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Autore: ___Page    16/09/2014    4 recensioni
Tre ragazzi e un'inaugurazione fuori dall'ordinario.
Tre ragazze e una scuola di danza.
Sei settimane per cambiare sei vite, che si incroceranno e scontreranno a ritmo di musica e battibecchi.
Perché, a volte, la musica e la danza dicono più delle parole.
Genere: Comico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nefertari Bibi, Sanji/Violet, Trafalgar Law, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo
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[Popular song – Mika feat. Ariana Grande. Dal minuto 1.37]
 
Finisco di infilarmi il sandalo, attenta a non farmi male con il tacco mentre mi precipito dietro le quinte.
Non posso credere che siamo già alla fine.
Dopo dieci mesi di prove questa serata è passata in un soffio. D'altra parte è sempre così, con le cose belle.
E questa serata è stata un mix di sensazioni che fatico a gestire, tremo dentro e fuori per l'adrenalina e l'emozione che mi scorrono nelle vene.
Mi appiattisco contro la parete per lasciar passare uno dei vigili del fuoco che mi saluta con un sorriso, prima di raggiungere Ace, gambe divaricate e braccia incrociate al petto, nella prima quinta.
-Come sta andando?!- domando, leggermente trafelata.
-Alla grande!- mormora sottovoce, senza staccare gli occhi dal palco, occupato da tutti i nostri allievi, nessuno escluso, impegnati nella coreografia finale, frutto delle nostre folli menti che hanno pensato bene di mischiare tutti i tipi di danza che insegniamo in un unico balletto.
In realtà sono davvero splendidi, tutti in divisa scolastica, ballando in perfetta sintonia in mezzo alle sedie e ai banchi che fanno parte della scenografia.
E più di tutti sono splendidi Perona e Sabo, protagonisti di questo ultimo pezzo, ballerini ma anche cantanti, sebbene in playback, impegnati a incantare il pubblico con il loro carisma e la loro perfetta intesa.
Guardandoli ballare non stupisce che siano una coppia anche nella realtà, non si fa per niente fatica a immaginarli insieme mentre vanno al cinema o passeggiano abbracciati.
Lancio un'occhiata di striscio a Ace, riflettendo sul fatto che probabilmente anche io e lui diamo quest'impressione. Si accorge del mio sguardo e mi sorride radioso, stringendomi il coppino con una mano, in un gesto rassicurante.
Prima, durante l'intervallo, abbiamo parlato un po' di quello che è successo la settimana scorsa e mi ha fatto davvero bene.
Il bello di Ace è che a lui posso dire tutto apertamente e senza paura.
Riporto lo sguardo sul palco e individuo Violet e Bibi, nella seconda quinta dall'altro lato, che mi sorridono quando incrociano il mio sguardo.
Violet è particolarmente radiosa, ha sciolto la treccia e i capelli le ricadono mossi sulle spalle e sembra brillare di luce propria.
È stato davvero un trionfo questo spettacolo, un degno inizio per questa avventura in cui ci stiamo gettando a capofitto. Sono felice di fare questo viaggio insieme a loro.
La canzone finisce e i ragazzi rimangono perfettamente immobili e sorridenti nelle pose finale, prendendo a respirare più profondamente per recuperare un po' di ossigeno, mentre dal pubblico si solleva un boato e una salva di applausi.
Sono stati assolutamente eccezionali e anche noi quattro non ci risparmiamo dall'applaudirli forte.
Basta guardare in faccia i miei colleghi per capire che condividiamo tutti lo stesso orgoglio per loro.
 
[Wreck-it Ralph – Henry Jackman]
 
L'applauso comincia a scemare e sento Ace mormorare nel microfono di attaccare con la musica per i saluti conclusivi.
Guardiamo i ragazzi farsi avanti secondo le coppie e i gruppi concordati, inchinarsi, godendosi le meritate ovazioni che amici e non stanno lanciando dalla platea, e tornare al proprio posto formando un semicerchio che occupa l'intero palco.
Quando anche l'ultimo di loro è in posizione, Marco si stacca dal gruppo per andare a recuperare Bibi. Il suo ingresso è accolto da acclamazioni entusiastiche che calano leggermente solo per tornare alla stessa intensità quando è il turno di Violet, accompagnata da Penguin. Si inchina, sorridente come non mai e si fa da parte mentre Kaku si avvicina porgendomi il braccio.
Mi aggancio a lui e lo seguo nuovamente sulla ribalta, le luci che mi impediscono di distinguere qualcosa di più di semplici sagome che si agitano, omaggiandomi. Mi inchino e mi faccio da parte sempre applaudendo mentre Margaret si stacca dal semicerchio e recupera Ace, che molla rapidamente l'auricolare su un appoggio lì vicino ed esce dalla quinta, sorridendo.
Quando anche lui si sposta dal centro, raggiungendo il mio fianco, ci voltiamo simultaneamente verso i ragazzi, indicandoli con la mano, lasciando che siano loro a godersi l'ultimo momento di gloria mentre il sipario prende a chiudersi.
Emozionata e sorridente mi giro di nuovo verso il pubblico e, non so perché e per come, nonostante le luci siano le stesse di prima, riesco a distinguere un po' meglio alcune facce in platea.
Ed è allora che lo vedo, ghignante e impegnato ad applaudire, e perdo un paio di battiti mentre un dolore fastidioso e pungente, ormai noto, riprende a torturarmi all'altezza del petto.
Il sorriso mi si congela sul viso e continuo meccanicamente ad applaudire, pregando mentalmente che il sipario finisca di chiudersi in fretta perché,  per quanto patetico sia, non riesco davvero a staccare gli occhi dal suo viso.
Sarò anche una brava dissimulatrice ma se c'è una cosa che Ace conosce come le sue tasche è proprio il linguaggio del mio corpo. So che ha notato il mio improvviso irrigidimento e, dal momento che stupido non è, intuisce subito cosa sia successo.
Non appena la tenda si chiude del tutto, con un ultimo fluido movimento, mi si avvicina posandomi una mano sul fianco e stringendo appena.
-Ehi!- mi chiama, facendomi voltare.
Tutti si stanno abbracciando, esultando sottovoce, stanchi ma felici e, in fondo, dispiaciuti che sia finita. 
Ballare sul palco è sempre una grande emozione.
Il cuore mi si scalda un po' quando vedo Chopper depositare Shirahoshi a terra, dopo averle fatto fare un giro in aria, e imbarazzarsi per essersi lasciato trascinare dall'euforia del momento e lei sorridergli radiosa, prima di dargli un bacio sulla punta del naso.
Sono davvero adorabili!
Sembrano un orsetto e una bambolina di porcellana!
Rivolgo un sorriso tirato a Ace, che non ha ancora abbandonato il mio fianco, il braccio ancora intorno alla mia vita, per trasmettermi il suo sostegno anche fisicamente.
So che farebbe qualsiasi cosa per vedermi felice.
Mi tiro sulle punte per raggiungere il suo orecchio, posando una mano al lato del suo collo.
-Sarebbe stato tutto più semplice se mi fossi potuta innamorare di te...- mormoro e lo sento sbuffare una piccola risata sulla mia gola.
Risata malinconica, perché la mia sofferenza è anche la sua, tanto è il bene che mi vuole.
Odia vedermi così e non poter fare niente.
E lo odio anche io.
Mi stacco da lui, la mano ancora sul suo collo, e sento che non riesco a stare qui un secondo di più. 
Mi sento schiacciata da quello che provo, questo mescolarsi di sensazioni positive e negative che mi si agitano dentro. Non so se sia la stanchezza, la tensione, il dolore accumulato ostinatamente senza esternarlo, ma sento gli occhi riempirsi di lacrime.
Devo allontanarmi da qui, dal palco che non fa che aggiungere emozione all'emozione, quasi come se il legno avesse accumulato tutte le sensazioni delle serata e me le stesse trasmettendo, sotto forma di vibrazioni, rischiando di farmi esplodere.
Mi stacco da Ace, senza una parola, e mi precipito dietro le quinte, giù per le scale e dentro nel nostro camerino. Afferro con entrambe le mani lo schienale di una delle sedie, respirando affannata, e cerco di ricacciare indietro le lacrime, gettando la testa all'indietro.
-Dannazione!- mormoro a denti stretti.
Non è possibile, non è giusto che io debba stare così male, manco fossi una ragazzina alla sua prima cotta!
Io, poi, che queste cose le ho sempre gestite con estrema facilità!
Perché stavolta non ci riesco?!
-Nami?!-
La voce allarmata di Violet mi obbliga a voltarmi per incrociare lo sguardo suo e di Bibi, entrambe corrucciate.
Mi sento un verme a farle preoccupare così, avrei dovuto dire loro cosa è successo ma, quella sera è stata intensa e ricca di emozioni anche per loro e poi è cominciata l'ultima settimana di prove serrate.
Non c'è stata proprio occasione e ora non mi va di rovinare il nostro successo, rivangando la cosa.
Mi precipito verso di loro, abbracciandole forte, un braccio intorno al collo di ciascuna.
Rispondono entrambe al mio gesto e io chiudo gli occhi, stringendomi ancora un po' a loro mentre mormoro un "vi voglio bene" con voce incerta e una lacrima sfugge al mio controllo.
Ci stacchiamo e io mi asciugo rapida gli occhi, sforzandomi di sorridere, mentre Violet mi posa una mano a palmo aperto sulla guancia ed entrambe mi sorridono comprensive.
-È andata bene, eh?!- dico, buttando giù un po' di saliva.
-Un trionfo!- conferma Violet, annuendo convinta -È quasi un peccato che sia finito!-
-Sarà anche un peccato ma per minimo i prossimi quattro giorni io voglio dormire fino a mezzogiorno!- commenta Bibi.
-Lo dicevo io che Law è uno che sfianca!- non riesco a trattenermi dal commentare mentre incrocio le braccia sotto il seno e le lancio uno sguardo malizioso.
Violet se la ghigna mentre Bibi mi tira la lingua, riuscendo a farmi ridere.
Continuiamo a ridere tutte e tre, contagiandoci a vicenda e scaricando la tensione, finché una voce familiare non ci raggiunge, facendoci ammutolire.
-Siete proprio tre bei pasticcini, sapete?!-
Ci guardiamo a occhi sgranati, tra l'incredulo e il divertito, le bocche che si piegano molto lentamente in un sorriso.
-Ma è lui?!- domando, tanto per essere sicura.
-... veri, tutti questi muscoli?! Posso toccare?!-
-Sì,  è proprio lui!- conferma Bibi, mentre già scoppiamo a ridere un'altra volta.
-Non credo sia il caso di lasciarli nelle sue mani!- fa notare Violet.
Corrugo le sopracciglia.
-Vuoi dire che...-
-A giudicare dal ringhio di sottofondo, c'è di sicuro almeno Zoro con lui!-
Ci guardiamo ancora un secondo prima di precipitarci fuori dal camerino.
 

 
 §
 

Incrocio le braccia al petto, lanciando un'occhiata truce a questo tizio assurdo, vestito e truccato in modo assurdo e che dice cose assurde.
Ma chi diavolo è?!
E perché se ne va in giro con dei cigni in testa?!
Volevamo solo andare a salutare e a fare i complimenti alle ragazze e agli altri ma questo uomo-cigno ci ha placcati e non ci molla più. 
Scambio un'occhiata con Law, anche lui torvo e pericolosamente vicino a commettere un omicidio, mentre Sanji sembra più che altro terrorizzato ed è pallido in un modo preoccupante.
-Ma sono proprio veri, tutti questi muscoli?! Posso toccare?!- chiede il tizio, facendomi strabuzzare gli occhi.
Ce l'ha con me?! Ma non penso proprio!!!
Lo vedo allungare un braccio verso di me e mi scanso emettendo un ringhio che mi scuote il torace ma Uomo-cigno non sembra minimamente impressionato. Sto valutando se sia il caso di legarlo ad una sedia, giusto per andare sul sicuro, che qualcosa alle nostre spalle lo distrae, attirando la sua attenzione.
Poi tre voci entusiaste attraversano il corridoio giungendo fino a noi.
-Maestro Bon Kure!!!-
-Sei proprio tu!!!
-Che sorpresa!!!-
Il tizio assurdo, o maestro Bon Kure, si illumina, visibilmente emozionato.
-Oh eccole! I miei passerottini!- esclama, spalancando le braccia mentre Violet, Nami e Bibi ci superano per gettarsi su di lui e abbracciarlo.
Seguono alcuni istanti di "fatevi guardare!", "ma come siete cresciute!", "chi sono quei tre maschioni?!" e "sono così fiero di voi!".
Le ragazze si spostano nuovamente per includere anche noi nella conversazione.
-Siete state eccezionali! EC-CE-ZIO-NA-LI! L'orgoglio della KamaBakka! Anche Iva lo ha detto!-
-C'è anche lei?!- domanda Violet.
-Certo! Però non è riuscita entrare per... Sapete... I capelli- dice, abbassando la voce e le ragazze annuiscono con sguardo saputo, facendomi quasi venire voglia di scoprire cos'avranno mai i capelli di questa tizia -Ma dove sono Spruzzetto di Lentiggini e Ananas?!- domanda poi, guardandosi intorno.
-Qualcuno mi ha chiamato?!-
Mi volto appena mentre anche Ace ci supera per avvicinarsi e abbracciare maestro Bon Kure. Questa volta gli occhi dell'Uomo-cigno si illuminano per ben altri motivi. Nello stringerlo, saggia con le mani i muscoli della sua schiena e un brivido freddo mi attraversa la colonna vertebrale.
-Però! Sei diventato ancora più...- si ferma, cercando la parola più adatta e, fortunatamente, Nami ne approfitta per interromperlo.
-Maestro loro sono tre cari amici!- comincia, indicandoci e tornando ad affiancarlo, mentre Ace si posiziona accanto a me -Zoro, Sanji e Law! Ragazzi, lui è il nostro insegnante di danza classica da quando siamo bambine!-
Più che dire "piacere" lo grugniamo, ancora un po' titubanti vista l'indole espansiva del tizio.
-E sono liberi?!- domanda, squadrandoci con interesse e facendoci indietreggiare impercettibilmente.
-Beh...- comincia Nami e in un secondo Violet è tra le braccia di Sanji e Bibi agganciata alla vita di Law, che le passa un braccio intorno alle spalle e le da un bacio tra i capelli
-Capisco!- commenta Bon Kure, spostando poi uno sguardo un po' troppo interessato su di me.
Se solo prova ad avvicinarsi giuro che lo affetto.
-E ciuffetto di menta?!-
-Ecco...-
Nami porta gli occhi su di me, ad incrociare i miei, obbligando il mio stomaco a fare una capriola. Noto uno strano guizzo nel suo sguardo, che mi fa ghignare trionfante.
Questa è un'occasione perfetta. Ora si fingerà la mia ragazza, venendo qui ad abbracciarmi e io potrò approfittarne per dirle che ho bisogno di parlare con lei.
-In realtà lui sta con Ace!-
Cosa?!?!
Che ha detto?!?!?!
Assottiglio lo sguardo, furibondo, ma lei è concentrata su Ace e la vedo spalancare leggermente gli occhi e fare un cenno nella mia direzione.
Strabuzzo gli occhi quando sento un braccio posarsi sulla mia spalla.
-Eh sì! È il mio fidanzato! Che ne dici, eh maestro?!-  commenta, sorridendo.
Io mi giro a fulminarlo ma una parte di me mi ricorda prontamente il rischio di venire molestato dal cigno con le gambe, così decido di stare al gioco.
Passo un braccio dietro alla schiena di Ace, e incenerisco Trafalgar e il cuocastro, entrambi sul punto di scoppiare a ridere senza ritegno.
Dopo li affetto, giuro che li affetto!
-Ora però porto il maestro a salutare Marco, tesoro, va bene?!- mi dice Ace, entrando di diritto nella lista delle mie future vittime.
Come se non bastasse, pensa bene di allungarsi verso di me e schioccarmi un bacio sullo zigomo, che arrossisce istantaneamente insieme al resto del viso, mentre gli altri scoppiano tutti a ridere, incapaci di resistere oltre.
-Allora a dopo, pasticcini!- ci saluta Bon Kure, seguendo Ace lungo il corridoio.
Mi rigiro verso gli altri cinque, fulminandoli e ringhiando ma l'ingresso dei genitori, carichi di fiori e bouquet salva le due coppiette felici.
-Mamma! Papà!- esclama Violet, dirigendosi verso una donna dai capelli rosa e grandi occhi neri, la fotocopia di Rebecca praticamente, e un uomo alto e possente, con capelli ricci un po' lunghi e la carnagione olivastra.
-Violet, complimenti!- le dice la donna, stringendola a sé -Dov'è Rebecca?!- domanda allungando il collo, mentre Violet si sposta tra le braccia di suo padre.
-Ecco tesoro!- dice tendendole un mazzo di fiori gigantesco, bianco e viola.
-Grazie!- esclama Violet accogliendolo tra le braccia, le guance un po' arrossate e gli occhi che brillano -Mamma, papà...- si gira verso il cuocastro, rimasto discretamente un po' in disparte, incoraggiandolo con lo sguardo ad avvicinarsi -... lui è Sanji!-
-Molto piacere!- si fa avanti a braccio teso e sorridente, ma io lo vedo che è agitato e mi sfugge un ghigno.
Poco più in là una scena molto simile sta avvenendo con i genitori e il fratello maggiore di Bibi.
È strano vedere i miei due migliori amici alle prese con queste cose e mi ritrovo a scuotere la testa divertito, chinando un po' il capo.
Quando lo risollevo, mi ritrovo Nami a pochi passi, sorridente e con le mani sui fianchi.
-Grazie mille eh!- le dico sarcastico, riferendomi alla sua uscita di poco fa.
-Ti ho aiutato no?! Che altro vuoi da me?!-
Il mio ghigno si allarga mentre decido di lasciar perdere, tanto finirebbe per rigirare la frittata in modo di avere ragione lei e finirei col convincermene anche io.
-Allora?! Ti è piaciuto lo spettacolo?!- domanda, avvicinandosi ancora.
Trattengo il fiato solo per prendere subito dopo una boccata del suo profumo, che accelera i miei battiti peggio di un'iniezione di adrenalina.
-Molto bello davvero...- mormoro in risposta, guardandola intensamente.
Ora è il momento buono, non c'è in giro nessuno, sono tutti impegnati con parenti e amici e nessuno bada a noi.
-Nami, senti... Ti posso parlare un attimo?!- le chiedo, nervoso come mai in vita mia.
Mi guarda, sorpresa, prima di annuire.
Le faccio cenno di avvicinarsi, spostandomi un po' di più verso il muro.
-Che succede?!- domanda, notando la mia espressione tesa.
-Ecco, il fatto è che... Io...- faccio un bel respiro, sollevando gli occhi che avevo puntato sui miei piedi.
Dai, Zoro!
Ora o mai più!
-Io...-
-Eccoti qua!- mi interrompe una voce maschile.
Mi focalizzo sul nuovo arrivato mentre Nami si volta verso di lui.
È un uomo sulla cinquantina, con folti baffi neri e giusto un velo di grigio tra i capelli.
-Papà!!!- esclama Nami, abbracciandolo emozionata e baciandolo poi su una guancia.
-Ciao tesoro, complimenti!- la saluta lui, posandole una mano sulla nuca per stringerla a sé -Tieni, questo è per te!- dice estraendo da dietro la schiena un mazzo di tulipani e gerbere arancioni.
-Papà, non era necessario! Grazie mille!- esclama lei, sinceramente felice, appoggiando il mazzo al suo petto e un suo braccio, quasi fosse un bambino.
-Per la mia bambina, questo e altro!- afferma convinto, facendola sorridere.
Sposta lo sguardo su di me, ancora immobile accanto al muro con le braccia al petto.
-Mi spiace, non volevo interrompervi!-
-Oh non si preoccupi, non era niente... Niente di importante, si figuri!- minimizzo io.
Certo, come no?!
-Papà,  lui è Zoro! Ti ricordi che ti ho parlato di lui?!-
-Ah il neo-ballerino!!! E come no?! Piacere, io sono Genzo, il padre di Nami!- dice gioviale, tendendomi una mano che subito stringo con un mezzo sorriso.
-Piacere mio!- dico, rinunciando a mettere in chiaro che non sono un ballerino, tanto nessuno mi da retta al riguardo. Neppure i miei amici o mia madre.
-Allora, so che hai dovuto sopportare la nostra Nami eh! Sappi che hai tutta la mia solidarietà! So quanto può essere autoritaria, proprio come sua madre!-
-Papà!- lo richiama lei, arrossendo per l'imbarazzo e facendomi scappare un ghigno divertito.
-Dico, davvero, già a sei anni mi comandava a bacchetta!-
-Papà,  ti prego! Non...- si blocca, sgranando gli occhi, che in un attimo gli si riempiono di emozione mentre trattiene il fiato, facendomi aggrottare le sopracciglia.
Che succede?!
Sembra che abbia visto qualcosa o qualcuno che le ha mozzato il respiro.
Poi la sento mormorare un'unica parola, in un sussurro quasi impercettibile.
-Rouge...-
Seguo il suo sguardo finché nel mio campo visivo non entra una donna, che ha appena fatto il suo ingresso dalla porta tagliafuoco, con in mano tre bouquet, e si guarda intorno, alla ricerca di qualcuno.
Capelli rossi, e viso spruzzato di lentiggini, è molto bella e mi ricorda qualcuno.
Escludo che sia la madre di Nami però, dato che l'ha chiamata per nome, ragion per cui mi stranisco ancora di più quando mi passa di fianco come un razzo, correndo verso di lei e lanciandole il braccio libero dal sorreggere il mazzo di fiori al collo. 
Dopo un primo momento di stupore, vedo Rouge assumere un'espressione dolce e portare una mano ad accarezzare delicatamente Nami sui capelli.
Solo allora, notando il movimento intermettente delle sue spalle, realizzo che sta piangendo.
Mi acciglio ancora di più,  non riuscendo a capire che sta succedendo.
-Ssssh! Ehi piccola!- la chiama Rouge, staccandosi appena da lei e facendole sollevare gli occhi sul suo viso con una mano, posata a palmo aperto sulla sua guancia -Tranquilla, va tutto bene...- mormora, prima di darle un bacio sulla fronte.
-È che mi spiace che ci siamo viste così poco e poi...- un'altra scarica di singhiozzi interrompe Nami e fa aggrottare le sopracciglia a Rouge, che però continua a sorridere dolcemente.
Mi giro verso Genzo, che le osserva muto, con un'espressione dispiaciuta e sofferente sul volto.
-Chi è,  se posso chiedere?!-
Lui si gira a guardarmi e noto che ha gli occhi lucidi.
-Oh è la mamma di Ace!- mi risponde, sfregandoseli con pollice e indice -Lo conosci Ace, no?!-
Annuisco, cominciando a capire ma restando comunque perplesso di fronte al comportamento della mocciosa.
-Non credevo fossero così intime- affermo, riportando lo sguardo su di loro.
-Sono certa che è orgogliosa di te e di questo tuo traguardo- le sta dicendo ora, sempre materna, mentre Nami annuisce e si asciuga le lacrime che si ostinano a graffiare il suo bel volto, facendomi stringere i pugni fino a sbiancare le nocche.
-Le ha fatto da madre, dopo che Bellemere ci ha lasciato- spiega Genzo, provocandomi una stretta al cuore.
In un attimo, torno con la mente a quella sera al bar, la sera delle gara di danza, alla mia convinzione che non potesse capirmi o sapere cosa si prova.
E invece lo sapeva eccome!
Mi sento un vero idiota!
Resto impassibile mentre mi rendo conto che non mi sono mai preoccupato di indagare su di lei, sulla sua storia e il suo passato, come ha fatto lei con me.
-Io...- comincio a disagio -Mi dispiace, non avevo idea che Nami fosse stata... Insomma che sua moglie vi avesse lasciati- concludo in fretta.
Genzo mi lancia un'occhiata prima di tornare su sua figlia che ora ride senza riuscire comunque a frenare le lacrime. Mi uccide vederla così.
-Non è come pensi, non se n'è andata. Bellemere amava Nami più della sua stessa vita. È morta quando Nami aveva undici anni. Incidente d'auto-
Sento il sangue gelarsi nelle vene, abbandonando la mia maschera di indifferenza.
No, non sono un idiota!
Sono un coglione!
Stupido, vuoto e insensibile!
Mi giro verso Genzo, sconvolto.
-Io... Non... Mi spiace, io...- balbetto, senza sapere cosa dire.
-Non preoccuparti figliolo. Nami non ne parla di sua spontanea volontà,  a meno che qualcuno non le chieda esplicitamente di lei. Non è così scontato che chi la conosce lo sappia- mi rassicura, ma io ce l'ho a morte con me stesso.
Perché avrei dovuto chiederglielo, Porco Roger!
-Il fatto di avere raggiunto un traguardo così importante a due settimane dall'anniversario della sua morte gliela fa mancare ancora di più e, come se non bastasse, con i lavori alla scuola ha avuto pochissime occasioni per vedere Rouge, quest'anno- mi spiega.
Due settimane da...
Okay ora vorrei sprofondare per davvero!
Due settimane fa, cioè la famosa sera in cui l'ho trovata nel bagno del locale a piangere disperata. Ho detto che non c'era stato verso di farmi dire cosa avesse ma la verità è che io nemmeno ho insistito più di tanto.
Anzi, non ho insistito affatto.
E sento che avrei dovuto!
Avrei dovuto, dannazione!
-Ehi!!!- un'altra voce nota raggiunge le mie orecchie e vedo Ace correre verso di loro, emozionato ed entusiasta -Ciao mamma!- la saluta, posandole un braccio sulle spalle e un bacio sulla fronte.
E mi sento morire quando, senza lasciare andare sua madre, fa la stessa cosa con Nami.
-Eccole qui, le mie due ragazze!- lo sento mormorare e per l'ennesima volta il cuore mi si stringe.
È una battaglia persa in partenza, una lotta contro i mulini a vento.
Come posso pretendere di competere con questo?!
-Siete stati eccezionali!- sta dicendo Rouge guardando i due ballerini abbracciati di fronte a sé -Mi è sembrato di essere tornata indietro di dieci anni!-
Ace stringe un po' di più la presa su Nami, dandole un bacio tra i capelli mentre lei abbandona il capo contro il suo collo.
Cosa potevo mai aspettarmi?!
Lui sa tutto di lei, la conosce alla perfezione, in questi anni hanno condiviso gioie e dolori.
E io non sono stato nemmeno capace di interessarmi un minimo alla sua vita.
Lui, solo lui, può amarla e viverla come merita.
Nessun altro.
Nemmeno io.
Sento la determinazione abbandonarmi.
È inutile lottare, inutile sperarci.
Lei è sua e io non posso fare altro che ammirarla da lontano, sperando di riuscire a non soccombere a questo dannato sentimento che mi sta rodendo il cuore e l'anima.
 
  
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