Justin's POV.
Sono
rimasto a fissare Lux mentre scriveva gli appunti di Matematica per
due ore senza toglierle gli occhi di dosso.
E questa volta non
perchè ero preoccupato che potesse cadere dalla sedia e
spezzarsi
l'osso del collo, ma perchè è bella. Davvero
bella. E l'ho notato
solo adesso. Ho passato 17 anni seguendola da tutte le parti e
cercando di divertirmi allo stesso tempo quando potevo semplicemente
rimanere a guardarla dormire per ore e non stancarmi mai.
Sospiro
piano mentre la seguo fino a casa, entrando e lasciandola chiudere la
porta. «Che cos'hai?» Mi chiede, lanciando la borsa
accanto
all'appendiabiti.
«Assolutamente niente. Sono stanco.» Mi
stringo nelle spalle.
Lux mi lancia un'occhiata divertita. «Ma
davvero? Non è una scusa da ragazze? Dai, che
hai?» Rimango in
silenzio e lei sbuffa. «Se ti do un po' di gelato me lo
dici?»
Rido.
«Tu dammelo e poi vediamo.»
Alza gli occhi al cielo e io la
seguo in cucina, sedendomi al bancone e guardandola infilare la testa
nel frigo. «Panna o cioccolato?»
«Nocciola.»
Tira fuori la
testa e si gira verso di me. «Non ho nocciola.»
Mi stringo nelle
spalle. «Allora niente rivelazioni.»
«Dai, Justin!» Si lagna
piano e io rido. «Quello al cioccolato è quasi
uguale alla
nocciola. Ti va bene?» Annuisco e lei lo tira fuori prima di
posarlo
sul bancone davanti a me, porgendomi il cucchiaio. «Allora.
Che cosa
c'è?»
Mi metto il cucchiaio in bocca e mi guardo intorno in
silenzio finchè non mi da una sberla. «D'accordo,
va bene. Ti
preferivo quando non potevi toccarmi.»
«Io ti preferivo quando
facevi meno il sarcastico. Che cosa c'è, Justin?»
Sospiro e mi
passo la lingua sulle labbra. «Cosa faresti se ti accorgessi
di
essere innamorata di una persona con cui non puoi stare?»
Lux
inarca un sopracciglio. «Mamma mia, serve del gelato anche a
me per
parlarne.» Dice prima di alzarsi e afferrare un altro
cucchiaio,
sedendosi di nuovo. «Okay, vai avanti.»
Mhm. Speravo se ne
dimenticasse con il gelato. «Penso di essermi innamorato di
una
ragazza. Ma non potrei stare con lei neanche volendo.»
«E perchè
no? Sei carino, sei giovane, sei un genio di Matematica. Sono tutte
ottime qualità.»
Rido piano e prendo un altro cucchiaio pieno di
gelato. «Perchè non sarebbe fisicamente possibile.
Te l'ho già
detto qualche giorno fa, Lux. Non posso fidanzarmi. Con
nessuno.»
«Hmm.» Pensa. «Dimmi chi è la
ragazza.»
«Non
penso sia una buona idea, Lux.»
«É Barbara, vero?» Chi diavolo
è Barbara? «Accidenti, lo sapevo che te ne saresti
innamorato.
Insomma, è carina, va bene, ma non è tutta quella
bellezza. Non
capisco cosa ci trovino i ragazzi in lei.»
Chi diavolo è
Barbara? «Sì, beh, non penso che sia lei,
comunque.»
«Dimmi il
nome. L'hai vista nei corridoi?»
«Anche.»
«In
classe?»
«Sicuramente.»
«Viene in classe con me?»
Mhm.
«Non proprio.»
«É mora?» Continua.
«No.»
«Alta?»
Rido.
«Non tanto, no.»
Rimane in silenzio per un po' e gioca con il
gelato, poi mi guarda. L'ha capito. «É Alana
Stanford?»
Non
l'ha capito. «No.»
Sbuffa. «Dai, dimmi chi è. Non andrò a
raccontarlo in giro.»
«Non ci sarebbero molte persone a cui
dovresti dirlo.»
«Appunto. Dai, chi è? Se mi dici che è
Camilla, ti picchio. Te lo giuro.»
«Chi è Camilla?» Inarco un
sopracciglio. Non me la ricordo proprio questa.
«Quella stronza
che mi ha rubato la coperta all'asilo.»
«Ah, la Thailandese!»
Mi
lancia un'occhiataccia. «Sono contenta che te la ricordi.
Allora è
lei?«
«No, non è lei.»
«Senti, dimmelo e basta. Va bene?
Oppure scrivilo. Lo vuoi scrivere? Ti do carta e penna se lo
vuoi-»
«Penso di essermi innamorato di te, Lux.» Dico
piano,
sperando che non mi senta. Ma lo fa.
Lascia cadere il cucchiaio
sul bancone e mi fissa per qualche minuto.
«Stai parlando con me
o qualche altro angelo immaginario?»
Alzo gli occhi al cielo e
poso il cucchiaio. «Sto parlando con te in questo preciso
momento.»
«Porca miseria.» Sussurra. «E ti
è venuta
l'illuminazione da un giorno all'altro? É solo
perchè ti ho
cucinato le patate, vero?»
«Forse. Forse perchè mi hai
riportato a Milwaukee, forse perchè posso parlare con mia
madre di
nuovo, forse perchè mi tratti come se fossi una persona
reale, forse
perchè non ti sei arresa quando ti continuavo a dire di no,
forse
perchè mi parli come se io conoscessi tutto. Forse
perchè
semplicemente è così e non c'è un
altro motivo oltre a
questo.»
«Caspita.» Annuisce piano. «Questa si
è che una
dichiarazione. Io pensavo mi dicessi perchè ti faccio
ridere.»
«Anche quello. Inseriscilo nell'elenco dove più ti
piace.» Mi stringo nelle spalle e Lux sposta lo sguardo da
una parte
all'altra della cucina.
«Sono riuscita a far innamorare di me un
angelo ma non quel ragazzo che mi piaceva in prima media?»
Chiede
poi, e infine scuote la testa. «Scusa, pensavo ad alta voce.
E
quindi che vuoi fare?»
«Cosa vuoi che faccia? Ti ho già detto
che non c'è niente da fare.»
«Sì, beh, insomma, qualcosa ci
deve essere. Magari un accordo. Un contratto. Venditi l'anima, che ne
so.»
«Io sono già un'anima, genio.» La guardo
male e lei ride.
«Sì, beh, non hai tutti i torti. Ho voglia di
guardare la TV.
Poi mi aiuti con Matematica? Ho delle equazioni che non
capisco.»
Dice prima di alzarsi dalla sua sedia e mettere il cucchiaio nel
lavandino.
«Non vuoi parlare di come sono fottuto per essermi
innamorato di te?» Le chiedo, inarcando un sopracciglio.
Si
stringe nelle spalle. «Penso che lo sappiamo entrambi.
Comunque
possiamo parlarne dopo, tanto abbiamo tempo. Magari mentre mi fai i
compiti di Matematica. Sono sicura che troveremo una soluzione per il
tuo cuoricino disubbidiente.» Da due pacche leggere sul mio
petto e
torna in sala, mentre io rimango a fissare il muro.
Ha davvero
detto cuoricino disubbidiente?
«Oh,
tesoro, io lo sapevo che sarebbe successo! Sì, ricordi che
te
l'avevo detto? Avevo detto che è proprio una bella ragazza!
Te
l'avevo detto, sì. Sono così contenta per voi!
Quindi cosa avete
deciso di fare? State già insieme? Come sono
contenta!» Blatera mia
madre mentre io continuo a finire gli esercizi di Matematica per
Lux.
«Mamma, puoi stare a sentirmi un secondo? Ti ho
già detto
che non possiamo. Anche perchè Lux se ne sta beatamente
fregando al
piano di sotto.» Dico prima di chiudere il quaderno e
lanciarlo
nella sua borsa.
«É solo timida, Justin! Sai come sono le
ragazze alla sua età, no? Ora vai da lei e confessale i tuoi
sentimenti, tesoro!» Mi incita.
Alzo gli occhi al cielo. «Certo,
mamma. Farò proprio così. Senti, parliamo
d'altro. Tu come
stai?»
«Io? Io sto bene. Non sono io
quella che è innamorata di qualcuno, tesoro.»
Ride. «Forza, vai.
Possiamo parlare dopo al telefono. Vai da lei e cercate insieme una
soluzione.»
«Mamma, non c'è una soluzione. Perchè
stiamo
parlando di questo, in ogni caso? Non vuoi sapere nient'altro sulla
vita dopo la morte, cosa si vede prima di morire, come è
fatto Dio?»
Le chiedo mentre scendo le
scale ed entro in
cucina.
«Non mi interessa tanto, tra poco lo scoprirò da
sola,
comunque. Ora l'unica cosa che conta è che tu riesca a
trovare un
modo per stare con la ragazza che ami. Oh, che cosa bella da dire.
Pensavo che non te l'avrei mai più detto, è bello
ricominciare a
dirti come vivere la tua vita, tesoro.» Ride.
Mi lascio scappare
un sorriso. «Sì, lo vedo. Senti, devo andare o Lux
mi romperà il
collo se spendiamo tutti i soldi.»
«Sì, certo, me ne sono
dimenticata. La prossima volta chiamo io. Sei sicuro che non la
disturbiamo se parliamo così tanto?»
«Non gliene frega proprio
niente finchè non deve spendere soldi per ricaricarlo. Ci
sentiamo
domani, ti voglio bene.» Concludo.
«Anche io, tesoro.»
Stacco
la chiamata e poso il telefono sul bancone prima di prendere una
bottiglia d'acqua dal frigo e tornare in sala.
Lux alza lo sguardo
e abbassa il volume della televisione quando mi siedo accanto a lei.
«Pensavo parlaste più a lungo.»
«L'avremmo fatto se non
avesse iniziato a dirmi come ti devo conquistare.» Borbotto e
lei
scoppia a ridere.
«Te l'ho già detto che amo tua madre? Quindi
come hai intenzione di conquistarmi? Voglio essere avvertita prima
del tempo.» Dice tranquillamente prima di spegnere la TV.
«Non
ne ho idea.» Mi stringo nelle spalle.
Annuisce. «Sai cosa ti
dico? Che dobbiamo baciarci. Insomma, secondo me pensi di esserti
innamorato di me perchè sono una delle poche ragazze che hai
visto
nuda, e quindi suppongo anche che tu sia vergine e teoricamente, in
questo momento, sei nell'età dei problemi ormonali e tutta
quella
roba lì. Perciò forza, baciami e lo
scopriremo.»
La guardo a
bocca aperta quando si siede di fronte a me e mi fa cenno di
baciarla. «Lux, non posso farlo.»
«Tranquillo, ti do il
permesso, non mi sentirò usata dopo e non
inizierò a reclamare
buoni pasto per i nostri figli. Forza.» Ripete.
Rido e alzo gli
occhi al cielo. «Non posso, Lux. Voglio
baciarti. Ma non posso. Ci saranno delle conseguenze per entrambi. E
saranno pesanti.»
Alza
lo sguardo su di me. «he
tipo di conseguenze?»
Sospiro.
«ualsiasi contatto tra entità divina e umano
comporterà
l'allontanamento dell'entità e l'Inferno per l'umano.»
Apre
la bocca. «Oh.»
Si lecca le labbra. «Inferno...
Quello Dantesco?»
Annuisco. «Che
tipo di allontanamento?»
«Permanente.
Nessuno lo sa con certezza, la gente che ci va non ritorna. Si dice
che sia una parte del Paradiso che cambia forma ogni giorno ma non ha
una fine, e si vaga all'infinito. Non c'è una via d'uscita.»
Rimane
in silenzio e si passa le dita sul braccio. «Perchè?»
«É
come quando gli uomini cercarono di costruire la Torre di Babele.
Qualsiasi contatto con un angelo o un abitante del Paradiso non
è
concesso agli umani, ed è considerato un avvicinamento
proibito a
Dio.»
«Quindi
se ti bacio, finirò all'Inferno.»
Dice infine, e io annuisco. «Per
sempre?»
«Per
sempre.»
Confermo.
«E
non c'è un'eccezione?»
ֿ«No.»
«Ma
l'angelo cosa c'entra? Voglio dire, l'angelo non può
avvicinarsi a
Dio più di così, giusto? Sei già
lì. Non ha senso.»
Mi guarda confusa.
Già,
questa vagliela a spiegare. «Facciamo
finta che io ti lasciassi baciarmi.»
Annuisce. «Commetterei
un peccato contro Dio. Ti lascerei avvicinarti a lui senza il suo
permesso, in poche parole ti darei la grazia senza che tu venga prima
giudicata per le azioni che hai commesso durante la tua vita. E come
se tu fossi purificata, o rinata, e i peccati vengono
cancellati.»
«Quindi
se io avessi- É solo un'ipotesi, non l'ho fatto veramente.
Se io
avessi ucciso un uomo e ti baciassi, è come se il delitto
non fosse
mai accaduto?»
«Esatto.
Come ti ho detto, i peccati vengono cancellati. Siamo fatti della
luce di Dio, e Dio è indulgente. Possiamo cambiare alcuni
eventi.
Per così dire, potrei assicurarmi che tu arrivi in tempo
alla
fermata dell'autobus. Ma non è compito nostro garantire
l'accesso al
Paradiso.»
«Hai
detto qualsiasi contatto, però mi hai abbracciata.»
«Un
contatto più... Contattoso.»
Ride.
«Non so
scherzando, Lux. É una cosa seria. L'ho già
rischiato una volta
quando hai cercato di baciarmi a due anni, non vorrei rischiarlo di
nuovo.»
«Non
ho cercato di baciarti!»
Sbotta, incrociando le braccia.
«Invece
sì.» Rido e
afferro il cuscino prima che me lo possa lanciare addosso. «Quindi
dovrai trovare un altro modo per baciarmi.»
«Senti, non sono io
quella che ha deciso di andare contro le regole e innamorarmi di un
angelo, sai? Dio non può mandarmi all'inferno solo
perchè cerco di
aiutarti a capire che non sei davvero innamorato di me ma sei solo
innamorato dell'idea dell'amore.» Annuisco
piano e faccio per parlare ma mi interrompe di nuovo. «Vai da
Dio e
chiediglielo.»
La guardo confuso. «Chiedergli
cosa?»
«Se possiamo stare insieme, genio!» Alza gli occhi
al
cielo.
Inarco un sopracciglio. «Perchè, vuoi stare con
me?»
Fa
spallucce. «Non mi dispiacerebbe stare con qualcuno che mi ha
vista
crescere e invece di provare a uccidermi prova a tenermi in
vita.»
Dice tranquillamente e io rido. «Specialmente se quel
qualcuno è un
angelo dai capelli perfetti e un bel sorriso di cui alla fine potrei
essere innamorata anche io. Dai, sul serio. Vai a chiedergielo. Io
vado a farmi una doccia, ci vediamo dopo.»
Entro
nell'ufficio di Dio e lo vedo compilare i vari moduli per le entrate
e le uscite del Paradiso. Speriamo che sia di buon umore, oggi.
«Supponiamo
che io mi sia innamorato di una ragazza umana.»
Comincio, e Dio posa la sua penna per darmi tutta la sua
attenzione.
«Ti
sei innamorato di una ragazza umana?»
«Ho
detto supponiamo. So bene che le regole vietano un qualsiasi rapporto
o contatto, ma non c'è un modo per... Ecco, ignorarle?»
Rimane
in silenzio per qualche minuto, contemplando la mia domanda.
«Ignorarle?»
«Sì.
Non lo so, tipo fare qualche ora extra o prendere due persone da
tenere d'occhio.»
«Solo
per stare con una ragazza?»
Annuisco. «Sarebbe
Lux, questa ragazza?»
Mhm.
«No. Forse. Sì.
Perchè me lo chiedi se lo sai già?»
Borbotto infine, e lui ride.
«C'è
un'eccezione, uno strappo alla regola. Chiamalo contratto permanente.
Siediti.» Mi
indica la sedia e mi ci lascio cadere sopra.
«Che
genere di accordo?»
Chiedo, sospirando.
«In
realtà sono due possibilità per una sola
eccezione, ma alla fine
vale lo stesso accordo per ognuno. Nel primo caso, se l'umano accetta
liberamente di rinunciare alla propria vita per un angelo, gli
sarà
garantito l'accesso al Paradiso, vita eterna in cielo, ma la morte
sarà molto dolorosa e lunga. Nel secondo caso – e
quello che
personalmente preferisco – l'angelo può tornare in
Terra e
riprendere le sembianze umane, ritornando all'età che aveva
quando è
morto.»
«Potrei
tornare in Terra?»
Annuisce.
«Ma c'è sempre
un tranello in ogni accordo, Justin. L'angelo tornerà in
Terra, ma i
ricordi della sua vita passata saranno andati, compreso il Paradiso e
la conoscenza che gli è stata data quando è
arrivato qui. Non
saprai niente di Dio, solo ciò in cui gli umani credono, e
ti
sembrerà abbastanza. La ragazza che ami non si
ricorderà di te e
avrà un altro angelo custode, che ovviamente non
vedrà. Vivrai
soltanto 70 anni, morirai in un incendio e la tua cenere non
potrà
essere distinta da quella dei mobili. Perciò ora ti chiedo,
Justin:
sei sicuro dei tuoi sentimenti per lei e dei suoi sentimenti per te?
C'è sempre la possibilità che Lux non si innamori
di te ancora una
volta, ma il tuo destino si avvererà così come
promesso.»
Rimango
in silenzio e mi passo una mano tra i capelli. «Quanto
dolorosa sarebbe la sua morte?»
Dio
appoggia la schiena alla sedia e congiunge le mani sulla scrivania.
“Dovrebbe impiccarsi.”
«Potrei
salvarla.» Gli
ricordo.
«Non
potresti. Lux verrebbe a sapere in anticipo della sua morte:
può
accettare oppure no. Nel caso in cui accettasse, non potrebbe tirarsi
indietro, e tu non potresti salvarla: andresti contro un mio ordine.»
Mi
lecco le labbra e mi passo una mano tra i capelli. «Ma
non eri contro il suicidio e tutto il resto?»
«Sacrificio,
Justin. Ma l'hai letta la Bibbia che ti ho dato quando sei arrivato
qui o no? Si parla solo di sacrifici sui vari monti.»
Mi lancia un'occhiataccia.
Non mi sembra la situazione ideale per
parlare di Bibbia. «Se
decido di ricominciare da umano...»
Annuisce. «Potrei
finire all'Inferno?»
«Dipende
tutto da come ti comporti nel corso della tua vita, Justin. Ti dico
solo che i tuoi peccati precedenti sono già stati annullati,
perciò
torneresti sulla Terra purificato, secondo il mio ordine. Ma come ti
ho già detto, ogni persona che conosci in questo momento non
ti
ricorderà, e tu non ti ricorderai di questo posto.»
Dannazione.
«Dove finirei?
Voglio dire, tornerei dai miei genitori?»
«No.
Andresti da una famiglia... Affidataria, diciamo. Parecchi anni fa un
angelo ha deciso di scendere in Terra per sposarsi con un umano, ma
il mio accordo con lei era diverso. Non avrebbe mai potuto avere
figli – per quanto li volesse il marito – oppure
l'uomo sarebbe
morto a 40 anni. Ha optato per la prima scelta.»
«Perchè
non cambi accordo con me, allora? Qualsiasi altra
cosa.»
«Qualsiasi?»
Mhm.
«Prima elencami
le varie possibilità.»
Ride.
«Non funziona
così, Justin. Sai quella famosa citazione di Forrest
Gump?
La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai
quello che
ti capita. É come un'estrazione al lotto. Potrei cambiare il
mio
accordo con te, ma potrebbe essere meno piacevole di questo.»
«C'è
qualcosa di meno piacevole che vedere la ragazza che ami suicidarsi
per te?»
Inarco
un sopracciglio.
Dio sospira e appoggia i gomiti sulla scrivania,
fissandomi insistentemente. «Queste
sono le scelte, Justin. Puoi scegliere adesso, puoi parlarne con Lux,
oppure puoi aprire la scatola di cioccolatini e sperare per il
meglio. Non posso fare altro.»
Mi
premo le mani sul viso e rimango in silenzio. Cosa devo fare? Non
voglio vederla morire per me. Ma non voglio neanche ricominciare
tutto da zero.
«Hai
fiducia in lei, Justin? Hai così tanta fiducia nei
sentimenti che
prova per te da voler provare tutto dall'inizio? Entrambi sono dei
sacrifici enormi, e capisco che nessuno dei due è piacevole.
Ma devi
scegliere, oppure lasciare le cose come stanno. Le staresti accanto
per sempre, ma non potrai essere altro che il suo angelo custode. Per
sempre.»
Ripete.
«Se
non si innamora di me, cosa succede?»
Alzo lo sguardo e Dio si stringe nelle spalle.
«Te
ne cerchi un'altra, ragazzo.»
«Non
potrò tornare qui?»
Ride.
«Ma
cosa pensi che sia io, Dio?»
Sorride
sornione. «Non
potresti, Justin. Come ti ho già detto, dimenticherai questo
luogo e
gli angeli che hai conosciuto finora. Tutto ciò che hai
fatto fino a
questo punto della tua vita verrà cancellato.»
«Non
c'è un eccezione?»
Sospiro.
«Non
in questo caso. Allora, cosa scegli? Suicidio o Smemorina?»
«Non
mi pare proprio il momento di scherzare, Dio.»
«Non
sto scherzando, Justin. Sono serio. La scelta sta a te. Ti do dieci
un giorno di tempo e entro la fine devi dirmi la tua decisione.»
Batte
una mano sulla scrivania. «Probabilmente
ti dovrei dire un'altra piccola cosa.»
«Che
cosa?»
Cosa
potrebbe mai andare peggio?
«Se
deciderai di scendere in Terra, Lux andrà all'Inferno quando
morirà.»
«Ma
stai scherzando?!»
Sbotto, alzandomi dalla sedia e camminando per la stanza. «Prima
la vuoi impiccare, poi la vuoi mandare in Paradiso, poi la vuoi
rincoglionire con le tue varie magie e tutto il resto, e ora mi dici
che se io decido di andare giù, la mia punizione
sarà
automaticamente riversata su lei?»
«Justin-»
«Justin
un bel niente! Cosa cazzo è questo? Un gioco a chi riesce a
ferire
di più l'altro? Perchè sicuramente vincerei,
visto che Lux non se
la passerebbe tanto bene in ogni caso. Cosa accidenti stai facendo?
Vuoi ammazzarla o cosa?»
«In
un certo senso, Lux ti avrà convinto –
inconsciamente o no – a
rinunciare alla tua vita qui. Per lei. E di questo avrà
colpa.»
Spiega piano.
Tra poco rompo qualcosa. «Allora.
Fammi capire bene: Lux si ammazza e va in Paradiso, però
questo va
bene visto che l'ordine viene da te, giusto? Perchè tu
comandi
tutto. Tu decidi il destino della gente e tutto il resto. Se decido
di scendere io per salvarla, finirà all'Inferno,
perchè ovviamente
tu non hai mai deciso che io mi debba innamorare di lei. É
così?
Giochi a tuo vantaggio o cosa stiamo facendo?»
«Chiunque
allontani una creatura da Dio verrà punito-»
«Ma
fammi il piacere! Concentrati un po' sulla fame nel mondo e un po'
meno su chi si innamora di chi, perchè ti garantisco che
innamorarsi
di qualcuno è molto meglio che morire di fame. E non
è un dannato
peccato.»
Sputo.
«Parlane
con Lux, Justin. Decidete insieme cosa fare, e quale scelta
è meglio
per voi. Ma ricordati: in una Lux muore ma avrà accesso al
Paradiso,
e potrete stare insieme per sempre. Nell'altra morirete entrambi, e
lei andrà all'Inferno. Ora vai, devo finire di compilare
questa
roba. Mi sento come se fossi il preside di una scuola.»
Sì,
bel paragone. Oppure il tristo mietitore, a questo punto. «Ma
vaffanculo.»
Esco e mi sbatto la porta alle spalle.
GRAZIE
PER LE
RECENSIONI.
Non ho internet perciò dovrà rispondervi alle
recensioni una mia amica.
Aka Biebersbreathe.
Spero il
capitolo vi piaccia :)