Un grazie
infinite a chi ha letto e recensito lo scorso capitolo.
__________________________________________________
Naglfar
Quando Sif
riprende conoscenza è bocconi sul bordo di una vasca di legno piena d’acqua per
metà e Loki le sta pulendo con un asciugamano
arrotolato attorno alla mano Il loro diverbio sul ponte si è risolto con due
pugni, entrambi da parte del dio degli Inganni, che hanno spento la luce nella
testa di Sif il tempo che basta perché Loki potesse prenderla in braccio e riportarla nella sua
cabina.
-Che fai?-
-Donna taci per una volta nella tua vita.-
Sif cerca di sottrarsi a quella spugna bagnata sul
suo viso, ma Loki l’afferra per la nuca come una gatta e la costringe a tirare indietro
il capo e a offrirgli la profonda ferita al labbro.
Sif si aggrappa al bordo della vasca per non cascare
all’indietro mentre Loki la ripulisce metodico dal
sangue.
-Eri il mio principe.-
Gli occhi di Loki incontrano quelli di Sif, prima di tornare a dedicarsi a quello spacco sulla
pelle morbida della dea.
-Non ti ho mai voltato le spalle.-
Loki la lascia andare e Sif
si ritrova ad andare giù pesantemente con il sedere sulle sue gambe ripiegate. Loki si raddrizza, si sistema la giubba e la fissa dall’alto.
Non le crede, Sif non ha bisogno di guardarlo in viso
per capirlo.
-Perché non mi credi?-
-Perché dovrei crederti quando anche i sassi sanno che hai sempre amato Thor?-
Sif sbarra gli occhi mentre Loki
esce dalla cabina chiudendola dentro questa volta.
Per
amore si commettono i crimini più mostruosi.
Sif ricorda di averlo sentito
dire alla regina Frigga mentre osservava Loki venire
portato via in catene. Era a questo che si riferiva?
S.H.I.E.L.D. Headquarters
-Laboratori-
Tony ha imparato a conoscere il freddo che portano i
fantasmi, così, quando si ritrova a rabbrividire sotto la coperta che Pepper gli ha appoggiato sulle spalle, sa che uno di loro e
in stanza con lui. Alza la testa dalle
braccia ripiegate e si guarda attorno. Un aura perlacea illumina fiocamente la
figuretta sottile di Nala, Tony arriccia le labbra in
un sorriso mentre lo spirito gli si avvicina sfiorando il pavimento con la
punta dei piedi.
-A pensare che da bambino avevo paura dei fantasmi.-
Nala sorride e Tony avverte quel solito laccio di senso
di colpa stringergli il cuore.
-Anch’io.-
Stupidamente alza una mano e affonda in quell’alito di morte che è il corpo
dello spirito. Nello spazio di un batto di ciglia la rivede nuda, trascinata
verso la fonte dove l’avrebbe poi trovata annegata, da quei porci che l’hanno
stuprata a turno davanti al cadavere della madre. Tira indietro la mano con un
verso sordo e Nala scrolla piano la testa.
-Non potevi salvarmi Tony. Nessuno poteva.-
-Dimmelo credendoci.-
-Tony Stark, sei sempre il
solito adorabile malfidato.-
-Ti ho mai detto che ti volevo bene quando eri viva?- le chiede Tony mentre Nala alza una mano verso la sua, ancora stupidamente tesa e
gli sfiora piano le dita. Per un momento Tony ha la sensazione di toccare una
mano reale, anche se fredda più del ghiaccio e prova a stringere la presa.
Naglfar che si avvicina, rende i
morti di cane.
Intreccia le dita con quelle di Nala,
preme il palmo contro il suo e la
sorpresa è così forte per un momento che teme di poter mettersi a gridare come
una donnetta spaventata da un ragno.
-No, ma l’ho sempre saputo.-
Quando i morti camminano, tocca ai vivi riempire le
tombe.*
-La fine del mondo è vicina, eh Nala?-
Nala annuisce mentre sfila la mano dalla sua e prende
a svanire come la fiamma di una candela che si spegne vibrando nell’aria - Preparati bene mio caro,
non lasciare faccende in sospeso. L’ultima battaglia, quella che deciderà
tutto, è più vicina di quanto pensi.-
S.H.I.E.L.D. Headquarters
-Ufficio di Phil Coulson-
Freddo.
Troppo freddo.
Phil distoglie lo sguardo dalle carte che sta consultando per inerzie e alza
gli occhi verso la bocchetta del riscaldamento prima di guardarsi attorno. Gli hanno detto che i fantasmi vengono con il
freddo e quando di fronte alla sua scrivania l’aria inizia a vibrare non riesce lo stesso a crederci.
-Gloria.- esala alla vista della minuscola bambina
che lo osserva corrucciata.
-Papà?- fa eco Gloria sorpresa. Si guarda le manine, prima una e poi l’altra,
cambiando la stretta al peluche con la quale Phil l’ha seppellita e con il
quale Clint gli ha raccontato averla vista apparire -Mi vedi?-
Phil annuisce e Gloria sorride schiudendo la boccuccia a cui manca qualche
dentino.
-E’ da tanto che volevo parlarti.-
Phil aggira la scrivania e si inginocchia di fronte all’apparizione di sua
figlia. E’ proprio come la ricordava. I fini capelli rossi, il viso a forma di
cuore e gli occhi blu, unica cosa che ha ereditato da lui.
Allunga la mano, ma Gloria si fa indietro.
-Perché?-
-Il mio corpo ora è formato da quell’ultimo respiro che si fa prima di morire.
Non sono bella da toccare.-
Phil rimane con la mano sollevata verso
quel visetto candido spruzzato di lentiggini dorate ancora per qualche momento,
prima di abbassarla gradualmente.
-Perdonami.- mormorando fissando quel pezzetto di pavimento su cui le scarpette
di vernice di Gloria sono poggiate.
-Dal primo giorno della mia vita era scritto che io morissi fra le braccia
della mamma.-
Phil preme le labbra una contro l’altra mentre si specchia in quegli occhi blu
che sono uguali ai suoi, ma spenti, vuoti…Morti.
-Tu sei stato morto per tanti anni, sei stato un fantasma accanto a me che
ti vegliavo e vuoi continuare ad esserlo.-
Phil sgrana gli occhi mentre Gloria gli si avvicina così tanto che Phil sente
il freddo avvolgerlo, stringerlo, Un abbraccio di gelo da parte di una bambina
morta che consola suo padre che non riesce a riprendere a vivere.
Phil abbassa le palpebre e ha la sensazione che una fronte sia premuta contro la sua, che lunghi capelli gli solletichino il viso e che
un piccolo naso sfiori il suo.
-Ti libero dal dolore di essere padre di una bambina morta e marito di una
donna uccisa. *-
S.H.I.E.L.D. Headquarters
-Palestra-
-Tu sei certo che questo faccia bene alla mia schiena.-
Seduta a terra a gambe
divaricate, Noelle preme le piante dei piedi contro
quelle di Clint e allunga il braccio destro, quello sano, verso di lui. Clint l’afferra per il polso, costringendo la ragazza a fare
altrettanto e andando indietro con il busto, costringe la ragazza piegarsi.
-Non ti senti già meglio?- le chiede quando la schiena di Noelle
è parallela al pavimento.
-Sto per cagarmi sotto.-
Clint ridacchia mentre si raddrizza e Noelle lo trascina ad allungarsi come fatto prima da lei -
Sei sempre la solita delicata.-
la canzona e la ragazza da’ uno strattone - Piano ragazzina o mi spacco in
due!-
-Secondo te come andrà a finire questa storia?-
Clint le lancia un occhiata pensosa mentre la fa di nuovo flettere -Non ne ho idea.-
-Male eh?-
-Sono una spia, non sono stato addestrato per questo.-
Noelle gli lancia un occhiata da sotto in su -Nessuno
a questo mondo è stato addestrato ad affrontare la fine dei tempi.-
Clint le concede un sorriso -Non hai tutti i torti.-
-E vuoi passare i tuoi ultimi giorni incazzato nero?-
Clint non si chiede come faccia Noelle a sapere che è
furioso con Phil. Ha smesso da tempo di cercare di capire come faccia a sapere
sempre come si sente.
-In realtà avevo programmato di accogliere l’Armageddon
con l’uccello infilato in qualcosa di caldo e morbido, ma a mano che tu non
abbia uno sbocco di pietà nei miei confronti e mi faccia fare un giretto, mi
devo accontentare di morire incazzato nero.-
-Sempre il solito poeta. Se ti basta qualcosa di caldo e morbido, infilalo in
una torta di mele.-
-Come in American Pie.-
Noelle ride, ma subito se ne pente per via del
grappolo di fitte al costato e alla schiena che le mozza il respiro.
-Oh non morirmi, cazzo.- sbotta Clint.
-Alla fine però sono contenta.-
-Che mi farò una torta di mele per consolarmi e non parlo di cucinare?-
Noelle scrolla la testa -Volevo farti una
dichiarazione di amicizia, ma mi hai ucciso la poesia. Basta adesso esco e ti
tradisco con Cap.-
-MA TRADISCIMI CON BRUCE, SCOPA ANCHE PER ME PER LA MISERIA!-
Noelle riprende a ridere e Clint assieme a lei. E’ da folli, pensano
entrambi, fare gli scemi alla porte dell’Apocalisse, ma entrambi hanno imparato
a proprie spese che ogni occasione lasciata scappare è persa per sempre.
-Ti voglio bene.- sospira Noelle.
-Ti voglio bene anch’io.- le risponde Clint annuendo.
EBBENE SI, SUNRISE IS BACK!
Un grazie a chiunque avrà
la bontà di leggere e/o recensire questo capitolo .
NOTE E DISCLAMERS:
[*] Parafrasi di una frase del film “Il gladiatore”