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Autore: kunoichi_chan009    16/09/2014    10 recensioni
...Hiccup Horrendus Haddok III non era mai stato un vero Vichingo.
Nessuno lo avrebbe definito un cacciatore di draghi o un valente guerriero, in realtà veniva a mala pena apprezzato per le sue alte, altissime doti di fabbro...
...Hiccup non aveva amici. Ma questo è il passato, ora la storia è diversa. Hiccup Horrendus Haddok III è un ragazzo amato e rispettato, divenuto in poco tempo capo del suo gruppetto è anche fidanzato con Astrid, vichinga piena di talento...
...Il ragazzo aveva risolto la guerra e tutto sembrava perfetto. Tuttavia questa è solo una parte della storia, quella piacevole. C’è un continuo che in pochi conoscono, quello che ci porta ad oggi. Non è vero che, dopo la Morte Verde, tutto filò liscio e tranquillo. Ci fu un’altra guerra che creò una sfortunata serie di tragici eventi.
Se volete ascoltarla venite e sedetevi, ve la racconterò senza filtri o menzogne. Infine anche voi saprete come Hiccup Horrendus Haddok III abbia avuto tanti cambiamenti formidabili...
La storia di una guerra, un’amnesia, una separazione e un ritrovo; perché infondo l’amore vince sempre.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cambiamenti formidabili'
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Cambiamenti formidabili

(A fine capitolo la Collana delle Mogli!!!)
 

Il sapere di un breytano

 
 
Ci sono dei momenti in cui il tempo si ferma, in cui sai che ti stai muovendo ma allo stesso tempo pensi di essere immobile; gli abitanti ci fissano con gli occhi di fuori e le gemelle mi guidano velocemente verso la casa del Capo Villaggio che però è già fuori, ritto davanti all’uscio, mentre mi guarda incredulo.
-Rupert sta calmo- gli dice Clarisse avvicinandosi a lui lentamente
-Furia Buia, avete portato qui la Furia Buia!-
-Tu avevi detto che potevamo- ribatte Elly avvicinandosi a me
-Avevo detto che potevate andarla a cercare, ma solo perché credevo non l’avreste trovata, che fosse già volata via- ammette senza spostare gli occhi dal drago
-Non può volare via da solo, l’ala rossa è una protesi- lo correggo io continuando a tenere a freno Sdentato che, davanti a tanta gente armata, inizia a irritarsi.
-Una protesi- ripete sconvolto il Capo
-A quale scopo l’avete portata qui?- mi chiede poi fissandomi attentamente
-Per tenerla qui con lui- risponde Elly al mio posto –Non farà niente di male, mangia solo pesce e Forg riesce a domarla. Non è pericoloso.-
-Non è pericoloso?! Elly è una Furia Buia, il drago più pericoloso che esista, come potrebbe mai un ragazzino domarla!?- ribatte lui arrabbiato, capendo di non poter fare altro, guardo Sdentato per un momento poi, velocemente, gli salto in groppa e senza dar tempo a nessuno di intervenire saliamo verso il cielo.
Ho fatto bene a credere di aver già volato, le nuvole mi accolgono come sorelle e il cielo mi circonda come un padre, un padre vasto e Immenso,non mi importa più di niente; saliamo verso l’alto e poi ci lasciamo andare, il mio gioco preferito, torniamo dritti appena sopra le case del villaggio e risaliamo facendo mille giravolte. Non mi importa più della gente che ci osserva, le possenti ali di Sdentato contano più di ogni altra cosa e, in balia del vento, sembrano voler recuperare tutto il tempo perso in mare e a terra. Sento una fragorosa risata e ci metto alcuni istanti prima di capire che è mia, urlo di gioia per poi chiudere gli occhi di scatto, Sdentato ha sputato fuoco e sono di nuovo bruciacchiato.
-Ho l’impressione che sia un vizio, è bello?- gli chiedo mentre, lentamente, torniamo a terra lasciando il nostro elemento; lui mi risponde esibendo un’altra mezzaluna sdentata.
Avvolti nelle loro vesti grigie i breytani ci guardano curiosi, leggo ancora la paura nei loro occhi ma, forse a causa della loro sete di sapere, sembrano interessati al mio drago; Elly sorride emozionata mentre Clarisse corre verso un ragazzo lì vicino iniziando a parlare fitto fitto
-Padre- dice quello verso Rupert
-Forgetful ha dimostrato di avere il controllo del drago e Clarisse dice che ha esperienza con quelle creature, è la nostra occasione per colmare le lagune che abbiamo su di loro-
-Hamish- dice Rupert guardando il figlio per poi passare a Clarisse –Come fai a dire che ha esperienza?-
-Hai visto anche tu come ha volato su quel drago e anche prima, quando abbiamo preparato i pesci da portargli, ha tolto le anguille sostenendo che i draghi ne hanno paura; in più ha avvicinato Sdentato con esperienza, si vede che è pratico*- dice lei guardando prima me e poi Hamish
-Sdentato?- chiede Rupert confuso
-È il nome del drago- gli rispondo velocemente, lui mi guarda a lungo e gli abitanti attendono il verdetto con ansia; Clarisse guarda preoccupata il ragazzo che però le sorride rassicurandola.
-E sia, Elly! Clarisse! Ora avete anche un drago sotto la vostra responsabilità- annuncia scendendo lentamente le scale della casa e raggiungendomi, osserva Sdentato per qualche istante poi, sospirando, mi posa una mano sulla spalla –Hai la mia fiducia ragazzo, cerca di non radere al suolo il villaggio-
 -Grazie Signore- gli dico grato  guardando Elly che, tutta saltellante, mi si avvicina
-Forg hai sentito?! Puoi tenerlo qui!-
-Adesso saremo responsabili anche per lui- si lamenta Clarisse sorridendo e tornando dal figlio del Capo che nel frattempo mi fissa studiandomi
-Clarisse pranzerà con lui, oggi faremo lezione solo io e te- annuncia Elly tirandomi verso l’infermeria, una volta entrati lascia me e Sdentato soli per poi tornare con il cibo.
-Ho preso qualche pesce crudo, nel caso abbia ancora fame- dice posandone sette davanti al mio drago che li mangia contento, approfitto del momento per buttare fuori dalla finestra le anguille di questa mattina e, velocemente, torno al mio posto guardando le strane polpette che Elly ha portato.
-Erano rimaste solo queste- mi spiega alzando le spalle e addentandone una
-Come sono fatte?- gli chiedo curioso prendendola in mano
-Prima assaggiala-
Guardo circospetto l’alimento per poi dargli un minuscolo morso, ha un buon sapore quindi lo finisco tranquillamente e ne prendo un altro, Elly mi guarda maliziosa, come se mi stesse facendo uno scherzo.
-Senti, perché quel ragazzo mi ha aiutato?- le chiedo curioso
-Chi? Hamish? È il ragazzo di Clarisse e la aiuta sempre, vuole davvero tenere qui Sdentato per studiarlo ma se lei gli chiede una cosa lui fa di tutto per renderla felice, mentre tu atterravi gli ha raccontato la vostra storia e l’ha pregato di convincere Rupert a farti tenere il drago.-
-Solo per una cosa detta da Clarisse? Cioè, ne sono felice ma ha davvero scelto il futuro del villaggio dalle parole della ragazza del figlio?- chiedo incredulo
-Qui da noi è così, Clarisse è la futura moglie del Capo e gode di molto rispetto, nessuno può mettersi contro di lei.- mi spiega guardando curiosa il muso di Sdentato
-Mi sembra impossibile-
-Infatti, ci sono popoli che non le considerano nemmeno le donne sai? Mi sembra che uno di questi sia quello dei Bisbetici Infamosi, se sapessero che una semplice fidanzata godi di tanto potere-
-Ingiuriosi- le dico semplicemente
-Cosa?-
-Bisbetici Ingiuriosi, non Infamosi- le ripeto continuando a mangiare
-Li conosci?- mi chiede attenta
-Forse, non lo so. Quando hai detto Infamosi ho semplicemente pensato che era sbagliato.- le spiego finendo il pasto
-Allora? Con cosa erano fatte?- le chiedo curioso
-Ma, niente di che- mi risponde alzandosi e aprendo la porta –Si chiama Haggis ed è giusto qualche frattaglia di pecora cotta nello stomaco di quest’ultima- finisce prima di uscire
-Cosa?! Perché non lo hai detto prima!-
-Dovevi assaggiarlo e sapendo il contenuto non l’avresti fatto- mi spiega sorridente da fuori la porta
 
-Sono certa che, se solo lo assaggiassi, non ne faresti più a meno- dice sicura di se una bella ragazza bionda, sono certo di averla appena guardata schifato
-Sono certo che, se solo lo assaggiassi, passerei il resto della giornata a stare male- sento dire alla mia voce

 
-Forg?- mi richiama Elly da fuori
-Arrivo! Vieni bello- seguo Sdentato e chiudo la porta guardando le ciotole vuote vicino al letto
-Avevi ragione, chiunque tu sia- sussurro per poi seguire definitivamente Elly fuori dal villaggio
Arriviamo sulla spiaggia e ci sediamo all’ombra di un albero, non ci siamo rimessi le tuniche quindi deduco staremo tutto il tempo fuori
-Sai, penso di non voler lavorare oggi- mi confida sdraiandosi sul tronco -Che ne dici di un po’ di teoria?- chiede poi speranzosa
-Come preferisci- le rispondo sorridendo e ricevendo un’occhiata felice
-Allora, potremo iniziare con la lingua, vedrai che ci vorrà poco perché ti entri in mente; basterà ripetere e ripetere, ce la farai.- inizia mettendosi di fronte a me –Prima di tutto le persone-
-Intendi io, tu …ecc.?-
-Esatto, io, tu, egli, noi, voi, essi. Nella nostra lingua si dicono: Deu, tui, cussu, nusu, osatru, cossusu. Prova a dirli con me- dobbiamo ripeterli qualche volta prima di riuscire a ricordarli, una volta imparati mi alleno sulla pronuncia dura, non è molto facile.
-Bene, passiamo ai numeri? Allora facciamo prima fino a dieci-
-Non è un po’ fatiscente come insegnamento? Cioè diciamo soltanto parole a caso?- le chiedo confuso facendola arrossire
-Mi dispiace, questa è la prima volta che io e Clarisse portiamo qualcuno al villaggio, non so bene quale sia la tabella da seguire, ho pensato di iniziare dalle cose semplici- mi spiega tormentandosi una ciocca di capelli
-Quando toccò a noi imparare avevamo due anni, la lingua l’abbiamo capita semplicemente ascoltando; per gli adulti invece, che hanno dietro anni di esperienza non è facile, non assorbono le cose come i bambini-
-Va bene, ci sarà tempo per tutto. Allora? Dimmi i numeri- le dico facendola sorridere, dopo quelli da uno a dieci passiamo, una decina dopo l’altra, a cento.
-Allora, dimmi di nuovo quelli da uno a dieci-
-Unu, dusu, tresi, quatru, cincu, sesi, setti, otti, noi, degi.-
-Da undici a venti-
-Undisci, dosci, tredisci, catodisci, quindisci, sesci, diciassetti, dosciottu, decanoi, binti.-
-Dimmi sono le decine fino  a cento-
-Degi, Binti, Trinta, Coranta, Cinquanta, Sessanta, Settanta, Ottanta, Novanta, Centu-
La guardo sorridente per poi spostare gli occhi sulla sabbia, il tramonto la tinge di rosso e Sdentato, che si è addormentato vicino alla riva, sembra solo un punto nero.
-Già il tramonto, allora dimmi il numero ventinove e poi torniamo al villaggio- mi dice Elly alzandosi e stirandosi
-Bintinoi- le rispondo alzandomi a mia volta e raggiungendo la riva per svegliare Sdentato
-Complimenti comunque, in poche ore sei riuscito a imparare i numeri fino a cento e i soggetti. Hai anche la pronuncia giusta!-
-Si sono un genio- scherzo alitandomi sulle unghie e strofinandole sulla giacca
-Andiamo genio!- ride lei incamminandosi, arriviamo velocemente alla capanna e ci separiamo
-Per oggi non andremo più in giro, rimettiti la tunica- mi raccomanda prima di andarsi a cambiare e, insieme a Sdentato, entro ad ubbidire.
-Allora bello? Come mi sta questa divisa?- gli chiedo ricevendo uno sguardo incerto –Hai ragione, il grigio non mi sta molto bene- gli dico facendo rinascere il fuoco dalle braci.
-Forg sei qui?- domanda Clarisse entrando insieme al suo ragazzo, mi giro completamente verso di loro e calmo Sdentato che, alla vista della spada di Hamish, inizia a innervosirsi.
-Tu devi essere Forgetful, piacere di conoscerti. Io sono Hamish, figlio di Rupert, attuale Capo Villaggio- si presenta lui allungando la mano verso di me
-Piacere mio, come saprai ho perso la memoria perciò…- gli rispondo afferrandola e stringendola
-Si, Clarisse me lo ha detto. Il tuo arrivo non è passato inosservato e comunque, se qualcuno ancora non fosse stato a conoscenza di te, ormai tutti ti conoscono.- mi dice sorridendomi e dandomi una pacca sulla schiena, Sdentato gli ringhia sommessamente facendolo arretrare leggermente
-Scusalo, ma gli estranei armati lo irritano- lo informo carezzando il muso al mio drago
-Oh scusami, pensavo che essendo addestrato non ci facesse caso- mi risponde prendendo lentamente l’arma e lanciandola lontano da se
-Se rovini il legno Elly ti ucciderà- lo riprende Clarisse dandogli una pacca sulla spalla muscolosa
-Non l’ho lanciata così forte- le risponde lui sorridendole tranquillo per poi ritornare a guardare me
-Ti ho visto volare, è stato incredibile! Non mi stupisce che mio padre abbia accettato di farti restare, impareremo sicuramente molto da te.-
-Credo di essere stato sopravalutato- gli rispondo grattandomi leggermente la testa imbarazzato, all’improvviso la porta si apre facendo entrare Elly, sempre avvolta nella sua tunica, con un grande libro tra le braccia.
-Clarisse, Hamish- dice a mo di saluto venendomi vicino e passandomi il libro
-Il sapere di un breytano?- leggo confuso il titolo fissando la gemella accanto a me
-In quel libro c’è scritto di tutto, dai cicli lunari a quelli del terreno; parla delle creature marine, della pesca, delle tradizioni, delle leggende….in pratica tutto quello che una persona deve sapere per diventare uno di noi- mi spiega Hamish guardando il pesante oggetto con aria ombrosa
-Hamish ci ha messo molto a memorizzarne il contenuto, per questo non può soffrire la vista di quel libro- mi spiega Clarisse ridendo
-Lo ammetto tranquillamente, se non fossi un breytano natio penso che me ne sarei andato subito dall’isola. È impossibile per un adulto imparare cose simili, non capisco proprio come facciano-
-Non ascoltarlo Forg, è solo troppo pigro per studiare davvero; pensa, noi siamo diventate breytane a sei anni mentre lui a nove ancora non sapeva leggere il cielo.- dice Elly facendo ridere la sorella e imbronciare il figlio del Capo
-Già, chi non sa leggere il cielo a nove anni?- sussurro a bassa voce per non farmi sentire, consapevole di avere all’incirca diciassette anni e non saper riconoscere altra stella di quella Polare.
-Eh? Hai detto qualcosa?- mi chiede Clarisse confusa ricevendo un cenno di diniego come risposta
-Piuttosto, non vi ho visti nei campi oggi e neppure alla conca, dove avete fatto pratica?- ci chiede Hamish curioso
-Ho preferito iniziare con la teoria, non avevo voglia di zappare oggi- confida Elly con uno sguardo malizioso
-Elly- sospira il ragazzo –Puoi almeno cercare di non ignorare le usanze così apertamente? La mattina teoria e il pomeriggio pratica, non invertirle, non posso coprirti per sempre- le dice aprendo la porta e andandosene, torna subito indietro per prendere la spada ancora nell’angolo e, dopo aver baciato Clarisse, se ne va di nuovo.
-Dovete proprio baciarvi davanti a me?- chiede Elly sbuffando e aggiungendo legna al fuoco scoppiettante
-Sei libera di non guardare-
-Se lo fate all’improvviso non mi date il tempo di girarmi-
-Se guardi vuol dire che vuoi farlo- chiude il discorso Clarisse chiudendo la porta ancora aperta e sedendosi sul letto, vicino a Sdentato
 
Davanti a me c’è la stessa ragazza dell’Haggis, sembra stia per rispondermi ma la  bacio impedendoglielo, la sento sorridere e posarmi la mano alla base del collo, giocherellando con i capelli leggermente lunghi e spettinati. La lascio andare quando sento uno schiarimento di gola alle mie spalle, mi giro e vedo un ragazzo grasso e biondo col grosso viso rosso che cerca di non guardarmi negli occhi, un altro ragazzo basso e robusto che mi guarda male increspando le folte sopracciglia scure e due gemelli magri e biondi che imitano me la ragazza nell’atto di baciarci per poi affermare di avere le carie ai denti.
-Se non vi piace allora non guardate- dice la ragazza nascondendo il rossore sulle guance
-Se vi mettete ad amoreggiare in pubblico non possiamo non farlo- dice quello basso con una smorfia
-Se guardi vuol dire che ti piace- dice la mia voce, dopo di che mi vedo liquidare la questione agitando la mano come a scacciare un moscerino.

 
-Forg? Vuoi aprire il libro o no?- la voce di Clarisse mi riscuote dall’improvviso ricordo, sono certo che lo fosse, per farmi guardare confuso la ragazza
-Sembra fuso, ma cosa gli hai fatto fare oggi?- chiede preoccupata ad Elly vedendo la mia scarsa recettività
-I soggetti e i numeri da uno a cento- le risponde tranquillamente la sorella sedendole vicina e accarezzando con timidi gesti la testa di Sdentato, guardo confuso il libro che ho tra le braccia ma poi, riscuotendomi, mi siedo davanti a loro aprendolo; le pagine sono scritte con una calligrafia molto minuta e stretta e il testo è diviso in due colonne, mando avanti per qualche pagina ma sono tutte così, interrotte di tanto in tanto da qualche figura.
-Si, è davvero un gran bel malloppo, ma è necessario conoscerlo alla perfezione. Tranquillo, noi abbiamo molto tempo per studiarlo- mi ricorda Elly facendomi l’occhiolino e facendo sbuffare Clarisse
-Attenta, a suon di sbuffate butterai giù la casa- la riprende Elly alzandosi in piedi e uscendo
-Già ora di cena?- chiedo a Clarisse stupito
-Qui si cena molto presto- si limita a dire sbadigliando
-È stato gentile il tuo ragazzo ad aiutarmi- le dico grato cercando di intavolare un discorso, non so perché ma mi sento in imbarazzo; lei si gira verso di me puntandomi addosso i misteriosi occhi grigi, stranamente carichi di tristezza
-Hamish e io stiamo insieme da quattro anni, sai, per avere quattordici anni io e sedici lui ci amavamo davvero molto, peccato che ora io sia solo un oggetto per lui- mi dice sospirando per poi guardarmi imbarazzata –Ma perché te lo sto dicendo?!- chiede alzandosi all’improvviso e uscendo di fuori, guardo in silenzio la porta ripensando agli occhi innamorati del ragazzo, che voleva dire con “oggetto”?
-Che situazione imbarazzante- sussurro a Sdentato che mi guarda come a compatirmi, il cigolare della porta mi avverte dell’entrata di Elly che, con una pentola tra le braccia, entra sbuffando richiudendo l’oggetto  col piede
-Perché Clarisse è uscita all’improvviso  come una furia?-
-Vorrei saperlo io da te, le ho detto che Hamish era stato gentile ad aiutarmi e lei mi ha risposto che sono fidanzati da quattro anni e che, per la giovane età, si amavano molto-
-Magari ha anche detto che ora lei è solo un oggetto- sbuffa di nuovo sollevando il coperchio e prendendo una coscia di pollo
-Esatto-
-Mia sorella è cieca, hai notato sicuramente anche tu lo sguardo che Hamish le riserva no?- mi chiede e non posso non annuire
-La verità è che, quattro anni fa, lui la conquistò con mille attenzioni; era sempre attento a tutto e lei si sentiva davvero importante, lentamente però, dopo il fidanzamento, lui ha iniziato a non pensare più ai piccoli particolari. La ama ovviamente ma ormai l’averla al fianco è una cosa sicura, credo che la maggior parte degli uomini una volta conquistata una donna smettano di corteggiarla.-
-Ma lei lo ama no? Perché ci starebbe ancora insieme altrimenti?- le chiedo confuso
-Valla a capire! Forse crede di poter far riscoccare la scintilla prima o poi o che lui, in qualche modo, si accorga della mancanza e ricominci a comportarsi come prima; darei di tutto per rivederla felice e innamorata come quattro anni fa.- mi confida sorridendo nostalgica, restiamo un po’ in silenzio poi, stufo dell’aria triste che alleggia per la stanza, predo un’ala di pollo dalla pentola
-Tu invece? Sei libera oppure il tuo ragazzo verrà da me ad accusarmi di portarti via troppo tempo?- le chiedo sarcastico facendola ridere
-Non temere nessun arrivo, il mio unico amore è il sapere, non ho intenzione di fidanzarmi- mi risponde sorridendo per poi guardarmi attentamente, come se stesse soppesando la possibilità di farmi una domanda
-Tu invece? Nessuna strana Sensazione sull’argomento?- mi chiede cauta lasciando stare il pollo per un momento
Ragiono per un’istante sui ricordi tornati all’improvviso in un solo giorno poi decido
-Non te l’ho detto, ma oggi mi è tornato alla mente qualcosa-
-A si?- mi chiede eccitata –Cosa?-
-Una ragazza, credo sia la mia fidanzata perché nel ricordo di poco fa la baciavo e discutevo con altri ragazzi sul nostro vizio di farlo davanti a loro, nel primo ricordo mi diceva di mangiare l’Haggis-  le confido guardandola attentamente
-Quel cibo e la nostra conversazione ti hanno fatto ricordare qualcosa, è una cosa meravigliosa! Sarebbe bello se i ricordi ti tornassero a questo ritmo-
-Sarebbe bello, ma non credo di potermici abituare- le dico sospirando e finendo in silenzio la cena.
Ho fatto bene a non farmi false speranze, per i mesi successivi nessun ricordo viene a farmi visita, c’è spesso la Sensazione ma quella non può certo farmi capire il mio passato.
Le lezioni si susseguono una dopo l’altra nel giusto ordine, Clarisse blocca sul nascere ogni proposta da parte di Elly di diserzione e insiste sull’assistermi in coppia, credo non si fidi della sorella; dopo quel giorno non abbiamo più parlato del suo rapporto con Hamish, semplicemente fingiamo di non aver mai avuto quella conversazione.
L’agricoltura e la pesca sono abbastanza facili sia teoricamente che praticamente, scopro presto di avere un gran talento per le stelle ma la lingua si mostra in tutta la sua difficoltà, Clarisse cerca di insegnarmela evitando di parlarmi nella mia lingua madre mentre Elly riempie la casa di fogli pieni di appunti; l’unica cosa che però mi interessa davvero è volare con Sdentato, possiamo farlo solo la sera dato che durante il giorno sono impegnato ma lui non se la passa male, le donne del villaggio lo hanno preso in simpatia e lo riempiono di pesce.
 -Buonanotte, a domani- mi saluta Elly uscendo dalla casa dopo un'altra cena a base di haggis
-Bonanotti, a crasi- ripete Clarisse facendomi sospirare
-Almeno questo puoi dirlo nella mia lingua?- le chiedo stufo rimettendo nella pentola i pochi pezzi di cena rimasti, alzo lo sguardo per vederla appoggiata sulla soglia, col piede sullo stipite e lo sguardo triste
-Cosa c’è? Guarda che apprezzo il tuo sforzo per-
-Haggis- mi interrompe lei
-Eh?-
-In questi mesi non hai fatto altro che mangiare Haggis, speri di rivedere quella ragazza? Di avere un nuovo ricordo di lei?- mi chiede sospirando, le ho raccontato di quegli episodi
-Non lo so, ci spero sempre ma non credo di avere altri ricordi legati a questo cibo; semplicemente lo mangio- le rispondo alzando le spalle e facendole storcere la bocca
-Bonanotti, addestratori de dragusu- mi risaluta uscendo definitivamente
-Al villaggio mi chiamano “addestratore di draghi”, ma non mi permettono di andare a cercare qualche drago da portare qui; forse Rupert ha paura che qualcuno approfitti di un volo per andarsene.- dico a Sdentato che è già pronto per andare a volare, mi cambio velocemente e lo raggiungo di fuori per spiccare il volo
-Anche se fossi un esiliato non diventerei uno di loro, non potrei vivere in gabbia- confido al mio drago mentre l’aria fredda e pungente non mi fa sentire più il viso, questa sera optiamo per un volo semplice, restiamo semplicemente in balia del vento salendo in altezza di tanto in tanto
-Persino il nostro volo è limitato- mi lamento ripensando alle restrizioni di Rupert, non possiamo allontanarci troppo dall’isola; credo non voglia che qualcuno veda la mia Furia Buia, ma è notte quindi non potrebbero neppure volendo.
Una volta tornati a casa ci mettiamo a dormire, abbiamo fatto molto tardi sta volta e l’arancione dell’alba ormai entra dalle finestre, tento ugualmente di dormire; dopo dieci mesi di lavoro le gemelle non potranno vietarmi una mattinata libera.
 
Io e la ragazza siamo in una grande 
camera
, stiamo in silenzio, semplicemente godendo del calore altrui, io con la schiena appoggiata alla parete e lei comodamente accoccolata sul mio petto; il chiaro arancione dell’alba ci coglie alla sprovvista e con lui sento di dovermene andare
-Attaccheremo verso il tramonto, cerca di dormire o non ti reggerai in piedi- le dico avviandomi verso la porta
-Pensa per te, io sono instancabile- dice lei con aria spavalda

 
Mi alzo di scatto, Sdentato riposa tranquillamente accanto a me ed Elly attizza il fuoco con movimenti lenti, il mio movimento brusco la fa girare preoccupata e per un attimo interrompe il lavoro
-Tutto bene?- mi chiede avvicinandosi per passarmi dell’acqua
Non le rispondo ma prendo grato il liquido bevendolo avidamente
-Ho avuto un altro ricordo- le sussurro facendola sorridere
-Davvero?! Stavolta cosa te lo ha suscitato?-
-L’alba- le rispondo solamente
-Allora? Su racconta!- mi incita curiosa, rifletto qualche istante poi le racconto ciò che ho visto
-Oh Forg! Ma è meraviglioso!- dice a gran voce facendo svegliare Sdentato
-Si, finalmente un altro ricordo-
-Non solo! Questo può darci un indizio su di te!-
-Cosa?- chiedo attento posando da una parte l’acqua
-Hai detto “attaccheremo al tramonto”, ciò significa che il tuo popolo ha partecipato a una battaglia-mi spiega con gli occhi luccicanti
-Si- le rispondo capendo il suo ragionamento
-Forse non è  molto, ma se escluderemo i popoli che non hanno avuto scontri dieci mesi fa e quelli in pace da anni, con un po’ di fortuna, avremo una lista cortissima di possibili provenienze- finisce eccitata saltando in piedi e prendendo il grosso libro nel baule.
-C’è una cartina del circondario, qui vicino ci sono solo poche isole ma più in la, a qualche giorno di distanza, ce ne sono molte.- Una triste idea mi si affaccia nella mente
-Elly- la chiamo senza essere ascoltato
-Basterà fare qualche ricerca, magari chiedere ai viaggiatori e-
-Elly- la richiamo per essere ignorato una seconda volta
-Vedrai non ci vorrà molto-
-Elly!- la interrompo per la terza volta facendole alzare lo sguardo
-Che c’è?- mi chiede scocciata
-Non credo troveremo niente-
-Perché non dovremo? Guarda! È tutto qui bisogna solo saper cercare- mi dice indicando con un ampio gesto il libro
-Elly i viaggiatori non partono da mesi, l’ultimo viaggio risale a prima del mio arrivo; dubito che l’ultima battaglia del mio popolo sia segnata nei vostri testi- le spiego scoraggiato facendole perdere il sorriso
-Scusa, sai l’entusiasmo- dice lei guardandosi intorno sconsolata, si alza velocemente e raggiunge la porta aprendola lentamente -Riposati, Clarisse si è decisa a stare un po’ con Hamish, abbiamo il giorno libero- continua prima di chiudere e riaprire velocemente –Vedrai che qualcosa riusciremo a trovare-  sta volta se ne va definitivamente.
-Sembra proprio che il mio passato si faccia desiderare- sussurro a Sdentato ricevendo in cambio una bella leccata
-Avanti, approfittiamo per dormire- gli dico dopo essermi tolto alla meglio la saliva, mi accoccolo nelle lenzuola e mi riaddormento subito, sognando le stesse colonne infuocate di sempre.
Clarisse ci ha fatto pagare cara quella giornata libera, appena ha saputo che non avevamo fatto niente ci ha fatto lavorare il doppio. Abbiamo raccontato anche a lei l’ultimo ricordo, ma si è limitata a storcere il naso e a cambiare argomento, forse la sua giornata con Hamish non era andata bene.
-Cosa c’è?- mi chiede Elly stringendo la bionda coda leggermente allentata dopo ore di lavoro
-Dopo un intero anno ho avuto solo tre ricordi, sapevo di non poter ritrovare la memoria subito ma di questo passo ci vorranno vent’anni- mi lamento aggiungendo un'altra pianta di cavolfiore alla cesta che ho sulle spalle
-È vero, è già passato un anno da quando sei arrivato qui- conviene lei passandomi un'altra pianta –Ma vedrai che alla fine la memoria ti tornerà, e poi, guarda il lato positivo-
-Ossia?- sbuffo annoiato rigirandomi la tunica grigia tra le dita
-Prima di tutto hai conosciuto noi- inizia posando, in modo teatrale, la mano sul petto –E poi stai imparando un sacco di cose nuove, presto inizieremo anche con le armi; quando tornerai a casa potrai vantartene- finisce ridendo
-Lo studio non sarà per me motivo di vanto, ho la sensazione che il mio popolo non sia troppo letterato- le rispondo ridendo a mia volta, lasciamo i campi per passare dal magazziniere per affidargli il raccolto del giorno e ci prepariamo per la cena.
-Da domani inizieremo a studiare anche le armi, Hamish ha accettato di istruirti- mi annuncia Clarisse addentando un bel pezzo di Yak arrosto
-Perché Hamish? Voi non potete farlo?- chiedo curioso
-Certamente, ma Clarisse pensa che non ci prenderai sul serio quindi ha chiesto a lui- mi spiega Elly passando un altro pesce a Sdentato
-Dico solo che contro due donne si tratterrà, lui e la sua galanteria-
-Hai qualcosa contro la mia galanteria?-le chiedo alzandomi e andando verso la porta
-Niente in particolare- mi risponde scrollando le spalle, esco a prendere la mia tuta e rientro
-Bene, noi andiamo.-
-Fate un buon volo!- ci saluta Elly trascinandosi dietro la sorella, ha uno sguardo torvo, come se fosse pronta a intavolare una discussione.
-Se litigheranno sarà meglio non essere nei paraggi- dico a Sdentato cambiandomi, in un intero anno ho assistito a molti litigi tra le due, non i soliti bisticci fra gemelli ma vere e proprie lotte.
-Chissà se conosco altri gemelli oltre a loro- mi domando spiccando il volo lasciando, come ogni sera, che sia il vento a portarci.  Quando ormai stiamo per tornare a casa un urlo improvviso attira la mia attenzione, ne raggiungiamo subito la fonte ma troviamo solo Rupert e Hamish, non ci hanno visto quindi restiamo nell’ombra.
-Non capisco! Perché no?!-
-Non capisci? Bene, te lo spiegherò un'ultima volta quindi apri bene le orecchie; non puoi assolutamente cavalcare un drago, perché se lo lasciassi fare a te dovrei acconsentire la cosa a tutti!-
-Forg però può!- protesta Hamish col volto rosso
-Forgetful non è ancora un breytano, se mai lo diventerà sta certo che non gli sarà più permesso cavalcare la Furia Buia- gli risponde Rupert col viso simile al fuoco
-Ma se cavalcassimo i draghi, se tu ce li lasciassi studiare potremo arricchire ancora di più il nostro sapere-
-Ora basta Hamish! Non intendo parlarne ancora! Questa tua disobbedienza mi delude, limitati a seguire le regole e ad essere come gli altri! Cerca di sembrare mio figlio.- finisce il Capo girandosi e andandosene subito copiato dal figlio
-Cavolo, torniamo indietro- dico a Sdentato peccato che il ricordo più lungo di tutti mi torni in questo momento, si tratta più di un insieme di momenti;
 
Una fucina, un grosso uomo con una sola gamba che mi insegna di tutto, strane invenzioni, un villaggio in fiamme poi altro. Questa volta è doloroso. Prese in giro, sguardi distanti e pieni di disprezzo, tanti volti e solitudine. Un uomo grande e grosso, una Sala Grande e un arena; un combattimento e una discussione, uno specchio e una casa. 
-Tu non sei più mio figlio!- sento pronunciare all’uomo, l’unica frase che capisco nel mucchio di voci
 
Sdentato atterra velocemente davanti casa guardandomi preoccupato, mi tengo la testa fra le mani e respiro in modo affannoso; sento una mano massaggiarmi la schiena e, girandomi, trovo gli occhi di Elly pieni di preoccupazione.
-Forg che succede?- mi chiede piena d’ansia continuando a massaggiare
-Un- un…ricordo- riesco a dire tra un respiro e l’altro
-Le altre volte non stavi così- sussurra sostenendomi fino al letto dove, una volta bevuta dell’acqua, mi butto
-Cosa hai ricordato?- mi chiede infine stringendosi le mani
Le racconto velocemente di Rupert e Hamish per poi passare al ricordo, i suoi occhi si allargano di stupore quando arrivo alla frase finale.
-“Tu non sei più mio figlio?” Sei riuscito a sentire solo questo? Non ti hanno chiamato per nome? Magari un indizio sul tuo popolo-
-No, sono solo riuscito a vedere il mio aspetto dell’epoca, quando parlavano non riuscivo a sentirli e quella frase era l’unica che ho capito.-
-Il tuo aspetto?-
-Magro e basso, mi sono irrobustito, prima sembravo uno stuzzicadenti o peggio, una lisca di pesce parlante.- le rispondo facendola ridere nonostante i suoi occhi preoccupati
-Non hai visto niente che possa farci capire…-
-Niente, ho visto il villaggio e la foresta, ma niente di specifico- le rispondo sospirando
-Quanti anni pensi di aver avuto? Nel ricordo intendo-
-Quattordici\quindici-
-Capisco, sei arrivato qui a diciassette quindi abbiamo due anni di buco.- mi guarda e sospira –Forg, forse è il caso di iniziare a prendere in considerazione l’ipotesi di essere un esiliato- mi dice cauta attenta alla mia reazione
-No- le dico subito
-Ma, la frase che ha detto…-
-Ti dico di no, la piazza dove baciavo quella ragazza è uguale a quella che ho visto dalla fucina, in qualche modo sono rimasto li- le dico convinto
-Come?-
-Credo sia per Sdentato, nell’arena c’erano draghi feriti, probabilmente un tempo la mia gente li uccideva-
-Quindi tu avresti riportato la pace, bè ha senso- mi dice sorridendomi e scattando in piedi battendo le mani
-Dobbiamo dirlo a Clarisse- le di dico alzandomi in piedi
-NO!- mi ferma lei spingendomi e facendo girare di scatto Sdentato, già sulla difensiva
-Elly!-
-Non dirle niente, al momento non toccare il tasto “isola natia” per favore-
-Perché?-
-Abbiamo litigato e non voglio parlarne ora, comunque è già una bella soddisfazione aver accantonato l’ipotesi dell’esilio, ora so per certo che non sarai mai un breytano- mi dice sorridendo cambiando e discorso
-Deu non sciu echini seu, man sciu di non esseri stau esiliau. Non possu diventare uno de osatru- le dico sorridendo
-Complimenti! Non hai fatto neppure un errore- si congratula lei uscendo e lasciandomi solo col mio drago
-Dormiamo bello, da domani inizierà un anno ancora più duro.
 
 
Io non so chi sono, ma so di non essere stato esiliato. Non posso diventare uno di voi.
 
 
 
*Vi sembra un discorso insensato? Cioè secondo me si capisce, fa degli esempi decenti anche se uno ha come testimoni solo lei ed Elly e l’altro è basato su un’impresione.
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Ciao a tutti!
Esatto sono ancora viva! Gli hunger games sono iniziati da due giorni ma io sono sopravvissuta!!! Scherzi a parte, solo ora che la scuola è iniziata mi rendo conto di come sarà difficile aggiornare, mi vengono i capelli bianchi al pensiero; inutile dire che, d’ora in poi, gli  aggiornamenti non saranno molto frequenti. Ovviamente non farò passare un mese fra un capitolo e l’altro ma neanche dieci giorni, ci metterò il tempo che ci vorrà per stare al passo con tutto. Allora, parliamo del capitolo. Forse è un po’ pesante dato che, come lingua Breytana, ho scelto il Sardo; io sono una mezzosangue sarda quindi ho scelto la lingua più comoda, non mi andava di inventarne un'altra ^.^ Spero abbiate capito tutto, altrimenti contattatemi pure e chiedete spiegazioni.
Allora, una cosa importantissima questo è l’ultimo capitolo in cui Hiccup è tra i senza-radici, il prossimo sarà sotto il punto di vista di Astrid, dopo tre anni lei lo ritroverà. Sarebbe stato noioso fare altri capitoli su Breytingar.
Se qualcuno se lo sta chiedendo si, Clarisse si sta innamorando di Hiccup (vedrete nel prossimo capitolo muhahha) e Elly se ne accorge, probabilmente farò un capitolo special sulla loro litigata (alla fine saranno più gli special che la storia stessa).
Io non sono un medico quindi prendete l’amnesia di Hiccup per quello che è, tutto ciò che so sull’argomento è grazie ai film (in cui i protagonisti ritrovano la memoria con scene in particolare) quindi ovviamente non sarà corretta al 100%.
Vi piacciono i suoi flashback? E il modo in cui ho fatto passare l’anno? Mi stanno venendo mille dubbi.
Al momento non riesco a rileggere il capitolo (sarà la decima volta) quindi per eventuali errori rimedierò domani.
Non so che altro dirvi quindi vi lascio con la Collana delle Mogli.
Grazie come sempre a DarkStar, Ariele, Rocky e Sognatrice per avermi sostenuta e a tutti quelli che hanno letto\recensito\messo tra i
preferiti (preferiti+ricordati+seguiti) la storia. Mi serve il vostro appoggio ^.^

kunoichi_chan009


p.s. Esatto! A Hiccup piace l’Haggis, io non l’ho mai assaggiato ma penso sia simpatica come scena
p.p.s. Non è un errore, Sensazione l'ho scritto in maiuscolo volontariamente. 

  
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