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Autore: Ale_80    01/10/2008    9 recensioni
"Non si può bere e fischiare!" Andrea lo sa bene, quando si ritrova a dover organizzare il matrimonio di un'ex compagna di università. Fin qui nulla di strano... se non fosse che il fidanzato di Monica è anche il SUO fidanzato, che per oltre un mese ha tenuto il piede in due scarpe, tenendo entrambi i partners all'oscuro dell'altro! "Che poteva fare? Dire a Monica che era tutta una farsa, che stava per sposarsi un bastardo traditore, un doppiogiochista, un... diciamolo!… uno stronzo!! Oppure era meglio lasciar correre, giocare tutti e tre insieme all’allegro teatrino e fare i conti con Marco in separata sede, prima di decidere sul da farsi? Naturalmente optò per la seconda possibilità." Una commedia fresca e romantica che parla di amore, di amicizia e.. del colpo di fulmine! Di quelli che capitano.. quando meno te lo aspetti! Buona lettura e commentate in tanti!!^^ Ale:)
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 13

CAPITOLO 13

 

 

Andrea entrò nel Paradiso del Pacchiano con un sospiro annoiato, avvicinandosi al tavolo dove intravedeva Marco, seduto di spalle. Senza troppi preamboli, si avvicinò a lui con passo deciso, sbottonandosi il cappotto e lasciandosi invadere dal calore del riscaldamento del locale.

“Ciao.” disse solo, sedendosi di fronte all’uomo.

Marco sollevò di scatto gli occhi dalla tazzina di caffè ormai vuota, sorridendo nervosamente al rosso.

“Ehi…” si sforzò di dire, abbozzando un altro, falsissimo sorriso. “Come stai?”

“Cosa vuoi?”

- Mh. Secca come risposta, Andy. Niente male.-

Marco inspirò, serio e teso come non mai, appoggiando i gomiti sul tavolo per sporgersi maggiormente verso Andrea.

Com’era diverso… in quel cappotto nero, i capelli scompigliati e lo sguardo sicuro, forte. Niente a che vedere col ragazzino che scappava dal suo, di sguardo, che si nascondeva abbassando gli occhi.

Cosa gli era successo?...

“Marco, per favore, non ho tutto il giorno.” la voce di Andrea lo risvegliò dai suoi pensieri.

Si diede una scrollata, sbattendo più volte le palpebre, prima di annuire e schiarirsi la voce.

“Sì…” cominciò, incerto “…ecco… io volevo parlarti di una cosa molto importante.”

Andy sollevò un sopraciglio. –Grazie, fin qui c’ero anch’io.-

Come se gli avesse letto nel pensiero, Marco si lasciò sfuggire una risatina nervosa, giocando con il cucchiaino davanti a sé.

“Ok. Ora arrivo al punto.” disse infine, recuperando la sua sicurezza, il suo coraggio spavaldo. “Io… credo che tra di noi non sia finita come doveva finire. Insomma, siamo onesti! Ci siamo divertiti, Andy, siamo stati bene insieme, no? Voglio dire… perché buttare tutto alle ortiche?

“Mmmh… perché buttare tutto? Dunque… fammi pensare… ah, già! Ti sposi!” fu la sarcastica risposta di Andrea, accompagnata da un sorriso rilassato e quasi annoiato da quella conversazione.

Tuttavia Marco, pur essendo sempre più stupito del comportamento dell’altro, proseguì il suo discorso, intenzionato a non lasciarsi più interrompere fino alla sua fine.

-O tutto d’un fiato o mai più.-

“Andrea, ascoltami” disse, secco e serio “quello che voglio dirti è che io..non voglio che la nostra storia finisca solo per un matrimonio! Insomma… quanti si sposano al mondo? E di tutti questi quanti lo fanno per amore, o ci credono veramente? Chi mi assicura che Monica mi ami davvero? Così come io non amo lei, cioè… sì, le voglio bene, ma non la amo!”

Andy corrugò la fronte, sconvolto dai vaneggiamenti di quel pazzo che fino a circa un mese prima era stato il suo fidanzato.

-Dio me ne scampi!!-

“Ok Marco, tu sei pazzo, non”

“No fammi finire!” lo interruppe Marco, continuando il suo delirio. “Io mi sposo perché… bè perché è così che funziona! Insomma, chi vogliamo prendere in giro? A questo mondo ti devi sposare e avere figli! È così che vanno le cose!”
-Ma era già pazzo quando ci siamo conosciuti o lo è diventato dopo?-

Andy cercò di trattenere una risatina davanti a quello spettacolo assurdo, annuendo con aria sorniona. Quando si dice ‘Dire di sì ai matti’…

“Insomma il punto del discorso è che… Andy io voglio tornare con te. Voglio continuare a stare con te, anche se sarò sposato con Monica, perché sei tu ciò che voglio!

Cadde il gelo. Marco aspettava ansioso una risposta, mentre Andrea non aveva parole.

Allora la sua era un’abitudine, una predisposizione genetica a raccontare palle! Prima il coinquilino e l’appartamento misteriosi, ora l’amante gay da alternare alla moglie! Questa era pura follia!

“Marco…” cominciò il rosso, sporgendosi lentamente verso l’altro “…tu ti rendi conto che hai bisogno di un aiuto, vero?”

Marco sbattè le palpebre, scuotendo la testa senza capire. Tra tutte le risposte che poteva aspettarsi quella era decisamente la più remota.

“Come scusa?”

Andrea rise, senza più riuscire a trattenersi. E rise per tutto, per Marco e la sua patetica insicurezza, per Monica che stava per sposare uno psicopatico represso, per sé stesso che aveva perso tempo e lacrime dietro a lui.

Quando si fu finalmente ripreso, tornò serio a guardare l’uomo davanti a sé, rivolgendogli un sorriso di compianto.

“Marco… non me lo sogno neanche, di tornare con te.” rispose, secco e deciso, ma con un tono totalmente privo di astio o rabbia. Non c’era più posto per i sentimenti rodi-fegato, ora non avevano più senso.

“E anzi” aggiunse, alzandosi dalla sedia e riallacciandosi il cappotto “compatisco Monica, che dovrà fare i conti con la tua follia per tutta la vita. Ma ora non mi riguarda più, sono felice, adesso.

Sorrise, sereno, e uscì dal locale. Ma non fece in tempo a fare quattro passi che subito sentì una mano forte artigliarsi al suo braccio, facendolo indietreggiare subito.

“Che cazzo significa che sei felice, eh??” urlò Marco, strattonandolo verso di lui. Andrea si dimenò, liberandosi dalla sua stretta, per poi rivolgergli uno sguardo glaciale.

“Come ti permetti di venirmi a rompere le palle?? Proprio tu fai le prediche? Cosa volevi che facessi? Che restassi qui a piangerti?? Me ne frego se al mondo ci si sposa e se è così che funziona, forse funzionerà così per altra gente e per i codardi repressi come te!!

Sentiva la rabbia montargli come un fiume in piena. Aveva sopportato di tutto nell’ultimo mese, ma questo proprio non poteva accettarlo.

Eh no, la predica da FacciaDiStronzo non l’avrebbe mai accettata, mai!

Marco rimase immobile, senza sapere cosa rispondere, né se farlo. Andrea aveva ragione.

Lui l’aveva lasciato andare, lui gli aveva mentito, lui l’aveva ferito.

E ora l’aveva perso, per sempre.

Abbassò lo sguardo, con un’aria da vittima che fece imbestialire Andrea ancora di più, se possibile.

“Pensaci, ok?” disse solo, senza guardarlo.

“A cosa?”

“Alla mia proposta.”

Andrea sbuffò, alzando gli occhi al cielo. “Sì, contaci.”

Detto questo, si incamminò verso la fermata, lasciando Marco immobile in mezzo alla strada.

 

 

Monica passeggiava sorridente per le vie del centro, carica di pacchi e pacchettini dopo una shopping furioso. Il giorno delle nozze si avvicinava prepotentemente e c’erano ancora un mucchio di cose da fare. Era così eccitata all’idea di sposarsi che le capitava spesso di svegliarsi nel cuore della notte, in preda a un violento batticuore.

Tutta presa da questi pensieri stava per attraversare la strada quando, da lontano, riconobbe una figura alta e slanciata, che terminava con una spettinata capigliatura rossa.

Monica sorrise istintivamente, alzando la mano e cominciando ad urlare: “Andy!!

Il ragazzo, che camminava speditamente con le mani nelle tasche del cappotto, si bloccò di colpo sentendo quella vocetta irritante e, disgraziatamente, conosciuta.

-Ci mancava lei, stamattina! FacciaDiStronzo e La Velina in tour!-

Cercando con tutte le forze di scacciare l’espressione di disgusto che gli si era disegnata in volto, si girò, incontrando gli occhi della ragazza che nel frattempo le era corsa vicino.

“Ciao!” lo salutò, giuliva “Cosa ci fai qui?”

-Torno dal Paradiso del Pacchiano, il tuo fidanzato mi ha appena proposto di fargli da amante!-

No, non era il caso.

O forse sì…

“Ecco…” rispose Andrea, riscuotendosi dai suoi pensieri “…vengo.. da qui vicino, cioè…”

Lo sguardo di Monica si fece indagatore, e mentre Andrea cercava di formulare un discorso convincente la ragazza si avvicinò a lui, accostando il viso al suo collo.

“A-aah!” esclamò beffarda, sorridendogli maliziosa “E qui vicino cosa c’è? Fammi indovinare… una fabbrica di ventose?

Andrea corrugò la fronte, non comprendendo cosa l’amica stesse insinuando. Vedendo poi che nel mantenere quell’espressone maliziosa Monica non smetteva di fissargli il collo, Andy vi portò istintivamente una mano, provocando una risatina nella ragazza.

“Sì, parlo di quello!”

Nel momento stesso in cui ‘quello’ uscì dalla bocca di Monica, Andrea realizzò, di botto, ciò a cui la ragazza si riferiva.

-Merda! Il succhiotto!-

Imbarazzato più che mai (e oltremodo infastidito, quella pettegola farsi gli affari suoi no??), cercò di sorridere, avvolgendosi attorno al collo la sciarpa che fino a quel momento aveva tenuta sciolta.

“Ecco…” disse, arrossendo visibilmente “…sì,quello’ non viene da una fabbrica di ventose, è quello che pensi.”

La ragazza cominciò a saltellare, come in preda ad un’euforia bacchica, abbracciando Andrea e facendo così cadere la metà delle buste che aveva in mano.

“Io lo sapevo!” esclamò, ridendo “Sei troppo bello per restare solo!! Allora? Chi è? Nono aspetta non me lo dire, fammi indovinare: ti sei rimesso col tuo ex!

“Ah, fosse per lui…!”

“Cosa….?

“Niente, lasca perdere…” si corresse subito il giovane, mordendosi la lingua per il suo tempestivo sarcasmo. “No, comunque, non è il mio ex. È… un’altra persona.”

Monica, che nel frattempo aveva raccolto tutto e si era messa a passeggiare accanto all’amico, inarcò un sopraciglio maliziosamente.

“Ok, e… chi è?” chiese, dandogli una gomitata complice. “Eddai, non puoi mica sempre tenermi all’oscuro di tutto! Dai dai dimmelo!! Come si chiama? Cosa fa?” piagnucolò l’oca, saltellandogli intorno come una gallina in attesa del mangime.

Andrea sorrise, a quell’immagine comica. Poi gli venne in mente Ale, la loro prima notte insieme, il suo sorriso, i suoi occhi e il suo odore, e non poté fare a meno di assumere un’espressione sognante e dolcissima.

“Si chiama Alessandro, fa l’infermiere nell’ospedale dove lavoro io.” rispose, in una sorta di trance trasognante.

Monica sospirò, come una bambina che ascolta una favola dalla nonna.

“Che bello… e.. prima di ieri, insomma non….”

“No, eri è cominciato tutto…”

La ragazza sorrise, prendendo l’amico sottobraccio e posandogli un bacio sulla guancia.

“Sono davvero felice per te, te lo meriti!” esclamò “Mi piacerebbe tanto conoscerlo, sai… O mio Dio, un momento…” la sua espressione si fece seria, mentre osservava un punto indefinito del marciapiede con l’aria di una che sta macchinando qualcosa.

Andrea captò quell’espressione, e capì subito che non prometteva nulla di buono.

Quando Monica risollevò gli occhi su Andy, questi brillavano, quasi spiritati.

“Portalo!!” esclamò, aggrappandosi al suo braccio con tutte le sue forze.

Andrea corrugò la fronte. “Cosa?”

“Non cosa, chi! Alessandro! Portalo con te al matrimonio!!

-Oh porca merda!-

Andy si fermò in mezzo alla strada, staccandosi delicatamente le unghie dell’amica dal braccio.

“Oh, no, ti ringrazio, ma non credo che lui possa

“Nonono, non voglio sentire scuse!” lo zittì Monica, posandogli l’indice sulle labbra “Io mi rifiuto di farti sedere al tavolo dei single, capito? E poi io lo voglio conoscere, e inoltre… non ti ho detto la novità!

Andy, ormai rassegnato all’idea di dover infliggere le nozze maledette al suo amore, scosse lievemente la testa in una tacita richiesta di andare avanti.

Monica batté le mani euforica, e si sedette su una panchina, imitata dall’amico, prendendo a gesticolare come una pazza.

“Ok ascolta questa: come ben sai, io avrò le mie damigelle accanto a me all’altare” disse guardandolo “ma dato che mi sembra una cosa molto bella, perché io le chiamo damigelle ma sono le mie ospiti d’onore, volevo che anche Marco avesse i suoi ‘damigelli’, se così li vogliamo chiamare. Per ora ne abbiamo trovati solo tre, ma ne mancano due… e tu e il tuo ragazzo siete perfetti!!” esclamò, urlando quasi, abbracciando l’amico come se avesse già detto di sì.

Andrea, dal canto suo, avrebbe soltanto voluto essere in un parco pieno di alberi per potersi impiccare. Come poteva dire di no, arrivati fino a quel punto? E con che scusa?

-Povero Ale, perdonami!!-

Monica si sciolse dall’abbraccio, guardando Andrea con gli occhi lucidi dall’emozione, congiungendo le mani in segno di preghiera.

“…Che ne dici?” domandò, più in un sussurro supplichevole che in una richiesta vera e propria.

Andrea sollevò gli occhi al cielo, invocando mentalmente perdono ancora una volta ad Alessandro, prima di sospirare e guardare l’amica negli occhi: “E va bene.”

 

 

 

Ed eccomi tornata!! Scusate se ultimamente faccio passare più tempo del solito tra un aggiornamento e l’altro, ma purtroppo l’estate è finita (sigh!! >__<) e gli impegni della vita quotidiana si accavallano che è un piacere! Scusatemi!!

Ma passiamo ai ringraziamenti!!^^

Animablu: FacciaDiStronzo deve sempre rovinare tutto… ma avrà quel che si merita..^^

Lallina: grazie mille per i complimenti, mi fa molto piacere che la storia continui a piacerti!^^ I due piccioncini non potevano starsene tranquilli per più di dieci ore, a quanto pare… ma non temere, la vendetta truce che aspetti non tarderà molto…^^

Haru: ihih i calci sappiamo noi dove se li meriterebbe!! Ma i nostri innamoratissimi eroi sapranno comportarsi a dovere…;-)

Bimba: scusa il ritardo, tiranna!! =P scherzo!! Comunque, purtroppo avevi ragione, e Marco sembra intenzionato a rompere le balle ancora ai nostri tesori! Ma non temere…;-)

Vero: Ale è sempre più dolce, concordo..^^ Vedo che le invettive contro Marco non le risparmia nessuno (a ragion veduta!!)!^^ Niente paura, avrà quel che si merita!

Athenachan: sì davvero, tempismo perfetto! -.- ma arriverà la giusta punizione..^^

Grazie mille a tutti coloro che leggono!!

A presto!

AleJ

  
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