Serie TV > Army Wives - Conflitti del cuore
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Autore: SchellingeMatty89    17/09/2014    2 recensioni
Dopo la chiusura inaspettata della serie, che ha lasciato molte questioni in sospeso, abbiamo deciso di risolverle noi in un certo senso.
Quindi ecco cosa sarebbe successo, secondo noi, nell' ottava stagione...
Schelling e Matty89
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La parte della giornata che Tim amava di più era quando Holly veniva a trovarlo, perché si sentiva più sereno vedendo che non l'aveva abbandonato in quel momento così difficile per entrambi. Anche se non parlava molto, ascoltava tutto quello che sua moglie gli raccontava e si sentiva un po' più partecipe della sua vita.
Un lieve bussare lo distolse dai suoi pensieri.
"Avanti".
"Ciao, Tim".
"Holly, vieni... entra".
La ragazza chiuse la porta dietro di sé e si accomodò sulla sedia di plastica posta accanto al letto del marito.
"Come stai oggi?", gli chiese con un dolce sorriso.
Tim scrollò le spalle. Pur comprendendo la preoccupazione di sua moglie, della sua famiglia e dei suoi amici, non sopportava più quella domanda e non riusciva a non rispondere in altro modo.
Il sorriso di Holly si appannò e il ragazzo si diede dello stupido.
"Cos'hai fatto oggi?", domandò in fretta, peer scacciare la tristezza dal volto della dolce ragazza.
"Oh il solito... stamattina ho dato una mano a Gloria all'Hump Bar, poi ho incontrato Maggie allo spaccio e mi ha dato una mano a portare la spesa... tu invece?".
"Ha chiamato mia madre. Sai, per sapere come stavo...- s'interruppe e Holly gli fece segno di andare avanti- ha detto che non potranno venire qui a Charleston prima della prossima settimana... non riescono ad organizzarsi col lavoro".
"La chiamerò anch'io tra qualche giorno per sapere la data precisa. Potrei portare la tua famiglia a vedere Charleston e i dintorni! Scommetto che le altre ragazze mi darebbero una mano e mi consiglierebbero dei posti e dei locali carini dove portarli. Potrei invitarli anche all'Hump Bar, così vedrebbero dove lavoro e conoscerebbero i miei colleghi! Sarebbe fantastico!".
"A proposito delle tue amiche, oggi è passata la signora Sherwood...".
"Davvero?".
"Sì, passa ogni giorno per vedere come sto e mi ha raccontato molte cose... mi sono sentito meglio dopo aver parlato con lei".
"Che ti ha detto?".
"Mi ha parlato di suo figlio, Jeremy... mi ha detto che anche lui soffriva di stress post- traumatico, ma è guarito dopo la terapia e ha continuato a frequentare uno psicologo messo a disposizione dall'esercito anche dopo la guarigione. Mi ha dato anche molti consigli... è una persona dolce, davvero speciale; mi sta aiutando ad aprirmi con il mio terapista".
"Sì, lo è e sono contenta che ti trovi bene con lei", concordò Holly, rivolgendo un pensiero affettuoso alla sua amica.
"Mi ha anche detto che stasera c'è una serata tra donne, ma tu non vuoi partecipare".
"Non sono dell'umore adatto".
"Holly, ascolta, so che stiamo passando un brutto momento, anzi, orribile. Quello che è successo ci ha segnati. Sto cercando di guarire, di essere forte e seguire la terapia per me stesso e per te: te l'ho promesso e mi sto impegnando al massimo per tornare da te...".
"Lo so, Tim! Stai facendo dei progressi straordinari!".
"Li sto facendo perché tu mi sostieni, insieme ai miei genitori, a Hector e ai miei nuovi amici. Senza di voi non so cosa avrei fatto... Ma tu non devi chiuderti in casa e uscire soltanto per andare a lavoro. Così non mi aiuti: hai bisogno di un momento di svago con le tue amiche...".
"Io e Gloria passiamo tanto tempo insieme", protestò debolmente la ragazza.
"Solo perché vivete insieme e lavorate nello stesso bar. Hai altre amiche che ti vogliono bene... Non rimanere chiusa a casa solo perché sei preoccupata per me, voglio che ti diverti e ti svaghi: ne hai diritto".
Dopo qualche secondo di silenzio Holly mormorò: "Hai ragione, accetterò l'invito".
Il ragazzo sorrise e le strinse la mano.
Per il resto del tempo a loro disposizione chiacchierarono di vari argomenti, ritrovando la loro complicità.

"Denise? Hai un minuto?".
"Holly! Che piacere vederti! Mi dispiace, ma ho pochissimo tempo da dedicarti, i miei pazienti mi aspettano...".
"Non ti ruberò molto tempo- la rassicurò la ragazza-. Volevo solo dirti che ho parlato con Tim e ho deciso di accettare l'invito. Avete ragione: non posso stare rinchiusa in casa a rimuginare su quello che è successo... così non aiuto né Tim né me stessa".
"Sono contenta che tu abbia deciso di accettare l'invito. Vedrai, una serata tra sole donne è quello che ci vuole per scacciare via la tristezza!".
Holly annuì energicamente.
"Stasera a casa alle sette. Ci divertiremo", le promise l'infermiera.
"Grazie, Denise, per tutto... sei un'amica fantastica!".
"Non ringraziarmi, è questo che fanno le amiche- replicò Denise con dolcezza-. Ricorda, stasera alle sette. Ci vediamo dopo", si congedò.
"A stasera!".

Alle sette e un quarto la casa di Denise era stata letteralmente presa d'assalto dalle sue amiche: Latasha si occupava del cibo insieme a Maggie e Gloria e sperava di insegnare loro qualche ricetta, Holly finiva di decorare la torta che aveva preparato per l'occasione, Denise e Jackie apparecchiavano la tavola, il colonnello Kat Young sistemava in tavola la bottiglia di vino, che aveva portato come ringraziamento per l'invito, alcune lattine di birra e un succo di frutta per Holly.
"Ragazze, come sta andando ai fornelli?", chiese Denise a voce alta, per sovrastare le chiacchiere delle donne presenti.
"Denise, sei fortunata che la casa sia ancora in piedi! Non ho mai visto nessuno più negato di Gloria e Maggie in cucina", rispose Lastasha con un sorriso canzonatorio.
"Ma almeno ci sarà qualcosa di commestibile per cena? Non vorrei essere costretta a ordinare qualcosa...", commentò Jackie all'indirizzo di Gloria.
"Molto divertente!- ribatté Gloria ridendo- Io e Maggie ci stiamo impegnado".
"Ah beh, allora siamo davvero in buone mani...".
"Tranquille, ci sono io a sorvegliare queste due negate...".
"Non siamo negate!", esclamarono in coro le dirette interessate.
Ben presto il salotto e la cucina rieccheggiarono di risate e battute.
"Colonnello Young, può portare il pane in tavola?".
"La prego, signora, Kat".
"Chiamami Jackie. Dopotutto questa è una cena informale e nessuna di noi vuole essere chiamata 'signora'".
"Va bene, Jackie".
Nonostante le previsioni disastrose sul cibo cucinato da Gloria e Maggie, la cena fu un vero successo: i piatti erano semplici e squisiti, la compagnia gradevole e l'atmosfera rilassata. Vennero lodate le abilità culinarie di Latasha, che si schermì dicendo che il vero cuoco della famiglia era Quincy.
Dopo cena si spostarono in salotto dove, sorseggiando le loro rispettive bibite preferite, chiacchieravano del più e del meno. Ognuna di loro si stava impegnando per scacciare la tristezza da Holly e per far sentire Kat accettata dal gruppo e stavano facendo un ottimo lavoro. Ma, nonostante l'allegria generale, Gloria era in pensiero: aveva bisogno di parlare con Jackie della sua decisione di lasciare Pat, non voleva che ci fosse tensione tra loro e sperava che la donna avrebbe capito le sue motivazioni. Cercava il momento giusto e lo colse quando Jackie si offrì di portare le bottiglie vuote in cucina.
"Aspetta, ti aiuto!".
"Grazie, Gloria, in effetti sono un po' troppo pesanti per me...".
"Di nulla".
Non appena arrivarono in cucina, Gloria esordì: "Jackie, devo parlarti".
"Dimmi pure".
"Non so se Patrick ti abbia detto qualcosa, ma... ecco, io l'ho lasciato, ma non è stato per qualcosa che lui ha fatto. Sono ancora innamorata di Hector e abbiamo deciso di dare una seconda possibilità alla nostra storia... Non voglio che le cose tra di noi diventino tese per colpa di quello che è successo...".
"Non lo saranno- la rassicurò Jackie-. Quello che è successo tra te e Patrick, riguarda soltanto voi, non me. Sono contenta che tu me l'abbia detto, perché ultimamente è un po' giù e non riuscivo proprio a capire cosa fosse accaduto".
"Mi dispiace, io non volevo farlo soffrire... per questo gli ho detto subito le cose come stavano".
"Hai fatto benissimo: almeno sei stata chiara con lui. E anche con me. Ma non preoccuparti: la nostra amicizia è salda".
"Meno male! Avevo paura di aver rovinato tutto!".
"Sciocchezze! Dai, avanti, torniamo dalle altre".
La serata volse al termine, con grande dispiacere di tutte: si stavano divertendo così tanto che non volevano lasciarsi per tornare alle loro case. Ma alla fine si congedarono con la promessa di riunirsi presto.
Il colonnello Young era rimasta piacevolmente sorpresa dall'esito della serata: era da molto tempo che non si divertiva così e doveva ringraziare Denise per quell'invito inaspettato ma gradito.
"Denise, volevo ringraziarti per questa splendida serata: mi sono divertita molto, la compagnia è ottima e sono contenta di aver conosciuto persone fantastiche come voi".
"Il piacere è nostro, Kat. Parlo a nome di tutte quando dico che anche noi abbiamo gradito tantissimo la tua compagnia".
"Questo significa che possiamo essere amiche?", chiese il colonnello esitante.
"Certo che possiamo. Mi dispiace per come ho reagito, quando ti ho vista con Michael, e ti prometto che non accadrà più. So che non stai giocando con i suoi sentimenti e che non vuoi ferirlo, non sei una persona che fa queste cose. Sono contenta per voi e vi appoggio", concluse la dolce infermiera con un sorriso.
"Grazie. Significa molto per me e Michael".
"Lo so ed è per questo che stasera ti ho invitato: voglio conoscerti meglio".
"Il sentimento è reciproco. Adesso devo andare, buonanotte, Denise", si congedò.
"Buonanotte, Kat".
La serata era stata davvero un successo e Denise non poteva che essere fiera di avere delle nuove amiche speciali con cui condividere i momenti belli e brutti della vita.

NdA: Ringraziamo Spandy4ever per aver letto e recensito i capitoli e ringraziamo tutti coloro che stanno seguendo la storia anche se in silenzio.
Ci farebbe piacere sapere cosa ne pensate di questa FF.
SeM
   
 
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