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Autore: Always15    17/09/2014    1 recensioni
Ciao a tutti! Sono una nuova iscritta e la mia prima storia è tratta dal libro di Hunger Games. Questa storia sarà un sequel dell'ultimo libro della saga. Parlerò per lo più della vita che svolgono Peeta e Katniss nel distretto 12, di come affrontano la vita dopo tutto quello che hanno passato, ma parlerò anche della vita di altri protagonisti (Haymitch, Gale, Johanna ecc.) Avvertenza: la storia contiene spoiler, lo dico per coloro che non hanno letto i libri perchè, appunto, non voglio spoilerare nulla. Spero che la storia vi piaccia.
Tratto dal primo capitolo: Vedo Peeta che poggia una mano sul campo di forza. Così mi inginocchio e faccio lo stesso, poggiando la mia mano sulla sua.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Quando mi sveglio Peeta è accanto a me che dorme beatamente. Quello che è successo sta notte
mi ha fatta preoccupare. So che è normale ma era da mesi che non aveva più i suoi attacchi ed
ora, ne ha avuti tre nel giro di una settimana. Be diciamo che in questi gionri non è andato
tutto rose e fiori, quindi dovrei cercare di tenere tutte le cose sotto controllo. Ma come?
Quello che è successo con Gale non potevo controllarlo, nemmeno quello che è successo sta notte.
Ho paura. Paura di svegliarmi e di non trovarlo accanto a me. Paura di non sentire più la sua voce. 
Paura di andare a trovarlo in un ospedale di Capitol City. Paura di perderlo, di nuovo. "Ehi a cosa
pensi?" chiede Peeta. "Oh ti sei svegliato, non me ne ero accorta" dico. "Già, eri troppo presa dai
tuoi pensieri" dice. "Mmm...forse" dico. "Allora? A cosa pensavi?" chiede. "Al colore delle pareti"
dico mentendo. "Il colore delle pareti?!" dice. "Si...è tutto sbiadito" dico. "Allora ridipingiamo le
pareti" dice. "Sai è una bell'idea. Potremmo farlo prima d'iniziare ad organizzare il matrimonio" dico.
"Già" dice "Em...senti Katniss, scusa per sta notte". "Stai tranquillo" dico. "No non posso stare tranquillo"
dice. "Senti ne abbiamo già parlato ieri. E poi cosa vorresti fare? Andartene via?" dico sperando che la
risposta non sia "si". "Certo che no! Però...forse potrei prendere delle pillole" dice. "Quali pillole?"
chiedo. "Non so il nome preciso, però ne ho sentito parlare" dice. "E fanno diminuire gli attacchi?"
domando. "Si" risponde. "Non lo so Peeta...potrebbero esserci degli effetti collaterali" dico. "Be dovrò
informarmi" dice. "Okay" dico. "Però ora abbiamo di meglio da fare. Dobbiamo ridipingere la pareti" dice.
"Cosa?! Pensavo stessi scherzando" dico. "Certo che no" dice prendendomi in braccio. "E dove la prendiamo
la vernice?" chiedo. "In soffitta c'è un barattolo. Aspetta qui" dice mettendomi giù. Peeta arriva dopo
qualche minuto con in mano un paio di pennelli e un barattolo. "Sporcheremo tutto" dico. "No, ho portato
questi" dice alzando dei teli di plastica. Sistemiamo i teli sui mobili ed iniziamo a dipingere le pareti.
Ora che ci faccio caso erano un bel pò rovinate. "Attenta" dice Peeta dipingendomi la guancia. "Quello attento
devi essere tu" dico mentre gli sporco il braccio. Iniziamo a rincorrerci per tutta la casa. Sembrimo dei
bambini che giocano a sporcarsi con della vernice. Cerco di non farmi prendere, ma Peeta mi raggiunge e mi 
butta a terra. Siamo così vicini che riesco a sentire il battito accellerato del suo cuore."Dovremmo finire 
di dipingere le pareti" dico. Peeta ha la faccia e le braccia sporche. Questo vuol dire che ho fatto un bel 
lavoro. "A me invece piace stare così" dice baciandomi. Quando ci separiamo restiamo a guardarci negli occhi. 
Sto per baciarlo di nuovo, quando lui mi passa il pennello sporco sul naso e poi scappa. "Ehi questo è barare" 
dico cercando di raggiungerlo. "Okay, tregua?" dice porgendomi la mano. "Tregua" dico stringendo la sua mano. 
Cerco di liberarmi dalla sua presa, ma lui mi attira a se e mi bacia. "Okay, dobbiamo finire la stanza" dico. 
"E va bene" dice riprendendo a dipingere la parete. Quando finiamo il nostro lavoro il risultato è abbastanza 
decente. "Contenta?" chiede Peeta. "Abbastanza" dico. "Abbastanza? Io voglio che tu sia davvero contenta. Non 
abbastanza contenta. C'è qualcos'altro che posso fare per te?" dice. "Mmm...potresti prerarare qualcosa da mangiare. 
Sai, dopo tutto questo lavoro, sono un pò affamata" dcio. "Subito" dice Peeta correndo in cucina. 
   
 
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