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Autore: clairemonchelepausini    16/09/2014    1 recensioni
Salve a tutti questa è la mia prima Fan Fiction e non potevo non iniziare scrivendo della magnifica storia d'amore di Chuck e Sarah. La mia storia partirà subito dopo la puntata 5x13 dove tutto è stato lasciato con un finale aperto, i personaggi sono come ho appena detto Chuck e Sarah ma li ritroveremo un po’. Per quanto riguarda la trama quello che posso accennarvi e che l’inizio sarà la fine, ovvero che partirò da un momento che avverrà alla fine della mia storia ma tranquilli che poi tornerò indietro e appunto inizierò dal finale della 5 stagione man mano che la storia verrà raccontata capirete (o almeno lo spero XD).
Dal primo capitolo:
"P.S. Forse è meglio che prima di dire altro io faccia un passo indietro è spieghi chi sono e la mia storia, ma ho deciso che non sarò io a raccontarla ma saranno loro, i protagonisti che l’hanno vissuta."
Spero solo che la mia storia alternativa che riscriverà il finale come l’avrei voluto io vi soddisfi e che possiate così apprezzarla. Auguro a tutti una BUONA LETTURA.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chuck, Nuovo personaggio, Sarah, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7 – Chuck vs le parole non dette

Ero riuscito ad addormentarmi cadendo in un sonno profondo forse per la prima volta dopo che Sarah se n’era andata; ero riuscito a dormire per più di due ore ma anche stavolta ero riuscito a svegliarmi di colpo. Se non perché sognavo Sarah era per lo squillare del telefono, che suonava in modo insistente. Non volevo rispondere ma un campanellino suonò dentro di me dicendomi “ e se fosse Sarah?” mi bastarono quelle uniche parole per correre e prendere il telefono e rispondere senza guardare chi fosse.

Chuck: Pronto sono Chuck

Emma: Chuck, ehm…ciao sono Emma ti ricordi di me?

Stavo facendo mente locale; ero offuscato dal sonno e non mi ero ancora svegliato del tutto ma…

Chuck? Emma? Si si certo sei la mamma di Sarah. È successo qualcosa a Sarah?

All’improvviso mi alzai dal divano e cominciai a passeggiare avanti e indietro, ero nervoso perché ci metteva tanto a rispondere?

Emma: No, no stai tranquillo Chuck.

Così almeno per un minuto mi tranquillizzai e allora se stava bene perché mi aveva chiamato?

Chuck: Ho mille domande ma posso aspettare; per prima cosa, perché mi hai chiamato? Non fraintendermi mi fa piacere è…

Emma: Tranquillo Chuck non mi devi piacere o altro abbiamo già passato questo momento non sei sotto esame, lo sai che mi piaci. Chuck,ehm…Sarah è qui.

Stavo ancora pensando, ero immobile ma mi bastò quell’unica frase e fui pietrificato, tutto mi crollò addosso ma stavolta era perché ero felice, si lei non era qui con me ma era in un posto sicuro; ero felice perché la mia Sarah stava bene. 

Emma: Chuck ci sei?

Chuck: Si scusami Emma e solo che Sarah mi aveva detto che non ricordava nulla ma sono contento che stia bene… io…

Emma: Chuck si sta bene, non so come mai si ricorda solo questo posto e di noi ma….non è finita qui Chuck.

Quest’ultime parole mi fecero cadere di nuovo nello sconforto, smorzarono tutto il mio entusiasmo. Era possibile che non ne andasse bene una?

Chuck: Che vuoi dire? Che è successo?
Emma: Chuck gli ho fatto vedere le vostre foto e non solo ho provato a farle ricordare qualcosa ma nulla nessun ricordo è riemerso abbiamo litigato perché gli ho detto che forse la CIA…

Chuck: Non preoccuparti Emma. Sai com’è fatta Sarah, è testarda e cocciuta. So già cosa ti ha risposto che non voleva fare nulla, sai la capisco perché ha paura di perdere quegli unici ricordi che ha e..

Emma: Si è proprio così. Chuck, la vedo triste anche se lei non ricorda il vostro legame e più forte di tutto questo.

Chuck: Ascolta io…io non verrò, io voglio che lei stia bene, che possa forse e pian piano recuperare la memoria senza che io le faccia altre pressioni. Emma ti chiedo un unico favore, ti prego tienimi aggiornato, stalle vicino e non forzarla perché non voglio che scappi, perché anche se non è qui con me, l’unica cosa che mi rende felice e che è con te al sicuro e non sola e alla deriva.

Appena finisco di parlare mi stupisco di quello che ho detto perché non credo di averlo fatto o meglio di averlo fatto ad alta voce ma era comunque la verità, era comunque la cruda e dura verità, certo faceva male e tanto, ma era quello che volevo, era saperla al sicuro.
Sentii Emma piangere e…

Emma: Chuck io sin da quando ti ho visto la prima volta ho capito che eri l’uomo giusto per lei, ho capito che tu avresti pensato sempre prima a lei e poi a te. Io forse non ti ho mai ringraziato abbastanza per…

Chuck: Non devi e non dovrai mai farlo, tu non devi ringraziarmi per nulla anzi dovrei essere io a farlo per la gioia che mi hai dato, per la possibilità che mi hai dato di trovare l’amore vero e quindi grazie a te ho incontrato Sarah e l’ho avuta nella mia vita….

Emma: Grazie Chuck ma prima di chiudere voglio dirti un ultima cosa. Lei…lei ritornerà da te sia con che senza ricordi lei ritornerà da te, fidati di me.

Quelle parole furono un arma a doppio taglio, si era avvicinata al mio cuore e quasi sentivo che potesse trafiggermi ma io…io…io avrei combattuto per lei, per noi e per me. Quella decisione forse fu per le parole di Emma e Morgan o semplicemente perché stavo cominciando a crederci di nuovo anch’io in NOI.

Chuck: Adesso devo andare non vorrei che Sarah mi sentisse, comunque stai tranquillo presto ti farò sapere come vanno le cose.

Chuck: Grazie Emma, grazie davvero.

Chiusi la chiamata e mi ributtai sul divano anche se fossi triste e stessi ancora male, ma sul mio viso spuntò un piccolo sorriso perché sapevo che Sarah stava bene.


 
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Non ci potevo credere, ero ancora sotto shock, non potevo credere che mia madre mi avesse fatto questo, non credevo che mi avesse tradito. La mia ira era davvero forte non riuscivo a controllarla stavo davvero per esplodere ma mi accorsi che stava piangendo e poi pensandoci lei non aveva detto nulla di grave, aveva solo detto a Chuck che ero a casa con lei e che stavo bene. Allora perché mi dava tanto fastidio quello che aveva fatto? Il problema forse era proprio questo di aver detto tutto a Chuck e come se mi avesse spogliato della mia privacy ed è una cosa a cui tengo tanto, troppo direi. Mi ha dato fastidio il suo gesto e non capisco perché l’abbia fatto, perché non poteva pensare a me? Perché non cercava di venirmi incontro? La mia rabbia stava aumentando di nuovo,sempre di più e sapevo che prima di parlarle avrei dovuto calmarmi, altrimenti avrei detto qualcosa di cui poi mi sarei pentita. Feci un lungo respiro e decisi di entrare, stavo per aprire la porta quando capii che stavolta doveva essere lei a venirmi a parlare, io non avrei detto nulla se non lo avesse fatto lei. Così l’unica cosa da fare era tornare in camera e fu quello che feci ma prima aprii la finestra respirando a pieni polmoni la brezza notturna, così pian piano anche la mia rabbia stava svanendo ma la delusione no, questa era un qualcosa che non sarei riuscita a farmi passare, almeno non subito. Mi buttai sul letto e con il vento che mi sfiorava ripensai alle ultime parole di mamma, a Chuck e alla nostra discussione, a Molly, pensai e ripensai a tutto ciò che era successo nelle ultime ore e delicatamente i miei occhi cominciarono a chiudersi in un buio e in un calore che avevo provato una sola volta. 
 
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Le cose nell’ultimo periodo sono cambiate e tanto, direi anche che qualcosa me lo aveva accennato. Io non ci avrei creduto e gli avrei dato subito dello stupido e insensato ma soprattutto non avrei creduto di potermi trasferire a casa con una donna, la mia donna Gertrude, lasciando tutto e partire con lei anche se era una questione di lavoro. Le cose sono cambiate è proprio così, io sto con Gertrude ma allo stesso tempo sono solo, la squadra si è sciolta, Chuck e Sarah beh non so più se stanno insieme e la mia piccolina è cresciuta è sta con Morgan. Su quest’ultima cosa avrei molto da ridire, Grimes non ha nulla che non va ma non era l’uomo che avrei voluto accanto a mia figlia. La mia opinione non è personale è solo che so cosa vuol dire, il lavoro che avevamo, la CIA, la NSA sono agenzie che non ti permettono una vita privata e non avrei voluto che mia figlia un giorno potesse rischiare di perdere l’uomo che ama, vengo distolto dai miei pensieri da una voce che mi chiama.

Gertrude: Ehi tutto bene? Ti vedo assente.

Casey: Si tranquilla stavo pensando ad Alex.

Gertrude: Ti manca molto tua figlia vero?

Io adoro questa donna ma allo stesso tempo la detesto e ho paura perché lei riesce a capire parti di me che sono sconosciute anche a me.

Casey: No ma che stai dicendo! Lei è grande è stata tanto senza di me e può continuarlo a farlo anche adesso che mi ha conosciuto.

Gertrude: Tua figlia può continuare la sua vita questo si, ma tu rimarrai sempre nella sua perché sei suo padre, la cosa da chiedersi invece è…tu dopo averla conosciuta e condiviso bei momenti puoi stare mesi o anni senza di lei?

Questa domanda mi colpisce al cuore perché ancora una volta aveva centrato il punto, ma questa volta non gliela avrei data vinta anche perché nessuno mi può sottomettere, nessuno nemmeno lei. So che sono duro e non devo perché alla fine ha detto la verità è solo che…

Casey: Che domande fai? Di certo se mi fai una domanda come questo vuol dire che non mi conosci, come credevo di pensare. 

La conversazione finisce li anche perché siamo arrivati a Kunduz (Afganistan),siamo stati mandati lì perché dovevamo arrestare ed interrogare un poliziotto che si era venduto e che poi aveva collaborato con Quinn. In questo momento vorrei fare due cose: la prima prenderlo ovviamente e lo farò ne può star certo e la seconda è farlo parlare e se non collabora….beh lo sanno tutti, con me o parli o muori. 

Gertrude: Lo abbiamo avvistato si trova in quel bunker procediamo con molta cautela, non dobbiamo farcelo scappare.

Casey: Non dirmi che fare lo sai che non lo sopporto! Vado io perché ho una questione in sospeso con lui.

Gertrude: Casey….

Casey: No….o parlerà o morirà lo sai, questo è il mio codice ormai dovresti saperlo come agisco!

Tutto avvenne in un minuto, un’operazione facile si trasformo in una lotta tra più forti, ma lui non aveva capito con chi aveva a che fare.

Casey: Gertrude!Gertrude!

Alì Hassan: Non fare un passo altrimenti la uccido.

Casey: No. Non lo farai.

Alì Hassan: Ah si? Vuoi mettermi alla prova?

Casey: Non toccarla. Non ti permettere.

Alì Hassan: Altrimenti? Tu non mi fai paura, non puoi farmi niente! 

Casey: Tu cosa? Credevi davvero che non saremmo riusciti a trovarti? Sbagliato. Ricordati di non sottovalutare mai il tuo nemico!

Alì Hassan: E tu ricordati di non credere mai di essere superiore…

In un momento Gertrude fu a terra e non ebbi il tempo di impugnare la pistola che scappò; aveva pianificato tutto. Corsi da lei con il cuore che batteva a mille, non potevo perderla e fu qui in quel momento che mi accorsi che mi ero innamorato di lei, ma questo non era il momento per i sentimentalismi. Si svegliò e con un’occhiata mi fece capire che stava bene e così anche il mio cuore prese un ritmo regolare.

Gertrude: Andiamo a prendere quel bastardo!

Casey: Non avrei trovato parole più giuste per dirlo.

Casey: Alì Hassan fermo o sparo e credimi non c’è nessuno più smanioso di me di premere questo grilletto quindi girati lentamente, molto lentamente e alza le mani, non fare nulla di stupido perché questa volta non potrai scappare, un piccolo movimento e io ti avrò già ucciso con un unico colpo.

Alì Hassan: Non lo farai, siamo per strada e non rischieresti di poter ferire qualcuno.

Casey: Ah si? Ne sei così sicuro? ( Lo osservo sgranare gli occhi ed eseguire le mie indicazioni) ora visto che ho la tua attenzione dimmi cosa hai fatto per Quinn? Dimmi cosa aveva in mente.

Alì hassan: Quinn chi? Non conosco nessuno con quel nome.

Casey: Mi stai prendendo in giro? Abbiamo le prove quindi ti sto avvertendo comincia a parlare o…

Alì Hassan: Amico ti stai sbagliando, hai preso la persona sbagliata, lasciami andare e non sporgerò denuncia. Io non conosco nessun signor Quinn.

Casey: Va bene ( Ormai non lo ascolto più, lascio partire un colpo che lo ferisce ad un ginocchio). Primo non chiamarmi amico, secondo stavi dicendo che non conosci Quinn, sicuro di non voler modificare nulla? C’è ancora l’altro ginocchio.

Alì Hassan: Ma tu sei pazzo! No, no, no, te lo giuro non so nulla davvero, ero solo un piccolo corriere, prendevo la posta e gliela recapitavo, lo giuro!

Casey: non sei ancora molto convincente mi spiace, te lo avevo detto di non sottovalutarmi e come te lo hanno fatto tutti quelli che ho ucciso.

Ali Hassan: Dico la verità, non so nulla, non centravo niente con lui!.

Urla, urla e urla ancora io adesso gli credo, so che è sincero perché con quel dolore al ginocchio se avesse saputo avrebbe già confessato, così anche questo piccolo pesce è stato catturato ma abbiamo fatto un buco nell’acqua, nessuna nuova notizia. La strada di Iman non era poi tanto popolata ecco la prima sua sfortuna, la seconda, beh ovvio incontrare me. 

Gertrude: Stai bene?

Casey: Si, si certo avrei voluto avere più risposte.

Gertrude: Lo so ma tranquillo non smetteremo di cercare. Io li accompagno fino all’aereo, da lì lo prenderanno in custodia gli agenti della CIA e controllerò che tutto vada bene e che non possa scappare anche perché conciato così è difficile. Ci vediamo a casa?

Casey: Si certo. A dopo.

Ritornai a casa mi feci una doccia e iniziai a preparare la valigia, era ora di partire è tornare a casa. 

Casey: 

Gertrude,
ho bisogno di tempo, non cercarmi e lasciami i miei spazi come hai sempre fatto, devo stare da solo. Quando avrò chiarito ti cercherò io e se vuoi, se ti farebbe meno male vai avanti con la tua vita, sei una donna forte.

Con affetto Casey.

E queste furono le ultime parole che le dissi, anzi che le scrissi prima di partire, so che può sembrare da codardi ma non lo ero, io la stavo solo proteggendo, proteggendo da me. Quando la vidi a terra priva di conoscenza capii che l’amavo, non potevo rischiare di ferirla o perderla e si sa che è questo che faccio, si sa che sono bravo con le armi ma non con i sentimenti, per quello c’è Bartoswki. Quelle parole erano dure ma lei era una donna forte e avrebbe capito, era l’unica cosa che potevo fare per non farla soffrire, per non perderla. L’unica cosa che potevo fare per me devo dire perché provare amore è per i deboli e i marines non sono deboli, quindi era l’unica cosa che potevo fare per non soffrire. Presto si sarebbe stancata di me e dei miei modi di fare e non l’avrei di certo biasimata per questo e poi se ne sarebbe andata quindi l’ho fatto io per primo, per tutti e due. Era la cosa giusta da fare, era quello che continuavo a ripetermi mentre ero sull’aereo ma il problema e che non ci credevo neanche io e stavo pensando di aver fatto la scelta sbagliata solo perché era la più semplice. Da quand’è che ho iniziato a piangermi addosso? Questo è da femminuccia, no , anzi questo è da Chuck! da quando l’ho conosciuto ha portato solo guai, mi ha cambiato ancora prima che io me ne rendessi conto.

Casey: Maledizione a te Chuck Bartoswki. Io sono un Marines!

E con questo accantonai ogni pensiero che mi facesse apparire debole, perché io non sono debole. 










Spazio d’autrice: Beh ed ecco finalmente un altro capitolo che dire, vediamo l’entrata di un nuovo personaggio ovvero Casey. Ci spiega cosa ha fatto quando è andato via e come vanno le cose da come sembra non bene visto che ha fatto le valigie dopo aver capito di essersi innamorato dove andrà? Cosa farà adesso? Questo è stato un capitolo divertente per certi versi da scrivere si perché vedere Casey interagire con i suoi sentimenti e con quell’uomo mi è piaciuto, poi certo scrivere quelle battutine non è facile perché cercavo un modo per far si che rappresentassero di più Casey e il suo modo di essere ma penso che un pochino ci sono riuscita. Poi la faccenda Emma-Chuck-Sarah devo dire che anch’essa mi è piaciuta, nella serie non abbiamo visto molti momenti tra loro e così ho voluto dare un po’ di spazio. Quello che fa Emma è bellissimo ma anche le parole che utilizza e allo stesso tempo è normale la reazione di Sarah non ricordando non può capire. Ringrazio tutti quelli che seguono la storia e la commetano, ringrazio ogni singola persona che legge e..... in poche parole ringrazio tutti voi, non saprei che altro dire ma come sempre sono curiosa di leggere i vostri commenti e quindi vi auguro BUONA LETTURA.
   
 
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