«Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo.» Hailie si girò, ormai in grado di riconoscere quella voce, ed incontrò gli occhi scuri di Calum. «Sapevo che ti avrei ritrovata qui, Foster.» Le sorrise, o almeno curvò le labbra in qualcosa che va molto vicino ad un sorriso.
«Ero certa di rivederti in questo luogo, Hood, quindi direi che abbiamo entrambi ragione» rispose lei, avvicinandosi a lui, non troppo, dopotutto non erano così intimi da avere un contatto fisico, semplicemente parlavano. «Era carina quella frase sulle ali di una farfalla e sugli uragani» commentò infine, appoggiando il peso su una gamba.
«Sarebbe bello se accadesse, non trovi?» domandò retoricamente.
«Magari in questo momento saremmo travolti da un uragano» rispose lei, abbozzando un sorriso.
«Magari è così, ma non ce ne accorgiamo» disse infine, portando lo sguardo sul gatto e avvicinandosi, accarezzandolo tra le orecchie e quest'ultimo, appena lo riconobbe, tornò seduto e gli si accoccolò al ginocchio, quasi abbracciandolo. Calum sorrise - un sorriso vero, s'intende - e si sedette, portandoselo tra le gambe e continuando a coccolarlo. «O magari lo stai provocando tu, un uragano.»