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Autore: musicloveme_1d5sos    17/09/2014    0 recensioni
Questa è il racconto della parte più bella della vita di Hope. Dopo la morte della sorella comincia ad avere dei problemi e si trasferisce con il padre in una cittadina vicino a Toronto, in Canada. Nel suo periodo più bello viene ricondotta dalla mamma a Londra dove avverrà uno splendido cambiamento nella vita dell’adolescente …
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Don't want to close my eyes I don't want to fall asleep Cause I'd miss you baby And I don't want to miss a thing Cause even when I dream of you The sweetest dream will never do I'd still miss you baby And I don't want to miss a thing"

-Aereosmith
 


 
I Hope So...
Mi alzai alle 6:30 aprii la finestra e vidi il cielo grigio. Sono anni che non vedo il sole come dovrebbe essere visto. Mia sorella è scomparsa tre anni fa per overdose da droga, è stato da quel giorno che non vidi il sole. Viviamo in un paesino vicino a Toronto in Canada, in una casettina lontana 2 km dalla città. Il paese è monotono, non succede mai niente. Io non sono originaria del Canada ma sono nata a Wolverampthon in Inghilterra; dopo la morte di Kim, cosi si chiamava mia sorella, i miei genitori hanno divorziato e io sono venuta a vivere in America con mio padre Harry e la fidanzata Kendall. La mia matrigna rimasta vedova da suo marito è un una persona crudele e senza cuore; ogni tanto la vedo uscire con uomini tra i quali non è mai presente mio padre. Io ad Harry non posso rivelargli questa verità o Kendall gli dirà il mio più grande segreto ossia che sono una autolesionista, lo sono quasi da due anni e mezzo, sò che è una cosa orribile ma è l'unico modo per soffrire in silenzio. Non ho amiche nè tantomeno un fidanzato. Ho anche un fratello di nome Josh che vive a Sidney in Australia. Vado molto bene a scuola e supererò al 100% il mio 5° anno di college all' Accademia della Musica. Presi lo zaino senza fare rumore e mi diressi verso la fermata dell'autobus. Arrivata a scuola feci le mie 6 ore giornaliere e tornai a casa. Una volta nella mia camera mio padre entrò senza bussare -Papà!! Si bussa prima di entrare- urlai, lui si sedette accanto a me e mi disse -Prepara le valigie domani torni da tua madre- mi disse poi se ne andò; rimasi basita da quella frase. Odiavo i trasferimenti all'ultimo minuto, li ritengo inutili e senza senso, non sono una bambola che può venir spostata da una parte all'altra dell'Oceano senza risentirne ma a quanto pare non interessa a nessuno. I Canadesi sono strani sono tutto il contrario degli inglesi; io infatti mi sento fuori posto in questo che non è il mio paese natale. Era il giorno della partenza, già al pensiero di andarmene sentivo la nostalgia del mio paesino Canadese. -Hope sei pronta!!??- urlò mio padre, io sono una ragazza che parla poco o per niente e conclude tanto. Io odio il mio nome: Hope, speranza non per la sua fonetica, alla fine è carina ma per il significato, per il semplice fatto che io in 16 anni di vita non ho mai sperato se non ore prima della morte di mia sorella, li sperai che sopravvivesse, illudendomi. Durante il viaggio verso l' aereoporto sentii una canzone alla radio, narrava della storia d'amore di due ragazzi. Io non mi sono mai innamorata e non ci ho mai pensato veramente, vedevo le ragazze che baciavano i loro fidanzatini e a volte ero invidiosa della loro felicità mentre lo facevano. Sull'aereo si sedette un ragazzo vicino a me, era alto e da quando avevamo intrapreso il viaggio non ci siamo mai staccati gli occhi di dosso non so cosa ho trovato di interessante e tanto affascinante in quelle perle nere erano ipnotizzanti. All' aereoporto mi aspettava mia madre che appena mi vide mi corse in contro abbracciandomi, io non ricambiai -Tesoro stai bene?- mi chiese, io guardai in basso - Hope cosa succede?- -Niente andiamo- dissi portandola verso l'uscita. Arrivata a casa notai che il quartiere era pieno di ragazzi. Non mi piace questa cosa, mi sento osservata... 

 
  
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