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Autore: Wyatt White    16/09/2014    1 recensioni
Alessandro, un Angel che frequenta il secondo anno di stage, dovrà riscoprire le proprie origini attraverso le pagine di un libro. Ma non sarà così semplice: Alessandro, infatti, dovrà affrontare un nuovo Neutro, aiutato dai suoi compagni di stage e dai due innamorati separati dal v.e.t.o.: Raf e Sulfus.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La culla dei fiori (parte 2)

 
 
 
In pochi secondi apparimmo nella culla dei fiori.
Non appena arrivammo in quel luogo, rimanemmo senza parole nel vedere la grandezza e la vastità di quel luogo: ogni volta che ci giravamo notavamo nuove specie floreali; non avevamo mai visto piante del genere: erano colorate e anche molto alte.
Ed era incredibile come i petali dei fiori presenti in quel luogo fossero talmente morbidi e delicati come un tessuto.
Rimanemmo per qualche minuto in contemplazione di quel gigantesco prato; non sapevamo che ad Angie Town esistesse un luogo così meraviglioso come questo.
Dopo qualche minuto, Elena, ancora stupefatta dalla bellezza di quel luogo, disse:
“Ragazzi, non è meraviglioso questo posto?”
“Assolutamente. Potrei stare qui per tutto il giorno.”
“Cerchiamo di rimanere concentrarti: se ve lo foste scordato, qui abita una creatura mostruosa!”
In effetti Serena aveva ragione...come sempre, sfortunatamente!
In quel momento mi venne il panico: e se avessimo incontrato quel mostro cosa avremmo fatto? Dovevamo iniziare le ricerche alla svelta altrimenti avremmo rischiato di farci male.
Allora, rivolgendomi a tutte le mie compagne dissi:
“Ragazze, dobbiamo trasformarci e iniziare le ricerche.”
“Sì, hai ragione. Più il tempo passa, più sarà difficile trovare la chiave della natura.”
Dopo che Angela parlò, tutte le ragazze annuirono; perciò ci disponemmo in cerchio.
Io, secondo le istruzioni del libro, avrei dovuto mettermi in mezzo alle altre e pronunciare una formula per invocare i poteri delle stelle guardiane dell’equilibrio.
Quindi mi misi in mezzo al cerchio e chiusi gli occhi, feci un respiro profondo e poi, stando attento a pronunciare nel modo corretto la formula, dissi a voce alta:
“Con la luce delle stelle i nostri poteri aumenteranno! Angel’s Friends: Lightness Form!”
Il cielo si riempì di nuvole lasciando solo cinque spiragli da cui filtrava una luce molto intesa; ognuno di noi era illuminato da uno dei raggi.
All’improvviso da quegli stessi spiragli apparvero le scie dell’universo che ci avvolsero, creando una sfera intorno a noi; lentamente sentii i miei vestiti distruggersi tra le fiamme, per poi essere plasmati da quello stesso fuoco.
Poi toccò alle ali che, con la stessa velocità, si deformavano e si allungavano, cambiando colore.
Le scie dell’universo, poco dopo, sparirono come erano apparse, lasciandoci in prestito i poteri del firmamento angelico.
Allora Maria disse:
“Perfetto. Ora che ci siamo trasformati, mettiamoci all’opera!”
“Sì.”
Spiccammo il volo per vedere meglio la zona: purtroppo, dopo esserci alzati in volo, ci accorgemmo che il terreno era completamente ricoperto di fiori; se la chiave si fosse trovata sotto quel manto floreale, sarebbe stato impossibile trovarla.
Ogni minuto che passava ci rendeva ancora più nervosi e, come se non bastasse, più ci allontanavamo dal punto di partenza, più i fiori si infittivano.
Ormai erano passati trenta minuti dall’inizio delle ricerche, quando Maria urlò:
“Fermi!”
Ci fermammo tutti di colpo, messi in allarme dalla nostra amica.
Allora, un po’ preoccupato, chiesi:
“Che succede, Maria?”
“Questa non è la direzione giusta. Dobbiamo andare di là.”
Detto questo indicò con la mano verso la sua sinistra.
Eravamo tutti confusi: come faceva a sapere la direzione da prendere? Si era portata un GPS da casa?
Angela, confusa quanto me, le chiese:
“Come fai a sapere che quella è la direzione giusta?”
“Non lo so, ma...è come se la chiave mi stesse chiamando!”
“Che strano.”
“Non è così strano, Angela. Maria ha il potere della stella che protegge la natura; quindi è possibile che la terra stessa la stia guidando.”
“Sono d’accordo con mio fratello.”
“Perfetto, allora. Facci strada, Maria!”
Maria allora chiuse gli occhi e si concentrò; per un attimo ebbi l’impressione di sentire cigolare gli ingranaggi all’interno del suo cervello.
La ragazza, poi, spalancò di colpo gli occhi e, iniziando a volare a tutta velocità, ci disse:
“Seguitemi.”
Allora iniziammo a volare più velocemente possibile, per riuscire a raggiungere Maria che non si era preoccupata di aspettarci...me ne ricorderò la prossima volta che mi chiederai di aspettarti, Maria! Stanne certa!
Riuscimmo fortunatamente a raggiungere l’Angel che stranamente si era fermata quasi scioccata.
Non appena ci avvicinammo a lei capimmo perché si era fermata: davanti a noi adesso non c’erano più solo fiori, ma anche delle montagne ed una grande distesa d’acqua.
Era  incredibile come la culla dei fiori si rivelasse sempre più speciale e magica.
Mi stavo guardando attorno quando all’improvviso notai delle orme nel terreno; capii immediatamente cos’erano: erano le orme dell’animale pesante!
Mi girai verso le altre e, con un solo respiro, dissi:
“Guardate, ragazze: quelle devono essere le orme che dobbiamo seguire.”
“Allora seguiamole. Che ne dite?”
“Sì.”
Seguimmo, quindi, le orme presenti nel terreno.
Dopo qualche minuto che seguivamo quelle tracce, entrammo in una grotta molto buia.
Camminammo per un po’ e poi ci trovammo davanti un muro.
Elena disse:
“E adesso?”
“Non ne ho idea.”
“Puoi provare a fare un po’ di luce, Angela.”
“Ci posso provare.”
Angela, un po’ titubante, alzò il braccio sinistro verso il soffitto della grotta e, poco dopo, dalla sua mano si sprigionò una luce fortissima che quasi ci abbagliò.
Non appena la luce si propagò per tutta la caverna, ci accorgemmo che quello che pensavamo essere un muro, in realtà era una creatura mostruosa.
Istintivamente facemmo tutti e cinque un passo indietro; purtroppo, però, l’animale ci aveva sentiti e dopo aver aperto gli occhi ci spazzò via con una zampata.
Sbattemmo tutti contro le pareti di roccia di quel luogo, rischiando di far crollare la spelonca.
In quel momento provai ad utilizzare i miei poteri demoniaci ma non sentivo assolutamente niente: era come se il potere della stella avesse congelato il Devil che c’era in me.
Mentre provavo a riflettere su cosa fare, vidi che il mostro stava per attaccare Serena.
Stava per colpirla con i suoi artigli; urlai disperato:
“Sorellina, no!”
All’improvviso dalla mia mano fuoriuscì un raggio rosso che creò una barriera protettiva intorno a Serena, respingendo al mittente la creatura.
Elena, stupefatta, mi chiese:
“Ma come ci sei riuscito?”
“Non lo so. È stato l’istinto.”
“Allora usiamo l’istinto e sconfiggiamolo. Radunatevi, Angels.”
Ci radunammo tutti in un solo punto e, dopo esserci dati le mani, sprigionammo tutta la nostra energia, creando un raggio di luce pura che colpì il mostro, facendolo sbattere contro una parete della grotta...gli abbiamo restituito il favore, diciamo così!
La creatura però si rialzò subito; ruggì, facendo tremare la terra e poi inondò tutta la grotta di un’oscurità impenetrabile.
Non vedevamo più niente.
All’improvviso sentii Maria dire:
“Ragazzi, guardate per terra. Vi ricordate: questo è il velo che ci può confondere.”
Provammo, allora, a guardare per terra; ma non riuscivamo a vedere comunque nulla.
Allora mi resi conto che l’indovinello non si riferiva alla terra come superficie...ma come potere!
Perciò urlai:
“Maria, solo tu puoi sconfiggerlo. Crediti in te stessa!”
“Non ci riesco!”
“Sì che ci riesci. Fidati di me! Forza della vita!”
In quel momento trasmisi la mia energia a Maria.
Poi, all’improvviso, iniziai a vedere attraverso gli occhi di Maria: era come se adesso fossimo legati da uno stesso cuore.
A quel punto, vidi Maria creare un raggio magico e colpire il mostro, riducendolo in polvere.
Allora il collegamento psichico si interruppe bruscamente, facendomi cadere a terra.
Non so esattamente cosa sia successo dopo ma in seguito la nebbia nera scomparve e davanti a me vidi Maria con la chiave della natura tra le mani.
Corsi incontro alla mia amica e, con un grande sorriso in faccia, gli dissi:
“Sei riuscita a trovare la chiave!”
“Non l’ho trovata: mi è apparsa davanti non appena ho sconfitto il mostro.”
“Be’, comunque sia, adesso andiamo a casa. Non vedo l’ora di stendermi a letto.”
Allora ci avviammo verso casa, soddisfatti per essere riusciti a recuperare la prima delle cinque chiavi.



Nei panni dell’autore


Ciao come va?
Anche se ho ricominciato la scuola, sono riuscito a mettere il capitolo ^^ Evviva *saltella dalla gioia* ^^
Purtroppo non sono riuscito a fare i disegni, perciò ho messo una foto che possa dare un’idea di come mi immaginavo la culla dei fiori ^^ spero mi possiate perdonare *^*
Comunque adesso volevo fare una precisazione: ho un nome impronunciabile lo so xD quindi adesso vi scriverò l’esatta pronuncia: “uaiat uait” xD ahahahah xD
Ringrazio  tutti quelli che leggono la mia storia e ringrazio già adesso tutti quelli che la vorranno recensire ^^
A martedì possimo (spero) ^^
Baci,
Wyatt
 
  
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