Lo Scudo di Roccia (Parte 1)
 
 
 
 
Boh, ve la racconto dopo la storia della mia vita, ora scrivo e basta.
 
 
 
Dayko si svegliò quando il sole era sorto da poco.
Aveva dormito pochissimo, e sembrava uno di quegli zombie che vedeva alla tv.La testa pulsava, dentro il suo cranio sentiva un martello che sbatteva incessantemente.
Pensava ancora a quella ragazza. Quella stupida ragazzina che l’aveva baciato.
Con questi pensieri, arrivò al piano terra. Erano già tutti svegli.
“Molto mattinieri…” pensò subito.
Tutti svegli tranne uno. O meglio. Tranne Una. A quanto pare, quella ragazzina non aveva avuto problemi a dormire, e non si era nemmeno svegliata di soprassalto come il povero sayan!
Ciò innervosì ancora di più Dayko. Quest’ultimo, in breve, spiego il piano ai suoi alleati.
Goku, ovviamente, prese tutto alla leggera.
«Bene, da quale cominciamo?»
Dayko rimase quasi sbigottito, non aspettava una simile reazione.
«B-Be’, prima dovremmo trovare un modo per torvarle…»
«E non hai idea di dove siano?» chiese Vegeta.
«Sono nel loro elemento, ognuna nascosta nel più furbo dei modi.».
Dopo varie discussioni, decisero che sarebbero partiti il giorno stesso.
Per avere più possibilità decisero di diversi.
In quel momento scese Pan.
«Buongiorno, cara» le disse sua madre Videl.
Non si scambiarono nemmeno un’occhiata.
Fecero,  sorteggiando, delle coppie.
Indovinate un po’ ,con chi capitò il nostro fortunato protagonista?
Si, con lei.
La prima Arma Suprema che decisero di cercare, era lo Scudo di Roccia.
Insomma, la prima arma non era un’arma
Si dovettero recare nel Grande Deserto Centrale.
In una sua zona non precisata, c’era la più grande grotta del mondo, con tutti i minerali esistenti.
Insomma, dove poteva essere lo Scudo di Roccia, se non lì?
Arrivati all’entrata, si divisero come avevano deciso quella mattina.
Appena entrati, si sentirono meglio, fuori il calore era insopportabile.
Il lato negativo, era che, già dal punto di partenza, c’erano almeno 10 cunicoli diversi.
Si salutarono e partirono.
Lo spazio era minimo. Non potevano nemmeno allargarlo con un po’ di forza, perché altrimenti sarebbe potuto andare tutto in frantumi, e addio Arma Suprema.
Dayko era dietro a  Pan. Per tutto il tragitto, non si scambiarono mezza parola.
In quel tempo, Dayko potè ammirare il fisico della ragazza, facendo anche qualche constatazione tra sé e sé. In effetti, era pienamente sviluppata.
Se non fosse accaduto tutto il problema dei giorni precedenti, probabilmente ci avrebbe fatto un pensiero come possibile ragazza. Pan si fermò di colpo. Dayko la urtò.
Il loro «Ehi,fai più attenzione» venne pronunciato simultaneamente da entrambi.
Davanti a loro c’era un muro di granito,a quanto pare il tragitto terminava lì.
«Dobbiamo tornare indietro» disse Pan.
«No, sarebbe troppo semplice.» Rispose prontamente Dayko.
«Dobbiamo trovare il modo di superare questo muro» aggiunse poi, dopo una piccola pausa.
 
CONTINUA…
 
 
Ciiiiao raga! Si,non state sognando, ho aggiornato la storia.
Vorrei potervi dire “Da oggi aggiorno sempre”, ma questa volta, no, non lo dirò, perché non sarebbe vero. Sapete, le vacanze non danno tanta voglia di scrivere. Nemmeno la scuola in realtà…
Vabbè, comunque, spero questo breve testo vi sia piaciuto, ho finito il tempo.
Io vi saluto e, mi raccomando, recensite, vanno bene anche due parole, per voi non ci vuole niente, per me vale tantissimo.
Ciao!