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Autore: Crystal_Univers1234    17/09/2014    0 recensioni
Dei nuovi vicini... Due fratelli non visti molto di buon occhio... Belle,la protagonista,deve far conto con questa nuova realtà. Il suo dubbio più grande non è quello di abituarsi all'idea, quanto quello di capire come sono queste persone.
Riuscirà Belle a chiarirsi le idee? La ragazza scoprirà che c'è più di quanto si era immaginata. Episodi incompresi e difficili da superare la porteranno a essere quella che non sarebbe mai voluta diventare
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Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 6: Fortunatamente il padre è abbastanza bravo e riesce a curarmi la ferita. Provai ad alzarmi in piedi ma non ci riuscì. Così Alexis venne verso di me e in tono molto calmo mi disse: “Ti aiuto io; aggrappati a me.” Feci come mi aveva chiesto e mi aiutò a dirigermi e a salire in macchina,dove poi salì anche lui. Alexander diede una mano ai suoi genitori a portare in macchina la loro roba. “Cosa ti hanno detto della mano i tuoi?” chiesi ad Alexis,il quale mi fece segno di fare silenzio e mi disse sottovoce: “Nessuno sa niente dell'altra sera. I miei credono che sono andato da un amico” “Ma non si sono accorti che ti eri fatto male?” replicai io. “No...ai miei non importa nulla di me...non sono mai stati dei veri genitori...ne con me,ne con mio fratello...soprattutto mio padre...era sempre in giro per lavoro...e quando tornava usciva ancora...” aveva l'espressione triste e prima di ricominciare a parlare si incantò su un punto: “Ho sentito molte volte piangere mia madre per colpa di mio padre...non se lo meritava lei...e tutte le volte che la sentivo piangere...piangevo anche io perchè,anche se non capivo il motivo per cu piangesse, non volevo che lei stesse male...” Aveva le lacrime agli occhi,quando entrò in macchina Alexander dicendo: “Tutto a posto ragazzi? Come stai Belle?” “Fa ancora un po male ma tutto sommato sto meglio grazie” gli risposi io. Alexis si limitò a fare cenno con la testa e poi si mise a guardare fuori dal finestrino dell'auto. Ero sorpresa da come Alexis, pur sembrandomi un ragazzo molto chiuso, si fosse aperto con me. Infondo gli dovevo due volte la vita: una al bar e una adesso. L'auto partì molto in fretta e dopo circa tre quarti d'ora fummo a casa. Nessuno disse una parola al di fuori di sapere come stavo. Alexis mi aiutò per scendere e mi accompagnò, con i suoi genitori, a casa mia. Citofonammo e ci aprì mia madre che quando mi vide urlò: “Oddio Belle che ti è successo? Stai bene? Oddio tesoro com'è accaduto?” Le risposero i genitori di Alexis e, mentre gli adulti parlavano, Alexis mi accompagnò in camera mia. “Grazie mille Alexis. Ti devo la vita...grazie” dissi io un po imbarazzata. Lui mi guardò negli occhi...quegli occhi azzurri come il cielo e immensi come l'universo...sorrise dolcemente e mi disse: “Non mi devi proprio niente. Se faccio una cosa c'è sempre un motivo; e non credere che il motivo fosse che era un dovere aiutarti, perchè volendo ti avrei lasciata affogare...oppure morire nel caso del bar.” “Non credo che te ne saresti capace” replicai io. “E perchè no?” rispose in tono incuriosito. “Perchè non sei un ragazzo cattivo...” dissi sottovoce, quasi per nascondermi. “E secondo te perchè sono finito più volte sia in riformatorio che in prigione allora?” questa volta con tono molto serio, con un po di rabbia. Abbbassai lo sguardo in segno che non sapevo cosa dire. “Te lo dico io il perchè! Ai miei genitori non gliene è mai fregato un cazzo di me! Sarei anche potuto morire e non glie ne sarebbe importato nienite lo stesso! Secondo te quando ero detenuto sono mai venuti a farmi visita!?! NO! Solo mio fratello è venuto! Perchè è l'unico a cui importa davvero qualcosa di me! Ho sempre vissuto con l'idea che un giorno avrei trovato qualcuno, oltre a mio fratello, a cui importasse davvero qualcosa di me! Ma chi vorrebbe una persona come me come fidanzato!?!” mi guardò e poi si mise a piangere. “Scusami...non volevo prendermela con te...scusa...sono un idiota lo so...” disse fra un singhiozzo e l'altro. “Non sei un idiota...se lo fossi non saresti il mio eroe! E la sai una cosa? A qualcuno importa davvero di te” dissi io. “Come ti ho già detto...solo a mio fratello importa di me...” rispose lui. “Non è il solo” replicai sorridendo. “E a chi altro importa di me?” rispose lui guardandomi con gli occhi rossi. “A me” <<<<<<<<<<<<
  
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