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Autore: my shining world 7    16/09/2014    2 recensioni
Quanto può segnarti un avvenimento? Quanto puoi cambiare per qualcosa che neanche ricordi? Quante scelte difficili sarai costretto ad affrontare? Riuscirai a sconfiggere la tua paura?
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Fui svegliata da un odore di ciambelline zuccherate, frittelle con sciroppo d’acero e succo di mela e fu uno dei risvegli migliori di tutta la mia vita. Mi alzai dal letto e come se fossi una sonnambula seguii la scia di buon odore per vedere da dove arrivasse –di certo starete pensando che sia scontato che venisse dalla cucina ma...- e finii col sbattere la faccia sulla porta a vetri che portava in giardino. Grugnii per il dolore al naso. Sbirciai dalla porta ma non vidi niente, così uscii in giardino e vi trovai un bel niente! Non c’era nessuno. Girai lentamente su me stessa annusando l’aria e quell’odore delizioso era fortissimo. Girai per il giardino cercando minuziosamente come un cane, poi mi arresi e mi accasciai a terra lamentandomi come una bambina capricciosa. Era un’ingiustizia. Mi avevano ingannata, chiunque fosse stato l’avrei maciullato vivo in un tritacarne.
Sentii un rumore provenire da dentro casa così fissai la porta a vetri, da dove uscì un ragazzo alto con un gilet col cappuccio, che si guardò intorno e dopo un suo cenno della testa uscì dalla porta anche Marco “L’hai vista?” chiese quest’ultimo e il ragazzo col cappuccio scosse la testa alzando le spalle “Brutta bastarda” continuò Marco, decisi di nascondermi, arretrai a gattoni, ma urtai il secchio pieno d’acqua che mi si rovesciò addosso e dovetti concentrare tutta la mia pazienza per non bestemmiare. Sentii i loro passi avvicinarsi. La cuccia del cane era di fianco a me. Mi fermai a pensare un attimo. Mi toccai la fronte, era bollente, avevo la febbre ed ecco il motivo per cui mi cercava Marco. Mi sedei con la schiena appoggiata alla cuccia del cane e chiusi gli occhi lasciandomi cullare dalla tiepida aria di primavera.
Ciambelle, frittelle, succo.
Di nuovo.
Aprii piano gli occhi e mi ritrovai nel mio letto. Ammetto che come sogno non aveva senso. “Buongiorno” disse Marco porgendomi il vassoio con la colazione ed è inutile dire quanto mi si illuminarono gli occhi per la gioia di vedere un tale paradiso “G-grazie” balbettai fissandolo, sentii un qualcosa allo stomaco, ero affamata di prima mattina (?), Marco mi fissò fin che non divorai l’ultima briciola e infine mi sorrise “brava la mia piccola” disse scompigliandomi i capelli, facendomi ringhiare e causandogli una forte risata. Rimasi a guardarlo perplessa e poi fu un lampo. I flashback.
Non ho mai sopportato i flashback.
“Cosa ti ricordi?” mi chiese capendo subito dal mio cambio d’umore a cosa stavo pensando, schiusi la bocca, ma non ne uscì alcun suono. Fissai il vuoto. Sentivo di star ergendo un nuovo scudo “non ricordo” sussurrai. Mi sforzai ricordare, ma nulla. Il vuoto più totale. Qualcosa mi bloccava. C’era qualcosa che non volevo ricordare.
Il cellulare di Marco prese a squillare, lui lo uscì dalla tasca, guardò lo schermo, sbuffò e rispose “Si?” annuì, “umh, adesso avrei da fare..” guardò l’orologio “si...emh... aspè” allontanò il telefono, mi guardò e mi chiese se un suo amico poteva passare da lì “solo se è bono” annuii io sorridente, lui roteò gli occhi “ok, si... si esattamente, ok, a dopo...si basta che mi chiami, ok ok, ciao” concluse la chiamata con un enorme sbuffo, le mie labbra si aprirono in un enorme sorriso e lui mi guardò male “che c’è?” chiese acido io sorrisi ancora di più “chi è sto tipo?” E lui sbuffò di nuovo “ora che arriva lo vedi” disse freddo uscendo dalla stanza. Feci per scendere dal letto, ma Marco si affacciò dalla porta “NON osare” disse indicando il letto e io feci un versetto da bimba offesa incrociando le braccia al petto “è inutile, con me non attacca, lo sai” disse accennando un sorriso.
Andò via e sentii il suono attutito del suo cellulare ed approfittai della situazione per uscire a darmi una sistemata, odiavo rimanere in pigiama quando avevo ospiti.
Mi andai a chiudere in bagno cercando di non fare rumore, ma, con la fortuna che mi ritrovavo, la porta scricchiolò e io contenni mille bestemmie, mi sbrigai a chiudere a chiave giusto in tempo per sentire la voce di Marco che m’insultava in tutte le lingue esistenti e non, sorrisi soddisfatta e mi andai a fare la doccia.
Mi sentii subito meglio, uscii dalla doccia, mi infilai l’accappatoio e mi misi davanti allo specchio rimanendo delusa dall’immagine che rifletteva, andai alla porta e vi poggiai l’orecchio per sentire se Marco fosse nei paraggi, girai la chiave, aprii uno spiraglio, mi accertai che la via fosse libera e corsi verso la mia camera.
Mi tolsi lentamente l’accappatoio lasciandolo scivolare sulla mia pelle e sentii una strana sensazione, alquanto familiare, mi accarezzai le braccia e chiusi gli occhi. Mi vesti con le prime cose decenti trovate. Fissai la finestra e sollevai la testa cercando di arginare il fiume in piena dentro di me, il fiume che stava per straripare.
Sentii sbattere la porta d’ingresso, mi ricomposi passandomi una mano fra i capelli, ancora bagnati e mi diressi furtivamente al piano di sotto, fermandomi all’inizio della rampa di scale , avendo visto Marco che passava dal salotto ed andava in giardino seguito da qualcuno con indosso un cappuccio e mi venne subito da pensare –ma ha il cappuccio perché è talmente brutto che si vergogna a farsi vedere?- presa dalla curiosità avanzai a passo felpato verso la porta che portava in giardino e mi misi ad origliare. I due parlavano e ridevano ed era difficile sentire cosa si stessero dicendo “una bella gatta da pelare” disse Marco con un tono che mi fece presumere che stesse sorridendo e l’altro rispose qualcosa che non riuscii a sentire, mi sporsi a vedere il tizio ma mi ritrassi subito appena vidi Marco muoversi, così mi venne un’idea geniale e corsi rumorosamente in camera mia, mi stesi sul letto e aspettai cinque minuti, poi presi fiato e urlai il nome di Marco a squarciagola.
pov Marco
Dopo aver fatto accomodare il mio amico in giardino, iniziammo a conversare sul più e sul meno poi lui guardò in alto e indicò col mento la finestra di Kery “non sta un attimo ferma e non solo devo accudire lei, c’è anche sua madre, anche quella è una bella gatta da pelare” gli dissi non riuscendo a contenere un sorriso al pensiero di lei “inutile” disse poi lui schioccando la lingua e facendo un’espressione soddisfatta, si alzò dalla sedia e il suo sguardo mi disse ciò che voleva, lo fissai perplesso, sentimmo dei tonfi da dentro la casa e già sapevamo cosa fosse stato.
Rientrammo in casa, quando Kery urlò il mio nome e che potevo fare se non accorrere da lei? Lui mi seguì ma rimase fuori dalla stanza di Kery.
La fissai storcendo il naso al vedere il suo enorme sorriso sornione e mi sentii a disagio “ E’ fuori dalla stanza, vero?” sussurrò, io annuii “ma è brutto che si copre col capp...” sentii dei passi e dalla faccia di Kery capii che lui era sull’uscio della porta così mi voltai per osservare la scena, non si era tolto il cappuccio e gli si vedeva solo la parte inferiore del viso “disturbo?” chiese con quella sua voce dalla perfetta intonazione da maschio e notai un che Kery ebbe un fremito “n-no p-prego” balbettò imbarazzata –oh sta tornando ad avere un po’ di innocenza!- le labbra di lui si incurvarono in un lieve sorriso, uno di quelli che assume quando studia una persona “E’ strano rivederti, cioè come spiegare..” disse accarezzandosi il lieve pizzetto sul mento. Kery si voltò subito a guardarmi con mille punti interrogativi negli occhi e il panico s’impossessò di me.


Angolo Autrice:
Saaaalve.
Kery: brutta stronza ma mo che è sta novità? chi è sto tizio ah? CHI E'?
Marco: Kery calm..
Kery: CALMARMI? MA SE SONO CALMISSIMA!
insideJade: se questi non la smettono...
OKay ragazzi è inutile dire che Kery sta per scoprire qualcosa o meglio ricordare, perchè beh si ci sono degli avvenimenti particolari che la sua mente le impedisce di ricordare. Chi sarà mai questo giovanotto col cappuccio? boh! Lo vedrete nel prossimo capitolo!
E se pensate che io sia cattiva vi do' pienamente ragione... sto tenendo me stessa sulle spine e...AAAAAAAAAAAAAAAAA.

Ringrazio purple eyes(Mireadagliocchidicerbiatto) Marianna Tulli (laciabattona) che mi hanno fatto ritrovare la voglia di continuare quest'obrorio di storia!! Vi amo tanto tesoreh!

 
   
 
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