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Autore: Deadly special    17/09/2014    3 recensioni
Percy Jackson è un ragazzo diciassettenne Newyorkese con una vita normale.
Un giorno qualcosa cambia: con conseguenze negative o tutto si sistemerà?
Per saperlo basta leggere.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ma questa Piper com'è

Capitolo8


La mattina ce la prendemmo comoda e una volta alzati e fatta colazione partimmo con le due macchine a disposizione per andare a prendere Piper.

Parcheggiammo le macchine e ci posizionammo fuori dalla stazione.

Ma questa Piper com'è?" chiesi, cercando di non fare notare il tono infastidito per il fatto che mio cugino si fosse già fidanzato pur avendo un anno in meno di me.

"Beh, ecco, insomma lei è..." Jason iniziò a spiegare, ma non appena lo fece una voce femminile lo chiamò.

La voce apparteneva a una ragazza della stessa età di mio cugino, i capelli scalati e marroni, gli occhi quasi violacei: dalla carnagione pareva indiana ma preferii non indagare sul argomento.

"Pip!" urlò Jason prendendola in braccio.

"Ciao Nico, ciao Tahlia. E voi siete?" domandò Piper una volta scioltasi dall’abbraccio.

"Io mi chiamo Percy, sono il cugino di Jason. Lui è Grover" dissi precedendo tutti.

"Io sono Annabeth" enunciò poi la ragazza.

"Clarisse" proferì solo.

"Piacere a tutti" disse Piper.

"Bene io direi di tornare a casa, sistemarci, mangiare qualcosa e poi andare in spiaggia" suggerì mia cugina.

"Mi sembra ottimo Thals" commento Grover, guardando prima Clarisse come per chiederli il permesso.

"Si, poi sentiamo anche dei miei amici che sono qui a Montauk, così ci mettiamo d’accordo" disse Piper.

Caricammo la valigia sulla macchina di Thalia e partimmo dopo aver deciso l'assetto per le macchine che fu: Thalia, Jason, Piper e Clarisse su una e Grover, Nico, io e Annabeth sull'altra.

Durante la strada per il ritorno nella macchina regnava il silenzio così decisi di rompere il ghiaccio chiedendo a Annabeth come si trovava qui.

"Bene grazie, tua cugina è simpatica e anche Clarisse a modo suo. Anche i tuoi cugini e Grover, forse Nico è un po’ solitario, ma nel complesso mi trovo bene"

"Davvero a me come primo impatto Clarisse ha fatto paura" sussurrai.

Annabeth emise una risatina.

Grover prese la curva che portava a casa e dopo aver mangiato e esserci preparati partimmo verso la spiaggia, dove avremmo trovato gli amici di Piper.

"Eccoli, sono loro" annunciò la ragazza.

Ci avviciniamo a tre ragazzi: uno con la pelle color cioccolato al latte e i capelli marroni e ricci. L'altro più robusto e dai lineamenti cinesi: capelli corti e neri pelle chiara e occhi leggermente a mandorla. Infine la ragazza di colore con una chioma di capelli color caramello.

"Ciao io sono Leo" disse il ragazzo con i lineamenti da elfo e la pelle da sudamericano, con un sorrisetto furbo.

"Io invece sono Hazel e lui è Frank" annunciò la ragazza.

"Ciao ragazzi" dissero i tre in coro.

rispose Piper "questo è il mio ragazzo: Jason. Loro sono Percy, Thalia, Nico, Annabeth, Grover e Clarisse”.

"Piacere di conoscervi" confermò Hazel.

"Bene okay allora facciamo un bagno: c'è un tal caldo!" disse Leo dopo che tutti ebbero sistemato le loro cose a terra.

Tutti corsero in direzione del mare, lasciando me e Annabeth da soli.

"Ehm, allora andiamo?" domandai un po’ incerto.

Lei sorrise e si diresse verso il mare.

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"Dai Nico, forza!" lo stuzzico Leo che aveva ideato uno scherzo per le ragazze che se ne stavano beatamente a prendere il sole, ignare di tutto.

"No Leo, non voglio essere coinvolto" disse il ragazzo

"Okay, venite ragazzi" sussurrò Leo.

Chiedemmo in prestito a dei ragazzi un po’ di secchielli e corremmo a riempirli d’acqua, poi ci posizionammo dietro agli asciugamani delle ragazze.

"Okay...uno...due...tre!" disse Leo rovesciando il suo secchiello addosso a Piper e tutti lo imitammo, la reazione delle ragazze fu immediata.

"Maledizione Jason, ma sei fulminato!" urlò Thalia iniziando a rincorrerlo.

"No aspetta Thalia lo devo uccidere io il mio ragazzo!" disse Piper iniziando a rincorrere i due fratelli.

Clarisse se ne uscì rivolgendosi a Grover con “ho ucciso per molto meno, inizia a correre”.

Hazel si mise a ridere e disse che un po' d'acqua non aveva mai fatto male a nessuno, quindi Frank e Leo si salvarono.

"Dio Percy l' I Pod!" strillo Annabeth alzandosi mostrandosi fradicia.

"Scusa, te lo ripago" risposi tentando di non ridere.

"Ora voglio solo la mia vendetta" scherzò iniziando a rincorrermi.

"Non sapevo che stessi ascoltando la musica e comunque è stata un idea di Leo" gridai dopo un bel po’ che mi rincorreva.

Misi il piede in una buca e caddi, lei cadde sopra di me perché non si fermò in tempo, scoppiamo entrambi a ridere.

"Stai bene?" domandai.

"Si…sono atterrata sul morbido" rispose ridendo.

"Dovremo tornare: abbiamo fatto un bel pezzo" le feci notare.

"Si aspetta che ora mi sposto".

Feci per alzarmi ma inciampai e fini sopra di lei.

"Scusa...mi spiace per l' I Pod".

"Tranquillo era un regalo sicuramente preso dai cinesi, non funzionava neppure bene".

Allora gli ho dato il colpo di grazia”.

Sì diciamo così” disse lei sorridendo.

Sorrisi anche io e rimanemmo per un attimo sdraiati a fissarci.

"Percy tutto apposto? Annabeth ti ha ucciso?" domandò Leo avvicinandosi.

"No Leo tranquillo" ribattei alzandomi.

Tornammo dai nostri amici e aspettammo che le ragazze si asciugassero poi partimmo per andare al ristorante.

Durante il viaggio mi domandai più volte se era il caso di dire ad Annabeth la verità, ma la realtà era che ero preoccupato della reazione e poi volevo dirglielo in solitaria.

Arrivano al ristorante e dopo esserci seduti ordinammo tutti una piatto di spaghetti e da bere acqua naturale. Clarisse volle prendere un bicchiere di birra e Thalia la imitò.

Quando arrivarono i piatti, tutti mangiammo senza fare complimenti.

"Thals vacci piano" disse Clarisse dopo il sesto bicchiere di birra che l’amica ordinò.

"Tranquilla Clari io reggo bene l'al...col" la rassicurò Thalia.

Sghignazzai insieme a Jason perché avevamo già testato la resistenza al alcol di nostra cugina che non era così alto.

"Scusate è il mio" confessò Annabeth dopo che si senti un cellulare squillare, si alzò e usci dal ristorante.

Pensai di sfruttare il momento e quindi mi alzai anche io con la scusa che dovevo andare in bagno.

Mi accostai al muro, una volta fuori.

"Si okay Luke quando torno vedremo" sentì che diceva Annabeth.

"Luke?" domandai avvicinandomi.

"Mi stai pedinando Jackson?" domandò.

"Io no e che volevo dirti una cosa...".

"Cosa?".

Al chiaro di luna era ancora più bella, speravo che almeno il buio nascondesse il mio rossore, causato per la preoccupazione.

"Promettimi che non ti arrabbi".

"Basta che non mi tiri addosso un altro secchio d'acqua".

Trassi un respiro profondo ma prima di parlare venni interrotto da mia cugina.

"Ed ecco qui i miei due amiconi!" confermo Thalia sorridendoci e appoggiandosi a noi, per non cadere.

"Meno male che reggeva l'alcol" scherzò Annabeth.

"Bene ragazzi, noi andiamo. A domani" ci salutò Leo uscendo dal ristorante seguito da Hazel e Frank.

Ciao” li salutarono gli altri, poi ci raggiunsero e ci aiutarono a portare Thalia in macchina.

"Cosa volevi dirmi prima?" chiese Annabeth dopo un po’ che eravamo in macchina.

Dio si è ricordata e ora che le dico? Non posso dirglielo ora in macchina con tutti”.

"Che...ti volevo ridare i soldi per l’I Pod" dissi tirando fuori dal portafoglio 100 €,

"Beh grazie, non dovevi " rispose prendendo il biglietto “ma perché mi sarei dovuta arrabbiare?”.

Boh così, magari ti offendevi”.

Lei rise e mi diede una pacca sulla spalla.

Arrivati a casa ognuno andò nelle proprie camere, l’unico piccolo cambiamento che si fece fu che Clarisse finì sul divano letto in soggiorno e Piper dormì con Thalia.

Io mi addormentai quasi subito, pensando che avrei detto tutta la verità a Annabeth l’indomani.


  
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