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Autore: Avah    17/09/2014    1 recensioni
Al molo di Portland, una donna fa una scoperta raccapricciante: un uomo è stato barbaramente ucciso e bruciato. Sembrerebbe un normale omicidio se non fosse per un dettaglio: dal corpo parte una lunga spaccatura nel cemento e prosegue per un centinaio di metri. Non c'è nessuna spiegazione logica, e Nick e Hank devono trovare una risposta prima che quel qualcuno (o qualcosa) colpisca di nuovo...
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nick Burkhardt, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il mattino seguente, subito dopo essere arrivati alla centrale, Nick e Hank ricevettero una chiamata per il ritrovamento di un cadavere non molto lontano dal posto in cui era stata rinvenuta la seconda vittima, vicino alla riva del fiume. Mentre stavano per uscire, si imbatterono in Renard che stava arrivando e, saputo cosa era successo, si aggregò a loro.
Là trovarono Amber nelle fattezze di Ellen Ward, con la parrucca bionda e il tailleur elegante macchiato di sangue, in piedi di fianco al cadavere di un uomo pugnalato al torace. Il suo volto era stravolto, buona parte del trucco era scivolata via; aveva i capelli scompigliati, i vestiti spiegazzati e le mani le tremavano.
-Ha tentato di uccidermi- disse lei non appena vide i poliziotti avvicinarsi -Ho dovuto difendermi-.
Nick sapeva perfettamente che razza di messinscena fosse quella, e dovette dar atto ad Amber che era un’attrice davvero niente male. L’unica cosa che lo colpì fu il fatto che avesse davvero ucciso un uomo per coprirgli le spalle.
-Lei sta bene?- le chiese Hank, appoggiandole una mano sul braccio.
Annuì, poi tese loro un coltello dalla lunga lama, pulita, anche se incrostata di sangue vicino all’impugnatura -Questa è l’arma-.
Renard infilò un paio di guanti in lattice blu e lo prese cautamente in mano -Perché lo ha ripulito?-.
Amber alzò su di lui uno sguardo perso -Non so. Sono stata presa dal panico- mormorò -Mi spiace-.
-Chi era l’uomo?- chiese Nick, anche se più o meno conosceva la risposta che sarebbe arrivata.
-L’assassino che cercavamo- rispose lei, senza mai uscire dal suo personaggio sotto shock -L’ho rintracciato mentre stava seguendo la sua terza vittima. Abbiamo lottato, mi ha disarmato e mi sono difesa con il coltello-.
Renard sembrò piuttosto soddisfatto della spiegazione; consegnò l’arma a uno della Scientifica, poi se ne andò, seguito da Hank e, più indietro, Nick e Amber.
-Sei brava come attrice- le sussurrò lui -Ma non mi aspettavo che uccidessi davvero qualcuno-.
-Avevi bisogno di un capro espiatorio, no?- la sua voce tornò la solita, sicura e senza tentennamenti -Avevo detto che me ne sarei occupata io e l’ho fatto-.
-Era un Wesen?- volle sapere ancora lui.
Lei scrollò le spalle -Una specie- poi, vedendo il suo sguardo, aggiunse -Nessuno lo verrà a cercare, fidati. Non abbiamo dato inizio a una faida tra mostri. Filerà tutto liscio-.
 
-E così anche questa è finita- Hank finì di firmare gli ultimi fogli del fascicolo su cui era stata apposta la scritta “caso chiuso”.
-Così pare- Nick prese uno scatolone che aveva appoggiato a terra vicino alla scrivania e iniziò a trasferirci dentro tutte le prove del “caso della spaccatura”, come l’avevano ribattezzato i media.
In quel momento fece il suo ingresso Amber, ancora vestita da agente federale, ma con abiti puliti e un aspetto più ordinato; si avvicinò e tese loro la mano.
-Signori, è stato un piacere lavorare con voi- disse, stringendo la mano ai due detective.
-Sei in partenza?- le chiese Hank.
Annuì -Già. Mi prenderò una vacanza, per riprendermi dallo shock- virgolettò l’ultima parola con un gesto.
-Dove te ne vai?-.
Scrollò le spalle -Non lo so. Ovunque mi porterà la mia moto-.
-Beh, è stato un piacere anche per noi- anche Nick le strinse la mano -Grazie di tutto-.
In quel momento dal suo ufficio uscì il capitano; non appena vide Amber parlare con i suoi sottoposti, le fece cenno di raggiungerlo. Lei eseguì l’ordine, e chiuse la porta alle sue spalle.
-Che cosa voleva dirmi, capitano?- chiese lei.
-Volevo solo ringraziarla per il suo aiuto, agente Ward- fece una pausa -O forse dovrei chiamarla Amber Moore?-.
Lei si irrigidì immediatamente; dovette respirare profondamente per mantenere la calma -Come fa a saperlo?-.
-Ho fatto un controllo, e ho scoperto che la vera Ellen Ward è rimasta uccisa durante un’operazione antidroga- andò a sedersi alla sua scrivania e guardò la donna dritto negli occhi -E poi, Nick ha fatto delle ricerche su di te-.
Amber si morse violentemente il labbro inferiore; lo sapeva che quello lì l’avrebbe messa nei guai!
-Quindi che vuoi fare?- chiese lei, passando a un tono meno formale -Denunciarmi? Arrestarmi?- tese le braccia davanti a sé, come per farsi ammanettare.
-Lo confesso, l’avevo pensato- ammise Renard -Ma non lo farò. C’è del potenziale in te, e credo che potresti aiutarmi in una mia faccenda-.
Lei incrociò le braccia sul petto -Non se ne parla. Io lavoro solo per me stessa-.
Il capitano no sembrò sorpreso dal suo rifiuto -Se non lo fai allora sarò costretto a denunciare il fatto che hai rubato l’identità a una donna morta. Vuoi davvero passare il resto della tua vita in carcere?-.
Amber sembrò riflettere su quelle parole, ma alla fine si andò a sedere di fronte a lui e lo guardò dritto negli occhi -Se lo farai, io dirò a Nick che sei per metà mostro-.
Questa volta fu lui a irrigidirsi sulla sua poltrona -Come lo sai?-.
-Istinto femminile- rispose lei vagamente -E credimi, non esiterà un secondo ad ucciderti se venisse a sapere che te la fai con la sua ragazza-.
Renard non disse niente; diventò rosso in viso per l’imbarazzo, ma non proferì parola.
-Vedi, siamo pari- Amber si alzò -Io so un segreto su di te, e tu uno su di me. Nessuno dei due parla e siamo tutti e due salvi. Ci stai?-.
Lui non ebbe altra scelta che accettare l’accordo -Ricordati che non finisce qui-.
-Prima dovrai trovarmi- detto questo, uscì dall’ufficio di Renard, fece un cenno di saluto a Nick e Hank e prima di scendere in strada, si cambiò i vestiti e si tolse la parrucca, tornando ad essere la vera Amber Moore.
Dall’altra lato della strada c’era la sua moto che l’aspettava; mise le sue cose nel bauletto e mentre stava per accenderla, vide Nick venirle incontro.
-Grazie di nuovo, Amber- le disse.
-Mi hai già ringraziato abbastanza- la sua voce era più profonda a causa del casco integrale -Ci si vede, Grimm-.
-A presto, cacciatrice-.
Lei sorrise appena; avviò il motore e nel giro di pochi secondi sparì alla sua vista, veloce come era arrivata.
***THE END***
  
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