!” spiegò il ragazzo, facendo spallucce, e subito Sydney sbuffò.

“E quindi? Potresti trovare qualche altra ragazza single direttamente alla festa! Dai, non puoi fare tutto quel lavoro per nulla!” gli sorrise, e Skylar sbuffò.

“E se la ragazza con cui vorrei andarci è già... occupata?” domandò.

“Credimi, Sky, ai balli di inizio e fine anno succede sempre qualcosa...” gli disse, prenotando la fermata.

“Oh povera!” pensò Lydia, avvicinandosi ad una pianta afflosciata dalla mancanza di cure che aveva subito. La riconobbe: era quella cui Sydney e Kyle avevano rotto il vaso, ed ora la pianta rischiava di morire. Lydia prese un vaso vuoto sul davanzale: era un po' piccolo ma sarebbe dovuto bastare: almeno fino all'indomani.

Mise la pianta nel vaso, tastò il terriccio per bene, ed ecco che la pianta si riprese subito. Il legno divenne forte e robusto, le foglie rigogliose e verdissime; addirittura spuntò un fiore in estremità. La ragazza dai capelli rossi rimase a fissare lo spettacolo affascinata, ma mai e poi mai avrebbe immaginato che era stata lei a curare la pianta.

Scese le scale con la testa fra le nuvole, prese la giacca e poi uscì, fermandosi nel vedere che Doug non era ancora arrivato a prenderla. Una nuvola di fumo la investì, e vide che c'era Kyle seduto sugli ultimi gradini che fumava.

“Ehi Kyle!” lo salutò, sedendosi vicino a lui.

“Ehi...” rispose. “Non torni a casa?” domandò lui, guardandola di sottecchi.

“Aspetto Doug!” annuì lei, “Tu?”

“Aspetto Tyler. Mi ha chiesto un passaggio con la moto.” spiegò, sbuffando il fumo dal naso. “Cosa pensi dirà Doug quando ti vedrà ridotta in quel modo?” le disse.

“Mah... niente. Lui è intellig...- ma si bloccò, vedendo un lampo rosso omicida negli occhi di Kyle -lui non è molto geloso!” rispose, schiarendosi la voce. Si sentì un colpo di clacson e Lydia scorse la macchina di Doug.

“Devo andare. A domani!”
“A domani!” rispose Kyle.

 

“Allora Will? Hai comunicato ai ragazzi il loro compito?” domandò l'oracolo comparendo sulla superficie dello specchio presente all'interno dello studio della preside Vandom.
“Non ancora, lo farò venerdì sera stessa.” rispose Will, e l'oracolo annuì, pensieroso. “Hay Lin... credi siano in grado di sopravvivere?” domandò Will pensierosa e l'oracolo sorrise.

“Certo! Sono anche sicura che riusciranno a ricomporre il cuore di Kandrakar!”

  
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