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Autore: ivi87    15/09/2014    7 recensioni
Timeline: post season finale sesta stagione.
Dal testo: Se anche io fossi luce e tu oscurità non tenterei di portarti dalla mia parte, ma verrei io nella tua. Mi cercherei una bella sedia comoda e starei nell’oscurità con te.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Javier Esposito, Kate Beckett, Kevin Ryan, Martha Rodgers, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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# 9 -   I'm always in this twilight

 

 

Il Capitano Victoria Gates passeggia avanti e indietro nella vostra piccola stanza.

È ovviamente tesa, come lo sono tutti quelli che vengono da voi per portare brutte notizie.

E se, come credi, hai capito il loro schema, sai che lei è lì per te.  

“Non si preoccupi Capitano, mi dica cosa ho fatto e togliamoci il pensiero”, esclami volendo prendere in mano la situazione.

“Come sai che riguarda te? Magari ho dato fuoco al distretto!”, si intromette Castle.

Sai che sta cercando di smorzare la tensione, ma non ce la fai proprio a sorridere.

“Hanno chiesto a Gina, che è un po’ come se fosse il tuo capo, di parlarti della tua carriera, quindi il Capitano deve essere qui per la mia”, spieghi pacata, cercando di nascondere la tua preoccupazione “Giusto, signore?”.

“Cerco di andare in ordine”, esordisce la Gates dopo un attimo di silenzio “Dopo qualche giorno dal ritrovamento del Signor Castle lei è venuta nel mio ufficio. Voleva parlarmi di Ryan ed Esposito”.

Ti si attorciglia lo stomaco. Speri in cuor tuo di non aver combinato nulla di male ai tuoi due colleghi e amici.

“Quello che vi era successo al matrimonio ed in generale negli ultimi anni l’aveva fatta riflettere. Mi ha chiesto di dare maggiori responsabilità ai due detectives. Lei è sempre stata la caposquadra ma se le fosse successo qualcosa sia Ryan che Esposito avrebbero dovuto saper prendere il suo posto al meglio delle loro capacità”, spiega con fermezza, il Capitano.

Ascolti avida. In un certo senso, non puoi che concordare, ma non hai ancora ben chiaro l’intero quadro.

“Inizialmente mi sono opposta. Lei aveva di fronte a sé una brillante carriera e non aveva il minimo senso retrocedere in quel modo. Per una settimana non ho fatto altro che documentarmi sui suoi vecchi casi e ho dovuto ammettere che il numero di volte in cui ha rischiato la vita era spaventosamente alto. Più di qualunque altro poliziotto. Tutto ad un tratto la sua richiesta non mi è sembrata poi così irragionevole. Anche nel caso di una sua promozione avrei dovuto poi scegliere il nuovo caposquadra tra i detectives Ryan o Esposito. Abbiamo concordato assieme che, a casi alterni, avrebbero fatto loro i caposquadra. Inoltre in quella settimana mi era parsa molto stanca e distratta. Non era brillante come suo solito”.

Aggrotti la fronte “Cosa intende?”, per carità, hai anche tu delle giornate no, ma fai sempre del tuo meglio perché hai vissuto in prima persona cosa si prova a perdere qualcuno di caro.

“Niente di effettivamente grave, ma spesso non aveva nessuna teoria o pista da proporre...era distratta...per certi versi sembrava appena uscita dall’accademia...si è persino ferita ad un braccio... insomma era ovviamente rientrata in servizio troppo presto. Il matrimonio rovinato, il pensiero del Signor Castle morto... avrei dovuto darle più tempo per riprendersi...”, il Capitano pare mortificato, come se fosse colpa sua “Ma lei di solito è così forte, è la donna più integerrima e tutta d’un pezzo che io abbia mai conosciuto. Molto più di me! Avrei dovuto capire che...” lascia la frase a metà, immediatamente pentita di aver pronunciato quelle parole.

“Che cosa, Capitano?”, domandi, con quella brutta sensazione sempre nello stomaco.

“Che non era in sé, che non era pronta a rientrare in servizio...”, mente, si capisce benissimo.

“Signore...”, ti volti verso Castle, per sentire cosa ha da dire “Con tutto il rispetto, è palese che c’è qualcosa che continuate ad omettere. Capiamo che credete di farlo per il nostro bene, ma l’unico risultato è che stiamo impazzendo”, sei totalmente d’accodo con lui.

“Non spetta a me farlo”, vi risponde risoluta “Sono qui per dirvi quello che è successo dal mio punto di vista in modo che pian piano possiate rimettere assieme tutti i pezzi”.

Scuoti piano la testa.

Quante volte l’hai sentita questa frase?

“E va bene”, le dai corda “Non ero in me e Ryan ed Esposito hanno portato avanti la squadra. Altro?”.

“Io e lei abbiamo avuto uno scontro verbale molto acceso, due settimane dopo l’annuncio in diretta televisiva del Signor Castle”, si avvicina lenta al tuo letto con le mani posate sui fianchi.

Ti fissa intensamente negli occhi.

Riconosci quello sguardo.

Lo ricordi bene, come se fosse successo ieri.

Castle vi scruta entrambe senza capire “Cosa sta succedendo... di che cosa parla, Capitano?”.

Victoria Gates non risponde. Si limita a guardarti.

Sorridi amaramente e ti volti verso di lui “Volevamo sapere come avremmo fatto a stare insieme se tu te ne fossi andato chissà dove e io fossi rimasta al distretto?”, lui annuisce  senza capire “Non era poi così difficile trovare la risposta. Mi sono licenziata, vero?” domandi infine, rivolta verso la Gates per averne conferma.

“Esatto. Ero così arrabbiata. Nessuno sotto il mio comando aveva mai osato licenziarsi due volte! Soprattutto dopo che avevo chiuso un occhio la prima volta!”.

Ti prendi il volto tra le mani. La testa è così pesante che temi che da un momento all’altro si stacchi dal collo e rotoli sul letto.

“Mi faccia indovinare”, esclami stanca, davvero esausta di tutta quella situazione “L’idea di stare separata da Castle era impensabile. Dopo tutto quello che avevamo passato volevo solo trascorrere del tempo con lui senza dover correre al distretto a seguire un caso. Avevo bisogno di un periodo per ritrovare me stessa e ricaricare le batterie...”, elenchi ogni punto in maniera meccanica.

“Si, praticamente sì. Abbiamo cercato di dissuaderla in ogni modo. La dottoressa Parish, suo padre...”.

Vorresti urlare, tirare il cuscino dall’altra parte della stanza, spaccare qualcosa ma l’arrivo di un’infermiera di impedisce di fare qualsiasi cosa.

Osserva allarmata i vostri due monitor “Ok, qui c’è qualcuno che ha bisogno di riposare” poi vi osserva bene in volto “E di un tranquillante”.

Il Capitano Gates sta per lasciarvi soli quando la tua voce la ferma “Noi ora riposiamo” affermi con estrema durezza “Ma al nostro risveglio vi voglio tutti qui pronti a dirci la verità!”.

 

 

Ivi’s corner:

E se lo dice Beckett... mo so Ca...voli! xD

Lasciateli riposare un’ultima volta, su... al prossimo giro avrete qualche risposta.. :p

 

Buon inizio settimana (e scuola) a tutti :-*

 

Ivi87
   
 
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