Capitolo:
4
Una
benedizione o una minaccia?
Un
paio di giorni dopo sierra
aveva portato le sue ricerche al termine ma quando stava per esporle
suonò il
campanello.
Non
appena Gwen aprì la porta
entrò un uomo dai capelli castano chiaro, idem per gli
occhi, le parole che
disse furono scioccanti.
“Noah
Moore, dipartimento di
video sorveglianza e voi dovete essere quelli che vogliono porre fine
al
progetto S.”
Affermò
lui mostrando un
distintivo.
Duncan era già pronto a saltargli addosso ma fu fermato
dalla complice.
“Fermo,
non possiamo combattere
contro una ventina di agenti.-
“Quali
venti agenti? sono da
solo.”
Affermò
il poliziotto.
Il
punk stava per tornare alla
carica.
“Ho
detto fermo, è una fortuna
che lei sia qua, ci serviva proprio un aiuto
dall’interno.”
“Ma
Gwen! Sei impazzita, cosa
ti fa credere che sia qui per aiutare? È solo,
basterà tramortirlo e non
ricorderà nulla.”
Ma
l’individuo sulla porta si
esibì in un lento applauso.
“Complimenti,
sono proprio i
tipi come lei che possono fare la differenza, era ovvio che lo avrebbe
capito
ma non pensavo così in fretta, come ha fatto, se
è lecito?”
“Le
sue azioni e il suo
linguaggio corporeo lo urlavano a squarciagola ma ancora non mi
è chiaro il
motivo.”
“Vedete,
io dirigo l’intero
progetto, io ho lanciato l’intero progetto e sempre io non ho
spiegato ai
generali proprio tutto.”
“Non
stia sulla porta, entri
pure e a proposito, dia a tutti del tu.”
“E
la tazza di the?”
“Il
the è finito, dove crede di
essere.”
Rispose
Duncan acido.
“Scusatemi,
ho un quarto di
sangue inglese e ho passato molto tempo nel regno unito, beh,
è tempo che vi
spieghi un paio di cose, io solo per ora ho accesso a un livello
superiore del
programma S, S come spia, ebbene sono l’unico che ha potuto
scoprirvi.”
“Non
è che ti prendi gioco di
noi? Se da te è nato il programma che interesse avresti a
fermarlo.”
Incalzò
l’ex delinquente
diffidente.
“La
politica è uno spasso ma
per rendere la faccenda più interessante ci vuole un bello
scontro, io
avvantaggio entrambi per essere neutrale, cosi facendo mi assicuro un
posto in
prima fila nella battaglia tra il governo e i ribelli.”
“Ti
sembra per caso un gioco
questo! Ti rendi conto che la privacy di milioni di cittadini
è incredibilmente
violata!?”
Duncan
cominciò ad urlare
isterico.
“Che
ti prende? Non puoi urlare
così alla gente, adesso calmati, scusalo, è molto
stanco e tende ad avere
piccoli attacchi di rabbia, piutosto, ci stai dicendo che pur avendo il
tuo
aiuto dovremmo cavarcela con le nostre forze.”
“Precisamente,
il mio ruolo è
stato dare il via alla battaglia e sarà guidarvi in modo
tale da velocizzare la
faccenda.”
“Non
perdiamo altro tempo,
dicci chi è a capo della faccenda.”
“Ho
fatto un giuramento, non
posso dirvi il nome completo ma se dico il cognome e il carattere non ci saranno problemi, state
a sentire: La
signora Garcia, ha sempre
avuto un talento nello spionaggio e nel raggiro, per questo ha scalato
presto i
gradi della carriera, la leggenda narra che se la si guarda negli occhi
per
alcuni secondi si viene congelati all’istante.”
“Aspetta,
un asso del raggiro
con la carica di generale?”
“Strano
ma vero queste abilità
sono servite in molti casi, poi abbiamo mister Burromuerto, come si
può intuire
dal cognome è un latino americano, gira voce che in madre
patria fosse un
temuto criminale ma nessuno può confermare questa
teoria.”
“Bene,
una spia e un
delinquente, per caso il terzo generale è un
assassino?”
“I
fratelli Lawtiet, in realtà
solo il maggiore ha questa carica ma la sorella gli sta sempre
attaccata, un
tempo poliziotti meritevoli dato che non facevano strada si sono
trasferiti al
settore di sorveglianza, entrambi con un fortissimo senso della
giustizia erano
contrari alla mia idea ma loro valgono per uno e la maggioranza
vince.”
“Si,
si, molto interessante ma
in che modo ci puoi aiutare.”
Chiese
Gwen infine.
“Io
ho accesso alle fasi
avanzate del progetto ma la cosa è equa perché in
qualità di scienziato non ho
accesso ai database con i soggetti controllati, ho lanciato una sfida
ai
generali, se troverò la password mi danno il via
libera.”
“Una
password? Come quella dei
cellulari intendi? Ma questo lo so fare anch’io.”
Affermò
il punk che fin ora era
stato in silenzio.
“Quanto
ci metteresti?”
“Se
è un cellulare scadente me
la cavo in mezzora.”
“Comune
pattern per smartphone,
trecentocinquanta combinazioni, dieci secondi spaccati, pin numerico,
quasi un
milione di combinazioni, fino a quindici minuti, password alfanumerica,
qualche
milione di miliardi di combinazioni, con i dovuti accorgimenti meno di
trentasette ore.”
“Sai
che quello che dici non è
possibile.”
“Non
crederete che io le provi
tutte, con una minima conoscenza dell’individuo che ha ideato
la password posso
ridurre del 90% le combinazioni.
“Si
può sapere chi ti credi di
essere? Vieni qua direttamente dalla base nemica ad aiutarci,
è ovvio che sei
una spia.”
“E
tu invece? Duncan Nelson,
non ho bisogno dei database per
sapere
che sei un pericoloso criminale, ti chiamavano il ladro con la D
maiuscola ma
per la polizia è stato facile identificarti dalla tua
iniziale.”
“Che
vorresti insinuare?”
“Che
un vero professionista non
avrebbe mai commesso un tale sbaglio.”
Il
punk non ce la faceva più,
fremeva dalla rabbia, quel modo di fare impertinente di Noah gli dava
sui nervi
e di questo se ne era accorto anche lui.
“Ero
un ladro ma non sono un
tipo violento, ti conviene smetterla altrimenti...”
“Altrimenti
cosa? Vuoi fare a
botte? Non me la cavo ma non avresti il tempo di sferrarmi un pugno che
tutti
gli agenti del mio dipartimento sarebbero qua a difendermi e in
più verreste
scoperti.”
Lo
conosceva da appena mezzora
ma già odiava tutto di lui, dal sorriso beffardo alla voce
enigmatica, sapeva
però che aveva pieno potere su di loro ma questo non faceva
che accrescere
l’ira.
“È
tutto, tornerò presto per i
dettagli sulle fasi del progetto S.”
Il
nuovo informatore si è già
fatto un nemico nel gruppo ma il suo aiuto è fondamentale,
come si evolveranno
le vicende e come andranno avanti i rapporti tra i membri del gruppo?
Scopritelo continuando a seguire la storia.
Salve a tutti cari amici lettori, adesso che (in teoria) ho ritrovato l’ispirazione la pubblicazione dei capitoli dovrebbe avvenire ogni sei giorni per alternare ma non ce la faccio ad aspettare così tanto dato che ci sono un mare di cose che dovete ancora scoprire su questa storia.
L’uomo è Noah e fa il doppiogiochista, si sono anche nominati i cognomi dei generali, a Heather ho voluto dare un cognome simile a quello di Al, così, per mettergli qualcosa in comune, invece Bridgette e Geoff (che ho preferito farli fratelli)... Regalo un nintendo ds a chi indovina da dove è preso il cognome, come indizio vi do la parola scrivere.
P.S. da ora in poi non scrivo più note autore ma angolo del e poi una parola che c’entra col capitolo.
Le mie note sono finite, tanti sauti da U.S.