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Autore: Lily_Malandrina    16/09/2014    1 recensioni
Isabelle Donald, single e ventenne. ha una vita piuttosto ordinaria. Un bel gruppo di amici, una famiglia divertente e studia in un'ottima università. Ci sono però degli aspetti che cambierebbe, dei punti da limare e lei non ha alcuna intenzione di farsi scappare l'occasione. In fondo bastano 60 secondi di coraggio e tutto può cambiare.
Ho inventato questa storia basandomi su un sogno che ho fatto. Alcuni personaggi somigliano fisicamente ad alcuni miei amici, ma il resto è tutto TOTALMENTE inventato. Spero che vi piaccia leggerlo, tanto quanto a me piace scriverlo.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Uno

 

L'estate era quasi al termine eppure il grande caldo sembrava arrivare solo in quei giorni a Rosings.

Era fine Agosto e, come ogni anno, era il periodo preferito dai cittadini, che vedevano realizzare il progetto per cui tanto si erano impegnati: la festa del santo patrono del paese. Non ridete. In quel paese il santo patrono era un po' come la festa dell'Indipendenza in altri posti: un evento per cui tutti i negozi venivano chiusi e si festeggiava davvero alla grande. La comunità passava quei cinque giorni fra baldorie e sbornie nella piazza del paese, dove veniva montato un grande tendone nel quale si cenava e, dopo cena, venivano diverse band e dj a suonare in modo che la festa perdurasse fino a tarda notte. Attorno alla piazza si stabilivano i giostrai, in modo che anche i bambini potessero divertirsi.

Anche quell'anno Isabelle non avrebbe rinunciato a partecipare alla festa. Dopotutto si era sempre divertita e poi amava ballare. Lei e le ragazze avevano deciso però di fare tappa solo il sabato sera lì e passare il venerdì e la domenica a Lilyland, la città dove vivano alcuni dei loro amici più stretti.

Si erano dati appuntamento vicino al tagadà, ma, come sempre, Isabelle e Vanessa erano le uniche due presenti all'ora stabilita.

- Scommettiamo che l'ultimo ad arrivare è Ansel? È sempre il ritardatario fra i ritardatari – stava dicendo Ness, guardandosi intorno e cercando di individuare i loro amici fra la marea di gente che le circondava.

- Ma figurati! Gli ultimi saranno la nostra coppietta felice – rispose amaramente Ise, scostandosi una ciocca di capelli da davanti al viso.

- Oh, sì! Hai ragione – sogghignò Ness – Devanie e Robert avranno passato tutto il tempo a guardarsi negli occhi, dimenticando di prepararsi e così ora staranno imprecando in cinese per il ritardo. Arriveranno per ultimi e inventeranno una scusa, tipo 'gli automobilisti davanti a noi non erano proprio in grado di guidare' o robe simili.

Ise ridacchiò guardando la sua vicina di casa, nonché amica da secoli. Si conoscevano da circa dieci anni, da quando Isabelle si era trasferita a Rosings, dopo il matrimonio dei suoi genitori, ma Ness non era cambiata. Era sempre rimasta bassina e magra e, guardandola negli occhi marroni, riuscivi a percepire l'ingenuità e la bontà innate che aveva sempre avuto. L'unica cosa diversa era il colore dei capelli, che si era scurito e ora risultava di una bella tonalità di nero.

- Ehi, sono qui! - esclamò Ness, correndo incontro a due giovani donne.

Le ragazze che si avvicinavano non potevano essere una più diversa dall'altra, eppure erano migliori amiche. Una alta, magrissima, con una cascata di capelli rosso-arancio e una marea di lentiggini sul viso. Gli occhi marroni erano piccoli e guardandoli riuscivi a scorgere la timidezza. L'altra era bassa, leggermente più formosa della prima, ma comunque in forma, con i capelli ricci e castani e gli occhi scuri. Le labbra erano spiegate in un sorriso a trentadue denti, come se non avesse voluto essere da nessun'altra parte.

Ness dovette mettersi sulle punte per dare i due baci di rito a Grace e poi si gettò ad abbracciare Ariadne che la aspettava a braccia aperte, come se non si fossero viste da secoli.

- Cavoli, se non vi vedeste per un anno cosa fareste voi due? - chiese Ise avvicinandosi per salutare. Ari le fece una linguaccia e poi abbracciò anche lei. - Non è proprio il caso di prendere in giro, cara, visto che sto abbracciando anche te. Sono una persona abbracciosa, IO.

- Va bene non dico più niente – borbottò Isabelle, sciogliendo l'abbraccio. - Avete una vaga idea di dove siano i ragazzi?

- Proprio dietro di te, Ise – disse Grace, indicando un gruppetto dietro di loro.

Sembrava che si fossero vestiti in coordinata, tutti con jeans e giacca nera. A vederli avresti potuto scambiarli per una boy band, salvo poi conoscerli e cambiare totalmente idea. In testa al gruppo c'era Jared, magro come un chiodo e con i capelli neri che gli scendevano leggermente davanti agli occhi. Stava parlottando fitto fitto con un sorridente Will che, quasi senza accorgersene, continuava a tirarsi su gli occhiali che gli scivolavano sul naso. Poco più a destra c'erano Andrew, che ancora zoppicava leggermente da quando aveva avuto l'incidente in moto, e Ansel che se la ridevano, guardando un gruppo di ragazze decisamente poco vestite che erano appena passate di fianco a loro.

- Siete in ritardo, ragazzi – li informò subito Ness.

- Ciao anche a te comunque – risposero in coro i quattro, guardandosi poi stupiti.

- Oh, per favore potreste rifare il coretto ancora una volta? Me lo volevo mettere come suoneria – li prese in giro Ise, tirando fuori il cellulare dalla tasca dei jeans scuri.

- Ah, ah, molto spiritosa – commentò con un sorriso Will, guardandola con i suoi occhi marroni – ma non ci facciamo registrare gratuitamente. Voglio i diritti d'autore se hai intenzione di utilizzarla a scopi economici.

- Come se qualcuno volesse quattro ragazzi stonati come suoneria – ribatté acida Grace.

- Wow, mangiato un limone stasera a cena, Grace? - chiede Andy e, per tutta risposta, Grace gli fece una linguaccia e si voltò. Un po' infantile come reazione, calcolando che avevano tutti più di vent'anni.

- Qualcuno ha una vaga idea di dove siano Dev e Rob? - domandò Ari, guardando spazientita l'orologio e il tendone, dal quale proveniva della musica.

Jared prese il telefono e compose il numero di Rob. - Ehi amico dove siete? - Stiamo parcheggiando, due minuti – mormorò per tutta risposta Rob, dall'altro capo del telefono.

- Visto Ari? Tu e Ise non dovrete aspettare ancora molto per scatenarvi sulla pista da ballo – commentò Will, guardandola.

- E per fortuna, così almeno 'qualcuno' avrà la possibilità di guardarti mentre bal.. - Ansel venne interrotto bruscamente da una gomitata di Will, che era tutt'altro che divertito. Tutti in compagnia sapevano che Will aveva un debole per Ari, ma lei pareva non accorgersene. Non aveva nemmeno prestato attenzione alla frase di Ans perché era troppo occupata a parlare con Ise.

- Allora? - stava dicendole – L'hai ancora sentito? Stefan ti ha più scritto? - guardò l'amica, come a volerle leggere direttamente nella mente.

- Mi ha detto che, forse, può darsi, magari, sarebbe venuto qui stasera. Sempre che a Kelly giri di uscire – rispose Ise, dando apposta una strana inflessione a Kelly. - Spero proprio che, se viene, venga da solo. Non ho voglia di vederlo appiccicato tutta la sera a quella – continuò poi, sempre con lo stesso tono acido di prima.

- Io quello lo ammazzo. Dovrebbe semplicemente piantarla di trattare tutti come se fosse il Re del Mondo. Non so nemmeno come tu possa essere sua amica, né tanto meno come lui faccia a piacerti...

A quelle parole le guance di Ise si imporporarono e si affrettò a cambiare discorso. - Eccoli! Sono arrivati, finalmente. Svelti tutti a indicare l'orologio.

- Ma io non ce l'ho! - esclamò Andrew, con una nota di finto panico nella voce.

- Indica quello immaginario allora! - lo zittì Grace, mettendosi in posa come gli altri.

Tutti e otto si misero a picchiettare il polso, sbattendo ritmicamente il piede sull'asfalto nero verso i due ritardatari. Dev e Rob stavano improvvisando una camminata da maratona, una via di mezzo fra una corsa vera e propria e una passeggiata. - Lo sappiamo, scusate e che... - iniziò Devanie, scostandosi i capelli scuri che le erano ricaduti davanti agli occhi.

- Sì lo sappiamo, c'era una capra che parlava con una mucca in mezzo alla strada e non ve la sentivate di interromperli – la interruppe Ansel, scatenando l'ilarità del gruppo.

- Ora che siete qui, possiamo andare a ballare, per favoreeeeee? - domandò Ise, guardando la sua migliore amica con una certa impazienza. Dev ricambiò lo sguardo e, tacitamente, si scusò per il ritardo.

- Andiamo! - esclamò Ari, prendendola per un braccio e tirandola verso la pista da ballo.

 

 

_Note dell'autrice_ 

Salve a tutti! Questa è la mia seconda storia ed è la prima di questo genere (siate clementi, non ho mai pubblicato nient'altro). I personaggi non sono stati accuratamente descritti per non appesantire, ma non temete, nei prossimi capitoli le descrizioni arriveranno, in modo da farveli immaginare. Spero che vi piaccia e spero di ricevere presto recensioni. Grazie <3

Lily_Malandrina   

  
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