< < Ah! Si, non farci caso, in questo periodo Kagome si ammala molto spesso. Ieri sera mi ha chiamata suo nonno e mi ha detto che aveva un’ Antiochiarapatite fulminante (Nota dell’autrice: Non sapete quanto mi sono divertita ad inventare questo nome xD) al fegato e che non sarebbe tornata a scuola prima di una settimana. > >
< < … Va bene, grazie Ayumi … > >
Antiochiarapatite fulminante al fegato!?!? Ma è una malattia?!?!?!?!
Un po’ scettica sulla spiegazione di Ayumi, quel pomeriggio decisi di andare a fare una visita a Kagome per vedere come stava, ma quando arrivai al Tempio non ebbi il tempo di chiedere delle sue condizioni, che mi ritrovai per terra con un bambino al collo.
Dopo averlo guardato per bene lo riconobbi: era Sota, il fratellino di Kagome!
Wow! Pensai Si ricorda ancora di me!
< < Ciao Sota! Da quanto tempo che non ci vediamo! > >
< < Onee-chan! (sorellona) Mi sei mancata! > >
Si, io e Sota avevamo stretto molto e visto che ero figlia unica, lo consideravo il fratellino che non avevo mai avuto.
< < Sota, come sta tua sorella? Oggi non è venuta a scuola ed ero preoccupata… > >
< < Ehm… Vedi, la sorellona… ehmmmm… > >
< < Sota! E’ ora di rientrare, su!
Oh! Ma tu guarda, ciao Emiko! Da quanto tempo che non ci si vede! Tutto bene cara? > >
Era la madre di Kagome, una donna dolcissima e molto sensibile che avevo amato dal primo sguardo (Nota dell’autrice: non prendetela nel modo sbagliato. ‘Amare’ ha più significati ed in questo caso io intendevo un ‘amore materno’).
< < Certo signora, grazie mille. Come sta Kagome? Ho saputo che era malata… > >
< < Oh, certo. Kagome al momento non è in casa, è andata a farsi delle visite. Hai voglia di cenare con noi per caso? So che la strada da qui a casa tua è molto lunga, potrei accompagnarti io in macchina dopo mangiato se ti va. > >
< < Dai onee-chan!!! Resta qui con noi! > >
< < Se non è un disturbo… Ve ne sarei grata! > > Dissi sorridendo. Così fecero anche Sota e sua madre.
Mi fecero entrare e salutai il nonno della mia migliore amica che mi ricambiò con la stessa ospitalità. Parlammo di molte cose, tra le quali la storia della Sfera dei Quattro Spiriti, finché non andammo a mangiare.
< < Tutto delizioso! Complimenti alla cuoca! > > Dicemmo in coro.
< < Ma… Dov’è Kagome? > > Chiesi, sempre più curiosa. Ovviamente non avevo creduto alla bugia della visita medica, insomma, chi si fa visitare per 3 ore?!?
Silenzio.
< < Vedi cara… Ehm… C’è una cosa su Kagome che non ti abbiamo detto, ma vorremmo che sia lei a dirtelo. > >
< < Certo, grazie mille per avermi detto la verità > > Riferii, sinceramente sollevata del fatto che non dovessi più sentire bugie.
La madre di Kagome mi riaccompagnò a casa in macchina, visto che quella mattina, alzatami di buon ora, avevo deciso di andare a scuola a piedi. La ringraziai ed entrai in casa.
Salutai mia mamma con un caldo abbraccio e le chiesi della sua giornata, dopodiché andai in camera mia a finire di fare i compiti.
Avrei scoperto la verità su Kagome, pensai, in un modo o nell’altro.